Le Villi


			      Personajes :
GUGLIELMO WULF 
ANNA, su hija
ROBERTO, el novio
Montanari - Montanare -Villi - Spiriti.
Barítono.
Soprano.
Tenor

La escena está en el bosque negro  (Foresta Nera).
ATTO PRIMO
Spianata nel Bosco.
A destra, sul dinanzi, una casa modesta,
quella di Guglielmo.
In fondo, a sinistra, un sentiero
che si perde nel folto d’una boscaglia salendo una rupe.
Da questa ad un’altra rupe un ponticello.
È primavera. Festoni di fiori pendono da ogni parte.
La scena è pavesata a festa.
Guglielmo, Anna e Roberto sono seduti a capotavola.
 
Montanari
Evviva! Evviva! Evviva!
Evviva i fidanzati!
 
Anna e Roberto si allontanano dal fondo dandosi il braccio.
 
Montanari
Della vecchia di Magonza
Roberto è ereditier!
I tesori accumulati
Son molti davver!
Dunque povero stasera
Roberto partirà
e a sposar la fidanzata
ei ricco tornerà!
Evviva! Evviva!
Evviva i fidanzati!
Gira! Gira! Gira!
Balza! Gira! Balza!
La musica freme e delira,
la danza sospinge ed incalza.
Oh, colano rapide l'ore
se il piede alla danza è legger!
Il ballo è rival dell'amore.
Il core fa batter davver.
Gira! gira! gira!
Balza! gira! balza!
 
(a Guglielmo)
Ohè! Babbo Guglielmo!
Venite voi pure a danzar!
 
Guglielmo
Ebben, perché no? Poffar mio!
Son vecchio, ma in gambe so star!
 
(va a prendere una ragazza e la invita a ballare,
con galanteria)
 
Montanari
Gira, Gira! Gira!
Balza! Gira! Balza!
 
Fra gli applausi e le risa, Guglielmo esce con danzatrice.
Poco a poco tutti lo seguono.
La scna rimane vuota per un momento, poi anna rientra
sola dal fondo, con un mazzolino di Nontiscordardime.
 
Anna
Se come voi piccina io fossi,
O vaghi fior, sempre sempre
Vicina potrei stare al mio amor.
Allor, dirgli vorrei:
‘Io penso sempre a te!’
Ripeter gli potrei:
‘Non ti scordar di me!’
Voi, di me più felici,
Lo seguirete, o fior;
Per valli e per pendici
Seguirete il mio amor.
Ah, se il nome che avete
Menzognero non è,
Deh, al mio amor ripetete:
‘Non ti scordar di me!’
 
(Anna va a mettere il mazzolino
nella vailigia di Roberto)
 
Roberto
(vedendo l’atto di Anna e avvicinandosele sorridendo)
Ah, ti ho côlta!
 
Anna
Tu!
 
 
Roberto
(prendendo dalla valigia il mazzolino, lo bacia, poi lo ripone)
Grazie, Anna mia.
Ma un più gentil ricordo
io chiederti vorrei.
 
Anna
Quale?
 
Roberto
Un sorriso.
(Anna scuote mestamente la testa)
Non esser, Anna mia, mesta sì tanto;
passeran pochi giorni e tornerò.
 
Anna
Io tento invan di trattenere il pianto,
ho una tristezza che vincer non so.
Foschi presagi mi turban la mente.
Mi par ch'io non ti debba più veder.
 
Roberto
Anna!
 
Anna
Stanotte sognai
che morente t'attendevo.
 
Roberto
Suvvia! Quali pensier!
Pensa invece ai dì liete
che il destino ci promette,
benigno al nostro amor!
 
Anna
Ma, m'ami tu davver?
 
Roberto
Mio cherubino, perchè
dell'amor mio dubiti ancor?
Tu dell'infanzia mia
le gioie dividesti e le carezze;
da te soave e pia imparai
della vito le dolcezze;
ero povero, e tu l'affetto mio
più d'ogni ricco volesti pregiar.
Ah! dubita di Dio,
ma no, dell'amor mio non dubitar!
Io t'amo.
 
Anna
Dolci e soavi accenti, deh!
vi scolpite nel mio mesto cor
e nei foschi momenti dell'attesta
alleviate il mio dolor.
Dolci e soavi accenti, oh!
quante volte il labbro mio vi dee mormorar:
Ah! dubita di Dio,
ma no, dell'amor mio non dubitar.
Io t’amo!
 
