TOSCA Act III: Castel Sant'Angelo |
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ATTO TERZO Scena Prima (La piattaforma di Castel Sant'Angelo. A sinistra, una casamatta: vi è collocata una avola, sulla quale stanno una lampada, un grosso registro e l'occorrente per scrivere: una panca, una sedia. Su di una parete della casamatta un crocifisso: davanti a questo è appesa un lampada. A destra, L'apertura di una piccola scala per la quale si ascende alla piattafrma. Nel fondo il Vaticano e San Pietro. E ancora notte. Cielo sereno, scintillante di stelle. Si odono, lontano, la campanelle di un armento e la voce d'un pastore) LA VOCE DI UN PASTORE Io de' sospiri. Ve ne rimanno tanti Pe' quante foje Ne smoveno li venti. Tu me disprezzi. Io me ci accoro, lampena d'oro Me fai morir! (poco a poco si vede a luce incerta e grigia che precede l'alba: le campane delle chiese suonano mattutino Un Carceriere con una lanterna sale dalla scala, va alla casamatta e vi accende la lampada sospesa davanti al crocifisso, poi quella sulla tavola. Poi va in fondo alla piattaforma e guarda giù nel cortile sotto stante per vedere se giunge il picchetto dei soldati, col condannato. Si incontra con una sentinella che percorre tutt'all'intorno la piattaforma e scambiate colla stessa alcune parole, ritorna alla casamatta, siede ed aspetta mezzo assonnato. Più tardi un picchetto, comandato da un Sergente di guardia, sale sulla piattaforma accompagnando Cavaradossi: il picchetto si arresta e il Sergente conduce Cavaradossi nella casamatta, Alla vista del sergente il carceriere s'alza salutandolo; il sergente consegna un foglio al carceriere;. questi esamina il foglio, apre il registro e vi scrive mentre interroga:) Scena Seconda. CARCERIERE Mario Cavaradossi? (Cavaradossi china il capo, assentendo. Il Carceriere porge la penna al Sergente) A voi. (Il Sergente firma il registro, poi parte coi soldati, scendendo per la scala) (A Cavaradossi) Vi resta un'ora... Un sacerdote i vostri cenni attende. CAVARADOSSI No! Ma un'ultima grazia io vi richiedo... CARCERIERE Se posso... CAVARADOSSI Io lascio al mondo una persona cara. Consentite ch'io le scriva un sol motto. (togliendosi dal dito un anello) Unico resto di mia ricchezza è questo anel!... Se promettete di consegnarle il mio ultimo addio, esso è vostro... CARCERIERE (tituba un poco, poi accetta e facendo cenno a Cavaradossi di sedere alla tavola, va a sedere sulla panca) Scrivete... CAVARADOSSI (rimane alquanto pensieroso, quindi si mette a scrivere... ma dopo tracciate alcune linee è invaso dalle rimembranze, e si arresta dallo scrivere) (pensando) E lucevan le stelle... ed olezzava la terra... stridea l'uscio dell'orto... e un passo sfiorava la rena... Entrava ella, fragrante, mi cadea fra le braccia... Oh! dolci baci, o languide carezze, mentr'io fremente le belle forme disciogliea dai veli! Svanì per sempre il sogno mio d'amore... L'ora è fuggita... E muoio disperato! E non ho amato mai tanto la vita!... (scoppia in singhiozzi, coprendosi il volto colle mani. Dalla scala viene Spoletta, accompagnato dal Sergente e seguito da Tosca: il Sergente porta una lanterna - Spoletta accenna a Tosca ove trovasi Cavaradossi, poi chiama a sé il Carceriere: con questi e col Sergente ridiscende, non senza aver prima dato ad una sentinella, che sta in fondo, l'ordine di sorvegliare il prigioniero). |
