MARY POPPINS |
Regia: Robert Stevenson
Cast: Julie Andrews (Mary Poppins), Dick Van Dyke (Bert/Mr. Dawes, Sr.), David Tomlinson (George Banks), Glynis Johns (Winifred)
Trama: Chi non
conosce Mary Poppins? Milioni di persone in tutto il mondo sono rimaste
affascinate da questa storia, vincitrice di cinque premi Oscar, un successo che
ha reso "Supercalifragilistichespiralidoso" una parola alquanto familiare!
Portando con sé una borsa da viaggio piena di avventure magiche, Mary e il suo
divertente compagno di giochi Bert danno gioia e sorprese infinite a una famiglia afflitta da comuni problemi.
MRS. BRILL: Basta! Non ne posso più! WINIFRED BANKS: Lacci e catene noi spezzerem... GEORGE W. BANKS: Un po' in anticipo stasera, vero,
Ammiraglio? BANKS: Mi posso dir / assai soddisfatto / come un
guerrier / in sella al suo destrier. Grazie. quando ho finito di sgobbar / e al
focolar / io torno e vivo come un re JANE: Papà? BOOM: È pronto il cannone? ELLEN: Oddio, c'è una fila di governanti di fuori,
signore. Devo farle entrare? BANKS: Ellen? Ora puoi farle entrare, una alla volta. JANE: Temo che la nostra stanza non sia molto in
ordine. BERT: Can Camini / Can Camini / spazzacamin / fo quel
che mi va e lo fo per benin. Salve, mecenati. Quest'oggi mi sento artista perchè
/ di questi bei quadri ognuno che c'è / io l'ho fatto a memoria e tutto da me.
Beh, non saranno da esposizione ma sempre meglio che un dito in un occhio. Can
Camini / Can Camini / spazzacamin / fo quel che mi va e lo fo per benin / io
soldi non chiedo / ma grato sarò / se qualcun nel berretto ne snocciola un po' /
qualcun nel berretto ne snocciola un po'. Ferma! Non muoverti! Non muovere un
muscolo. Resta ferma dove sei. Riconoscerei questa sagoma dovunque. Mary
Poppins! BERT: Mary Poppins, sei meravigliosa. POPPINS: Oh, Bert. Tutti i tuoi bei disegni. MICHAEL: No, no, non la prendo quella cattiva
medicina. BOOM: Magnifica giornata, signor Binnacle, magnifica.
Che nessuno dorma, stamattina. Metta una doppia carica di polvere. WINIFRED: Che bella mattina, vero Ellen? POPPINS: Allora, vediamo. Prima di tutto dobbiamo andare
dall'accordatore, e poi al negozio della signora Corry per comprare un poco di
pan pepato. Pan pepato... E poi andremo dal pescivendolo a comprare una bella
sogliola e un cestino di gamberi. Eh... Michael, per favore, smettila di
rimanere indietro. ZIO ALBERT: Ah, ah, ah, ah, ah! BOOM: Un po' in ritardo stasera, vero, Banks? Dico,
Banks, qualcosa che non va, Banks? Banks! JANE: Mary Poppins, noi vogliamo che tu resti. BANKS: La banca è un luogo austero e silenzioso. Dovete
tenere una condotta esemplare. MR. DAWES, JR.: Salve, Banks, cosa le è capitato? VECCHIA: Venite con me, tesori. La nonna vi
nasconderà. BERT: Scelgo le spazzole proprio a puntin / con una la
canna con l'altra il camin SPAZZACAMINI: Salve! BOOM: Siamo assaliti dagli ottentotti! BRILL: Aaah! Rieccoli qua! JANE: Oh, papà, tutti quegli spazzacamini ti hanno
stretto la mano. Sarai la persona più fortunata del mondo. MR. DAWES, SR.: Avanti! Si tolga il cappello, Banks. BOOM: Il vento è cambiato, soffia dritto da
nord-ovest. JONES: Sì signore, esatto. Si chiama George Banks. 17,
viale dei Ciliegi. Un metro e 85 direi, signore. Abbiamo telefonato alla sua
banca stamattina presto. L'unica cosa che abbiamo saputo è che ieri sera lo
hanno licenziato. Chissà che cosa può avere fatto in una crisi di
disperazione. POPPINS: Vostro padre vi chiama. MICHAEL: L'ha accomodato. BERT: Se ti lasci un po' trasportar / ti parrà con lui
di volar / Puoi danzar nella brezza / e sentir di lassù / dello spazio padron /
col tuo bell'aquilon PAPPAGALLO: Beh, bella gratitudine per te. Non ti hanno
neppure salutata.
BERT: Coraggio, signore e signori. Poesie comiche adatte ad ogni
occasione. Estemporanee, ideate proprio qui davanti ai vostri occhi. Andiamo a
incominciare. Fatevi attorno a me / posto ce n'è... signor Agente, prego, sia
presente, anche la rima c'è. Salve, miss Lark, le chiedo pardon / Miss Lark va a
passeggio nel Parco con John. Salute, John! A Mrs. Corry, sa cosa direi? / Lei
ha solo due figlie però fan per sei / A Miss Persimmon...
MISS PERSIMMON:
Sì?
BERT: Vento dall'est / la nebbia è là / qualcosa di strano fra poco
accadrà / Troppo difficile capire cos'è / ma penso che un ospite arrivi per me.
Oh, scusate, dov'ero rimasto? Grazie a tutti per il generoso apporto. Oh... oh,
miss Lark, grazie. Però! Dio la benedica. Lei è la generosità in persona! Per
lei gratis. Ah, siete voi! Salve. Numero 17 viale dei Ciliegi, avete detto?