I montanari rientrano con Guglielmo.
 
Montanari
Presto! Presto in viaggio!
È l'ora di partir!
Pria che il giocondo raggio
del sole abbia a svanir si parta!
 
Roberto
Anna, coraggio!
 
Anna
Io mi sento morir!
 
Montanari
(a Roberto)
Della foresta al limite
noi verrem con te.
 
Roberto
(a Guglielmo)
Padre mio, benediteci!
 
Guglielmo
Tutti qui intorno, intorno a me.
(Anna e Roberto s’inginocchiano ai piedi di Guglielmo;
tutti li imitano)
Angiol di Dio,
che I vanni rivolgi al ciel stasera,
reca questa preghiera
al trono del Signor.
 
Anna, Roberto, e Guglielmo
Sia propizio il cammino
ad ogni pellegrino;
non serbi disinganni
ogni sogno d'amor.
Sia propizio il cammino, ecc.
Angiol di Dio, ecc.
 
Guglielmo abbraccia Roberto,
poi Roberto abbraccia Anna
e stringe la mano e saluta i Montanari e Montanare
 
Roberto
Padre, Anna, addio!
 
Anna, Guglielmo e Montanari
Addio, Roberto, addio!
 
Roberto si avvia con alcuni amici.
 
Intermezzo
Prima Parte: L’Abbandono
 
Il Narratore
Di quei giorni a Magonza una sirena
I vecchi e i giovinetti affascinava.
Ella trasse Roberto all'orgia oscena
E l'affetto per Anna ei vi obliava.
Intanto, afflitta da ineffabil pena,
La fanciulla tradita lo aspettava.
Ma invan l'attese: ed al cader del verno
Ella chiudeva gli occhi al sonno eterno.
 
Si vede, dietro un velo, passare il corteggio funebre di Anna,
che uscendo dalla casa di Guglielmo, attraversa la scena.
 
Femmina
Come un giglio reciso
Dentro la bara giace.
Raggio di luna è il candor del suo viso.
O Pura virgo, requiesce in pace!
 
Intermezzo
Seconda parte: La Tregenda
 
Il Narratore
V'è nella Selva Nera una leggenda
Che delle Villi la leggenda è detta
E ai spergiuri d'amor suona tremenda.
Se muor d'amore qualche giovinetta
Nella selva ogni notte la tregenda
Viene a danzare, e il traditor vi aspetta;
Poi, se l'incontra con lui danza e ride
E, colla foga del danzar, l'uccide.
Or per Roberto venne un triste giorno.
Dalla sirena in cenci abbandonato
Egli alla Selva pensò far ritorno,
E questa notte appunto ei v'è tornato.
Già nel bosco s'avanza; intorno, intorno
Riddan le Villi nell'aer gelato.
Ei, tremando di freddo e di paura
È già nel mezzo della Selva oscura.
 
Durante la Seconda Parte
si scorge lo stesso paesaggio dell’Atto Primo,
ma è il verno.
È notte. Gli alberi, sfrondati e stecchiti,
sono sovraccarichi di neve.
Il cielo è sereno e stellato: la luna illumina il tetro paesaggio.
Le Villi vengono a danzare, precedute da fuochi fatu
che guizzano da ogni parte e percorrono la scena.
 
ATTO SECONDO
Guglielmo siede sulla porta di casa
in atto di dolore profondo
 
Guglielmo
No! possibil non è
Che invendicata resti la colpa sua,
Vivea beata e tranquilla
Al mio fianco la mia dolce figliola,
Ed egli venne e,
Colla sua parola, d'amor
Le smanie in lei destò
 
(alzandosi con impeto)
Chi, dunque, o scellerato,
Chi l'amor tuo ti chiese?
Quali orribili offese
T'abbiam mai fatto noi
Per uccider quell'angelo
E agli estremi miei giorni
Serbar cotanta angoscia?
No! possibil non è
Che invendicata resti colpa si grande!
Anima santa della figlia mia,
Se la leggenda delle Villi è vera,
Deh! non esser con lui, qual fosti, pia
Ma qui l'attendi al cadere della sera.
S'io potessi saperti cendicata
Lieto saluterei l'ultimo dì
Ah, perdona, Signor, l'idea spietata
Che dal mio cor che sanguina, fuggi.
(rientra in casa)
 
Le Willi
(interno)
Ei giunge!
Anna! Anna! Anna!
Di morte alla condanna
Ei viene il traditor!
Eccolo-- s'avvicina.
Su, dannato, cammina!
 
