Un angolo della Senna,
dove è ancorata il barcone di Michele.
La barca occupa quasi tutto il primo
piano della scena ed è congiunta al molo con una passerella.
La Senna si va perdendo lontana. Nel
fondo il profilo della vecchia Parigi e principalmente la mole maestosa di Notre-Dame
staccano sul cielo di un rosso meraviglioso.
Sempre nel fondo, a destra, sono i
caseggiati che fiancheggiano il lungo-Senna e in primo piano alti platani lussureggianti.
Il barcone ha tutto il carattere delle
consuete imbarcazioni da trasporti che navigano la Senna. Il timone compeggia in alto
della cabina. E la cabina è tutta linda e ben dipinta con le sue finestrette verdi, il
fumaiolo e il tetto piano, mod'altana, sul quale sono alcuni vasi di geranii. Su una corda
sono distesi i panni as asciugare. Sulla porta della cabina, la gabbia dei canarini.
È il tramonto.
Quando si apre il velario, Michele --
il padrone del barcone -- è seduto presso il timone, gli occhi fissi a contemplare il
tramonto. La pipa gli pende dalle labbra, spenta.
Dalla stiva al molo vanno e vangono gli
scaricatori trasportando faticosamente i sacchi, e cantando questa loro canzone:
Oh! Issa! oh!
Un giro ancor!
Se lavoriam senza ardore,
si resterà ad ormeggiare,
e Margot
con altri ne andrà.
[Sulla Senna, di tratto in tratto, la
sirena d'un rimorchiatore lancia il suo grido lugubre. Qualche cornetta d'automobile
lontano.]
Oh! Issa! oh!
Un giro ancor!
Non ti stancar, battelliere,
dopo potrai riposare,
e Margot
felice sarà!
Oh! Issa! oh!
Un giro ancor!
Ora la stiva è vuotata,
chiusa è la lunga giornata,
e Margot
l'amor ti darà!...
[Giorgetta esce dalla cabina senza
avvedersi di Michele. Accudisce alle sue faccende; ritira alcuni panni stesi ad asciugare;
cava una secchia d'acqua dal fiume e innaffia i suoi fiori; ripulisce la gabbia dei
canarini.
Finalmente si accorge che il suo uomo è laggiù, e facendo schermo con la mano agli
occhi, tanto è vivo il riflesso del sole che tramonta, lo chiama:]
Giorgetta
O Michele?... Michele?... Non sei stanco
d'abbacinarti al sole che tramonta?
Ti sembra un gran spettacolo?
Michele
Sicuro!
Giorgetta
Lo vedo bene: dalla tua pipa
il fumo bianco non sbuffa più!
Michele [accennando agli
scaricatori]
Han finito laggiù?
Giorgetta
Vuoi che discenda?
Michele
No. Resta. Andrò io stesso.
Giorgetta
Han lavorato tanto!...
Come avevan promesso,
La stiva sarà sgombra, e per domani
Si potrà caricare.
Bisognerebbe, ora, compensare
questa loro fatica; un buon bicchiere.
{2a}
Michele
Ma certo. Pensi a tutto, cuore d'oro!
Puoi portare da bere.
Giorgetta
Sono alla fine: prenderanno forza.
Michele
Il mio vinello smorza
la sete, e li ristora.
E a me, non hai pensato?
{2b}
Giorgetta
A te? Che cosa?
Michele [cingendolo con un
braccio]
Al vino ho rinunciato
Ma, se la pipa è spenta,
Non è spento il mio ardore...
Un tuo bacio, o mio amore...
[La bacia: essa si scans voltando il viso. Michele un po' contrariato s'avvia, verso la
stiva e discende.]
{2c}
Luigi [passando dallo scalo al
battello]
Si soffoca, padrona!
Giorgetta
Lo pensavo,
Ma ho io quel che ci vuole.
Sentirete che vino!
[Si avvia, verso la la cabina, dopo aver lanciata un'occhiata espressiva a Luigi.]
Il Tinca [salendo dalla stiva]
Sacchi dannati!...
Mondo birbone!...
Spicciati, Talpa!
Si va a mangiare!
Il Talpa
Non aver fretta! non mi seccare!
Ah! questo sacco spacca il groppone!
[Scotendo la testa e tergendosi il sudore col rovescio della mano.]
Dio! che caldo!... O Luigi,
ancora una passata.
Luigi [indicando Giorgetta che
reca la brocca del vino e i bicchieri]
Eccola la passata!... Ragazzi, si beve!
Qui, tutti insieme,
lesti!
[Tutti accorrono alla chiamata, facendosi intorno a Giorgetta che distribuisce
bicchieri e versa mescendo.]
Ecco! Pronti!
Nel vino troverem
l'energia per finir!
[e beve]
Giorgetta [ridendo]
Come parla difficile!... Ma certo:
vino alla compagnia!
Qua, Talpa!
Al Tinca!... A voi! Prendete!...
Il Talpa
Alla salute vostra il vino si beva! S'alzi il bicchiere
lieti! {3}
Tanta felicità
per la gioia che dà!
[e s'asciuga la bocca con il dorso della mano.]
Giorgetta
Se ne volete ancora!