ACTO TERCERO Escena Primera (La terraza del castillo de Sant'Angelo. Una casamata; sobre ella, una lámpara, un grueso libro de registro y útiles de escribir. Un banco y una silla. En una de las paredes de la casamata, un crucifijo con una lámpara enfrente. A la derecha una pequeña escalera por la que se asciende a la terraza. Al fondo, el Vaticano. Aún es de noche. Cielo sereno lleno de estrellas. Se oye, a lo lejos, las campanillas de un rebaño y la voz de un pastor) LA VOZ DEL PASTOR Yo te doy tantos suspiros, como hojas lleva el viento. Tú me desprecias; yo, quebrantado; ¡luz de oro, muero por ti... (Poco a poco, se va viendo la luz incierta y gris que precede al alba. Las campanas de las iglesias suenan por maitines Un carcelero con una linterna sube por la escalera, va a la casamata y enciende una lámpara, después la lámpara de la mesa; mira al patio para ver aparecer el destacamento de soldados que traerá al condenado. Se encuentra con un centinela que recorre la terraza e intercambia algunas palabras Después vuelve a la casamata se sienta y espera medio dormido. El destacamento de soldados y un sargento de la guardia suben a la terraza acompañando a Cavaradossi. El sargento conduce a Cavaradossi dentro de la casamata. A la vista del sargento el carcelero se levanta y lo saluda. El sargento tiende un papel al carcelero, abre el registro y escribe mientras interroga) Escena Segunda EL CARCELERO ¿Mario Cavaradossi? (Mario asiente. El carcelero da una pluma al sargento) Tomad. (El sargento firma el registro, después sale con los soldados y desciende por la escalera) (A Cavaradossi) Os queda una hora. Si necesitáis un sacerdote... CAVARADOSSI No; pero os pido una última gracia. EL CARCELERO Si puedo... CAVARADOSSI Dejo en el mundo a una persona querida. Consentid que le escriba unas palabras. (Quitándose del dedo un anillo) El único resto de mi riqueza es este anillo. Si me prometéis entregarle mi último adiós el anillo es vuestro... EL CARCELERO (Titubea un poco; luego, acepta y, señalándole que se siente a la mesa, va a sentarse sobre el banco) Escribid... CAVARADOSSI (Permanece pensativo, después, se pone a escribir pero, después de algunas líneas, le invaden los recuerdos, y cesa de escribir) (pensando) Y brillaban las estrellas y olía la tierra... chirriaba la puerta del huerto y unos pasos hacían florecer la arena... Entraba ella fragante y caía entre mis brazos... ¡Oh dulces besos, lánguidas caricias! Mientras yo estremecido las bellas formas iba desvelando... Para siempre desvanecido mi sueño de amor... Ese tiempo ha acabado... ¡y voy a morir desesperado! ¡Y jamás he amado tanto la vida! (Rompe en sollozos y se coge la cabeza entre las manos. De la escalera viene Spoletta acompañado por el sargento y seguido de Tosca. El sargento lleva una linterna. Spoletta indica a Tosca dónde se encuentra Cavaradossi; luego con el carcelero y el sargento baja, no sin antes indicar a un centinela que vigile al prisionero.) |