Roberto appare sul ponticello e avanza
 
Roberto
(fra sé)
Ecco la casa.
Dio, che orrenda notte!
Strane voci m'inseguon.
Le Villi... :evvia!
Son fole!
 
(scende)
No, delle Villi me non perseguita la vendetta fatal!
Tu sol m'insegui, rimorso!
Vipera infernal!
Tu sol m'insegui, rimorso!
Vipera dal veleno infernal!
Torna ai felici dì
Dolente il mio pensier,
Ridean del maggio i fior,
Fioria l'amor, fioria per me l'amor. . .
 
Or tutti si copri
Di lugubre mister,
Ed io non ho nel cor
Che tristezza e terror!
Forse ella vive!
 
(guarda verso la casa, poi va verso di essa
come avesse presa una decisione)
Bussiam!
 
(fa per bussare, ma indietreggia come se una forza ignota glielo impedisse)
Qual brivido mi colse!
Invan di quella soglia
Tentai sul limite levar la man!
 
Villi
Su! Dannato, cammina!
 
Roberto
Pur d'intender parmi   Davvero un canto lugubre!
 
(si inginocchia, come estenuato, per pregare)
O sommo Iddio! Del mio cammino,
Del mio destin quest'è la meta.
Fa che il perdono la renda lieta
Un solo isante,
E poi morrò!
 
(balzando in piedi)
Pregar non posso!
Ah, maledetto il dì,
Il dì che andai lontan di qui!
Maledetta sia la tua belezza,
O cortigiana vil.
Maledetta in eterno! Maledetta!
 
Villi
Cammina! cammina! cammina!
 
Anna
(dentro)
Roberto!
 
Roberto
Ciel!
La sua voce! Dunque morta non è!
 
Anna
(appare sul ponticello)
Non son più l'amor
Son la vendetta!
 
Roberto
(cade affranto su un sasso)
Gran dio!
 
Anna
Ricordi quel che dicevi
Nel mese dei fiori?
Tu dell'infanzia mia
Le gioie dividesti e le carezze;
Da te soave e pia imparai
Della vita le dolcezze!
Ah, dubita di Dio,
Ma no, dell'amor mio non dubitar.
T'amai; mi tradisti.
T'attesi, e non venisti.
Ma è tremendo dolore in silenzio soffrir!
Senza speranze in cuore
Mi faceste morir.
 
Roberto
La scordai, l'ho tradita,
E per me perdè la vita.
Ah! è tremendo il dolore
Che mi tocca soffrir!
Col rimorso nel cuore io mi sento morir, io mi sento morir!
 
Roberto va verso Anna come spinto da una forza
ignota.
Poi fa per vincere il fascino che lo investe,
ma non può e si slancia verso di lei.
Anna avanzandosi, stende le braccia e lo attira a sè.
Intanto le Villi accorrono, circondano Roberto e Anna
e li trascinano, danzando vertiginosamente, fuori della scena.
 
Spiriti
(interno)
Qui noi t'aspettiam, traditor!
Da noi non attender pietà!
 
Spiriti e Villi
Chi in vita fu sordo all'amor
In morte perdono non ha!
Traditor! t'aspettiam! t'aspettiam!
Gira! Balza! Gira! Balza!
 
Roberto accorrendo ansimante, con i capelli irti,
va a bussare alla casa di Guglielmo.
Poi, scorgendo le Villi, che lo inseguono venendo
dalla destra, fa per fuggire dalla parte opposta,
ma Anna appare alla sinistra.
Ella lo riaferra e lo travolge nuovamente in una rdda,
fra le Villi che soproggiungono.
 
Roberto
(sfinitio, cadendole ai piedi)
Anna! Pietà!
 
Anna
(disparendo)
Sei mio!
 
Spiriti e Villi
Osanna! Osanna! Osanna!
 
Fin de l’Opéra
ACTO PRIMERO
Explanada en el bosque.
A la derecha, en la parte de delante, una casa modesta,
la de Guglielmo.
Al fondo, a la izquierda, un sendero que se pierde en
la espesura de un bosque y termina en una roca.
De ésta a otra roca, un puente.
Es primavera. Festones de flores cuelgan por todas partes.
La escena está decorada para una fiesta. Guglielmo, Anna
y Roberto están sentados a la cabecera de la mesa.
 