Il Talpa
Non si rifiuta mai!
[e porge ancora il bicchiere.]
Giorgetta [agli altri]
Avanti coi bicchieri!
Luigi [indicando un suonatore di
organetto che passa sulla panchina]
Guarda là l'organetto!
È arrivato in buon punto
Il Tinca [alzando il bicchiere]
In questo vino affogo i tristi pensieri.
Bevo al padrone!
Viva!
[Beve. Giorgetta torna a mescere.]
Grazie! Grazie!
L'unico mio piacer
sta qui in fondo al bicchier!
Luigi [al suonatore]
Ei, là! Professore! Attacca! {4}
[agli amici]
Sentirete che artista!
Giorgetta
Io capisco una musica sola:
quella che fa ballare.
Il Tinca [offrendosi]
Ma sicuro!
Ai suoi ordini sempre, e gamba buona!
Giorgetta [ridendo]
To'! Vi prendo in parola. {5}
Il Tinca [lusingatissimo]
Ballo con la padrona!
[Si ride. Ma si ride anche di più
perchè il Tinca non riesce a prendere il passo e a mettersi d'accordo con Giorgetta.]
Luigi
La musica e la danza van d'accordo.
[al Tinca]
Sembra che tu pulisca il pavimento!
Giorgetta
Ahi! mi hai pestato un piede!
Luigi [allontanando il Tinca con
una spinta e sostituendolo]
Va! Lascia! Son qua io!
[È serra Giorgetta fra le braccia.
Essa s'abbandona languidamente. La danza continua mentre dalla stiva appare Michele.]
Il Talpa [con rapida mossa]
Ragazzi, c'è il padrone!
[Luigi e Giorgetta si staccano. Luigi
getta qualche moneta al suonatore, poi assieme agli altri s'avvia verso la stiva, mentre
Michele procede verso Giorgetta.]
Giorgetta [dopo essersi
ricomposta e ravviati i capelli, s'avvicina a Michele, con stentata naturalezza]
Dunque, che cosa credi? Partiremo
la setimana prossima?
Michele [vagamente]
Vedremo.
[da lontano il sibilo d'una sirena.]
Giorgetta
Il Talpa e il Tinca restano?
Michele
Resterà anche Luigi.
Giorgetta
Ieri non lo pensavi.
Michele
Ed oggi, penso.
Un Venditore di Canzonette [lontano]
Chi la vuole l'ultima canzonetta?...
Chi la vuole?...
Giorgetta [avvicinandosi]
Perchè?
Michele
Perchè non voglio
ch'egli crepi di fame.
Giorgetta
Quello s'arrangia sempre.
Michele
Lo so: s'arrangia, è vero. Ed è per questo
che non conclude nulla.
Giorgetta [seccata]
Com te non si sa mai
chi fa male o fa bene!
Michele [semplicamente]
Chi lavora si tiene.
Giorgetta
Già descende la sera...
Oh che rosso tramonto di settembre!
Che brivido d'autunno!
Il Venditore [più vicino]
Con musica e parole, chi la vuole?
Giorgetta
Non sembra un grosso arancio questo sole
che muore nella Senna?
[indicando al di là della Senna]
Guarda laggiù la Frugola! La vedi?
Cerca di suo marito. Non lo lascia!...
Michele
È giusto. Beve troppo!
Giorgetta
Non lo sai ch'è gelosa?
Michele [non risponde]
[Nel frattempo il cantastorie è
apparsa sulla strada, al di la della Senna, seguito da un gruppo di midinettes che escono
da una casa di mode e che si fermano ad ascoltarlo.]
Il Venditore di Canzonette
Chi vuole la canzone?
Le Midinettes
Bene! bene! si! si!
Il Venditore
``Primavera, primavera,
non cercare più i due amanti
là fra l'ombre della sera.
Chi há vissuto per amore
per amore si morì...
È la storia di Mimì.''
Giorgetta [che ha sempre
scrutato Michele]
O mio uomo, non sei di buon umore!
Perchè?... Che hai?... Che guardi?... E perchè taci?...
Michele
T'ho mai fatto scenate?
Giorgetta
Lo so bene:
Tu non mi batti!
Michele
Forse lo vorresti?
Giorgetta
Ai silenzi talvolta, si, preferirei
lividi di percosse!
Michele [senza rispondere,
risale il barcone.]
Giorgetta [seguendolo con
insistenza]
Dimmi almeno che hai!
Michele
Ma nulla!... Nulla!...
Il Venditore
``Chi aspettando sa che muore
conta ad ore le giornate
con i battiti del cuore.
Ma l'amante non tornò,
e i suoi battiti finì
anche il cuore di Mimì!''
[Il cantore si allontana. Le ragazze,
leggendo le parole sui foglietti comperati, sciamano, ripetendo la strofa. Le loro voci si
perdono.]
Giorgetta
Quando siamo a Parigi
io mi sento felice!
Michele
Si capisce.
Giorgetta
Perchè?
[La Frugola è apparsa sul molo;
attraversa la passerella e sale sul barcone. È una figura cenciosa e caratteristica. Ha
sulle spalle una vecchia sacca gonfia di ogni sorta di roba raccattata.]