D'accordo, venite con me. Questo qui è viale dei Ciliegi. Bel posticino, non c'è
che dire. Il numero 17 è un po' più giù. Questo imponente edificio, che per
primo rallegra la vista, è la casa dell'Ammiraglio Boom, già della Marina di Sua
Maestà. Tiene la casa come teneva la sua nave, efficiente, pulita e lustra con
qualunque tempo.
AMMIRAGLIO BOOM: È
pronto il cannone?
MR. BINNACLE: Pronto e carico,
signore
BOOM: Tre minuti e sei secondi.
BINNACLE: Signorsì.
BERT: È un uomo
famoso per la sua puntualità. Tutto il mondo segue l'ora di Greenwich, ma
Greenwich, dicono, segue l'ora dell'Ammiraglio Boom. Come va, Ammiraglio?
BOOM: Buon pomeriggio a te, giovanotto. Per dove fai
rotta?
BERT: Numero 17. Ho al rimorchio qualcuno che
vuol vedere dov'è.
BOOM: Annotare sul libro di bordo.
BINNACLE: Signorsì.
BOOM: Un
piccolo consiglio, giovanotto. Al numero 17 hanno alzato il segnale di burrasca.
Si prepara un fortunale da quelle parti.
BERT: Grazie,
signore, terrò gli occhi aperti. Eccolo qua, numero 17, viale dei Ciliegi,
residenza di George Banks, bancario.
MRS. BRILL: Basta!
Non ne posso più!
BERT: Senti, senti, senti.
L'Ammiraglio aveva ragione.
KATIE: Non resterei in
questa casa neanche un altro minuto, nemmeno se mi coprisse con tutti i gioielli
del mondo!
BERT: Al numero 17 si sta formando un
ciclone. Non ci sono dubbi.
ELLEN: No, Tata Katie, non se ne vada!
BRILL: Basta! Basta! Che se ne vada! Che se ne vada, dico
io! Alla buon'ora! Non l'ho mai digerita, dal giorno in cui ha messo piede qui
dentro.
ELLEN: Ehi, ma chi dovrà sorbirsi i bambini se
la Tata se ne va? Io, mica tu!
BRILL: Con tutte quelle
arie di superiorità e con quella faccia che farebbe paura a una strega,
farebbe.
KATIE: Infatti, signora Brill! Non resterei in
questa casa neanche un altro minuto, nemmeno se mi coprisse con tutti i gioielli
del mondo!
ELLEN: No, Tata Katie, non se ne vada.
KATIE: Togliti di mezzo, ragazza!
ELLEN: Ma quando il padrone ci chiederà dei bambini, che
cosa gli diremo?
KATIE: Non sono affari miei. Quelle
piccole belve mi sono scappate di mano per l'ultima volta.
BRILL: Non possono essere spariti. Ha guardato allo zoo,
giù al parco? Li conosce Jane e Michael, no? Non sarà che il leone gli avrà dato
una zampata? Lo sa che si divertono tanto ad avvicinarsi alla gabbia.
KATIE: Ho detto basta, e non ho altro da aggiungere. Ho
chiuso con questa casa, per sempre.
BRILL: Bene, hip,
hip, hurrà! E non inciampi scendendo le scale, tesoro!
ELLEN: Oh, no, Tata Katie, no.
BRILL: La signora Banks.
WINIFRED:
... e tutte unite combatterem...
BRILL: Sta
arrivando.
WINIFRED: Noi siam le forze del lavoro / e
cantiamo tutte in coro / hip hip, suffragette, hurrà!
Buonasera Ellen, Tata Katie. Abbiamo fatto una splendida
dimostrazione. La signora Whitbourne-Allen si è incatenata alle ruote della
carrozza del primo Ministro. Avreste dovuto vedere!
KATIE: Signora Banks, io vorrei parlarle un momento.
WINIFRED: E la signora Ainslie si è fatta trascinare in
prigione cantando e lanciando manifestini...
KATIE: Sono
felice che sia tornata. Io ho sempre fatto tutto quello che ho potuto,
tuttavia...
WINIFRED: Oh, grazie, Tata Katie.
KATIE: Ma io...
WINIFRED: Ho sempre
saputo che eri con noi. Veri soldati in gonnella siam / del voto alle donne gli
alfieri siam / ci piace l'uomo preso a tu per tu / ma il governo lo troviamo
alquanto scemo.
KATIE: Signora Banks...
WINIFRED: Lacci e catene noi spezzerem / e tutte unite
combatterem / noi siam le forze del lavoro / e cantiamo tutte in coro / marciam,
suffragette a noi!
KATIE: Comunque stiano le cose non
desidero offendere, ma io...
WINIFRED: Non puoi
arrestarci o maschio / son finiti i tempi tuoi / e un solo grido unanime:
femmine, a noi! / ben presto in politica seguire ci dovrai / se il voto ancor ci
neghi / per te saranno guai! / Siam pronte al peggio / anche a morire ormai /
chi per il voto muor / vissuto è assai / Femmine a noi!
KATIE: Se mi permette di dire una parola, signora
Banks...
WINIFRED: Ah! Lacci e catene noi spezzerem / e
tutte unite combatterem / noi siam le forze del lavoro
WINIFRED, BRILL & ELLEN: E cantiamo tutte in coro
WINIFRED: Marciam...
KATIE: signora
Banks.
WINIFRED: ... marciam...
KATIE: signora Banks.
WINIFRED: ...
marciam...
KATIE: signora Banks!
WINIFRED: ... suffragette... Cosa c'è, Tata Katie?
KATIE: Signora Banks, se permette devo dirle una cosa.
WINIFRED: Dove sono i bambini?
KATIE: Signora, i bambini, per essere precisi, non sono
qui. Sono scomparsi di nuovo.
WINIFRED: Tata Katie,
questa è eccessiva negligenza da parte tua. Non è già la terza volta in pochi
giorni?
KATIE: La quarta, signora. E io, per conto mio,
ne ho più che abbastanza. Non che io voglia parlar male dei bambini, però...
WINIFRED: Quando pensi che rientreranno?
KATIE: Non ne ho la minima idea. E ora, se vuole
cortesemente darmi quello che mi spetta...
WINIFRED: Oh,
che dici, Tata Katie? Non vorrai andar via? Che cosa dirà mio marito? Sarà già
abbastanza seccato tornando a casa e non trovando i bambini. Ellen, metti via
questa roba, sai che la nostra causa manda in bestia il signor Banks.
ELLEN: Sì, signora.
WINIFRED: Tata
Katie, non lo fare. Ti prego di ripensarci. Pensa ai bambini, pensa al signor
Banks. Cominciava appena ad abituarsi a te.
ELLEN: Posto
di manovra!
BOOM: 4, 3, 2, 1, fuoco!
WINIFRED: Tata Katie, ci hai ripensato?
KATIE: Il mio salario, se non le dispiace.
BOOM: Sciocchezze, ho spaccato il secondo
come al solito. Come vanno le cose nel mondo della finanza?
BANKS: Stupendamente. Il bilancio è solido, i saldi attivi
crescono sempre di più, e la nostra moneta desta l'ammirazione del mondo.
BOOM: Oh, bravo!
BANKS: Che
previsioni da dove sta lei?
BOOM: Un po' incerte, direi.
Si sta alzando il vento e il barometro scende. Non mi dice niente di buono.
BANKS: Ah, bene, bene. Bene.
BOOM:
Banks! Non mi stupirei se lei trovasse sulla sua rotta un po' di maretta. Banks!
Mi ha sentito?
BANKS: Salve, Tata Katie, deve pesare
molto. Lasci fare a me. Che grazioso cappellino.
WINIFRED: Si tratta
dei bambini, caro.
BANKS: Sì, sì, sì. Mi piace aver /
preciso un orario / sempre alle 6 io varco il porton / pipa e pantofole ogni dì
/ mi attendon qui / io adoro questa precision
WINIFRED:
George, sono spariti!
BANKS: Benone, benone. Si addice
bene all'uomo / il '906 / lontan dall'Inghilterra / viver non saprei / son signor
del maniero / il capo, il re / e coi vassalli, servi, figli, moglie / uso forza
ma bontà (noblesse oblige) / le 6 e 3 / e i miei teneri rampolli / m'attendon
già / nutriti a sazietà / verranno a farsi benedir / poi subito a dormir / io
vivo proprio come un re. Winifred, dove sono i bambini?
WINIFRED: Non ci sono, caro.
BANKS:
Come? Ma certo che ci sono! Dove altro possono essere?
WINIFRED: Non lo so, George.
BANKS:
Non lo sai?
WINIFRED: Beh, sono spariti. Tata Katie ha
cercato dappertutto.
BANKS: Molto bene, farò io quanto
necessario. Mi passi la polizia. Sùbito, prego.
WINIFRED: Ehm... non credo che dovremmo disturbare la
polizia, caro. Il fatto è...
BANKS: Sii cortese, non
cominciare a travisare i fatti. Un fatto ed un fatto solo è chiaro come il sole:
Tata Katie ha mancato al suo còmpito. Ha tradito la nostra fiducia, e io la
punirò come merita. Oh. Se n'è andata, è così?
WINIFRED:
Sì, caro, proprio adesso.
BANKS: Cosa? Ah... ah....
parla George Banks. Sì, viale dei Ciliegi 17. È una questione piuttosto urgente.
Vorrei che mandaste qui immediatamente un poliziotto.
WINIFRED: Il poliziotto è arrivato, George.
BANKS: Come? Oh, ha fatto presto. Che perfetta efficienza!
Ah, ah! Grazie infinite, buonasera. Avanti, agente, si accomodi, prego.
AGENTE JONES: Grazie, signore. Mentre ero di servizio al
parco ho notato delle cose di valore che sembravano perdute. Credo che
appartengano a lei, signore.
BANKS: Cose di valore?
JONES: Venite avanti, voi. Venite avanti.
WINIFRED: Jane! Michael!
BANKS:
Winifred, ti prego, controlla le tue emozioni.
JONES: Io
non sarei troppo severo con loro. Hanno fatto una lunga e faticosa camminata.
BANKS: Bambini, venite subito qui. Ebbene?
JANE BANKS: Mi dispiace che abbiamo perduto la Tata,
papà.
MICHAEL BANKS: Vedi, c'era molto vento.
JANE: E l'aquilone tirava troppo per noi.
JONES: In parole povere, signore, è stato l'aquilone a
scappare, non i bambini.
BANKS: Agente, grazie mille,
riesco a cavarmela da solo.
JANE: Vedi, non è un buon
aquilone. Lo abbiamo fatto da noi, papà.
MICHAEL: Forse,
se tu ci aiutassi a farne uno...
JONES: È così signore,
gli aquiloni sono traditori. Anche la scorsa settimana io e i miei
figlioli...
BANKS: Le sono molto grato, agente, per aver
riportato i bambini. E sono certo che se andrà in cucina, la cuoca le offrirà un
piatto di minestra.
JONES: Grazie, signore, ma adesso
tornerò al mio lavoro.