Montañeses
¡Viva! ¡Viva! ¡Viva!
¡Vivan los novios!
 
Anna y Roberto se alejan cogidos del brazo.
 
Montañeses
¡Roberto es el heredero
de la vieja de Magonza!
¡Las riquezas acumuladas
son realmente muchas!
Aunque esta tarde Roberto
partirá como un hombre pobre
¡Volverá rico para casarse
con su prometida!
¡Viva! ¡Viva! ¡Viva!
¡Vivan los novios!
¡Gira! ¡Gira! ¡Gira!
¡Salta! ¡Gira! ¡Salta!
La música se estremece y delira,
La danza impulsa y apremia
¡Oh, las horas vuelan rápidas
si los pies son ligeros al bailar!
El baile es rival del amor:
¡Realmente hace palpitar el corazón!
¡Gira! ¡Gira! ¡Gira!
¡Salta! ¡Gira! ¡Salta!
 
(a Guglielmo)
¡Eh!
¡Venid vos también a bailar!
 
Guglielmo
Y bien, ¿por qué no? ¡Pobre de mí!
¡Soy viejo, pero aún me tengo en pie!
 
(se acerca a una muchacha y le invita a bailar,
con galantería)                                                                                                          
Montañeses
¡Gira! ¡Gira! ¡Gira!
¡Salta! ¡Gira! ¡Salta!
 
Entre los aplausos y la risa, Guglielmo sale.
Poco a poco los demás hacen lo mismo.
El escenario se queda vacío por un momento, entonces Anna
vuelve a entrar sola por el fondo, con un ramo de Nomeolvides.
 
Anna
Si fuese tan pequeña como vosotras,
Oh bellas flores, siempre siempre
Podría estar junto a mi amor.
Y entonces, podría decirle:
‘¡Pienso siempre en tí!’
Y le podría repetir:
‘¡No me olvides!’
Vosotras, más afortunadas que yo,
Le seguiréis, oh flores,
Por valles y colinas
Seguiréis a mi amor.
Ah, si vuestro nombre
No miente,
Entonces, repetid a mi amor:
‘¡No me olvides!’
 
(Anna va a poner el ramo
en la maleta de Roberto)                                    
 
Roberto
(viendo lo que hace Anna y acercándosele sonriendo)
Ah, ¡te pillé!
 
Anna
¡Tú!
 
 
Roberto
(cogiendo el ramo de la maleta, lo besa, después vuelve a dejarlo)
Gracias, Anna mía.
Pero querría pedirte un recuerdo
Más gentil.
 
Anna
¿Cuál?
 
Roberto
Una sonrisa
(Anna sacude la cabeza con melancolía)
No estés, Anna mía, tan triste:
Dentro de pocos días, volveré.
 
Anna
En vano intento contener el llanto,
Me invade una tristeza que no sé dominar
Sombríos presagios me turban la mente.
Se me figura que no te veré más.
 
Roberto
¡Anna!
 
Anna
Anoche soñé
Que moribunda te esperaba.
 
Roberto
¡Vaya! ¡Qué ocurrencias!
¡Mejor piensa en los días alegres
Que el destino promete,
Amable, a nuestro amor!
 
Anna
Pero, ¿me amas de veras?
 
Roberto
Angel mío, ¿por qué
Dudas aún de mi amor?
Tú compartiste
La alegría y las caricias de mi infancia
De tí, tierna y devota, aprendí
La dulzura de la vida;
Era pobre, y sin embargo preferiste
Mi amor al de un rico.
¡Ah! ¡Duda de Dios,
Pero no, no dudes de mi amor!
¡Te amo!
 
Anna
¡Dulces y suaves palabras, os lo ruego,
Grabaos en mi melancólico corazón,
Y en los sombríos momentos de la espera
Aliviad mi dolor!
¡Dulces y suaves palabras,
oh, cuántas veces mis labios os murmuraron:
¡Ah! ¡Duda de Dios,
Pero no, no dudes de mi amor!
¡Te amo!
 
Los montañeses entran de nuevo con Guglielmo.
 