La Frugola
Eterni innamorati, buona sera.
Giorgetta
O buona sera, Frugola!
[Michele, dopo di avere salutato con un
gesto la Frugola, entra nella cabina.]
La Frugola
Il mio uomo
ha finito il lavoro? Stamattina
non ne poteva più dal mal di reni.
Faceva proprio pena.
Ma l'ho curato io: una buona frizione
e il mio rum l'ha bevuto la sua schiena!
[ride rumorosamente, poi getta a terra la sacca e vi fruga dentro con voluttà,
cavandone vari oggetti]
Giorgetta, guarda: pettine fiammante!
Se lo vuoi, te lo dono.
È quanto di più buono
ho raccolto in giornata.
Giorgetta [prendando il pettine]
Hanno ragione di chiamarti Frugola:
tu rovisti ogni angolo ed hai la sacca piena.
La Frugola
Qui dentro è un po' di tutto! [mostrando di mano in mano le cose che nomina]
Se tu sapessi -- gli oggetti strani
che in questa sacca -- sono ricchiusi!...
Ciuffo di piume -- velluti e trine,
stracci, barrattoli -- vecchie scarpine.
Vi son confusi -- strane reliquie,
i documenti -- di mille amori.
Gioie e tormenti -- quivi raccolgo
senza distinguere -- fra i ricchi e il volgo!
Giorgetta
E in quel cartoccio?
La Frugola
Qui c'è una cena!
[e ridendo della stupore di Giorgetta, spiega]:
Cuore di manzo per Caporale,
il mio soriano
dal pelo fulvo,
da l'occhio strano,
che non há uguale!
Giorgetta [ridendo]
Gode di privilegi il tuo soriano!
La Frugola
Li merita! Vedessi!
È il più bel gatto e il mio più bel romanzo.
Quando il mio Talpa è fuori,
il soriano mi tiene compagnia.
Insieme noi filiamo i nostri amori
senza puntigli e senza gelosia.
Vuoi saperla la sua filosofia?
Ron ron: meglio padrone
in una catapecchia
che servo in un palazzo.
Ron ron: meglio cibarsi
con due fette di cuore
che logorare il proprio nell'amore!
[Il Talpa appare dalla stiva, seguito
da Luigi.]
Il Talpa
To'! guarda la mia vecchia!... Che narravi?
La Frugola
Parlavo con Giorgetta del soriano.
Michele [uscendo dalla cabina,
si avvicina a Luigi]
O Luigi, domani
si carica del ferro.
Vieni a darci una mano?
Luigi
Verrò, padrone.
Il Tinca [venendo dalla stiva
seguito dagli altri scaricatori che se ne vanno pel molo dopo di avere salutato Michele]
Buona notte a tutti.
Il Talpa
Hai tanta fretta?
La Frugola
Corri già a ubbriacarti?
Ah! se fossi tua moglie!
Il Tinca
Che fareste?
La Frugola
Ti pesterei finchè non la smettessi
di passare le notti all'osteria.
Non ti vergogni?
Il Tinca
No. Fa bene il vino!
S'affogano i pensieri di rivolta:
chè se bevo non penso,
e se penso non rido!
[Michele discende nella stiva]
Luigi
Hai ben ragione; meglio non pensare,
piegare il capo ed incurvar la schiena.
Per noi la vita non ha più valore
ed ogni gioia si converte in pena.
I sacchi in groppa e giù la testa a terra.
Se guardi in alto, bada alla frustata
[con amarezza]
Il pane lo guadagni col sudore,
e l'ora dell'amore va rubata...
Va rubata fra spasimi e paure
che offuscano l'ebbrezza più divina.
Tutto è conteso, tutto ci è rapito...
la giornata è gia buia alla mattina.
Hai ben ragione: meglio non pensare.
Il Tinca
Segui il mio esempio: bevi.
Giorgetta
Basta!
Il Tinca
Non parlo più!
A domani, ragazzi, e state bene!
[s'incammina e scompare su per il molo]
Il Talpa [alla Frugola]
Ce ne andiamo anche noi? Son stanco morto.
La Frugola [stancamente]
Ah! quando mai potremo
comprarci una bicocca?
Là ci riposeremo.
Giorgetta
È la tua fissazione la campagna!
La Frugola [cantilenando]
Ho sognato una casetta
con un piccolo orticello.
Quattro muri, stretta stretta,
e due pini per ombrello.
Il mio vecchio steso al sole,
ai miei piedi Caporale,
e aspettar così la morte
ch'è il rimedio d'ogni male!
Giorgetta [vivamente]
È ben altro il mio sogno!
Son nata nel sobborgo e solo l'aria
di Parigi m'esalta e mi nutrisce!
Oh! se Michele, un giorno, abbandonasse
questa logora vita vagabonda!
Non si vive là dentro, fra il letto ed il fornello!
Tu avessi visto la mia stanza, un tempo!
La Frugola
Dove abitavi?
Giorgetta
Non lo sai?
Luigi [avanzando d'improvviso]
Belleville!
Giorgetta
Luigi lo conosce!
Luigi
Anch'io ci son nato!