JANE: Grazie, grazie mille.
JONES: Buona sera, miss. Signora. Buona sera, signore. Un
piatto di minestra!
WINIFRED: Sono estremamente
addolorata, George. Immagino che vorrai discuterne.
BANKS: Sì che lo voglio. Ellen, porta Jane e Michael di
sopra.
ELLEN: Sì, signore. Lo sapevo, quando si va a
fare i conti, a chi càpita tutto il peso sulla schiena qui dentro? A me, ecco a
chi. Non hanno bisogno di una brava ragazza lavoratrice in questa casa, ma di un
guardiano di giardino zoologico!
WINIFRED: Mi dispiace,
caro, ma quando ho scelto Tata Katie ritenevo che sarebbe stata severa con loro.
Aveva l'aria così solenne e arcigna.
BANKS: Non
confondere l'efficienza con i disturbi di fegato.
WINIFRED: Non sbaglierò la prossima volta.
BANKS: La prossima? Tu hai assunto sei tate negli ultimi
quattro mesi, e sono state degli inqualificabili disastri.
WINIFRED: È... è proprio vero.
BANKS: Scegliere una governante è un còmpito importante e
delicato. Richiede intùito, una valutazione equilibrata e l'abilità di capire il
carattere. Date le circostanze, credo che sarebbe opportuno che io assumessi
personalmente questa grave incombenza.
WINIFRED: Oh sì!
Fallo.
BANKS: E per trovare la persona adatta,
affronterò il problema nel modo adatto. Metterò un'inserzione sul Times. Vuoi
scrivere, per favore?
WINIFRED: Oh, sì, certo.
BANKS: Cercasi... no, esigesi bambinaia severa,
rispettabile, senza grilli. La bambinaia in questa casa / sarà un esempio di
virilità / e con dei pargoli così / io voglio qui / una che tremare li farà.
Stai scivendo tutto?
WINIFRED: Sì, caro. Tutto.
BANKS: Se in banca mai io ho debolezze / neppure qua
diverso sarà / esigo quella austerità / che porterà / un freno al caos,
disordine, scandali / se no non ci si salva più
WINIFRED: Splendido, George, affascinante, il Times ne sarà
entusiasta.
BANKS: Sì?
JANE: Abbiamo parlato fra noi, e ci dispiace molto per
quello che è successo oggi.
BANKS: Ne sono
convintissimo.
JANE: Abbiamo sbagliato a scappar via da
Tata Katie.
BANKS: Proprio così.
JANE: E vogliamo andare d'accordo con la nuova tata.
BANKS: Così è ragionevole. Apprezzerò molto il vostro
aiuto.
JANE: Ce l'immaginavamo. Per questo abbiamo
preparato un'inserzione.
BANKS: Un'inserzione? Per
cosa?
JANE: Per la nuova tata!
BANKS: Avete scritto un'inserzio...
WINIFRED: George, credo che dovremmo sentirla.
JANE: Hai detto che volevi il nostro aiuto!
BANKS: Ma io... e va bene.
JANE:
Cercasi tata per due adorabili bambini.
BANKS:
Adorabili? Beh, questo è discutibile, devo dire.
JANE:
Che sia buona, sia paziente / sempre allegra, divertente
BANKS: Jane io non...
JANE: Non
dovrà gridar...
MICHAEL: Questo ce l'ho messo io.
JANE: ... ma solo giocar / dovrà badare a noi bambini /
siam vivaci ma carini...
BANKS: Basta con queste
sciocchezze.
WINIFRED: George!
JANE: molti regali farci e poi / cantar per noi / Se vorrà
farsi amar / le poesie non ci farà studiar / solo còmpiti leggeri / e niente
purghe né clisteri
MICHAEL: Anche questo ce l'ho messo
io.
JANE: Se te la senti / di obbedire / non te ne
faremo mai pentire / nel letto ranocchi non ti metterem / né sale nel tè, né
pepe nel caffé / se l'offerta ti va ben / fa' presto
JANE & MICHAEL: Jane e Michael Banks!
BANKS: Grazie, molto interessante, e ora credo sia il caso
di smetterla con queste idiozie. Tornate in camera vostra.
WINIFRED: Volevano solo rendersi utili, sono bambini.
BANKS: Lo so anch'io che sono bambini. E sono lieto di aver
preso io in mano la questione. Purghe, clisteri, regali... Ridicolo. Non ho
assolutamente alcun dubbio. È venuto il momento di agire. Mi passi il Times,
prego. No, non lo so, il numero.
WINIFRED: Oh, George,
tu sei sempre così efficiente!
BANKS: Il Times? Parla
George Banks, viale dei Ciliegi 17. Vorrei pubblicare un annuncio economico.
BINNACLE: Pronto e carico, signore!
BOOM: Aspetto il suo rapporto, signor Binnacle.
BINNACLE: Il vento è cambiato, signore, sembra che soffi da
un altro quadrante.
BOOM: Infatti.
BINNACLE: Signore!
BOOM: Cosa
c'è?
BINNACLE: Sta succedendo qualcosa dritto di prora,
mi pare.
BOOM: Oh! Mai visto una ciurma così abominevole
in vita mia.
BANKS: Ellen, ho detto alle
8 e intendo che siano le 8 precise. Vedi? Mancano 12 secondi. 10, 9...
WINIFRED: A posto! 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1...
BANKS: Ellen, ora sono le 8.
ELLEN:
Sì, signore.
BANKS: Te l'ho detto più di una volta,
Ellen. Detesto che mi si metta fretta.
JANE: È strano,
non trovi? Non sono come diceva il nostro annuncio. Michael, guarda!