Scena Terza. (Tosca che in questo frattempo è rimasta agitatissima, vede Cavaradossi che piange: si slancia presso a lui, e non potendo parlare per la grande emozione gli solleva con le due mani la testa, presentandogli in pari tempo il salvacondotto: Cavaradossi, alla vista di Tosca, balza in piedi sorpreso, legge il foglio che gli presenta Tosca) CAVARADOSSI (legge) Franchigia a Floria Tosca... ... e al cavaliere che l'accompagna. TOSCA (leggendo insieme a lui con voce affannosa e convulsa) ... e al cavaliere che l'accompagna. (a Cavaradossi con un grido d'esultanza) Sei libero! CAVARADOSSI (guarda il foglio; ne vede la firma guardando Tosca con intenzione) Scarpia!... Scarpia che cede? La prima sua grazia è questa... TOSCA E l'ultima! (riprende il salvacondotto e lo ripone in una borsa) CAVARADOSSI Che dici? TOSCA (scattando) Il tuo sangue o il mio amore volea... Fur vani scongiuri e pianti. Invan, pazza d'orror, alla Madonna mi volsi e ai santi... L'empio mostro dicea: già nei cieli il patibol le braccia leva! Rullavano i tamburi... Rideva, l'empio mostro... rideva... già la sua preda pronto a ghermir! "Sei mia!" - Sì. Alla sua brama mi promisi. Lì presso luccicava una lama... Ei scrisse il foglio liberator, venne all'orrendo amplesso... Io quella lama gli piantai nel cor. CAVARADOSSI Tu!?... di tua man l'uccidesti? tu pia, tu benigna, - e per me! TOSCA N'ebbi le man tutte lorde di sangue! CAVARADOSSI (prendendo amorosamente fra le sue le mani di Tosca) O dolci mani mansuete e pure, o mani elette a bell'opre e pietose, a carezzar fanciulli, a coglier rose, a pregar, giunte, per le sventure, dunque in voi, fatte dall'amor secure, giustizia le sue sacre armi depose? Voi deste morte, o man vittoriose, o dolci mani mansuete e pure!... TOSCA (svincolando le mani) Senti... l'ora è vicina; Io già raccolsi (mostrando la borsa) oro e gioielli... una vettura è pronta. Ma prima... ridi amor... prima sarai fucilato - per finta - ad armi scariche... Simulato supplizio. Al colpo... cadi. I soldati sen vanno... - e noi siam salvi! Poscia a Civitavecchia... una tartana... e via pel mar! CAVARADOSSI Liberi! TOSCA Liberi! CAVARADOSSI Via pel mar! TOSCA Chi si duole in terra più? Senti effluvi di rose?!... Non ti par che le cose aspettan tutte innamorate il sole?... CAVARADOSSI (colla più tenera commozione) Amaro sol per te m'era morire, da te la vita prende ogni splendore, all'esser mio la gioia ed il desire nascon di te, come di fiamma ardore. Io folgorare i cieli e scolorire vedrò nell'occhio tuo rivelatore, e la beltà delle cose più mire avrà sol da te voce e colore. TOSCA Amor che seppe a te vita serbare, ci sarà guida in terra, e in mar nocchier... e vago farà il mondo riguardare. Finché congiunti alle celesti sfere dileguerem, siccome alte sul mare a sol cadente, (fissando come in una visione) nuvole leggere!... (rimangono commossi, silenziosi: poi Tosca, chiamata dalla realtà delle cose, si guarda attorno inquieta) E non giungono... (si volge a Cavaradossi con premurosa tenerezza) Bada!... al colpo egli è mestiere che tu subito cada... CAVARADOSSI (La rassicura) Non temere che cadrò sul momento, e al naturale. TOSCA (insistendo) Ma stammi attento di non farti male! Con scenica scienza io saprei la movenza... CAVARADOSSI (la interrompe, attirandola a sé) Parlami ancora come dianzi parlavi, è così dolce il suon della tua voce! TOSCA (si abbandona quasi estasiata, quindi poco a poco accalorandosi) Uniti ed esulanti diffonderem pel mondo i nostri amori, armonie di colori... CAVARADOSSI (esaltandosi) Armonie di canti diffonderem! TOSCA, CAVARADOSSI (con grande entusiasmo) Trionfal, di nova speme l'anima freme in celestial crescente ardor. Ed in armonico vol già l'anima va all'estasi d'amor. TOSCA Gli occhi ti chiuderò con mille baci e mille ti dirò nomi d'amor. |
