ATTO QUARTOIn Soffitta (La stessa scena del Atto I. Marcello sta ancora dinanzi al suo cavalletto, come Rodolfo sta seduto al suo tavolo: vorrebbero persuadersi l'un l'altro che lavorano indefessamente, mentre invece non fanno che chiacchierare.) MARCELLO (continuando il discorso) In un coupé? RODOLFO Con pariglia e livree. Mi salutò ridendo. To', Musetta! Le dissi: e il cuor? "Non batte o non lo sento grazie al velluto che il copre" MARCELLO (sforzandosi di ridere) Ci ho gusto davver ! RODOLFO (fra sè) Loiola, va! Ti rodi e ridi. (Ripiglia il lavoro.) MARCELLO (Dipinge a gran colpi di pennello.) Non batte? Bene! Io pur vidi... RODOLFO Musetta? MARCELLO Mimì. RODOLFO (Ardentemente, smette di scrivere.) L'hai vista? (Fingendo noncuraza) Oh, guarda! MARCELLO (Smette il lavoro.) Era in carrozza vestita come una regina. RODOLFO (allegramente) Evviva ! Ne son contento. MARCELLO (fra sè) Bugiardo, si strugge d'amor. RODOLFO Lavoriam. MARCELLO Lavoriam. (Riprendono il lavoro, ma subito gettano penne e pennello) RODOLFO (Getta la penna) Che penna infame! (sempre seduto e molto pensieroso.) MARCELLO (Getta il pennello.) Che infame pennello! (Guarda fissamente il suo quadro, poi di nascosto da Rodolfo estrae dalla tasca un nastro di seta e lo bacia.) RODOLFO (Fra sè) Oh, Mimì tu più non torni. Oh, giorni belli, piccole mani, odorosi capelli, collo di neve! Ah! Mimì, mia breve gioventù! MARCELLO (Fra sè. Ripone el nastro ed osserva di nuovo il suo cuadro) Io non so come sia che il mio pennello lavori ed impasti colori contro la voglia mia. RODOLFO ...collo di neve! Ah! Mimì, mia breve gioventù! MARCELLO Se pingere mi piace o cieli o terre o inverni o primavere, egli mi traccia due pupille nere e una bocca procace, e n'esce di Musetta e il viso ancor... RODOLFO (Dal cassetto del tavolo leva la cuffietta di Mimì). E tu, cuffietta lieve, che sotto il guancial partendo ascose, tutta sai la nostra felicità, vien sul mio cuor! Sul mio cuor morto, poichè morto amor. MARCELLO E n'esce di Musetta il viso tutto vezzi e tutto frode. Musetta intanto gode e il mio cuor vil... la chiama e aspetta il vil mio cuor... (Pone sul cuore la cuffietta, poi volendo nascondere a Marcello la propria commozione, si rivolge a lui e disinvolto gli chiede:) RODOLFO Che ora sia? MARCELLO (Rimasto meditabondo, si scuote alle parole di Rodolfo e allegramente gli risponde:) L'ora del pranzo... di ieri. RODOLFO E Schaunard non torna? (Entrano Schaunard e Colline, il primo porta quattro pagnotte e l'altro un cartoccio.) SCHAUNARD Eccoci. RODOLFO Ebben? MARCELLO Ebben? (Schaunard depone le pagnotte sul tavolo. Con sprezzo) Del pan? COLLINE (Apre il cartoccio e ne estrae un'aringa che pure colloca sul tavolo.) È un piatto degno di Demostene: un 'aringa... SCHAUNARD ... salata. COLLINE Il pranzo è in tavola. (Siedono a tavola, fingendo d'essere ad un lauto pranzo.) MARCELLO Questa è cuccagna da Berlingaccio. SCHAUNARD (Pone il cappello di Colline sul tavolo e vi colloca dentro una bottiglia d'acqua.) Or lo sciampagna mettiamo in ghiaccio. RODOLFO (a Marcello, offrendogli del pane) Scelga, o barone; trota o salmone? MARCELLO (Ringrazia, accetta, poi si rivolge a Schaunard e gli presenta un altro boccone di pane.) Duca, una lingua di pappagallo? SCHAUNARD (Gentilmente rifiuta, si versa un bicchiere d'acqua poi lo passa a Marcello; l'unico bicchiere passa da uno all'altro. Colline, che ha divorato in gran fretta la sua pagnotta, si alza.) Grazie, m'impingua. Stasera ho un ballo. RODOLFO (a Colline) Già sazio? COLLINE (con importanza e gravità) Ho fretta. Il Re m'aspetta MARCELLO (premurosamente) C'è qualche trama? RODOLFO Qualche mister? (Si alza, si avvicina a Colline, e gli dice con curiosità comica:) SCHAUNARD Qualche mister? MARCELLO Qualche mister? COLLINE (Passeggia pavoneggiandosi con aria di grande importanza.) Il Re mi chiama al Minister. RODOLFO, SCHAUNARD, MARCELLO (Circondan Colline e gli fanno grandi inchini.) Bene! COLLINE (con aria di protezione) Però... vedrò... Guizot! SCHAUNARD (a Marcello) Porgimi il nappo. MARCELLO (Gli dà l'unico bicchiere.) Sì, bevi, io pappo! SCHAUNARD (Solenne, sale su di una sedia e leva in alto il bicchiere.) Mi sia permesso al nobile consesso... RODOLFO, COLLINE (interrompendolo e gridando) Basta! MARCELLO Fiacco! COLLINE Che decotto! MARCELLO Leva il tacco! COLLINE (prendendo il bicchiere a Schaunard) Dammi il gotto! SCHAUNARD (Fa cenno agli amici di lasciarlo continuare, ispirato) M'ispira irresistibile l'estro della romanza!... GLI ALTRI (urlando) No! SCHAUNARD (arrendevole) Azione coreografica allora?... GLI ALTRI (Applaudendo, circondano Schaunard e lo fanno scendere dalla sedia.) Sì! Sì!... SCHAUNARD La danza con musica vocale! COLLINE Si sgombrino le sale... (Portano da un lato la tavola e le sedie e si dispongono a ballare.) Gavotta. MARCELLO (proponendo varie danze) Minuetto. RODOLFO Pavanella. SCHAUNARD (marcando la danza spagnola) Fandango. COLLINE Propongo la quadriglia. (Gli altri approvano.) RODOLFO (allegramente) Mano alle dame. COLLINE Io detto! (Finge di essere in grandi faccende per disporre la quadriglia.) SCHAUNARD (Improvvisando, batte il tempo con grande, comica importanza.) La-lle-ra, la-lle-ra, la-lle-ra, là. RODOLFO (Si avvicina a Marcello, gli fa un grande inchino offrendogli la mano.) Vezzosa damigella... MARCELLO (con modestia, imitando la voce femminile) Rispetti la modestia. (con voce naturale) La prego. (Rodolfo e Marcello ballano la quadriglia) SCHAUNARD La-lle-ra, la-lle-ra, la-lle-ra, là. COLLINE (ordina le figurazioni) Balancez. MARCELLO La-lle-ra, la-lle-ra, la-lle-ra, SCHAUNARD (provocante) Prima c'è il Rondò. COLLINE (provocante) No, bestia !! SCHAUNARD (con disprezzo esagerato) Che modi da lacchè! (Rodolfo e Marcello continuano a ballare.) COLLINE (offeso) Se non erro, lei m'oltraggia. Snudi il ferro. (Corre al camino e afferra le molle.) SCHAUNARD (Prende la paletta del camino. Mettendosi in posizione per battersi) Pronti. Assaggia. Il tuo sangue io voglio ber. (Si battono mentre gli altri cantono) COLLINE (Fa altrettanto.) Uno di noi qui si sbudella. (Rodolfo e Marcello cessano dal ballare e si smascellano dalle risa.) SCHAUNARD Apprestate una barella. COLLINE Apprestate un cimiter. RODOLFO, MARCELLO (allegramente) Mentre incalza la tenzone, gira e balza rigodone. (Ballano intorno ai duellanti, che fingono di essere sempre più inferociti. Si spalanca l'uscio ed entra Musetta in grande agitazione.) MARCELLO (scorgendola) Musetta |
ACTO CUARTOEn la Buhardilla (igual que en el Acto I. Marcelo ante su caballete; Rodolfo está sentado, en su mesa. Quisieran poder concentrarse para trabajar pero en cambio no hacen más que charlar.) MARCELO (Continuando la conversación) ... ¿en un carruaje? RODOLFO Con un criado de librea. Me saludó riendo. ¡Eh, Musetta! ...le dije ¿y el corazón? "No late, o yo no lo oigo, gracias al terciopelo que lo cubre". MARCELO (Esforzándose por reír) Pues, me alegro por ella. RODOLFO (Para sí) Farsante...Te consumes y ríes (Retoma el trabajo) MARCELO (Pinta una pincelada) ¿No le late? Bien, yo he visto también a... RODOLFO ¿A Musetta? MARCELO A Mimí. RODOLFO (Con viveza, deja de escribir) ¿La has visto? (Fingiendo indiferencia) ¡pues qué bien! MARCELO (Deja el trabajo) Iba en una carroza vestida como una reina. RODOLFO (Alegremente) ¡Qué bien! Me alegro... MARCELO (Para sí) Mentiroso. Se consumes de ira y de amor RODOLFO Trabajemos. MARCELO Trabajemos. (intentan trabajar pero, de repente, arrojan pluma y pincel) RODOLFO (Arroja la pluma) ¡Qué infame pluma! (continúa sentado, muy pensativo) MARCELO (Arroja el pincel) ¡Qué infame pincel! (Observa, fijamente, su cuadro y, a escondidas de Rodolfo, saca del bolsillo un trozo de seda y lo besa) RODOLFO (Para sí) ¡Oh, Mimí, tú no vuelves! ¡Oh, bellos días pequeñas manitas, cabellos perfumados, cuello de nieve...! ¡Ah, Mimí, mi breve juventud! MARCELO (Para sí. Se guarda la tela y observa, de nuevo, su cuadro) Yo no sé cómo sucede pero mi pincel, por su cuenta, trabaja y empasta colores contra mi voluntad. RODOLFO ... cuello de nieve! ¡Ah, Mimí, efímera juventud ...! MARCELO Si pintar lo que me apetece cielos y tierras o inviernos o primaveras, él me traza dos pupilas negras y una boca procaz, y surge, de nuevo, el rostro de Musetta... RODOLFO (Del cajón de la mesa, saca el sombrerito de Mimí) Y tú, sombrerito ligero que, bajo la almohada, dejó ella al marcharse. Tú sabes de toda nuestra felicidad. Ven a mi corazón, sobre este corazón que ha muerto, cuando ha muerto el amor... MARCELO ...y surge de nuevo el rostro de Musetta todo encanto y travesura Musetta es feliz y mi vil corazón la llama y espera... (Rodolfo lleva el sombrero de Mimí a su corazón; después, ocultando su emoción a Marcelo, se vuelve, desenvuelto, y le pregunta...) RODOLFO ¿Qué hora será? MARCELO (Permanece meditabundo, escuchando las palabras de Rodolfo y alegre le responde) La hora de comer... de ayer. RODOLFO Y, Schaunard, ¿no ha vuelto? (Entran Schaunard y Colline con cuatro panes y un paquete que dejan sobre la mesa) SCHAUNARD Aquí estamos. RODOLFO ¿Qué hay? MARCELO ¿Qué hay? (Schaunard pone los panes sobre la mesa. Con displicencia) ¿Sólo pan? COLLINE (Del paquete saca un arenque que también coloca sobre la mesa) Es un plato digno de Demóstenes: ¡Un arenque!... SCHAUNARD ... salado... COLLINE La comida está en la mesa. (Se sientan a la mesa fingiendo asistir a un banquete) MARCELO Éste es una fiesta de jueves lardero. SCHAUNARD (Pone el sombrero de Colline sobre la mesa y coloca dentro una botella de agua) Ahora, pongamos en hielo el champán. RODOLFO (A Marcelo ofreciéndole el pan) Elija, barón... ¿trucha o salmón? MARCELO (Lo agradece y acepta; luego, se vuelve a Schaunard y le presenta otro trozo de pan) Duque, ¿una lengua de papagayo...? SCHAUNARD (Gentilmente, lo rehúsa; llena un vaso de agua que le pasa a Marcelo; el único vaso pasa de uno a otro. Colline que ha devorado su pan, se levanta) Gracias, me engorda; esta noche tengo un baile. RODOLFO (A Colline) ¿Saciado? COLLINE (Con importancia y gravedad) Tengo prisa; me espera el Rey. MARCELO (Con interés) ¿Alguna intriga? RODOLFO ¿Algún misterio? (Se levanta, se acerca a Colline y le dice con curiosidad cómica) SCHAUNARD ¿Algún misterio? MARCELO ¿Algún misterio? COLLINE (Se pasea pavoneándose con aires de gran importancia) El Rey me llama al ministerio. RODOLFO, MARCELO, SCHAUNARD (Rodean a Colline y le hacen una gran inclinación) ¡Bien! COLLINE (con aire protector) Sin embargo, veré a ... Guizot! SCHAUNARD (A Marcelo) Alcánzame la copa. MARCELO (Le da el único vaso) Sí, bebe; yo zampo. SCHAUNARD (Solemne, se sube a una silla y levanta en alto el vaso) ¡permitidme que a tan noble asamblea... RODOLFO, COLLINE (Interrumpiéndolo y gritando) ¡Basta! MARCELO ¡Asno! COLLINE ¡Pesados! MARCELO ¡Levanta el vuelo! COLLINE (cogiendo el vaso a Schaunard) ¡Dame la copa! SCHAUNARD (Con la mirada, indica a los amigos que lo dejen continuar, inspirado) ¡La Musa, irresistible, me inspira esta canción!... LOS OTROS (gritando) ¡No! SCHAUNARD (Conciliador) ¿Algo de danza, entonces?... LOS OTROS (Aplaudiéndolo, lo rodean y hacen bajar de la silla) ¡Sí! ¡Sí! SCHAUNARD ¡Danza y acompañamiento vocal! COLLINE ¡Que se despeje la sala! (Aparta a un lado la mesa y la silla y se dispone a bailar) ¡Gavota! MARCELO (Proponiendo distintas danzas) ¡Minueto! RODOLFO ¡Pavana! SCHAUNARD (Marcando la danza española) ¡Fandango! COLLINE ¡Propongo la "cuadrilla"! (Los otros la aprueban) RODOLFO (alegremente) Mano a las damas. COLLINE ¡Yo dirijo! (Finge hacer un gran trabajo para colocar la "cuadrilla") SCHAUNARD (Improvisando, marca el compás con grandes aspavientos) ¡Laralá, laralá, laralá.....! RODOLFO (Se acerca a Marcelo, y se inclina ofreciéndole la mano) Suave damisela... MARCELO (Con recato, imitando la voz femenina) Respete mi inocencia, (Con su voz) se lo ruego. (Rodolfo y Marcelo bailan la "cuadrilla") SCHAUNARD ¡Laralá, laralá, laralá.....! COLLINE (Dirige los pasos de baile) ¡Balancez! MARCELO ¡Laralá, laralá, laralá.....! SCHAUNARD (Provocador) ¡Primero está el Rondó! COLLINE (provocador) ¡No, bestia! SCHAUNARD (Con exagerado