Giorgetta
Come me, l'ha nel sangue!
Luigi
Non ci si può staccare!
Giorgetta
Bisogna aver provato!
[con crescente entusiasmo]
Belleville è il nostro suolo e il nostro mondo!
Noi non possiamo vivere sull'acqua!
Bisogna calpestare il marciapiedi!...
Là c'è una casa, là ci sono amici,
festosi incontri, pieni confidenze...
Luigi
Ci si conosce tutti! S'è tutti una famiglia!
Giorgetta [continuando]
Al mattino, il lavoro che ci aspetta.
Alla sera i ritorni in comitiva...
Botteghe che s'accendono
di luci e di lusinghe...
vetture che s'incrociano,
domeniche chiassose,
piccole gite in due
al Bosco di Boulogne!
Balli all'aperto
e intimità amorose!?...
È difficile dire cosa sia
quest'ansia, questa strana nostalgia...
Luigi e Giorgetta [con
esaltazione]
Ma chi lascia il sobborgo vuol tornare,
e chi ritorna non si può staccare.
C'è là in fondo Parigi che ci grida
con mille voci il fascino immortale!...
[I due amanti restano per un attimo
assorti, la mano nella mano, come se lo stesso pensiero e la stessa anima li trascinasse.
Poi, riprendono instantaneamente la coscienza che gli altri li guardano, e si staccano.]
La Frugola [dopo un breve
silenzia]
Adesso ti capisco: qui la vita è diversa...
Il Talpa [che s'&egarve;
poco interessato dello sfogo di Giorgetta]
Se s'andasse a mangiare?...
[a Luigi] Che ne dici?
Luigi
Io resto: ho da parlare col padrone.
Il Talpa
Quand'è così, a domani.
Giorgetta
{X}
Miei vecchi, buona notte!
[Il Talpa e la Frugola
s'incamminanocanterellando: ``Ho sognato una casetta''... Le loro voci si perdono.]
{X}
Ho sognato una casetta
con un piccolo orticello.
Quattro muri, stretta stretta,
e due pini per ombrello.
Il mio vecchio steso al sole,
ai miei piedi Caporale,
e aspettar così la morte
ch'è il rimedio d'ogni male!
Giorgetta [sommessa, ma con
ardore]
O Luigi! Luigi!
[e come Luigi fa l'atto di avvicinarsi, essa con un gesto lo ferma]
Bada a te! Può salir fra un momento!
Resta pur là, lontano!
Luigi
Perchè dunque inasprisci il tormento?
Perchè mi chiami invano?
Giorgetta
Vibro tutta se penso a iersera,
all'ardor dei tuoi baci!...
Luigi
In quei baci tu sai cosa c'era....
Giorgetta
Sù, mio amore...Ma taci!
Luigi
Quale folle paure ti prende?
Giorgetta
Se ci scopre, è la morte!
Luigi
Preferisco morire, alla sorte,
che ti tiene legata!
Giorgetta
Ah! se fossimo soli, lontani...
Luigi
E sempre uniti!
Giorgetta
E sempre innamorati!...
Dimmi che non mi manchi!...
Luigi
Mai!
[e fa l'atto di correre a lei]
Giorgetta [paurosa]
Sta attento!
[Infatti Michele risale dalla stiva]
Michele [a Luigi]
Come? Non sei andato?...
Luigi
Padrone, v'ho aspettato,
perchè volevo dirvi
quattro sole parole:
intanto ringraziarvi
per avermi tenuto...
Poi volevo pregarvi,
se lo potete fare,
di portarmi a Rouen
e là farmi sbarcare...
Michele
A Rouen? Ma sei matto?
Là non c'è che miseria:
ti troveresti peggio.
Luigi
Sta bene. Allora resto.
Michele [senza rispondere
s'avvia verso la cabina]
Giorgetta [a Michele]
E adesso dove vai?
Michele
A preparare i lumi
Luigi
Buona notte, padrone...
Michele
Buona notte.
[entra nella cabina]
[Luigi è quasi presso la passerella.
Giorgetta lo raggiunge rapidamente - Il dialogo che segue è rapido, concitato, sommesso,
ma pieno di intensità amorosa]
Giorgetta
Dimmi: perchè gli hai chiesto
di sbarcarti a Rouen?
Luigi
Perchè non posso
dividerti con lui!...
Giorgetta
Hai ragione: è un tormento...
Anch'io ne sono presa, anch'io la sento
ben più forte di te questa catena!...
È un'angoscia, è una pena,
ma quando tu mi prendi,
è più grande il compenso!
Luigi
Par di rubare insieme qualche cosa alla vita!
Giorgetta
La voluttà è più intensa!
Luigi
È la gioia rapita
fra spasimi e paure...
Giorgetta
In una stretta ansiosa
Luigi
Fra grida soffocate...
Giorgetta
E parole sommesse...
Luigi
E baci senza fine!
Giorgetta
Giuramenti, promesse...
Luigi
D'essere soli noi...
Giorgetta
Noi, soli, via, lontani!...
Luigi
Noi tutti soli, lontani dal mondo!...
[poi sussultando come se avesse sentito dei passi]
È lui?...