Escena Tercera (Tosca, muy agitada, ve a Mario que está llorando, se precipita hacia él, y muy emocionada para hablar, le levanta la cabeza de las manos y le presenta el salvoconducto. Al ver a Tosca, Cavaradossi se levanta sorprendido, después lee el papel que ella le presenta) CAVARADOSSI (Leyendo) Un salvoconducto para Flora Tosca... ...y para el caballero que la acompaña. TOSCA (Leyendo junto a él, con voz ansiosa y convulsa) ...y para el caballero que la acompaña (A Cavaradossi, exultante) ¡Eres libre! CAVARADOSSI (Mira el papel y ve la firma mirando a Tosca con intención) ¡Scarpia...! ¿Escarpia ha cedido? Su primera clemencia es ésta... TOSCA ¡Y la última! (Coge el salvoconducto y lo pone en una bolsa) CAVARADOSSI ¿Qué quieres decir? TOSCA (Enfureciéndose) Tu sangre o mi amor quería. Eran en vano ruegos y llantos. En vano, loca de horror, a la Señora me volví, y a los santos... El impío monstruo decía: ¡Ya a los cielos el patíbulo levanta los brazos! Redoblaban los tambores... Reía, el impío monstruo reía, ¡ya dispuesto a caer sobre su presa! "¿Eres mía?" Sí, prometí satisfacer sus deseos. Al lado, brillaba una hoja de metal. Escribió el documento liberador, y cuando venía dispuesto al horrible abrazo... yo esa hoja le clavé en el corazón. CAVARADOSSI ¿Tú? ¿Con tu propia mano lo has matado? ¿Tú, pía, tú benigna... y por mí? TOSCA ¡Tenía las manos bañadas en sangre! CAVARADOSSI (Cogiendo amorosamente entre las suyas las manos de Tosca) ¡Oh dulces manos, mansas y puras! ¡Manos elegidas para buenas obras, para acariciar niños, para coger rosas, para rezar, juntas, por las desventuras! ¿En vosotras, hechas para amar, puso la justicia sus armas sagradas? Vosotras disteis muerte, ¡oh manos victoriosas! ¡oh dulces manos mansas y puras! TOSCA (Liberando sus manos) Escucha... se acerca la hora. Yo ya he recogido (Enseñando una bolsa) oro y joyas, un coche esta preparado... Pero, antes... ríe amor.. antes, serás fusilado... Fingidamente, con armas descargadas, simulado suplicio. ¡Al disparo, cae; los soldados se irán y nosotros estaremos a salvo! Iremos a Civitavecchia, una tartana y... ¡hacia el mar! CAVARADOSSI ¡Libres! TOSCA ¡Libres! CAVARADOSSI ¡Huiremos por mar! TOSCA ¿Quién se duele ya en la tierra? ¿Sientes los efluvios de las rosas? ¿No te parece que las cosas esperan todas enamoradas al sol...? CAVARADOSSI (Con la emoción más tierna) Amargo, sólo por ti, me era el morir. En ti, la vida cobra todo su esplendor. En mi ser, la alegría y el deseo nacen de ti, como la llama del calor. Veré del cielo su fulgor y oscuridad en tus ojos reveladores, y la belleza de todas las cosas, sólo de ti tomarán voz y color. TOSCA El amor, que supo salvar tu vida, será guía en la tierra y faro en el mar... ¡Qué bello será el mundo! ¡Hasta que juntos nos disolvamos en las esferas celestes, como las altas nubes sobre el mar, (Fijamente como en una visión) a la caída del sol...! (Permanecen emocionados, silenciosos. Tosca mira a su