Montañeses
¡Pronto! ¡En camino, pronto!
¡Es la hora de partir!
¡Antes de que los juguetones
Rayos del sol se desvanezcan partid!
 
Roberto
¡Anna, valor!
 
Anna
¡Me siento morir!
 
Montañeses
(a Roberto)
Iremos con vos hasta
El límite del bosque
 
Roberto
(a Guglielmo)
Padre mío, ¡bendecidnos!
 
Guglielmo
Todos aquí, a mi alrededor.
(Anna y Roberto se arrodillan al pie de Guglielmo;
los demás hacen lo mismo).
¡Angel de Dios,
Tú que esta tarde vuelves tus alas hacia el cielo,
Lleva este ruego
Al trono del Señor!
 
Anna, Roberto y Guglielmo
¡Que les sea propicio el camino
a todos los peregrinos!
No reserves desengaños
a los sueños de amor!
¡Lleva este ruego
Al trono del Señor!
 
Guglielmo abraza a Roberto,
después Roberto abraza a Anna
y estrecha la mano y saluda a Montañeses y Montañesas.
 
Roberto
Padre, Anna, ¡adiós!
 
Anna, Guglielmo y Montañeses
¡Adiós, Roberto, adiós!
 
Roberto se va con algunos amigos.
 
Intermedio
Primera Parte: El Abandono
 
El Narrador
Por aquellos días en Magonza una sirena
Fascinaba a viejos y jóvenes.
Ella arrastró a Roberto a su orgía obscena
Y olvidó su amor por Anna.
Mientras tanto, afligida con inefable pena,
La muchacha traicionada lo esperaba.
Pero lo aguardó en vano: y al caer el invierno
Cerró los ojos en un sueño eterno.
 
Se ve, detrás de un velo, pasar el cortejo fúnebre de Anna,
que saliendo de la casa de Guglielmo, atraviesa la escena.
 
Mujeres
Como una azucena cortada
Yace dentro del féretro.
Rayo del luna es el candor de su rostro.
¡Oh, virgen pura, descansa en paz!
 
Intermedio
Segunda parte: La noche de las brujas
 
El Narrador
Existe en la Selva Negra una leyenda
La leyenda de las Villi la llaman
Y a los perjuros de amor resulta terrible.
Se muere de amor cualquier jovencita
En la selva cada noche las brujas
Vienen a danzar, y esperan al traidor,
Después, se encuentran con él, con él danzan y ríen
Y con el frenesí del danzar, le matan.
Ahora para Roberto llega un triste día.
Harapiento, abandonado por la sirena
Pensó en volver al bosque,
Y esta noche ha vuelto muy a punto.
Ya avanza por el bosque: en torno suyo
Danzan las Villi en el aire gélido.
Él, temblando de frío y de miedo,
Está ya en medio de la selva oscura.
 
Durante la Segunda Parte
se divisa el mismo paisaje del Primer Acto,
pero es invierno.
Es de noche. Los árboles, sin hojas y secos,
están sobrecargados de nieve.
El cielo está sereno y estrellado: la luna ilumina el tétrico paisaje.
Las Villi vienen a danzar, precedidas de fuegos fatuos
que serpentean por todas partes y recorren la escena.
 
ACTO SEGUNDO
Guglielmo está sentado a la puerta de su casa
en actitud de dolor profundo.
 
Guglielmo
¡No, no es posible
Que quede su culpa sin venganza!
Vivía feliz y tranquila
A mi lado mi dulce hija,
Y vino él,
Y con sus palabras
Despertó en ella la inquietud del amor
 
(levantándose con ímpetu)
¿Quién, entonces, oh malvado
te pidió tu amor?
¿Qué horrible ofensa
te hicimos jamás
para que destrozases aquel ángel
y sembrases el final de mis días
con tanta angustia?
¡No, no es posible
que quede sin venganza una culpa tan grande!
Alma santa de mi hija,
Si la leyenda de las Villi es cierta,
Entonces, no seas con él, como fuiste, bondadosa
Pero espérale aquí al caer la tarde.
Si pudiese saberte vengada
Saludaría contento mi último día.
Ah, perdona Señor, la idea despiadada
Que escapa de mi corazón sangrante
(entra de nuevo en la casa)
 
Las Villi
(a los lejos)
¡Ya llega!
¡Anna! ¡Anna! ¡Anna!
¡A la condena a muerte
viene el traidor!
¡Aquí está, se acerca!
¡Vamos, condenado, camina!
 