Giorgetta [rassicurandolo]
No... non ancora...
[con ardore]
Dimmi che tornerai
più tardi...
Luigi
Si..., fra un'ora...
Giorgetta
Ascolta: come ieri
lascerò la passerella...
Sono io che la tolgo...
Hai le scarpe di corda?
Luigi [alzando il piede]
Si...
Fai lo stesso segnale?
Giorgetta
Si... il fiammifero acceso!...
Come tremava sul mio braccio teso
la piccola fiammella!
Mi pareva d'accendere una stella,
fiamma del nostro amore,
stella senza tramonto!...
Luigi
Io voglio la tua bocca,
voglio le tue carezze!
Giorgetta
Dunque anche tu lo senti
il folle desiderio!...
Luigi [con grande intensità]
Folle di gelosia!
Vorrei tenerti stretta
come una cosa mia!
Vorrei non più soffrire
che un altro ti toccasse,
e per sottrarre a tutti
il corpo tuo divino,
te lo giuro, non tremo
a vibrare il coltello
e con gocce di sangue
fabbricarti un gioiello!
Giorgetta [con improvviso scatto
lo spinge via. Poi, sola risalendo lentamente e passandosi una mano sulla fronte]
Come è difficile esser felici!...
[Ora l'oscurità è completa. Michele,
recando i fanali accesi, viene dalla cabina.]
Michele
Perchè non vai a letto?
Giorgetta
E tu?
Michele
No... non ancora...
[Un silenzio -- Michele ha collocato i
fanali sul barcone.]
Giorgetta
Penso che hai fatto bene a trattenerlo.
Michele
Chi mai?
Giorgetta [semplicemente]
Luigi.
Michele
Forse ho fatto male.
Basteranno due uomini: non c'è molto lavoro.
Giorgetta
Il Tinca lo potresti licenziare...
beve sempre...
Michele
S'ubriaca
per calmare i suoi dolori...
Ha per moglie una bagascia...
Beve per non ucciderla...
[Giorgetta non risponde. Ma appare turbata e nervosa]
Michele
Che hai?
Giorgetta
Son tutte queste storie...
A me non interessano...
Michele [improvvisamente
avvicinandosi a lei con angoscia e con commozione]
Perchè non m'ami più?... Perchè non m'ami?...
Giorgetta
Ti sbagli... T'amo... Tu sei buono, onesto... [poi, per troncare]
Ora andiamo a dormire...
Michele [fissandola]
Tu non dormi!...
Giorgetta
Lo sai perchè non dormo...
E poi...là dentro soffoco... Non posso!
Michele
Ora le notti sono tanto fresche
E l'anno scorso là in quel nero guscio
eravamo pur tre... c'era il lettuccio
del nostro bimbo...
Giorgetta [sconvolta]
Il nostro bimbo!... Taci!...
Michele [insistendo, commosso]
Tu sporgevi la mano, e lo cullavi
dolcemente,
lentamente!...
e poi sul braccio mio t'addormentavi...
Giorgetta [c. s.]
Ti supplico, Michele: non dir niente...
Michele [c. s.]
Erano sere come queste...
Se spirava la brezza,
vi raccoglievo insieme nel tabarro,
come in una carezza...
Sento sulle mie spalle
le vostre teste bionde...
Sento le vostre bocche
vicino alla mia bocca...
Ero tanto felice!...
Ora che non c'è più,
i miei capelli grigi
mi sembrano un insulto
alla tua gioventù!
Giorgetta
No... calmati, Michele... Sono stanca...
Non reggo... Vieni...
Michele [aspro]
Ma non puoi dormire!
Sai pure che non devi addormentarti!
Giorgetta [atterrita]
Perchè mi dici questo?
Michele
Non so bene...
Ma so che è molto tempo che non dormi!
[Poi ancore dominandosi e cercando di attirare Giorgetta fra le sue braccia]
Resta vicino a me!... Non ti ricordi
altre notti, altri cieli ed altre lune?...
Perchè chiudi il tuo cuore?
Rammentati le ore
che volavano via su questa barca
trascinate dall'onda!...
Giorgetta
Meglio non ricordare...
Oggi è malinconia...
Michele
Ritorna come allora...
ritorna ancora mia!
quando anche tu m'amavi
ardentemente,
e mi cercavi,
e mi baciavi,
ed i primi chiarori del mattino
risvegliavan due corpi ancora stretti
nell'amplesso divino!
Resta vicino a me! La notte è bella!...
Giorgetta
Che vuoi! S'invecchia! Non son più la stessa.
Tu pure sei cambiato... Diffidi... Ma che credi?
Michele
Non so nemmeno io!
Giorgetta [per tagliar corto]
Buona notte, Michele... Ho tanto sonno...
Michele [con un sospiro]
E allor va pure... Ti raggiungo...
Giorgetta
Buona notte!
Michele [cerca di baciarla, ma
Giorgetta si schermisce e s'avvia. Michele, guardandola allontanarsi, mormora cupamente]
Sgualdrina!
[Sulla strada due ombre d'amanti
passano]:
--Bocca di rosa fresca...
--E baci di rugiada...
--O labbra profumate...