alrededor, inquieta.) ¡Aún no vienen...! (Se vuelve a Cavaradossi, con ternura) ¡Ten cuidado! Al oír el disparo, es necesario que, inmediatamente, caigas... CAVARADOSSI (asegurándoselo) No temas, caeré al momento y con naturalidad. TOSCA (Insistente) ¡Ten cuidado de no hacerte daño! Con escénica ciencia, yo sabré qué hacer después... CAVARADOSSI (La interrumpe, atrayéndola hacia sí) Háblame como antes me hablabas... ¡Es tan dulce el sonido de tu voz...! TOSCA (Se abandona, casi extasiada después, animándose poco a poco) Unidos y exultantes irán por el mundo nuestros amores, armonía de colores... CAVARADOSSI (animándose) ¡Armonía de cantos difundiremos! TOSCA, CAVARADOSSI (Con gran entusiasmo) Triunfantes... De nueva esperanza palpita el alma en celestial, creciente ardor. Y, en armónico vuelo, ya el alma va al éxtasis del amor TOSCA Tus ojos cerraré con mil besos y mil nombres de amor te diré. |
Scena Ultima (Frattanto dalla scaletta è salito un drappello di soldati: lo comanda un Ufficiale, il quale schiera i soldati nel fondo: seguono Spoletta, il Sergente, il Carceriere. Spoletta dà le necessarie istruzioni. Il cielo si fa più luminoso; è l'alba: suonano le 4 del mattino. Il Carceriere si avvicina a Cavaradossi e togliendosi il berretto gli indica l'Ufficiale) CARCERIERE L'ora! CAVARADOSSI Son pronto. (il carceriere prende il registro dei condannati e scende per la scaletta) TOSCA (a Cavaradossi, con voce bassissima e ridendo di soppiatto) Tieni a mente... al primo colpo... giù... CAVARADOSSI (sottovoce, ridendo esso pure) Giù. TOSCA Non rialzarti innanzi ch'io ti chiami. CAVARADOSSI No, amore! TOSCA E cadi bene. CAVARADOSSI (sorridendo) Come la Tosca in teatro. TOSCA (vedendo sorridere Cavaradossi) Non ridere... CAVARADOSSI (serio) Così? TOSCA Così. (Cavaradossi segue l' Ufficiale dopo aver salutato Tosca, la quale si colloca a sinistra, nella casamatta, in modo però da poter spiare quanto succede sulla piattaforma. Essa vede l'Ufficiale ed il Sergente che conducono Cavaradossi presso il muro di faccia a lei; il Sergente vuol porre la benda agli occhi di Cavaradossi: questi, sorridendo, rifiuta. - Tali lugubri preparativi stancano la pazienza di Tosca.) TOSCA Com'è lunga l'attesa! Perché indugiano ancor?... Già sorge il sole... Perché indugiano ancora?... è una commedia, lo so... ma questa angoscia eterna pare!... (l' Ufficiale e il Sergente dispongono il plotone dei soldati, impartendo gli ordini relativi) Ecco!... Apprestano l'armi... Com'è bello il mio Mario! (vedendo l'Ufficiale che sta per abbassare la sciabola, si porta le mani agli orecchi per non udire la detonazione; poi fa cenno con la testa a Cavaradossi di cadere, L'ufficiale abbassa la sciabola, i soldati sparano e Cavaradossi cade) Là! Muori! (vedendolo a terra gli invia colle mani un bacio) Ecco un artista! (il sergente si avvicina al caduto e lo osserva attentamente: Spoletta pure si è avvicinato; allontana il Sergente impedendo gli di dare il colpo di grazia, quindi copre Cavaradossi con un mantello. L'Ufficiale allinea i soldati: il Sergente ritira la sentinella che sta in fondo, poi tutti, preceduti da Spoletta, scendono la scala. Tosca è agitatissima: essa sorveglia questi movimenti temendo che Cavaradossi, per impazienza, si muova o parli prima del momento opportuno; a