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Sulla Luna c’è Ghiaccio.La sonda spaziale della NASA, LUNAR PROSPECTOR, ha evidenziato tracce di ghiaccio di acqua su entrambi i Poli lunari. Così l’ente spaziale americano con circolare numero 98-38 del 5 marzo 1998, ha dato la conferma a quanto rilevato dalla sonda Clementina nel novembre del 1996.(vedi il successivo testo).Gli scienziati americani, comunque sono cauti, ed aspettano ulteriore conferme, per poter quantificare la quantità di ghiaccio trovata. I dati della sonda Lunar Prospector indicano che il ghiaccio è miscelato con le rocce lunari e con regoliti, con una percentuale dello 0,3 % per 1% di detta miscelazione. La superficie ghiacciata è stata stimata tra 10,000 a 50,000 km/q nel regione del Polo nord e di circa 5,000 - 20,000 km/q nel Polo Sud. Sono state avanzate alcune ipotesi che permettono di dimostrare come sia possibile l’esistenza di ghiaccio sulla Luna. Il nostro satellite non ha atmosfera ( è talmente tenue che non può essere considerata come tale, N.d.R.). Le sostanze sulla superficie lunare evaporano direttamente nello spazio. Il ghiaccio, in particolare, sublima rapidamente in vapor acqueo disperdendosi. La superficie lunare, inoltre, viene completamente illuminata dal sole in un periodo di circa 28 giorni; la superficie sottoposta alla diretta azione dei raggi solari raggiunge temperature nell’ordine di 395K, quindi permettendo l’evaporazione del ghiaccio. Il ghiaccio ritrovato sulla luna, si trova infatti all’interno di crateri, incontaminati dalla luce solare. Un filmato in MPG, permette di evidenziare queste zone oscure nella regione del Polo Sud. Le immagini raccolte dalle due sonde spaziali, Clementina e Lunar Prospector, hanno indicato che tali crateri raggiungono profondità di 2500 Km, ed il rilevamento della temperatura in tali zone e di circa 100K, cioè una temperatura sufficiente a non far evaporare il ghiaccio per milioni di anni. Ma chi ha portato l’acqua sulla Luna?Molto probabilmente il ghiaccio ritrovato è ciò che resta di impatti di comete e/o meteore sul suolo lunare avvenuto migliaia di anni fa.Bibliografia: 1) Stability of polar frosts in spherical bowl-shaped craters on the Moon, Mercury, and Mars, Ingersoll et al., Icarus, v. 100, p. 40, 1992 2) The behavior of volatiles on the lunar surface, Watson et al., Journal of Geophysical Research, v. 66, p. 3033, 1961 3) Ice in the lunar polar regions, Arnold, Journal of Geophysical Research, v. 84, p. 5659, 1979 4) The Clementine bistatic radar experiment, Nozette et al., Science, v. 274, p. 1495, 1996 |
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Un immagine in falsi colori ottenuta il 7 dicembre 1992, composta da 53 immagini. Si evidenziano le varie tipologie della composizione lunare. Il Blu e l'Arancio indicano la presenza di lava vulcanica. Nel mare Tanquillitais (blu scuro) si trova una rilevante quantità di titanio. In celeste vengono indicati i luoghi di recenti impatti. |
La Luna non ha un atmosfera, ed ha una bassissima gravità, inoltre le sostanze sono esposte direttamente alla evaporazione. Cio’ significa che il ghiaccio sublima rapidamente in vapore acqueo venendo direttamente immesso nello spazio, infatti si deve tener presente che, la temperatura superficiale in tutte le sue regioni è di circa 395° K. Sul suolo esistono molti crateri, alcuni dei quali non vengono mai colpiti dai raggi solari., ed in questi casi la temperatura al loro interno e di circa 100° K. Con queste temperature il ghiaccio protrebbe resistere per milioni di anni.
La luna è stata luogo di continui bombardamenti meteorici, molte delle quali contenevano acqua, e alcuni di questi oggetti erano di grosse dimensioni. E’ possibile che uno contenente ghiaccio sia caduto all’interno di una regione oscura e che il “lago” identificato sia stato provocato proprio a causa di tale impatto.
Nell'immagine in BLU e' evidenziata la zone nella quale presumibilmete si trova il ghiaccio
Purtroppo non possiamo direttamente vedere l’interno del cratere dove, presumibilmente, sono state trovate tracce di ghiaccio. Le analisi dei dati ricevuti dalle 234 orbite della sonda Clementina effettuate tramite l'analisi radar, suggeriscono che nel polo sud della luna vi sia del ghiaccio. Esse vengono trasmesse dalla stessa tramite un segnale radio in banda S che riflettendo sulla superficie lunare viene ricevuto prima dalle apparecchiature di bordo, e successivamente inviate ad un antenna di 79 metri presso il DSN sulla terra. Le sostanze ghiacciate volatili come il ghiaccio, riflettono meglio le onde radio nella banda S rispetto alle rocce lunari. Le onde radio hanno quindi una differente caratteristica quando vengono riflettute dal ghiaccio.. La riflessione in altre regioni lunari non hanno le stesse caratteristiche individuate nel punto in oggetto. Gli scienziati, comunque non escludono che una serie di meccanismi porti ad una errata interpretazione dei dati; questa comunque è considerata un ipotesi molto remota. Inoltre, a parziale conferma della veridicità dei dati trasmessi dalla sonda Clementina, simili risultati che confermano la possibilità di ghiaccio sulla luna sono stati ottenuti con il radio telescopio Arecibo.(in Inglese)
L’importanza della scoperta ha riaperto un nuovo interesse sul nostro satellite, in considerazione di una futura colonizzazione della Luna. Infatti la presenza di ghiaccio permetterebbe di poter creare ossigeno e idrogeno elementi fondamentali, sia per la vita dell’uomo sia per l’utilizzo di materiale propellente.
Future missioni spaziali saranno in grado di fornirci dati piu’ precisi, in attesa noi sognamo.
Referenze: