ATTO TERZO La Barriera D'enfer. (Al di là della barriera, il boulevard esterno e, nell'estremo fondo, la strada d'Orléans, a sinistra un cabaret e un piccolo largo costeggiato da alcuni platani. Certi doganieri dormono avnti ad un bracieri. Dal cabaret, ad intervalli, grida, crozi di bicchieri risate. È un alba di febbraio. La neve è doppertutto. Dietro la cancellata chiusa, battendo i piedi dal freddo e soffiandosi su le mani intirizzite, stanno alcuni Spazzini.) SPAZZINI Ohè, là, le guardie! Aprite! Ohè, là! Siamo noi! Quelli di Gentilly! Siam gli spazzini!... Fiocca la neve Ohè, là! Qui s'agghiaccia! UN DOGANIERE (alzandosi assonnato e stirandosi le braccia) Vengo! VOCI INTERNE DAL CABARET (dal cabaret, accompagnano il canto battendo i bicchieri) Chi nel ber trovò il piacer nel suo bicchier, ah! d'una bocca nell'ardor, trovò l'amor! LA VOCE DI MUSETTA (dal cabaret) Ah! Se nel bicchiere sta il piacer, in giovin bocca sta l'amor! VOCI INTERNE (Dal cabaret) Tra-lle-ra-llè... Eva e Noè! (Dànno in una risata clamorosa) VOCI DAL BOULEVARD Hopplà! Hopplà! DOGANIERE Son già le lattivendole! (Egli apre el cancello. Una fila di carretti con contadini entra assieme alla lattaie) LATTIVENDOLE Buon giorno! CONTADINE (entrando in scena con ceste a braccio) Burro e cacio! Polli ed uova! Voi da che parte andate? A San Michele! Ci troverem più tardi? A mezzodì! (Si allontanano per diverse strade. Mimì, dalla via d'Enfer, entra. Appena giunta al primo platano, la coglie un violento accesso di tosse. Poi riavutasi e veduto il Sergente, gli si avvicina.) MIMÌ (al Sergente) Sa dirmi, scusi, qual'è l'osteria... (non ricordando il nome) ...dove un pittor lavora? SERGENTE (indicando il Cabaret) Eccola. MIMÌ Grazie . (Esce una fantesca dal Cabaret; Mimì le si avvicina.) O buona donna, mi fate il favore di cercarmi il pittore Marcello? Ho da parlargli. Ho tanta fretta. Ditegli, piano, che Mimì lo aspetta. SERGENTE (ad uno che passa) Ehi, quel panier! DOGANIERE Vuoto! SERGENTE Passi! (Dalla barriera entra altra gente, e chi da una parte, chi dall'altra tutti si allontanano. Le campane dell'ospizio Maria Teresa suonano mattutino. È giorno fatto, giorno d'inverno, triste e caliginoso. Dal Cabaret escono alcune coppie che rincasano.) MARCELLO (Esce dal Cabaret e con sorpresa vede Mimì.) Mimì?! MIMÌ Son io. Speravo di trovarti qui. MARCELLO È ver. Siam qui da un mese di quell'oste alle spese. Musetta insegna il canto ai passeggeri; Io pingo quel guerrier sulla facciata. (Mimì tossisce.) È freddo. Entrate. MIMÌ ¿è Rodolfo? MARCELLO Sì. MIMÌ Non posso entrar. No! No! MARCELLO (sorpreso) Perché? MIMÌ (Scoppia in pianto, disperata) O buon Marcello, aiuto! aiuto! MARCELLO Cos'è avvenuto? MIMÌ Rodolfo m'ama. Rodolfo m'ama e mi fugge e si strugge per gelosia. Un passo, un detto, un vezzo, un fior lo mettono in sospetto... Onde corrucci ed ire. Talor la notte fingo di dormire e in me lo sento fiso spiarmi i sogni in viso. Mi grida ad ogni istante: Non fai per me, prenditi un altro amante. Non fai per me. Ahimè! In lui parla il rovello; lo so, ma che rispondergli, Marcello? MARCELLO Quando s'è come voi non si vive in compagnia. MIMÌ Dite bene. Lasciarci conviene. Aiutateci! Aiutateci voi; noi s'è provato più volte, ma invano. MARCELLO Son lieve a Musetta ed ella è lieve a me, perché ci amiamo in allegria... Canti e risa, ecco il fior d'invariabile amor! MIMÌ Dite bene. Dite bene. Lasciarci conviene. Fate voi per il meglio. MARCELLO Sta ben! Ora lo sveglio. MIMÌ Dorme? MARCELLO E piombato qui un'ora avanti l'alba; s'assopì sopra una panca. Guardate... (Fa cenno a Mimì di guardare per la finestra dentro il Cabaret. Mimì tossisce con insistenza. Compassionandola) Che tosse! MIMÌ Da ieri ho l'ossa rotte. Fuggì da me stanotte dicendomi: È finita. A giorno sono uscita e me ne venni a questa volta . MARCELLO (osservando Rodolfo nell'interno del Cabaret) Si desta... s'alza, mi cerca... viene. MIMÌ Ch'ei non mi veda! MARCELLO Or rincasate... Mimì... per carità, non fate scene qua! (Spinge do lcemente Mimì verso l'angolo del Cabaret di dove però quasi subito sporge curiosa la testa. Marcello corre incontro a Rodolfo.) RODOLFO (Esce dal Cabaret ed accorre verso Marcello.) Marcello. Finalmente! Qui niun ci sente. Io voglio separarmi da Mimì. MARCELLO Sei volubil così? RODOLFO Già un'altra volta credetti morto il mio cor, ma di quegli occhi azzurri allo splendor esso è risorto. Ora il tedio l'assale.... MARCELLO E gli vuoi rinnovare il funerale? RODOLFO Per sempre! MARCELLO Cambia metro. Dei pazzi è l'amor tetro che lacrime distilla. Se non ride e sfavilla l'amore è fiacco e roco. Tu sei geloso. RODOLFO Un poco. MARCELLO Collerico, lunatico, imbevuto di pregiudizi, noioso, cocciuto! MIMÌ (fra sé) Or lo fa incollerir! Me poveretta! RODOLFO (con amarezza ironica) Mimì è una civetta che frascheggia con tutti. Un moscardino di viscontino le fa l'occhio di triglia. Ella sgonnella e scopre la caviglia con un far promettente e lusinghier. MARCELLO Lo devo dir? Non mi sembri sincer. RODOLFO Ebbene no, non lo son. Invan nascondo la mia vera tortura. Amo Mimì sovra ogni cosa al mondo, io l'amo, ma ho paura, ma ho paura ! Mimì è tanto malata! Ogni dì più declina. La povera piccina è condannata! MARCELLO (sorpreso, con voce sorda) Mimì? MIMÌ (fra sé) Che vuol dire? RODOLFO Una terribil tosse l'esil petto le scuote e già le smunte gote di sangue ha rosse... MARCELLO Povera Mimì! MIMÌ (fra sè, piangendo) Ahimè, morire! RODOLFO La mia stanza è una tana squallida... il fuoco ho spento. V'entra e l'aggira il vento di tramontana. Essa canta e sorride e il rimorso m'assale. Me, cagion del fatale mal che l'uccide! MARCELLO Che far dunque? MIMÌ (desolata) O mia vita! (angosciata, fra sè) Ahimè! È finita O mia vita! È finita Ahimè, morir! RODOLFO Mimì di serra è fiore. Povertà l'ha sfiorita; per richiamarla in vita non basta amore! MARCELLO Oh, qual pietà! Poveretta ! Povera Mimì! (La tosse e i singhiozzi violenti rivelano la presenza di Mimì.) RODOLFO (vedendola e accorrendo a lei) Che? Mimì! Tu qui? M'hai sentito? MARCELLO Ella dunque ascoltava? RODOLFO Facile alla paura per nulla io m'arrovello. Vien là nel tepor! (Vuol farla entrare nel Cabaret.) MIMÌ No, quel tanfo mi soffoca! (Dal Cabaret si ode ridere sfacciatamente Musetta.) RODOLFO (Stringe amorosamente Mimì fra le sue braccia e l'accarezza.) Ah, Mimì! MARCELLO È Musetta che ride. (Corre alla finestra del Cabaret.) Con chi ride? Ah, la civetta! Imparerai. (Entra impetuosamente nel Cabaret) MIMÌ (svincolandosi da Rodolfo) Addio. RODOLFO (sorpreso) Che! Vai? |
ACTO TERCEROLa Barrera D'enfer. (Junto a la barrera, el bulevar exterior; en el fondo, la calle de Orleans, a la izquierda una taberna y un pequeño paseo flanqueado por algunos plátanos. Algunos aduaneros duermen ante un brasero. En la taberna, de tanto en tanto, se oyen gritos, brindis y carcajadas. Es una mañana de febrero, can nieve por todas partes. Detrás de la verja, cerrada, golpean los pies, por el frío, algunos barrenderos) BARRENDEROS ¡Eh! ¡Ahí, la guardia! ¡Abrid! ¡Somos nosotros! ¡Esos de Gentily! ¡Somos los barrenderos!... Caen copos de nieve. ¡Aquí nos congelamos! UN ADUANERO (Bostezando y estirando los brazos) ¡Voy! VOCES DE LA TABERNA (Dentro de la taberna, el canto se acompaña de brindis) Quien en el beber encontró el placer en su vaso ¡ah! de una boca en el ardor encontró el amor! LA VOZ DE MUSETTA (Dentro de la taberna) ¡Ah! ¡Si en el vaso está el placer, en una boca joven está el amor! VOCES INTERNAS (Dentro de la taberna) Tra-le-ra-lé... ¡Eva y Noé! (Terminando con una risotada) VOCES DESDE EL BULEVAR Hopp...la! Hopp...la! ADUANEROS ¡Aquí están ya las lecheras! (Abren el cierre. Una fila de carretas con campesinos entran, junto a las lecheras) LAS LECHERAS ¡Buenos días! CAMPESINOS (Entran con cestas al brazo) ¡Mantequilla y queso! ¡Pollos y huevos! Vosotros, ¡a dónde vais? A San Miguel. ¡Nos vemos después! ¡A mediodía! (Se alejan por varias calles. Entra Mimí por la calle D'enfer; en cuanto se detiene junto a un plátano, le viene un violento acceso de tos. Ya repuesta, le ve al sargento y se le acerca) MIMÍ (Al sargento) Sabe decirme, disculpe, ¿cuál es la hostería... (no recuerda el nombre) ...donde trabaja un pintor? SARGENTO (Indicando la taberna) Ésa es. MIMÍ Gracias. (Sale de la taberna una mujer de servicio. Mimí se le aproxima) Buena señora, ¿me hace el favor de buscar el pintor Marcelo? Tengo que hablarle. Y tengo tanta prisa... Dígale, en voz baja, que Mimí lo espera. SARGENTO (A uno que pasa) ¡Eh, esa canasta! ADUANERO ¡Vacía! SARGENTO ¡Que pase! (Por la valla entra más gente, por una parte y por otra. Todo el mundo se aleja. La campana del asilo María Teresa suena a maitines, amanece, día de invierno triste y con niebla. De la taberna salen algunas parejas que vuelven a casa) MARCELO (Marcelo sale de la taberna y sorprendido ve a Mimí) ¿Mimí? MIMÍ Soy yo. Esperaba encontrarte aquí. MARCELO Es cierto; estamos aquí desde hace un mes, a expensas del tabernero Musetta enseña canto a los clientes, yo pinto esos guerreros sobre la fachada. (Mimí tose) Hace frío. Entra. MIMÍ ¿Está Rodolfo? MARCELO Si. MIMÍ No puedo entrar. ¡No, no! MARCELO (Sorprendido) ¿Por qué? MIMÍ (Rompe a llorar, desesperada) ¡Oh, buen Marcelo..., ayudadme, ayudadme! MARCELO ¿Qué ha ocurrido? MIMÍ Rodolfo me ama y huye de mi. Rodolfo se consume de celos. Un paso, un dicho, una caricia, una flor suscitan su sospecha... De ahí vienen disgustos y ebfados. A veces de noche finjo estar dormida y siento su mirada fija en mi, espiándome el sueño. Me grita a cada momento: ¡No lo hagas por mi; búscate otro amante! No lo hagas por mi. ¡Ay de mi! Es el monstruo de los celos quien habla por su boca pero... ¿Qué responderle, Marcelo? MARCELO Cuando la situación se pone así, no se debe vivir juntos. MIMÍ Dices bien. Conviene separarnos. ¡Ayúdanos! Ayudadnos vosotros! Nosotros ya lo hemos intentado otras veces pero... en vano. MARCELO Yo no presiono a Musetta y ella no me presiona a mi, porque nos amamos con alegría cantos y risas: así es la flor de un invariable amor... MIMÍ Dices bien, dices bien. Nos conviene separarnos. Haz lo que creas mejor. MARCELO Está bien; ahora lo despierto. MIMÍ ¿Duerme? MARCELO Se ha tumbado aquí una hora antes del amanecer. Está tumbado sobre un banco. Mira: (Le hace un gesto a Mimí para que mire por la ventana de la taberna. Mimí; tose mucho. La compadece) ¡Qué tos! MIMÍ Desde ayer, me siento como si estuviese los huesos rotos. Huyó de mi anoche diciéndome: "Hemos terminado" Por la mañana, he salido para venir aquí. MARCELO (Observa a Rodolfo, en el interior de la taberna) Se despereza, se levanta. Me busca... Viene. MIMÍ ¡Que no me vea! MARCELO Ahora, vuelve a casa... Mimí... por caridad, ¡no hagas aquí una escena! (Mimí se dirige lentamente hacia la esquina de la taberna, pero gira curiosa la cabeza. Marcelo corre al encuentro de Rodolfo) RODOLFO (Sale de la taberna y camina hacia Marcelo) ¡Marcelo, por fin! Aquí no nos oye nadie. Quiero separarme de Mimí MARCELO ¿Tan voluble eres? RODOLFO Ya en otra ocasión creía muerto a mi corazón pero... esos ojos azules, con su esplendor, lo reavivaron. Ahora, el tedio lo asalta... MARCELO ¿Y le quieres renovar el funeral? RODOLFO ¡Para siempre! MARCELO Cambia de rima. De necios es el amor tétrico que lágrimas destila; si no ríe y se divierte el amor es flaco y quebradizo. ¿Estás celoso? RODOLFO Un poco. MARCELO ¡Colérico, lunático, lleno de prejuicios, ruidoso, testarudo! MIMÍ (Para sí) Ahora le hace enfadar, ¡Pobre de mi! RODOLFO (Con ademanes irónicos) Mimí es una fresca que coquetea con todos: un moscardón de vizcondesito le ilumina la mirada, ella se levanta la falda y le descubre el tobillo de manera provocativa y pícara, MARCELO ¿Tengo que decírtelo? No me pareces sincero. RODOLFO Está bien. No lo soy . En vano, en vano escondo mi verdadera tortura: amo a Mimí por encima de toda otra cosa en el mundo, la amo ¡Pero tengo miedo, tengo miedo.! ¡Mimí está tan enferma! Cada día está peor. ¡La pobrecita está condenada! MARCELO (Sorprendido, con voz ronca) ¿Mimí? MIMÍ (Para sí) ¿Qué querrá decir? RODOLFO Una tos terrible su pecho leve sacude. y sus mejillas se tiñen de gotas rojas de sangre... MARCELO ¡Pobre Mimí! MIMÍ (para sí, llorando) ¡Ay de mi! ¡Moriré! RODOLFO Mi habitación es una guarida escuálida. El fuego está apagado, entra el viento del norte y hace remolinos. Ella canta y sonríe y el remordimiento me muerde. ¡Yo, culpable del mal fatal que la está matando! MARCELO ¿Qué hacer, pues? MIMÍ (desolada, para sí) ¡Oh, mi vida! (Angustiada) ¡Ay de mí! ¡Se acaba...! ¡Oh, mi vida! ¡Se acaba...! ¡Ay de mi! Moriré! RODOLFO Mimí, flor de montaña, la pobreza la ha marchitado. Para retenerla en la vida no basta sólo el amor. MARCELO Pobrecita. ¡Pobre Mimí! ¡Pobre Mimí! (Mimí tose entre sollozos y revelando su presencia) RODOLFO (viéndola y acercándose a ella) ¡Qué! ¡Mimí! ¿Tú, aquí? ¿Me has oído? MARCELO ¡Ella escuchaba! RODOLFO Fácil al miedo, por nada me asusto. ¡Ven aquí al calor! (Quiere hacerla entrar en la taberna) MIMÍ No; ese ambiente cargado me sofoca. (Se oye a Musetta, riendo, dentro de la taberna) RODOLFO (Estrecha, amorosamente, entre sus brazas a Mimí y la acaricia) ¡Ah! ¡Mimí! MARCELO Es Musetta quien ríe. (Corre a la ventana de la taberna) ¿Con quién ríe? ¡Ah, la coqueta! ¡Vas a aprender! (Entra rápido en la taberna) MIMÍ (Desasiéndose de Rodolfo) Adiós. RODOLFO (Sorprendido) ¡Qué! ¿Te vas? |
MIMÌ(affettuosamente) D'onde lieta uscì al tuo grido d'amore, torna sola Mimì al solitario nido. Ritorna un'altra volta a intesser finti fior. Addio, senza rancor. Ascolta, ascolta. Le poche robe aduna che lasciai sparse. Nel mio cassetto stan chiusi quel cerchietto d'or e il libro di preghiere. Involgi tutto quanto in un grembiale e manderò il portiere... Bada, sotto il guanciale c'è la cuffietta rosa. Se... vuoi... serbarla a ricordo d'amor!... Addio, senza rancor. RODOLFO Dunque è proprio finita? Te ne vai, te ne vai, la mia piccina?! Addio, sogni d'amor!... MIMÌ Addio, dolce svegliare alla mattina! RODOLFO Addio, sognante vita... MIMÌ (sorridendo) Addio, rabbuffi e gelosie! RODOLFO ... che un tuo sorriso acqueta! MIMÌ Addio, sospetti!... MARCELLO Baci... MIMÌ Pungenti amarezze! RODOLFO Ch'io da vero poeta rimavo con carezze! MIMÌ, RODOLFO Soli d'inverno è cosa da morire! MIMÌ Soli! MIMÌ, RODOLFO Mentre a primavera c'è compagno il sol! MIMÌ c'è compagno il sol! (nel Cabaret fracasso di piatti e bicchieri rotti. Marcello e Musetta bisticciando) MARCELLO (di dentro) Che facevi, che dicevi presso al fuoco a quel signore? MUSETTA (di dentro) Che vuoi dir? (Esce correndo. bisticciando) MIMÌ Niuno è solo l'april. MARCELLO (fermandosi sulla porta del Cabaret, rivolto a Musetta:) Al mio venire hai mutato colore. MUSETTA (con attitudine di provocazione) Quel signore mi diceva: Ama il ballo, signorina? RODOLFO Si parla coi gigli e le rose. MIMÌ Esce dai nidi un cinguettio gentile... MARCELLO Vana, frivola, civetta! MUSETTA Arrossendo rispondeva: Ballerei sera e mattina. MARCELLO Quel discorso asconde mire disoneste. MUSETTA Voglio piena libertà! MARCELLO (quasi avventandosi contro Musetta) Io t'acconcio per le feste.... MIMÌ, RODOLFO Al fiorir di primavera c'è compagno il sol! MUSETTA Ché mi gridi? Ché mi canti? All'altar non siamo uniti. MARCELLO Se ti colgo a incivettire! Bada, sotto il mio cappello non ci stan certi ornamenti... MUSETTA Io detesto quegli amanti che la fanno da mariti... MIMÌ, RODOLFO Chiacchieran le fontane la brezza della sera balsami stende sulle doglie umane. MARCELLO Io non faccio da zimbello ai novizi intraprendenti. Vana, frivola, civetta! Ve n'andate? Vi ringrazio: (ironico) or son ricco divenuto. MUSETTA Fo all'amor con chi mi piace! Non ti garba? Fo all'amor con chi mi piace! Musetta se ne va. MARCELLO, MUSETTA Vi saluto. MIMÌ, RODOLFO Vuoi che aspettiam la primavera ancor? MUSETTA Signor: addio! vi dico con piacer!. MARCELLO Son servo e me ne vo! (S'allontana correndo furibonda, a un tratto si sofferma) MUSETTA (Gridando) Pittore da bottega! MARCELLO (dal mezzo della scena, gridando:) Vipera ! MUSETTA Rospo! (Esce.) MARCELLO (Entra nel Cabaret.) Strega! MIMÌ (avviandosi con Rodolfo) Sempre tua per la vita... RODOLFO, MIMÌ Ci lasceremo... ... alla stagion dei fior... MIMÌ (Carezzevole) Vorrei che eterno durasse il verno! (Cala lentamente il siparo) MIMÌ, RODOLFO (dall'interno, allontanandosi) Ci lascerem alla stagion dei fior! |