voce repressa verso Cavaradossi) O Mario, non ti muovere... S'avviano... taci! Vanno... scendono. (vista deserta la piattaforma, va ad ascoltare presso l'imbocco della scaletta: vi i arresta trepidante, affannosa, parendole ad un tratto che i soldati anziché allontanarsi, ritornino sulla piattaforma i nuovo si rivolge a Cavaradossi con voce bassa) Ancora non ti muovere... (ascolta si sono tutti allontanati, va al prospetto e cautamente sporgendosi, osserva di sotto. Poi corre verso Cavaradossi) Presto, su! Mario! Mario, su presto! Andiamo!... Su!... Su! Mario! Mario! (si china per aiutare Cavaradossi a rialzarsi: a un tratto dà un grido soffocato di terrore, di sorpresa e si guarda le mani colle quali ha sollevato il mantello) Ah! (si inginocchia, toglie rapidamente il mantello e balza in piedi livida, atterrita) Morto! Morto! (con incomposte parole, con sospiri, singhiozzi si butta sul corpo di Cavaradossi, quasi non credendo all'orribil destino) O Mario... morto... tu.. così... Finire così!! Così?... povera Floria tua! (intanto dal cortile al disotto del parapetto e su dalla piccola scala arrivano prima confuse, poi sempre più vicine le voci di Sciarrone, di Spoletta e di alcuni soldati) VOCI CONFUSE Ah!... LA VOCE DI SCIARRONE vi dico pugnalato! VOCI CONFUSE Scarpia? LA VOCE DI SCIARRONE Scarpia. LA VOCE DI SPOLETTA La donna è Tosca! VARIE VOCI PIÙ VICINE Che non sfugga! LA VOCE DI SPOLETTA, SCIARRONE (più vicine) Attenti agli sbocchi delle scale! Attenti agli sbocchi delle scale! (Spoletta apparisce dalla scala, mentre Sciarrone dietro a lui gli grida additando Tosca:) SCIARRONE È lei! SPOLETTA (gettandosi su Tosca) Ah! Tosca, pagherai ben cara la sua vita!... (Tosca balza in piedi e invece di sfuggire Spoletta, lo respinge violentemente, rispondendogli:) TOSCA Colla mia! (all'urto inaspettato Spoletta dà addietro e Tosca rapida gli sfugge, passa avanti a Sciarrone ancora sulla scala e correndo al parapetto si getta nel vuoto gridando:) O Scarpia, avanti a Dio! (Sciarrone ed alcuni soldati, saliti confusamente, corrono al parapetto e guardano giù. Spoletta rimane esterrefatto, allibito.) FINE DELL'OPERA |
Escena Última (Mientras, por la escalera ha subido un pelotón de soldados mandado por un oficial. Siguen Spoletta, el sargento y el carcelero. Spoletta da las instrucciones pertinentes. El cielo se hace mas luminoso; ya ha amanecido. Suenan las 4 de la mañana. El carcelero se acerca a Cavaradossi y quitándose la gorra le indica al oficial) EL CARCELERO ¡Es la hora! CAVARADOSSI Estoy listo. (El carcelero coge el registro de los condenados y se va por la escalera) TOSCA (A Cavaradossi con voz bajísima y riendo a escondidas) Tenlo en mente: al primer disparo... al suelo... CAVARADOSSI (En voz baja, riendo él también) Al suelo TOSCA No te levantes hasta que yo te llame. CAVARADOSSI ¡No, mi amor! TOSCA Y, cae bien. CAVARADOSSI (Sonriendo) Como la Tosca en el teatro. TOSCA (Viendo sonreír a Cavaradossi) No te rías... CAVARADOSSI (Serio) ¿Así? TOSCA Así. (Cavaradossi sigue al oficial después de haberse despedido de Tosca, que se sitúa a la izquierda de la casamata de manera que puede observar todo lo que sucede en la terraza. Ve al oficial y al sargento conducir a Cavaradossi junto al muro, frente a ella. El sargento pretende