--O profumata sera...
--C'è la luna che illumina la strada...
--La luna che ci spia...
--A domani, mio amore...
--Domani, amante mia!..
[Da una caserma suona il silenzio.]
[Michele ha preso il suo tabarro, se n'egrave; avvolte le spalle, e, appoggiato al timone
del barcone, contempla fissamente la Senna che scorre silenziosamente.]
Michele
Scorri, fiume eterno! Scorri!
Come il tuo mistero è fondo!
Ah! l'ansia che mi strugge non ha fine!
Passa, fiume eterno; passa!
E me pure travolgi!
Quante son le rovine
che calmò la tua onda?
Tu della miseria
hai segnata la fine!...
E sempre calmo passi, e non ti ferma
dolore nè paura nè tormento
nè volgere di anni!
Continui la tua corsa,
continui il tuo lamento!...
Sono i lamenti, forse, dei tuoi morti?
Di migliaia di morti che portasti
l'un dopo l'altro verso il gran destino
sulle tue braccia lugubri ma forti?
Sono i dolori che tu soffocasti
chiudendo l'urlo estremo in un gorgoglio?
Acqua misteriosa e cupa,
passa sul mio triste cuore!
Lava via la pena e il mio dolore,
fa pur tua la mia sorte!...
E se non puoi la pace,
allor dammi la morte!
[S'accascia sfibrato. Macchinalmente
leva di tasca la pipa e l'accende. All luce del fiammifero Luigi cautamente attraversa la
passerella e balza sul barcone. Michele vede l'ombra, sussulta, si mette in agguato,
riconosce Luigi e di colpo si precipita afierrandolo per la gola.]
Michele
T'ho colto!
Luigi [dibattendosi]
Sangue di Dio! Son preso!
Michele
Non gridare!
Che venivi a cercare?
Volevi la tua amante?
Luigi
Non è vero!
Michele
Mentisci! Confessa! La tua amante!
Luigi [tentando di levari il
coltello]
Ah! perdio!
Michele [serrandogli il braccio]
Giù il coltello!
Non mi sfuggi, canaglia!
Anima di forzato!... Verme!
Volevi andar giù, a Rouen, non è vero?
Morto ci andrai! Nel fiume!
Luigi
Assassino! Assassino!
Michele
Confessami che l'ami!
Luigi
Lasciami!
Michele
No! Confessa!
Infame! Infame!... Infami!...
Se confessi, ti lascio!
Luigi
Si...
Michele
Ripeti!
Luigi
Si. L'amo!
Michele
Ripeti!
Luigi
L'amo!
Michele [stringendolo
furiosamente]
Ancora!
Luigi [rantolando]
L'amo... Ah!... [e resta aggrappato a Michele in una contorsione di morte.]
[Dall'interno della cabina la voce di
Giorgetta chiama: ``Michele?..'' Un silenzio. Michele sente, e rapidissimo siede e
ravvolge il tabarro sopra il cadavere aggrappato a lui.]
[Giorgetta appare sulla porta,
indagando con lo sguardo smarrita]
Giorgetta [a mezza voce]
Ho paura, Michele...
[poi, vedendo il marito seduto e calmo, rassicurata saggiunge]
No... Ho avuto paura...
s'avvicina lentamente a Michele, sempre guardando intorno con ansia.
Michele [ca
lmissimo]
Avevo ben ragione: non dovevi dormire...
Giorgetta [con sottomissione]
Son presa dal rimorso
d'averti dato pena...
Michele
Non è nulla... i tuoi nervi...
Giorgetta
Ecco... è questo... hai ragione...
Dimmi che mi perdoni...
[insinuante]
Non mi vuoi più vicina?
Michele
Dove?... Nel mio tabarro?
Giorgetta
Sì... vicina... vicina....
[con voce tremante]
Sì... mi dicevi un tempo:
``Tutti quanti portiamo
un tabarro che asconde
qualche volta una gioia,
qualche volta un dolore...''
Michele [selvaggiamente]
Ma tavolta un delitto!
Vieni nel mio tabarro!... Vieni!... Vieni!...
[Si erge terribile, apre il tabarro; il cadavere di Luigi rotola ai piedi di Giorgietta
che lancia un grido terribile e indietreggia con orrore. Ma Michele le è sopra.
l'afferra, e la trascina, e la piega violentemente contro il volto dell'amante morto.]
VELARIO
Luigi
Padrone, v'ho aspettato,
perchè volevo dirvi
quattro parole sole:
intanto ringraziarvi
d'avermi tenuto...
Poi volevo pregarvi,
se lo potete fare,
di portarmi a Rouen
e là farmi sbarcare...
Michele
A Rouen? Ma sei matto?
Là non c'è che miseria:
ti troveresti peggio.
Luigi
Sta bene. Allora resto. [Michele si avvia verso la cabina]
Giorgetta [a Michele]
Dove vai?
Michele
A preparare i lumi.
Luigi
Buona notte, padrone...
Michele
Buona notte. [Michele entra nella cabina]
Giorgetta [affannosamente]
Dimmi: perchè gli hai chiesto
di sbarcarti a Rouen?
Luigi
Perchè non posso
dividerti con lui!