desprecio) ¡Qué modales de lacayo! (Rodolfo y Marcelo continúan bailando) COLLINE (ofendido) Si no me equivoco, usted me ofende. ¡Desenvaine su espada! (coge el atizador de la chimenea) SCHAUNARD (Coge la paleta de la chimenea poniéndose en posición de batirse) ¡Listos! ¡En guardia! ¡Tu sangre quiero beber! (Se baten, los otros cantan) COLLINE (Hace otro tanto) Uno de nosotros quedará sin tripas... (Marcelo y Rodolfo paran de bailar, desternillándose de risa) SCHAUNARD ¡Preparad una camilla! COLLINE ¡Preparad el cementerio! RODOLFO, MARCELO (alegremente) Mientras sus espadas chocan gira y cimbrea el rigodón. (Rodolfo y Marcelo bailan alrededor de los contendientes que se dan golpes de espada. Entra Musetta, muy agitada) MARCELO (viéndola) !Musetta! |
MUSETTA(ansimante) C'è Mimì... (Con viva ansietà attorniano Musetta.) C'è Mimì che mi segue e che sta male. RODOLFO Ov'è? MUSETTA Nel far le scale più non si resse. (Si vede, per l'uscio aperto, Mimì seduta sul più alto gradino della scala) RODOLFO Ah! (Si precipita verso Mimì; Marcello accorre anche lui.) SCHAUNARD (a Colline) Noi accostiamo quel lettuccio. (Ambedue la portano nella stanza e la stendono sul letto.) RODOLFO Là. (agli amici, piano:) Da bere. (Musetta accorre col bicchiere dell'acqua e ne dà un sorso a Mimì.) MIMÌ (con grande passione) Rodolfo! RODOLFO (Adagia Mimì sul letto.) Zitta, riposa. MIMÌ (Abbraccia Rodolfo.) O mio Rodolfo! Mi vuoi qui con te? RODOLFO Ah! mia Mimì, sempre, sempre ! (Persuade Mimì a sdraiarsi sul letto e stende su di lei la coperta, poi con grandi cure le accomoda il guanciale sotto la testa.) MUSETTA (Trae in disparte gli altri, e dice loro sottovoce:) Intesi dire che Mimì, fuggita dal Viscontino, era in fin di vita. Dove stia? Cerca, cerca... la veggo passar per via trascinandosi a stento. Mi dice: «Più non reggo... Muoio! lo sento... (Agitandosi, senz'accorgersene alza la voce.) Voglio morir con lui! Forse m'aspetta... M'accompagni, Musetta?... MARCELLO (Fa cenno di parlar piano e Musetta si porta a maggior distanza da Mimì.) Sst. MIMÌ Mi sento assai meglio... lascia ch'io guardi intorno. (con dolce sorriso) Ah, come si sta bene qui! (alzandosi un poco e riabbracciando Rodolfo) Si rinasce, ancor sento la vita qui... No! tu non mi lasci più! RODOLFO Benedetta bocca, tu ancor mi parli! MUSETTA (da parte agli altri tre) Che ci avete in casa? MARCELLO Nulla! MUSETTA Non caffè? Non vino? MARCELLO (con grande sconforto) Nulla! Ah! miseria! SCHAUNARD (osservata cautamente Mimì, tristemente a Colline, traendolo in disparte:) Fra mezz'ora è morta! MIMÌ Ho tanto freddo!... Se avessi un manicotto! Queste mie mani riscaldare non si potranno mai? (Tossisce.) RODOLFO (Prende nelle sue le mani di Mimì riscaldandogliele.) Qui nelle mie! Taci! Il parlar ti stanca. MIMÌ Ho un po' di tosse! Ci sono avvezza. (Vedendo gli amici di Rodolfo, li chiama per nome: essi accorrono premurosi presso di lei.) Buon giorno, Marcello, Schaunard, Colline... buon giorno. (sorridendo) Tutti qui, tutti qui (sorridenti a Mimì.) RODOLFO Non parlar, non parlar. MIMÌ Parlo piano, non temere. (facendogli cenno di appressarsi) Marcelo date retta: è assai buona Musetta. MARCELLO Lo so, lo so. (Porge la mano a Musetta. Schaunard e Colline si allontanano tristemente: Schaunard siede al tavolo, col viso fra le mani; Colline rimane pensieroso. Conduce Marcello lontano da Mimì, si leva gli orecchini e glieli porge dicendogli sottovoce:) MUSETTA A te, vendi, riporta qualche cordial, manda un dottore!... RODOLFO Riposa. MIMÌ Tu non mi lasci? RODOLFO No! No! (Mimì a poco a poco si assopisce, Rodolfo prende una scranna e siede presso al letto. Marcello fa per partire, Musetta lo arresta e lo conduce più lontano da Mimì.) MUSETTA Ascolta! Forse è l'ultima volta che ha espresso un desiderio, poveretta! Pel manicotto io vo. Con te verrò. MARCELLO (commosso) Sei buona, o mia Musetta. (Musetta e Marcello partono frettolosi.) COLLINE (Mentre Musetta e Marcello parlavano, si è levato il pastrano, con commozione crescente) Vecchia zimarra, senti, io resto