Stefan Zweig ritratto con il
fratello maggiore Alfred
Era nato a Vienna nel 1881,
secondogenito di Moritz Zweig ed Ida Brettauer; il padre, elegante
ed introverso esponente dell'alta borghesia ebreo-austriaca, era
titolare di una industria tessile; la madre, nata ad Ancona e
per metà italiana, era invece una donna estroversa ed amante della
mondana vita viennese.
Nasce nella bella capitale della ormai
quasi millenaria monarchia asburgica e trascorre l'infanzia in
un'Austria prospera sia economicamente che culturalmente.
In quegli anni suo padre Moritz
cavalca l'onda della rivoluzione industriale. Acquista per primo le
nuove macchine inglesi per la filatura dei tessuti (fino a quel
momento realizzati ancora a mano) e si trasforma da commerciante di
medie dimensioni in un grande industriale.
Zweig ritratto nel 1910
Vienna, alla fine dell'Ottocento è una
città viva, ricca ed elegante. La moneta è forte e stabile, il tasso
di analfabetismo dell'1% (in Italia è del 47%). Direttore dei
"Wiener" (dal 1897) è il grande Gustav Mahler. La vita sociale e
culturale ai massimi livelli.
Il giovane
e spensierato Zweig si incontra al Cafè Griensteidl con Schnizler,
Hugo von Hofmannsthal* ed altri personaggi. La sensazione generale,
ricorderà Zweig, è di sicurezza, stabilità e
tranquillità. Anzi, sembrava che quelle fastidiose frontiere che ancora
dividevano gli stati europei sarebbero state presto eliminate. In
realtà si trattava solo di apparenza: i presupposti che
determineranno la Grande Guerra nascono proprio in quegli
anni.
Zweig nel
1912
|
|
  *Hugo von Hofmannsthal e Arthur
Schnizler, rispettivamente a sinistra ed a destra,
fondarono nel 1891 insieme ad altri scrittori il gruppo
"Jung-Wien"
L'amicizia con questi due personaggi ebbe grandi riflessi
nel pensiero dello scrittore.
Arthur
Schnitzler (1862-1931) esercitò la professione di medico
fino al 1894, per poi dedicarsi all'attività letteraria.
Autore di numerose novelle fra le quali Il pappagallo
verde (1899), Il sottotenente Gustl (1901), La
signorina Elsa (1924) e Doppio sogno (1925) pubblicate in
Italia da Adelphi. "Doppio sogno" ha di recente incontrato un
nuovo successo letterario: ciò in quanto trattasi del racconto da
cui è stato tratto l'ultimo film di Stanley Kubrik, Eyes Wide
Shut.
Hugo von
Hofmannsthal (1874 - 1929) noto soprattutto come
librettista, collaborò con Richard Strauss. A sedici anni
pubblicò le sue prime poesie. Scrisse Zweig che Hofmannsthal
era uno dei "grandi miracoli"di precoce compiutezza; che a parte
Keats e Rimbaud non conobbe altri esempi di un così impeccabile
dominio della lingua, vastità di slancio ideale, compenetrazione
della sostanza poetica; insomma un genio che a soli 17 anni entrò
negli annali della lingua tedesca con versi incancellabili ed una
prosa insuperata. Non meno lusinghiero è quanto riferisce
Schnitzler. Questi raccontò di aver invitato
Hofmannsthal a casa, affinché leggesse agli amici del "Gruppo
Vienna" una sua breve opera teatrale. Gli astanti, avendo al
cospetto un giovane ragazzino timido dai calzoni corti, pensarono
che avrebbero ascoltato uno dei soliti componimenti teatrali da
studente. Hofmannsthal cominciò a leggere. "Dopo alcuni
minuti", racconta Schnitzler a Zweig, "ci facemmo attenti e
cominciammo a scambiarci sguardi stupiti, quasi atterriti. Non
avevamo mai udito da un vivente versi di tale perfezione, di tale
plasticità impeccabile,..."
  
|