Giorgetta
Hai ragione: è un tormento
Anch'io ne son presa,
anch'io la sento
ben più forte di te questa catena!
Hai ragione: è un tormento,
è un'angoscia, una pena;
ma quando tu mi prendi,
è più grande il compenso!
Luigi
Par di rubare insieme qualche cosa alla vita!
Giorgetta
La voluttà è più intensa!
Luigi
E la gioia rapita
fra spasimi e paure...
Giorgetta
In una stretta ansiosa...
Luigi
Fra grida soffocate...
E baci senza fine!
Giorgetta
E parole sommesse...
Luigi
E baci senza fine!
Giorgetta
Giuramenti e promesse...
Luigi
D'essere soli noi...
Giorgetta
Noi, soli, via, via, lontani!
Luigi
Noi tutti soli, lontani dal mondo! [sussultando]
È lui?
Giorgetta
No, non ancora.
Dimmi che tornerai
più tardi.
Luigi
Si, fra un'ora.
Giorgetta
Ascolta: come ieri
lascerò-la passerella...
Sono io che la tolgo...
Hai le scarpe di corda?
Luigi
Si.
Fai lo stesso segnale?
Giorgetta
Si...il fiammifero acceso!
Come tremava sul braccio mio teso
la piccola fiammella!
Mi pareva d'accendere una stella,
fiamma del nostro amore,
stella senza tramonto!
Luigi
Io voglio la tua bocca,
voglio le tue carezze!
Giorgetta
Dunque anche tu lo senti
folle il desiderio!
Luigi
Folle di gelosia!
Vorrei tenerti stretta
come una cosa mia!
Vorrei non più soffrire,
che un altro ti toccasse,
e per sottrarre a tutti
il corpo tuo divino,
io te lo giuro, non tremo
a vibrare il coltello,
e con gocce di sangue
fabbricarti un gioiello! [Luigi fugge rapidamente spinto da Giorgetta]
Giorgetta [si passa penosamente
una mano sulla fronte] [sospirando]
Come è difficile esser felici!
Michele [recando i fanali
accesi, viene della cabina]
Perchè non vai a letto?
Giorgetta
E tu?
Michele
No, non ancora...
Giorgetta
Penso che hai fatto bene a trattenerlo.
Michele
Chi mai?
Giorgetta
Luigi.
Michele
Forse ho fatto male.
Basteranno due uomini: non c'è molto lavoro.
Giorgetta
Tinca lo potresti licenziare...
beve sempre...
Michele
S'ubriaca
per calmare i suoi dolori.
Ha per moglie una bagascia!
Beve per non ucciderla...
[Giorgetta appare turbata e nervosa]
Che hai?
Giorgetta
Son tutte questa storie...
che a me non interessano...
Michele [avvicinandosi a
Giorgetta con commozione]
Perchè, perchè non m'ami più...
Perchè?
Giorgetta [con freddezza]
Ti sbagli; t'amo...Tu sei buono e onesto... [come per troncare il discorso]
Ora andiamo a dormire...
Michele [fissandola]
Tu non dormi!
Giorgetta
Lo sai perchè non dormo...
E poi...là dentro soffoco...Non posso!
Michele
Ora le notti sono tanto fresche...
E l'anno scorso là in quel nero guscio
eravamo pur tre...c'era il lettuccio
del nostro bimbo...
Giorgetta [sconvolta]
Il nostro bimbo! Taci, taci!
Michele
Tu sporgevi la mano, e lo cullavi
dolcemente,
lentamente,
e poi sul braccio mio t'addormentavi.
Giorgetta
Ti supplico, Michele: non dir niente.
Michele
Erano sere come queste...
Se spirava la brezza,
vi raccoglievo insieme nel tabarro,
come in una carezza.
Sento sulle mie spalle
le vostre teste bionde...
Sento le vostre bocche
vicino alla mia bocca.
Ero tanto felice,
Ero tanto felice.
Ora che non c'è più,
i miei capelli grigi
mi sembrano un insulto
alla tua gioventù!
Giorgetta
Ah! ti supplico, Michele,
non dir niente! Ah! No!
No...calmati, Michele...Sono
stanca...
Non reggo...Vieni...
Michele [aspro]
Ma non puoi dormire!
Sai bene che non devi addormentarti!
Giorgetta [sorpresa]
Perchè mi dici questo?
Michele
Non so bene...
Ma so che è molto tempo che non dormi! [cerca di attirare Giorgetta vicino a sè]
[con intensa emozione]
Resta vicino a me! Non ti ricordi...
Altre notti, altri cieli ed altre lune?
Perchè chiudi il tuo cuore?
Ti rammenti le ore
che volavano via su questa barca
trascinate dall'onda?
Giorgetta
Non ricordare.
Oggi è malinconia...
Michele
Ah! Ritorna, ritorna come allora,
ritorna ancora mia!
quando tu m'amavi
e ardentemente
mi cercavi
e mi baciavi...
quando tu m'amavi!
Resta vicino a me! La notte è bella!
Giorgetta [conciliante]
Che vuoi! S'invecchia! Non son più
la stessa.