MICHAEL: Ma quella è una strega!
JANE: Non può essere. Le streghe hanno la scopa. È lei,
certamente. Ha risposto alla nostra inserzione.
MICHAEL:
Ha proprio un'aria carina.
ELLEN: Sì, signore. Potete entrare, una alla volta.
MARY POPPINS: Grazie.
ELLEN:
Oh...
POPPINS: È lei il padre di Jane e Michael Banks,
dico bene? Ho detto: è lei il padre di Jane e Michael Banks?
BANKS: Ehm... beh... ma... sì, certo. Avrà portato le sue
referenze. Posso vederle?
POPPINS: Beh, ecco, io per
principio non do mai referenze. Sono usanze all'antica, secondo me.
BANKS: Ah, davvero? Questo sarà da vedersi, non le pare?
POPPINS: Allora, vediamo i requisiti. Punto primo: che sia
buona e paziente. Io non mi arrabbio mai. Punto secondo: sempre allegra. Lo sono
sempre. Punto terzo: dovrà giocare. Son certa che i bambini troveranno i miei
giochi molto divertenti.
BANKS: Ma... Questo foglio dove
l'ha trovato? Credevo di averlo strappato.
POPPINS: Mi
scusi. Punto quattro: sempre gentile. Io sono gentile ma anche severissima. Ha
perduto qualcosa?
BANKS: Ah! Quel foglio, vede, credevo
di averlo...
POPPINS: Lei è George Banks, sì o no?
BANKS: Come?
POPPINS: E ha messo un
annuncio per una governante, sì o no?
BANKS: George
Banks...
POPPINS: Benissimo allora. Permetta una
domanda: è indisposto?
BANKS: Spero di no.
POPPINS: E ora, per il mio salario. L'annuncio in questo è
piuttosto oscuro.
BANKS: Piuttosto oscuro.
POPPINS: Dobbiamo essere molto chiari su questo punto, le
pare?
BANKS: Sì, sì, giusto.
POPPINS: Vorrei avere ogni secondo lunedì libero.
BANKS: Secondo lunedì.
POPPINS:
Ripensandoci, credo che sarebbe opportuno un periodo di prova. Hmm... Le darò
una settimana, e poi deciderò. Ora vado a vedere i bambini, grazie. Chiudi la
bocca, Michael, non sei un merluzzo. Beh, non restate lì a guardare. Piede
destro avanti. Oplà!
WINIFRED: George...
BANKS: Oh!
WINIFRED: George, ma che
cosa stai facendo? Credevo che ricevessi le governanti.
BANKS: Infatti, infatti.
WINIFRED:
Ah. Vuoi dire che ne hai già scelta una?
BANKS: Sì, sì,
è fatto, è tutto fatto.
WINIFRED: Bene. E dov'è?
BANKS: Come? Ma è su coi bambini, naturalmente. L'ho messa
al lavoro immediatamente.
WINIFRED: Ah, quanto sei
bravo. Io avrei fatto un pasticcio colossale. Dimmi, è la tata che noi speravamo
che fosse?
BANKS: Beh, è successo tutto così alla
svelta. Insomma, io...
WINIFRED: Sarà severa? Si farà
rispettare? Saprà forgiare il carattere dei nostri figli?
BANKS: Ti dirò, Winifred: io credo di sì. Ah, ah! Io credo
di sì!
WINIFRED: In tal caso è meglio che tu dica a
Ellen di mandare via le altre.
BANKS: Le altre? Ah, sì.
Ellen?
ELLEN: Sì, signore.
BANKS: Di' alle altre candidate che possono andare. Il
posto è stato assegnato.
ELLEN: Le altre, signore?
BANKS: Sì, le altre! Quante governanti crede che servano in
questa casa?
ELLEN: Il posto è stato assegnato.
POPPINS: Sembra la tana di qualche animale,
direi.
MICHAEL: Strana la valigia che hai.
POPPINS: Tappeto.
MICHAEL: Serve a
portarci i tappeti?
POPPINS: È fatta con un tappeto.
JANE: Questa è la tua stanza. E c'è una bella vista sul
parco.
POPPINS: Hmm... Beh, non è esattamente il palazzo
reale. Però è pulita. Sì, la trovo piuttosto accettabile. Con qualche ritocco
qua e là... Bene, cominciamo dal principio. Il posto migliore per attaccare un
cappello è un bell'attaccapanni. Oh! Questo serve a poco. Io preferisco vedermi
il viso tutto quanto insieme.
MICHAEL: Ma dentro la
valigia non c'era niente!
POPPINS: Non giudicare mai le
cose dal loro aspetto. Nemmeno una valigia. Io non lo faccio mai. Una cosa bella
è una gioia sempiterna. Hmm... Ci vuole più luce, forse.
MICHAEL: Sarà meglio che la teniamo d'occhio, non c'è da
fidarsi.
JANE: È bravissima.
POPPINS: Molto meglio. Vediamo. È buffo, lo porto sempre
con me, dev'essere da qualche parte.
MICHAEL: Cosa?
POPPINS: Il mio metro.
JANE: Che ci
vuoi fare?
POPPINS: Voglio vedere che misure avete. Ma è
proprio la cosa più buffa del mondo. Lo so che è qui da qualche parte. Ah, ah,
ah! Ah, eccolo. Bene. Venite qui. Presto! Su la testa Michael, non stare gobbo.
Lo immaginavo: estremamente ostinato e sospettoso.
JANE:
Ah, ah, ah!
MICHAEL: Non è vero.
POPPINS: Guarda coi tuoi occhi.
MICHAEL: Estremamente ostinato e sos...