al pian, tu ascendere il sacro monte or devi. Le mie grazie ricevi. Mai non curvasti il logoro dorso ai ricchi ed ai potenti. Passar nelle tue tasche come in antri tranquilli filosofi e poeti. Ora che i giorni lieti fuggir, ti dico: addio, fedele amico mio. Addio, addio. (Colline, fattone un involto, se lo pone sotto il braccio, ma vedendo Schaunard, si avvicina a lui, gli batte una spalla dicendogli tristemente:) Schaunard, ognuno per diversa via (Schaunard alza il capo.) mettiamo insiem due atti di pietà; io... questo! (Gli mostra la zimarra che tiene sotto il braccio) E tu... (accennandogli Rodolfo chino su Mimì addormentata) lasciali soli là!... SCHAUNARD (Si leva in piedi, commosso) Filosofo, ragioni! (guardando verso il letto) È ver!... Vo via! (Si guarda intorno, e per giustificare la sua partenza prende la bottiglia dell'acqua e scende dietro Colline chiudendo con precauzione l'uscio.) MIMÌ (Apre gli occhi, vede che sono tutti partiti e allunga la mano verso Rodolfo, che gliela bacia amorosamente.) Sono andati? Fingevo di dormire perché volli con te sola restare. Ho tante cose che ti voglio dire, o una sola, ma grande come il mare, come il mare profonda ed infinita... (Mette le braccia al collo di Rodolfo.) Sei il mio amore e tutta la mia vita! RODOLFO Ah, Mimì, mia bella Mimì! MIMÌ (Lascia cadere le braccia.) Son bella ancora? RODOLFO Bella come un'aurora. MIMÌ Hai sbagliato il raffronto. Volevi dir: bella come un tramonto. "Mi chiamano Mimì, il perché non so... " RODOLFO (intenerito e carezzevole) Tornò al nido la rondine e cinguetta. (Si leva di dove l'aveva riposta, sul cuore, la cuffietta di Mimì e gliela porge.) MIMÌ (gaiamente) La mia cuffietta... La mia cuffietta... Ah! (Tende a Rodolfo la testa, questi le mette la cuffietta. Mimì fa sedere presso a lei Rodolfo e rimane colla testa appoggiata sul petto di lui.) Te lo rammenti quando sono entrata la prima volta, là? RODOLFO Se lo rammento! MIMÌ Il lume si era spento... RODOLFO Eri tanto turbata! Poi smarristi la chiave... MIMÌ E a cercarla tastoni ti sei messo!... RODOLFO ...e cerca, cerca... MIMÌ Mio bel signorino, posso ben dirlo adesso: lei la trovò assai presto... RODOLFO Aiutavo il destino... MIMÌ (ricordando l'incontro suo con Rodolfo la sera della vigilia di Natale) Era buio; e il mio rossor non si vedeva... (Sussurra le parole di Rodolfo). "Che gelida manina... Se la lasci riscaldar!..." Era buio e la man tu mi prendevi... (Mimì è presa da uno spasimo di soffocazione e lascia ricadere il capo, sfinita.) RODOLFO (Spaventato, la sorregge.) Oh Dio! Mimì! (In questo momento Schaunard ritorna: al grido di Rodolfo accorre presso Mimì). SCHAUNARD Che avvien? MIMÌ (Apre gli occhi e sorride per rassicurare Rodolfo e Schaunard.) Nulla. Sto bene. RODOLFO (La adagia sul cuscino.) Zitta, per carità. MIMÌ Sì, sì, perdona, ora sarò buona. (Musetta e Marcello entrano cautamente, Musetta porta un manicotto e Marcello una boccetta.) MUSETTA (a Rodolfo) Dorme? RODOLFO (avvicinandosi a Marcello) Riposa. MARCELLO Ho veduto il dottore! Verrà; gli ho fatto fretta. Ecco il cordial. (Prende una lampada a spirito, la pone sulla tavola e l'accende.) MIMÌ Chi parla? MUSETTA (Si avvicina a Mimì e le porge il manicotto.) Io, Musetta. MIMÌ (Aiutata da Musetta si rizza sul letto, e con gioia quasi infantile prende il manicotto.) Oh, come è bello e morbido! Non più, Non più le mani allividite. Il tepore le abbellirà... (a Rodolfo) Sei tu che me lo doni? MUSETTA (pronta) Sì. MIMÌ (Stende una mano a Rodolfo). Tu, spensierato! Grazie. Ma costerà. (Rodolfo scoppia in pianto.) Piangi? Sto bene... Pianger così, perché? Qui.. amor... sempre con te! Le mani... al caldo... e... dormire. (Mette le mani nel manicotto, si assopisce inclinando graziosamente la testa sul manicotto in atto di dormire. Entrando in coma. Silenzio. Rassicurato nel vedere che Mimì si è addormentata, cautamente si allontana da essa e fatto un cenno agli altri di non far rumore, si avvicina a Marcello) RODOLFO Che ha detto il medico? MARCELLO Verrà. (Fa scaldare la medicina