Roberto aparece sobre el puente y avanza.
 
Roberto
(para sí)
Aquí está la casa,
¡Dios, qué horrible noche!
Voces extrañas me siguen.
Las Villi...
¡Vamos! ¡Me vuelvo loco!
 
(se cae)
¡No es la venganza funesta las brujas la que me persigue!
¡Sólo tú me sigues remordimiento,
Serpiente infernal!
¡Sólo tú me sigues remordimiento,
Serpiente de infernal veneno!
Mi corazón, doliente
Vuelve a los felices días,
En que las flores brotaban en mayo,
Cuando florecía el amor, florecía para mí el amor.
 
Hoy todo se ha cubierto
De lúgubre misterio
¡Y no tengo en el corazón
más que tristeza y terror!
¡Quizás ella vive!
 
(espera junto a la casa, después se dirige
hacia ella como si hubiese tomado una decisión)
¡Llamemos a la puerta!
 
(intenta llamar, pero algo se lo impide, como si una fuerza desconocida no le dejase)
¡Qué es este temblor que me asalta!
¡En vano mi mano intenta
llamar al umbral de esta puerta!
 
Villi
¡Vamos, condenado, camina!
 
Roberto
¡Me parece oir un canto fúnebre!
 
(se arrodilla, como extenuado, para rezar)
¡Oh Dios todopoderoso! De mi camino,
Oh Dios todopoderoso, De mi destino esta es la meta.
Haz que el perdón le haga feliz
Un solo instante,
¡Y entonces moriré!
 
(poniéndose en pie de un salto)
¡No puedo rezar!
¡Ah, maldito sea el día,
en que me alejé de aquí!
¡Maldita sea tu belleza,
oh cortesana vil.
¡Maldita seas por siempre! ¡Maldita!
 
Villi
¡Camina! ¡Camina! ¡Camina!
 
Anna
(dentro)
¡Roberto!
 
Roberto
¡Cielos!
¡Su voz! ¡Entonces no está muerta!
 
Anna
(aparece sobre el puente)
Ya no soy el amor
¡sino la venganza!
 
Roberto
(cae abatido sobre una piedra)
¡Gran Dios!
 
Anna
¿Recuerdas a aquel que decía
en el mes de las flores?
‘Tú compartiste
La alegría y las caricias de mi infancia
De tí, dulce y devote, aprendí
La dulzura de la vida;
¡Ah! ¡Duda de Dios,
Pero no, no dudes de mi amor!’
Te amé: me traicionaste.
Te esperé: no viniste.
¡Pero es tremendo el dolor que sufrí en silencio!
¡Sin esperanza en el corazón
me hiciste morir!
 
Roberto
La olvidé, la he traicionado.
Y por mí perdió la vida.
¡Ah, es tremendo el dolor
que me toca sufrir!
¡Con remordimiento en el corazón me siento morir!
 
Roberto va hacia Anna como empujado por una fuerza
desconocida.
Entonces intenta vencer la fascinación que lo invade,
pero no puede y se lanza hacia ella.
Anna  adelanta, extiende los brazos y lo atrae hacia sí.
Entretanto los Villis acuden, rodeando a Roberto y a Anna
y les arrastran, danzando vertiginosamente, fuera de la escena.
 
Espíritus
(dentro)
¡Aquí te esperábamos, traidor!
¡No esperes piedad de nosotros!
 
Espíritus y Villi
Quien en vida fue sordo al amor
¡En la muerte no tiene perdón!
¡Traidor! ¡te esperábamos!
¡Gira! ¡Salta! ¡Gira! ¡Salta!
 
Roberto, acudiendo jadeante, con los pelos de punta,
va a llamar a la puerta de la casa de Guglielmo.
Después, divisando a las brujas, que le persiguen viniendo
de la derecha, intenta escapar por el lado contrario,
pero Anna aparece por la izquierda.
Ella lo aferra de nuevo y lo arrastra en una danza,
entre las Villi que llegan de improviso.
 
Roberto
(extenuado, cayendo a sus pies)
¡Anna, piedad!
 
Anna
(desapareciendo)
¡Eres mío!
 
Espíritus y Villi
¡Hossanna! ¡Hossanna! ¡Hossanna!
 
Fin de la Ópera

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