POPPINS: Sospettoso. Ora tu, Jane. Piuttosto incline al
riso e anche molto disordinata.
MICHAEL: Vediamo te.
POPPINS: Molto bene. Reggi un momento. Come supponevo: Mary
Poppins. Praticamente perfetta sotto ogni aspetto.
JANE:
Mary Poppins? È così che ti chiami? È carino!
POPPINS:
Grazie. A me è sempre piaciuto. Allora? Vogliamo cominciare?
JANE: Cominciare cosa?
POPPINS:
Nella vostra inserzione avete o non avete specificato che vi facessi giocare?
JANE: Oh sì.
POPPINS: Molto bene.
Il primo gioco si chiama: chi ben comincia è a metà dell'opera.
MICHAEL: Non mi dice niente di buono.
POPPINS: Altrimenti detto: mettiamo in ordine la stanza.
MICHAEL: Te l'ho detto che non c'era da fidarsi.
POPPINS: Vogliamo cominciare?
JANE:
È un gioco però. Vero, Mary Poppins?
POPPINS: Beh,
dipende dal punto di vista. Vedi... In tutto ciò che devi far / il lato bello
puoi trovar / lo troverai / e... op! / il gioco vien / ed ogni compito divien /
più semplice e seren / dovrai capir / che il trucco è tutto qui / con un poco di
zucchero la pillola va giù / la pillola va giù, pillola va giù / basta un poco
di zucchero e la pillola va giù / tutto brillerà di più / se il pettirosso il
nido fa / un po' di sosta mai non ha / che còmpito scappar di qua e di là / ma
nonostante il suo daffar / non cessa mai di cinguettar / lui sa che allor / più
lieve è il suo lavor / con un poco di zucchero la pillola va giù / la pillola va
giù, pillola va giù / basta un poco di zucchero e la pillola va giù / tutto
brillerà di più / Allor che vola avanti e indietro / un'ape intenta al suo lavor
/ non si stanca mai né smette di ronzar / poiché ogni tanto posso star / un po'
di miele ad assaggiar / e ancor (e ancor) trovar (trovar) / che è dolce
lavorar... Sfacciato! Non perdete tempo, per favore.
MICHAEL: Fammi uscire! Fammi uscire! Fammi uscire!
POPPINS: Grazie, è stato proprio... Grazie è stato... Ma
insomma, avete finito? Grazie. Così è più che sufficiente. Cappelli e cappotti.
È l'ora della passeggiata nel parco.
MICHAEL: Io non
voglio uscire, voglio mettere di nuovo in ordine la stanza.
POPPINS: Lo sai che il troppo stroppia. Venite, per favore.
Fatevi vedere. Beh, non siete assestati come vorrei. Comunque... c'è tempo. C'è
tempo. Oplà! A passeggiar!
JANE & MICHAEL: Con un
poco di zucchero la pillola va giù / la pillola va giù, pillola va giù / basta
un poco di zucchero e la pillola va giù / tutto brillerà di più.
POPPINS: Mi fa piacere riverderti, Bert. Tu già
conosci Jane e Michael?
BERT: Beh, li ho visti qua e là.
L'ultima volta davate la caccia a un aquilone, vero?
JANE: Mary Poppins ci sta accompagnando al parco.
BERT: Al parco? No, se conosco Mary Poppins. Le altre
portano i bambini al parco, ma quando siete con Mary Poppins vi trovate sempre
in posti che non sognate neppure. E senza il tempo di poter dire "bà",
cominciano ad accadere le cose più incredibili.
POPPINS:
Io non ho la minima idea di che cosa tu stia parlando.
BERT: Badate, non tocca a me dirlo. Ma quello che
probabilmente vi prepara è una bella gita in qualche posto strano. Qualcosa di
questo genere non mi farebbe meraviglia: in barca sul Tamigi. È divertente se vi
va di stare all'aria aperta. Andiamo, su. Il circo. Che ne dite di un bel circo?
Leoni e tigri, acrobati famosi che sfidano la morte in prove di abilità davanti
ai vostri occhi.
JANE: Ah, questo mi piace. Per favore,
preferisco andare là.
BERT: Bello, non è vero? Un tipico
paesaggio inglese, dipinto con mano fedele ed affezionata. Anche se non si vede,
c'è una piccola fiera di campagna in fondo alla strada, dietro la collina.
MICHAEL: Io non la vedo la strada!
BERT: Come, non c'è la strada? Ecco, mettiamo un po' di
giallo qui... e un po' di marrone qua. Ecco. Una strada di campagna, ideale per
viaggiare e per belle avventure.
MICHAEL: Per favore,
possiamo andarci, Mary Poppins?
JANE: È un così bel
posto. Tu non lo trovi bello, Mary Poppins?
BERT: È il
momento, Mary Poppins. Non guarda nessuno.
JANE &
MICHAEL: Per piacere, Mary Poppins, per piacere.
POPPINS: Non ho alcuna intenzione di dare spettacolo di me
stessa, grazie.
BERT: D'accordo, toccherà farlo a me.
POPPINS: Che cosa?
BERT: Un po' di
magia.
MICHAEL: Un po' di magia?
BERT: È facile. Vediamo... Rifletti. Ammicchi... Poi sbatti
un po' le palpebre. Poi chiudi gli occhi... e salti.
JANE: Dovrebbe accadere qualcosa?
POPPINS: Bert, che sciocchezze sono queste? Oh! Perchè devi
sempre complicare le cose quando sono semplicissime? Dammi la mano, Michael. Non
stare gobbo. Uno, due...
POPPINS: Dici davvero, Bert?