portata da Marcello sul fornello a spirito, e quasi inconsciamente mormora una preghiera. Rodolfo, Marcello e Schaunard parlano assai sottovoce fra di loro; di tanto in tanto Rodolfo ça qualche passo verso il letto, sorvegliando Mimì, poi ritorna verso gli amici.) MUSETTA (pregando) Madonna benedetta, fate la grazia a questa poveretta che non debba morire. (interrompendosi, a Marcello) Qui ci vuole un riparo perché la fiamma sventola. (Marcello si avvicina e mette un libro ritto sulla tavola formando paravento alla lampada.) Così. (Ripiglia la preghiera.) E che possa guarire. Madonna santa, io sono indegna di perdono, mentre invece Mimì è un angelo del cielo. (mentre Musetta prega, Rodolfo le si è avvicinato.) RODOLFO Io spero ancora. Vi pare che sia grave? MUSETTA Non credo. SCHAUNARD (Camminando sulla punta dei piedi va ad osservare Mimì, fa un gesto di dolore e ritorna presso Marcello. Con voce strozzata) Marcello, è spirata... (Intanto Rodolfo si è avveduto che il sole della finestra della soffitta sta per battere sul volto di Mimì e cerca intorno come porvi riparo; Musetta se ne avvede e gli indica la sua mantiglia, sale su di una sedia e studia il modo di distenderla sulla finestra. Marcello si avvicina a sua volta al letto e se ne scosta atterrito; intanto entra Colline che depone del danaro sulla tavola presso a Musetta.) COLLINE Musetta, a voi! (Poi visto Rodolfo che solo non riesce a collocare la mantiglia corre ad aiutarlo chiedendogli di Mimì) Come va?... RODOLFO Vedi?... È tranquilla. (Si volge verso Mimì, in quel mentre Musetta gli fa cenno che la medicina è pronta, scende dalla scranna, ma nell'accorrere presso Musetta si accorge dello strano contegno di Marcello e Schaunard. Con voce strozzata dallo sgomento) Che vuol dire quell'andare e venire, quel guardarmi così... MARCELLO (Non regge più, corre a Rodolfo e abbracciandolo con voce angosciata grida:) Coraggio ! RODOLFO (Si precipita al letto di Mimi, la solleva e scotendola grida colla massima disperazione. Piangendo) Mimì... Mimì!... (Si getta sul corpo esanime di Mimì) Mimì... Mimì!... (Musetta, spaventata corre al letto, getta un grido angoscioso, buttandosi ginocchioni e piangente ai piedi di Mimì dalla parte opposta di Rodolfo. Schaunard si abbandona accasciato su di una sedia a sinistra della scena. Colline va ai piedi del letto, rimanendo atterrito per la rapidità della catastrofe. Marcello singhiozza, volgendo le spalle al proscenio.) FINE DELL' OPERA |
MUSETTA(Con la voz rota) Está ahí Mimí... (Con ansiedad rodean a Musetta) Está ahí Mimí, viene trás de mí, se encuentra mal. RODOLFO ¿Dónde está? MUSETTA Al subir la escalera; Ya no puede más... (Se ve, por la puerta abierta, a Mimí sentada en el ultimo peldaño) RODOLFO ¡Ah! (Rodolfo se precipita hacia Mimí; Marcelo acude también) SCHAUNARD (A Colline) ¡Acerquemos ese camastro! (Entre los dos, la llevan a la cama y la tumban en ella) RODOLFO ¡Allí! (A los amigos, despacio) ¡Algo para beber! (Musetta acude con el vaso con agua y le da un sorbo a Mimí) MIMÍ (con gran pasión) ¡Rodolfo! RODOLFO (Recuesta a Mimí sobre la cama) Calla. Descansa. MIMÍ (Abrazando a Rodolfo) ¡Rodolfo mío! ¿Quieres que me quedo aquí contigo? RODOLFO ¡Oh, mi Mimí! ¡Siempre! ¡Siempre! (Persuade a Mimí que se acueste sobre la cama y la cubre con la colcha, después le acomoda la almohada bajo la cabeza) MUSETTA (Lleva aparte a los demás, y en voz baja) Oí decir que Mimí había huido de la casa de vizconde, y que estaba ya en el final de su vida. ¿Dónde estaba...? La busco y la busco... y la vi por la calle, casi arrastrándose. Me dice: "¡Ya no puedo más!... ¡Me muero!..., ¡lo presiento!... (Se agita y, sin darse cuenta, sube la voz) ¡Quiero morir con él! Quizá me espera... ¿Me acompañas, Musetta?.... MARCELO (Hace señas de hablar bajito y Musetta se pone a mayor distancia de Mimí) Sss! MIMÍ Me siento mucho mejor... ¡Déjame que mire alrededor!... (Sonríe, dulcemente) ¡Ah! ¡Qué bien se esta aquí...! (Incorporándose un poco, vuelve a abrazar a Rodolfo) Renazco... Siento la vida, otra