poner la venda sobre los ojos de Cavaradossi pero él, sonriendo, la rechaza. Estos preparativos impacientan a Tosca.) TOSCA ¡Qué larga es la espera! ¿Por qué tardan tanto...? Ya sale el sol... ¿Por qué tardan tanto...? Es una comedia, lo sé, pero esta angustia, ¡eterna parece! (El oficial y el sargento disponen el pelotón de soldados, impartiéndoles las ordenes pertinentes.) ¡Ahí está! ¡Aprestan las armas! ¡Qué bello es mi Mario! (Viendo al oficial que va a bajar el sable se tapa los oídos para no oír la detonación; después hace señas a Cavaradossi para que caiga. El oficial baja sable, los saldados disparan y Cavaradossi cae.) ¡Así, muere! (Viéndolo en tierra le envía con la mano un beso) ¡He ahí un artista! (El sargento se acerca al caído y lo observa. Spoletta también se ha acercado para impedir que el sargento le dé el tiro de gracia; cubre a Cavaradossi con una manta. El oficial alinea a los soldados, el sargento retira al centinela del fondo; luego, todos, precedidos por Spoletta, descienden por la escalera. Tosca, agitadísima teme que Cavaradossi, por impaciencia, se mueva o hable antes de tiempo. Habla en voz baja a Cavaradossi:) ¡Oh Mario, no te muevas! Se marchan... ¡calla! Se van... bajan... (Viendo desierta la terraza, va a escuchar junta a la boca de la escalera; se detiene temerosa, con mucha ansiedad, pareciéndole que los soldados estuvieran volviendo a la terraza. De nuevo, se vuelve a Cavaradossi, con voz baja:) No te muevas aún... (Escucha si se han alejado todos. Va al parapeto y con cautela observa lo que ocurre debajo. Después corre hacia Cavaradossi) ¡Rápido! ¡levántate! ¡Mario!, ¡Mario! ¡Levántate rápido, vayámonos! ¡Levántate...! ¡Mario! ¡Mario! (Se inclina, para ayudar a Cavaradossi a levantarse; de pronto, da un grito sofocado de terror, de sorpresa y se mira las manos ensangrentadas) ¡Ah! (Se arrodilla, retira, rápidamente, la manta y se pone en pie, lívida, aterrorizada.) ¡Muerto! ¡Muerto! (Con palabras descompuestas, con suspiros, sollozando, se arroja sobre el cuerpo de Cavaradossi, casi sin creer el horrible destino.) ¡Oh Mario! ¿Muerto? ¿Tú...? ¿Así? ¿Terminar así...? ¿Tu pobre Flora! (Mientras, desde el patio y desde la escalera llegan, primero confusas y poco a poco más cerca, las voces de Sciarrone, de Spoletta y de algunos soldados:) VOCES CONFUSAS ¡Ah! LA VOZ DE SCIARRONE ¿Dices que apuñalado? VOCES CONFUSAS ¿Scarpia? LA VOZ DE SCIARRONE ¡Scarpia! LA VOZ DE SPOLETTA ¡La mujer es Tosca! VOCES MÁS CERCANAS ¡Que no huya! VOZ DE SPOLETTA, SCIARRONE (Más cerca) ¡Atentos! ¡Cerrad todas las salidas! ¡Cerrad todas las salidas! (Spoletta aparece en la escalera mientras Sciarrone, detrás de él, le grita, señalando a Tosca) SCIARRONE ¡Es ella! SPOLETTA (Arrojándose sobre Tosca) ¡Ah Tosca! ¡Pagarás muy cara su vida...! (Tosco se alza en pie y rechaza a Spoletta violentamente, respondiéndole:) TOSCA ¡Con la mía! (Esa reacción inesperada repele a Spoletta y Tosca, rápida, escapa de él, pasa ante Sciarrone todavía en la escalera, sube al parapeto y se arroja al vacío, gritando:) ¡Oh Scarpia, ante Dios...! (Sciarrone y algunos se precipitan hacia el parapeto y se quedan mirando hacia abajo Spoletta se ha quedado petrificado, pálido.) FIN DE LA ÓPERA |
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