BERT:
Ti do la mia parola. Come quando t'ho conosciuta.
POPPINS: Trovo bene anche te.
MICHAEL: Non avevi detto che c'era una fiera?
BERT: Sì che l'ho detto! In fondo alla strada, dietro la
collina, ricordi?
JANE: Vieni, sento la musica della
giostra!
BERT: Andate a nome mio!
POPPINS: Non cadete, che sporcate il disegno!
BERT: Guarda che splendido dì / la primavera è già qui /
lassù vorrei volar
POPPINS: Via, Bert, niente pazzie per
favore.
BERT: Magico è l'odor / dei prati in fior /
tutto azzurro è il ciel / O come è bello passeggiar con Mary / Mary ti sa
rallegrar
POPPINS: Non sei cambiato affatto.
BERT: Anche quando è un giorno dei più neri / Mary il sole
fa spuntar
POPPINS: Oh, andiamo!
BERT: È tanto bello passegiarle accanto / che non puoi fare
a meno di cantar / se Mary è accanto a te / ti senti un re / il cuor ti batte un
petto e fa bang bang
POPPINS: Ah, ah, ah! Sei proprio
svitato!
BERT: Come è bello passeggiar con Mary / un suo
sorriso il sole fa spuntar
CAPRONE: O come è bello
passeggiar con Mary
PECORE: Mary ti sa rallegrar,
beee, beee
CAVALLO: Anche quando è un giorno dei più
neri
MUCCA: Mary il sole fa spuntar
OCHE: È tanto bello passegiarle accanto
MAIALE: E non puoi fare a meno di grugnir, gronf gronf
CORO: Se Mary è accanto a te / ti senti un re / il cuor ti
batte un petto e fa bang bang / Come è bello passeggiar con Mary / un suo
sorriso il sole fa spuntar
POPPINS: Grazie.
TARTARUGHE: È stato un piacere, Mary Poppins.
POPPINS: O come è bello passeggiar con te, Bert / raro per
davver sei tu
BERT: Una razza che scompare, la mia.
POPPINS: Anche se il tuo aspetto può ingannar, Bert /
scorre in te del sangue blu
BERT: Lo dicon tutti.
POPPINS: Sei l'uomo più simpatico del mondo / la buona
grazia è tua specialità
BERT: Vero.
POPPINS: Sei il solo che mi dà serenità / e un dolce senso
di tranquillità / Come è bello passegiar con te, Bert / è tanto bello passegiar
con te
BERT: Cameriere! Cameriere!
POPPPINS: Ecco per cominciar / vorrei un gelato assaggiar /
e poi biscotti e tè
PINGUINI: Prego puoi ordinar / quel
che ti par / è gratis qui per te
POPPINS: Siete molto
gentili.
I PINGUINO: Qualsiasi cosa per te, Mary
Poppins.
II PINGUINO: Sei la nostra cliente
preferita.
BERT: L'hai detto. Io so che Brigida e Silvia
son tanto attraenti / Primula ed Elena son seducenti / Flavia è grazioza / Viki
una stella
I PINGUINO: Gianna
II
PINGUINO: Susanna
III PINGUINO: Angela
BERT: Bella / Cinzia è maliarda / Lilly è "sciscì" /
Stefania è un fiore / Priscilla è chic
I PINGUINO:
Veronica
II PINGUINO: Monica
III
PINGUINO: Lilly
IV PINGUINO: Lulù
BERT: Son brave e carine ma niente di più / Doris, Emilia e
Giorgina lo so / son simpatiche a rate però / ma niente da far / non puoi
trovar...
CORO: ... chi Mary Poppins può superar. Se
Mary è accanto a te / ti senti un re / il cuor ti batte un petto e fa bang bang
/ Come è bello passeggiar con Mary / un suo sorriso il sole fa spuntar / un suo
sorriso il sole fa spuntar / un suo sorriso il sole fa spuntar!
MICHAEL: Yu-huu! Yu-huu! Yu-huu! Yu-huu! Yu-huu!
JANE: Abbiamo una giostra tutta quanta per noi.
BERT: Molto bello. Molto bello davvero, se non si vuole
andare da nessuna parte.
POPPINS: Chi ha detto che non
andiamo da nessuna parte? Nonnino?
NONNINO: Sùbito, Mary
Poppins!
POPPINS: Grazie.
NONNINO: Sono partiti! C'è Mary Poppins che conduce per due
lunghezze! Jane è seconda...
MICHAEL: Il mio cavallo è
il più veloce!
BERT: Hai sentito, amico? Accetti questi
insulti? Facciamogli vedere! Forza, Michael, tutto lì quello che sai fare?
MICHAEL: Coraggio, bello! Più presto!
POPPINS: Non correre troppo. Michael? Suvvia, Bert, ora sei
peggio dei bambini.
BERT: Oh, scusa. Lè, bello, lè,
buono, buono, è. Oh. Ah, ah! È che siamo di buonumore, Mary Poppins.
POPPINS: Vogliate controllarvi, per favore, questo non è un
ippodromo. Seguitemi, prego. Buongiorno.
I CACCIATORE:
Ah, sì, infatti. Ehi, dico! Si è mai visto... una cosa simile...
I CAVALLO: No, mai.
II CACCIATORE:
Tally-ho!
II CAVALLO: Oh, sì, non ci sono dubbi:
tally-ho!
VOLPE: Eh? Tally-ho? Per mille diavoli!
Arrivano le giubbe rosse! Eh! Pista! Pista!
BERT: Povera
bestiolina! Diamole una mano.
VOLPE: Gambe, aiutatemi!
Che fifa!