vez, aquí. ¡No! ¡No me dejas nunca...! RODOLFO ¡Bendita boca; de nuevo me hablas!... MUSETTA (A los demás) ¿Qué tenéis en casa? MARCELO ¡Nada! MUSETTA ¿No hay café? ¿Ni vino? MARCELO (con gran desconsuelo) Nada. ¡Qué miseria! SCHAUNARD (Cauto, observa a Mimí; con tristeza le dice a Colline, llevándolo aparte) ¡En media hora habrá muerto! MIMÍ ¡Tengo tanto frío!... ¡Si tuvieras un manguito de piel! ¿Es que mis manos nunca van a entrar en calor? (Tose) RODOLFO (Coge entre las suyas las manos de Mimí calentándoselas) Aquí, con las mías. ¡Calla! Hablar te fatiga MIMÍ Tengo un poco de tos. Ya estoy acostumbrada. (Viendo a los amigos de Rodolfo, los llama por su nombre; ellos se acercan, presurosos, a ella) ¡Buenos días, Marcelo! Schaunard, Colline... ¡buenos días!... (Sonriendo) ¡Todos aquí, todos aquí! (Sonriendo a Mimí) RODOLFO ¡No hables, no hables!... MIMÍ Hablo bajito; no temas. (Haciendo un gesto de pesar) Marcelo hazme caso... ...Musetta es tan buena... MARCELO Lo sé, lo sé. (Toma la mano de Musetta. Schaunard y Colline se apartan. Schaunard con la cara entre las manos; Colline pensativo. Musetta se quita los pendientes, se los da a Marcelo y le dice, en voz baja) MUSETTA ¡Toma, véndelos! Trae cualquier medicamento. ¡Consigue un médico!... RODOLFO Descansa. MIMÍ ¿No me dejarás? RODOLFO ¡No! ¡No! (Mimí va durmiéndose. Rodolfo coge una silla y se sienta junto a la cama. Marcelo se dispone a salir; Musetta lo detiene y lo aleja de Mimí) MUSETTA ¡Escucha! Quizás sea esta la última vez que ella expresa un deseo, ¡pobrecita! Por el manguito de piel iré yo. Me marcho contigo. MARCELO (conmovido) ¡Eres buena, Musetta mía! (Salen, apresuradamente, ambos) COLLINE (Mientras Musetta y Marcelo cuchichean, se está quitando el abrigo, emocionado) Vieja zamarra, escucha, yo me quedo en el llano; tú subes al sacro monte de piedad. Recibe mi agradecimiento. Jamás encorvaste la espalda ante el rico y el poderoso. Pasan, en tus bolsillos, como en amenos refugios, filósofos y poetas. Ahora que los días felices se nos van, te digo adiós fiel amigo mío. Adiós, Adiós. (Lo empaqueta y lo coloca bajo el brazo; se acerca a Schaunard, y le golpea en la espalda diciéndole con tristeza) Schaunard, cada uno por caminos distintos, (Schaunard levanta la cabeza) hagamos juntos un acto de piedad; yo... esto, (Le enseña el abrigo que tiene bajo el brazo) y tú... (Señalando a Rodolfo inclinado sobre Mimí adormilada) ¡Dejémoslos solos allí!... SCHAUNARD (se pone en pie, conmovido) Filósofo, ¡tienes razón! (Mirando hacia la cama) Es verdad... ¡Me voy! (Mira alrededor, y para justificar su salida coge la botella del agua y baja detrás de Colline cerrando con precaución la puerta) MIMÍ (Abre los ojos y ve que todos han salido y alarga la mano hacia Rodolfo, que la besa) ¿Se han ido? Fingí estar dormida porque quería quedarme sola contigo. Tengo tantas cosas que te quiero decir.... o una sola, pero inmensa como el mar, como el mar, profunda e infinita... (le pone el brazo en el cuello) ¡Tú eres mi amor... y toda mi vida! RODOLFO ¡Ah! ¡Mimí! ¡Mi bella Mimí! MIMÍ (Deja caer el brazo) ¿Aún soy bella? RODOLFO ¡Bella como la aurora! MIMÍ Te equivocas al comparar; querías decir... "Bella, como un atardecer". "Me llaman Mimí; ¿por qué? No lo sé'. RODOLFO (enternecido y cariñoso) Volvió a su nido la golondrina y gorjea. (Saca el sombrerito de Mimí de donde lo tenia guardado, junto a su corazón) MIMÍ (alegremente) Mi sombrerito! Mi sombrerito... ¡Ah! (Acerca la cabeza a Rodolfo, que le pone el sombrerito Mimí hace sentarse cerca de ella a Rodolfo y queda con la cabeza apoyada sobre el pecho de él) ¿Te acuerdas de cuando entré aquí la primera vez? RODOLFO ¡Que si me acuerdo...! MIMÍ Se había apagado la llama... RODOLFO ¡Estabas tan turbada!... Después, perdiste la llave... MIMÍ ¡Y te pusiste a buscarla a gatas!... RODOLFO ...y, buscando, buscando... MIMÍ Mi querido señor, hoy puedo decirlo, la encontró usted tan deprisa... RODOLFO Ayudaba al destino. MIMÍ (Recordando su encuentro con Rodolfo la tarde del día de Navidad) Estábamos