Tu pure sei cambiato. Diffidi. Ma che
credi? [Da una chiesa lontana giungono i rintocchi delle ore]
Michele
Non lo so nemmen io!
Giorgetta
Buona notte, Michele. Casco dal sonno.
Michele
E allora va pure; ti raggiungo. [Giorgetta entra nella cabina]
[quasi parlato] Sgualdrina! [dispone i fanali rosso, verde e bianco, ai posti
fissati sul barcone]
[sulla strada due ombre di amanti che
passano]
Amanti
Bocca di rosa fresca...
E baci di rugiada
O labbra profumate...
O profumata sera.
C'è la luna...
la luna che ci spia...
A domani, mio amore...
Domani, amante mia! [lontani]
A domani, mio amore...
Domani, amante mia! [una cornetta lontana suona il silenzio da una caserma]
Michele [lentamente, cautamente,
si avvicina alla cabina. Tende l'orecchio. Dice:]
Nulla! Silenzio! [strisciando verso la parete e spiando nell'interno]
È là! Non s'è spogliata.
Non dorme. Aspetta. [con un brivido]
Chi? Che cosa aspetta? [risalendo, cupo, tutto chiuso ne suo dubbio]
Chi? chi? Forse il mio sonno! [dal centro del barcone]
Chi l'ha transformata?
Qual ombra maledetta
è discesa fra noi?
Chi l'ha insidiata?
Il Talpa? Troppo vecchio!
Il Tinca forse? No...no...
non pensa...beve.
E dunque chi? Luigi?
No...se proprio questa sera
voleva abbandonarmi...
e m'ha fatto preghiera
di sbarcarlo a Rouen!
Ma chi dunque? Chi dunque?
Chi sarà?
Squarciare le tenebre!
Vendere! E serrarlo cosi,
fra le mie mani!
E gridargli: "Sei tu! Sei tu!"
Il tuo volto livido,
sorrideva alla mia pena!
Sei tu! Sei tu! Su! Su! Su!
Dividi con me questa catena!
Accomuna la tua
con la mia sorte...
giù insiem nel gorgo più profondo!
Dividi con me questa catena!
Accomuna la tua con la mia sorte...
La pace è nella morte! [s'accascia sfibrato: la notte è buia]
Michele leva di tasca la pipa e
l'accende. Dopo qualche momento, Luigi, che stava in attesa del signale sulla banchina,
attraverso di corsa la passerella sul barcone. Michele vede l'ombra, sussulta e si mette
in agguato; riconosce Luigi.
Michele [di colpo si precipita e
lo afferra per la goia:]
T'ho colto!
Luigi [dibattendosi]
Sangue di Dio! Son preso!
Michele
Non gridare!
Che venivi a cercare?
Volevi la tua amante?
Luigi
Non è vero!
Michele
Mentisci!
Confessa, confessa!
Luigi [tirando fuori il
coltello:]
Ah! perdio!
Michele [afferrando il braccio
di Luigi e forzandolo a lasciare il coltello:]
Giù il coltello!
Non mi sfuggi, canaglia!
Anima di forzato! Verme!
Volevi andare giù, a Rouen,
non è vero?
Morto ci andrai, nel fiume!
Luigi
Assassino! Assassino!
Michele
Confessami che l'ami!
confessa! confessa!
Luigi
Lasciami, lasciami, lasciami!
Michele
No! Infame! Infame!
Se confessi, ti lascio!
Luigi
Si...
Michele
Ripeti! Ripeti!
Luigi [con voce fioca]
Si...l'amo!
Michele
Ripeti! Ripeti!
Luigi [come un gemito]
L'amo!
Michele
Ripeti!
Luigi [più debole ancora]
L'amo!
Michele
Ancora!
Luigi [rantolando]
L'amo...Ah! [resta aggrappato a Michele in una suprema contorsione di morte]
Giorgetta [dalla cabina]
Michele! Michele! [apre la porta della cabina]
Ho paura, Michele...
Michele, sentendo la voce di Giorgetta,
rapidamente ravvolge nel tabarro il cadavere di Luigi's aggrappato a lui, si siede.
Giorgetta s'avvicina lentamente a Michele, guardando intorno con ansia.
Michele [calmissimo]
Avevo ben ragione:
non dovevi dormire...
Giorgetta
Son presa dal rimorso
d'averti dato pena...
Michele
Non è nulla...i tuoi nervi...
Giorgetta
Ecco è questo...hai ragione...
Dimmi che mi perdoni... [insinuante]
Non mi vuoi più vicina?
Michele [terribile]
Dove? Nel mio tabarro?
Giorgetta
Si, vicina, vicina. Si...
Mi dicevi un tempo:
"Tutti quanti portiamo
un tabarro che asconde...
qualche volta una gioia,
qualche volta un dolore."
Michele
Qualche volta un delitto!
Vieni nel mio tabarro!
[Si erge terribile: apre il tabarro - il cadavere di Luigi rotola ai piedi di
Giorgietta]
Vieni! Vien!
Giorgetta [gridando
disperatamente e indietreggiando di terrore]
Ah!
Michele afferra Giorgetta, la trascina
e la piega contro il volto dell'amante morto. |