MIMÍ(afectuosamente) A donde feliz respondió a tu llamada de amor, vuelve sola Mimí al nido solitario vuelve de nuevo a bordar falsas flores. Adiós, sin rencor. Escucha, escucha: Las pocas cosas que dejé en tu casa, recógelas. En mi cajón están el Anillito de oro y el libro de oraciones. Envuelve todo en un atillo; yo, mandaré al portero... Ten cuidado; debajo de la almohada está el sombrerito rojo, si quieres consérvala como recuerdo de amor... Adiós, sin rencor. RODOLFO Entonces, todo ha terminado. ¡Te vas, te vas mi pequeña? ¡Adiós, sueño de amor! MIMÍ ¡Adiós, dulce despertar de la mañana! RODOLFO ¡Adiós, vida de ensueño! MIMÍ (Sonriendo) ¡Adiós, peleas y celos... RODOLFO ... que una sonrisa tuya pacifica! MIMÍ ¡Adiós, sospechas!... RODOLFO Besos. MIMÍ ¡Amargura punzante... RODOLFO ...que yo, como verdadero poeta, rimaba con dulzura! RODOLFO, MIMÍ Solos, el invierno es para morirse. MIMÍ Solos... RODOLFO, MIMÍ Mientras que, en primavera, nos acompaña el sol. MIMÍ ¡Nos acompaña el sol! (En la taberna estrépito de platos y vasos rotos. Marcelo y Musetta peleándose) MARCELO (desde dentro) ¿Qué hacías? ¿Qué decías junto al fuego, a aquel señor? MUSETTA (desde dentro) ¿Qué quieres decir? (Sale corriendo discutiendo) MIMÍ Nadie está solo en abril. MARCELO (Apoyándose en la puerta de la taberna, vuelto a Musetta) En cuanto he llegado yo has cambiado de color. MUSETTA (Con actitud provocativa) Ese señor me decía: "¿Le gustaría bailar, señorita?" RODOLFO Se habla con los lirios y rosas. MIMÍ Salen de sus nidos las cigüeñitas gentiles... MARCELO ¡Vana, frívola, desvergonzada! MUSETTA Ruborizada, yo respondía: ¡"Bailaría hasta el amanecer"! MARCELO Esas palabras esconden miras deshonestas. MUSETTA ¡Quiero plena libertad! MARCELO (Arrojándose, casi, contra Musetta) ¡Te voy a ajustar las cuentas!... RODOLFO, MIMÍ Cuando llegue la primavera nos acompañará el sol. MUSETTA ¿Por qué me gritas? ¿Qué me reprochas? No estamos casados. MARCELO ¡Si te pesco coqueteando...! ¡Ten cuidado! ¡Debajo de este pelo no crecen ciertos ornamentos...! MUSETTA Detesto a los amantes que actúan como maridos. RODOLFO, MIMÍ Charlan las fuentes, la brisa de la tarde, como bálsamo, consuela las penas humanas. MARCELO No voy a ser el hazmerreír de tus nuevos pretendientes. ¡Vana, frívola, desvergonzada! ¿Te vas? ¡Te lo agradezco! (Irónico) ¡Mejor, ahora salgo ganando! MUSETTA Hago el amor con quien me apetece, ¿No te gusta? ¡Pues, lo hago con quien quiero! Musetta se va. MARCELO, MUSETTA A vuestros pies... RODOLFO, MIMÍ ¿Quieres que esperemos hasta la primavera? MUSETTA Señor: ¡adiós os digo con gran placer! MARCELO ¡Obedezco, y me largo! (Musetta se aleja, corriendo, furiosa; después, se detiene) MUSETTA (Gritando) ¡Pintor de brocha gorda! MARCELO (Desde el centro grita) ¡Serpiente! MUSETTA ¡Sapo! (Sale) MARCELO (Vuelve a entrar en la taberna) ¡Bruja! MIMÍ (acercándose a Rodolfo) Siempre tuya... para toda la vida. RODOLFO, MIMÍ Nos separaremos... ...en la estación de las flores... MIMÍ (con dulzura) ¡Quisiera que el invierno durase eternamente! (Lentamente, va cayendo el telón) RODOLFO, MIMÍ (Alejándose) ¡Nos separaremos en la estación de las flores!... |