a oscuras y, mi rubor no se veía.... (Susurra las palabras de Rodolfo) "Qué manita tan helada... déjeme que se la calente...". Estábamos a oscuras y, me cogiste la mano... (Mimí presa de un espasmo de tos, deja recaer la cabeza, extenuada) RODOLFO (Asustado, la sostiene en sus brazos) ¡Dios mío! ¡Mimí! (Schaunard entra en ese momento al grito de Rodolfo corre al lado de Mimí) SCHAUNARD ¿Qué ocurre? MIMÍ (abre los ojos y sonríe para tranquilizar a Rodolfo y Schaunard) Nada; estoy bien. RODOLFO (La deja sobre la almohada) No hables, por caridad. MIMÍ Si, si, perdona; ahora seré buena. (Regresan Marcelo y Musetta; después, Colline. Musetta pone una vela sobre la mesa) MUSETTA (A Rodolfo) ¿Duerme? RODOLFO (acercándose a Marcelo) Descansa. MARCELO He visto al doctor. Vendrá. Le he dicho que se dé prisa. Aquí está la medicina. (Enciende una lámpara y la pone sobre la mesa) MIMÍ ¿Quién está hablando? MUSETTA (Se acerca a Mimí y le da el manguito de piel) Yo. Musetta. MIMÍ (Con la ayuda de Musetta se incorpora y con alegría casi infantil coge el manguito) ¡Oh, qué bonito y qué blando! No tendré más las manos heladas. Su tibieza... las embellecerá. (A Rodolfo) ¿Eres tú quien me lo ha comprado? MUSETTA (Rápida) Sí. MIMÍ (tiende una mano a Rodolfo) ¡Tú! Qué inconsciente... ¡Gracias! Lo que habrá costado... (Rodolfo rompe a llorar) ¿Lloras?...Si estoy bien. Llorar así..., ¿por qué? ¡Aquí... amor... siempre contigo! Las manos... al calor... y dormir. (Pone las manos en el manguito se adormece inclinando la cabeza sobre el manguito. Entra en coma. Silencio. Rodolfo, ya repuesto al ver que Mimí se ha dormido, se aleja de ella y, con el gesto, indica a los demás que no hagan ruido. Se acerca a Marcelo) RODOLFO ¿Qué ha dicho el médico? MARCELO Que vendrá. (Calienta la medicina traída por Marcelo sobre el hornillo encendido, y casi inconscientemente murmura una plegaria. Rodolfo, Marcelo y Schaunard hablan muy bajito entre ellos; de tanto en tanto Rodolfo se acerca a la cama, vigilando a Mimí, para después, silenciosamente, volver con los amigos) MUSETTA (Rezando) Señora bendita. dale tu gracia a esta pobrecita; que no muera... (Se interrumpe. A Marcelo) Aquí hace falta una defensa pues la llama se agita por el viento. (Marcelo se acerca y pone un libro bajo la mesa como parapeto para la llama) Así. (Retoma la plegaria) Que pueda curarse. Señora santa, yo soy indigna de perdón; Mimí, sin embargo, es un ángel del cielo. (Mientras Musetta reza, Rodolfo se le acerca) RODOLFO Aún tengo esperanza. ¿Crees que es grave? MUSETTA No creo. SCHAUNARD (de puntillas se acerca a la cama, hace un gesto de dolor y vuelve apesadumbrado junto a Marcelo. Con voz ahogada) Marcelo, ¡ha muerto! (Rodolfo se percata que el sol de la ventana va a caer sobre el rostro de Mimí y se coloca delante para evitarlo; Musetta se da cuenta y le da su chal, estudiando la forma de colocarlo sobre la ventana. Marcelo se acerca a la cama y se aleja asustado. Entra Colline que pone el dinero sobre la mesa cerca de Musetta) COLLINE Musetta, para ti. (Después ve que Rodolfo solo no puede colocar el chal y corre a ayudarlo preguntando por Mimí) ¿Cómo está? RODOLFO Ves... está tranquila. (Se vuelve hacia Mimí. Musetta le hace señas de que la medicina estará pronto, pero cuando acude rápido a Musetta, se da cuenta de la expresión de Marcelo y Schaunard. Con voz ahogada por la aflicción dice) ¿Qué quiere decir ese ir y venir... ese mirarme así... MARCELO (No lo soporta, corre hacia Rodolfo y abrazándolo, con voz angustiada le grita) ¡Valor! RODOLFO (se precipita a la cama de Mimí, la sacude, grita con desesperación extrema, llorando) ¡Mimí...! ¡Mimí...! (Se arroja sobre el cuerpo de Mimí) ¡Mimí...! ¡Mimí...! (Musetta corre a la cama, lanza un grito angustioso, arrojándose arrodillada y llorando a los pies de Mimí al otro lado de la cama. Schaunard se desploma sobre una silla a la izquierda de la escena. Colline va a los pies de la cama, quedando aterrorizado por la de la catástrofe. Marcelo solloza, volviendo la espalda). FIN DE LA OPERA |