BERT: Tally-ho! Ta-ta! Ta-ta! Ta-ta! Vieni,
su. Tienti forte.
VOLPE: Ma guarda che ho trovato! Un
elegante cavallo da giostra. Fatevi sotto, luridi cagnacci! Vi sistemo tutti per
le feste! Più svelto, bellezza! Più svelto!
BERT: Ah!
POPPINS: Scusi, signore. Sarebbe così gentile da lasciarmi
passare?
FANTINO: Certo, signorina.
POPPINS: Grazie.
FANTINO: Non c'è
di che.
I SPETTATORE: Ottimo tempo, signori.
II SPETTATORE: E splendida forma.
III SPETTATORE: Se mi è permesso di dirlo.
POPPINS: Oh! Oh, molto gentile.
BERT, MICHAEL & JANE: Urrà! Urrà! Urrà! Urrà!
FOTOGRAFO: Ferma un momento. Guardi l'uccellino.
I GIORNALISTA: Che effetto ti fa, Mary Poppins, aver vinto
la corsa?
POPPINS: Oh, beh, io...
II GIORNALISTA: Diventare ricca e famosa?
POPPINS: Eh, sì...
III GIORNALISTA:
Vedersi fotografata per i giornali?
POPPINS:
Naturalmente ne sono felice...
IV GIORNALISTA: E per
giunta essere così bella, se posso dirlo?
POPPINS: Oh,
ecco, io...
III GIORNALISTA: Probabilmente non vi sono
parole per esprimerlo.
POPPINS: Via, via, via, signori,
vi prego. Al contrario c'è una parola adattissima. Dico bene, Bert?
BERT: Digli qual è.
POPPINS: Bene.
È supercalifragilistichespiralidoso / anche se ti sembra che abbia un suono
spaventoso / se lo dici forte avrai un successo strepitoso /
supercalifragilistichespiralidoso / E Ambelele ambelela / e ambeleleambelela / e
ambeleleambelela / e ambeleleambelela /
BERT: Ricordo
che a tre anni per convincermi a parlar / mio padre mi tirava il naso e io giù a
lacrimar / finchè un bel giorno dissi quel che in mente mi passò / rimase così
male che mai più ci riprovò
BERT & POPPINS: Oh
supercalifragilistichespiralidoso / anche se ti sembra che abbia un suono
spaventoso / se lo dici forte avrai un successo strepitoso /
supercalifragilistichespiralidoso / E Ambelele ambelela / e ambeleleambelela / e
ambeleleambelela / e ambeleleambelela
POPPINS: In
ghingheri lungo e in largo il mondo è sempre ovunque va / la sua parola magica
gli dà notorietà /
BERT: Coi duchi e i marajah, coi
mandarini e i vicerè / mi basta appena dirla che mi invitan per il tè
BERT & POPPINS: Oh supercalifragilistichespiralidoso /
anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso / se lo dici forte avrai un
successo strepitoso / supercalifragilistichespiralidoso / Ambelele ambelela /
ambeleleambelela
POPPINS: Si può dire anche all'inverso,
osodilaripsehcitsiligarfilacrepus, ma sarebbe un po' esagerato, non ti pare?
BERT: Senza dubbio
POPPINS: Se tu
non sai che dire non ti devi scoraggiar...
BERT: Udite
udite.
POPPINS: ... ti basta una parola e per un'ora
puoi parlar / ma attento a usarla bene o la tua vita può cambiar
SPOSO: Per esempio...
POPPINS:
Sì?
SPOSO: L'ho detto un giorno a una ragazza e quella
mi ha sposato. Ed è veramente deliziosa!
CORO: È
supercalifragilistichespiralidoso / supercalifragilistichespiralidoso /
supercalifragilistichespiralidoso / supercalifragilistichespiralidoso!
POPPINS: Jane, Michael! Statemi vicini.
BERT: Posso sempre farne degli altri. Ma nel frattempo
cambio mestiere. Questo è il tempo ideale per le caldarroste.
POPPINS: Venite bambini. Ciao Bert.
BERT: Ciao ciao.
MICHAEL: Ciao
Bert.
JANE: Ciao Bert.
BERT:
Ciao, Jane e Michael.
JANE: Ciao.
BERT: Can camini can camini spazzacamin / lara larala
larala lala...
JANE: Dobbiamo proprio prenderla, Mary
Poppins?
POPPINS: I bambini che si bagnano i piedi
devono prendere la medicina.
MICHAEL: Io non la voglio.
Non mi piace.
JANE: Oh! Sa di menta! Deliziosa.
MICHAEL: Lampone. Hmm... Buono.
POPPINS: Punch al rum. Davvero ottimo.
JANE: Mary Poppins, tu non ci lascerai mai, vero?
POPPINS: Hai un fazzoletto sotto il cuscino?
JANE: Hm-hm.
MICHAEL: Resterai se
promettiamo di esser buoni?
POPPINS: Oh, promessa da
marinaio. Presto fatta, presto dimenticata.
JANE: Ma
come faremo senza di te?
POPPINS: Resterò finchè non
cambia il vento.
MICHAEL: Mary Poppins, quando credi che
cambierà?
POPPINS: Silenzio, è ora di dormire.
JANE: Non possiamo addormentarci dopo tutte le cose belle
accadute oggi.
POPPINS: Sono accadute?
JANE: Sì, quando siamo saltati nel disegno di Bert.
MICHAEL: E poi siamo saliti sulla giostra e i cavalli si
sono staccati.
JANE: E abbiamo cavalcato per tutta la
campagna.
MICHAEL & JANE: Tally-ho! Tally-ho! Oplà!
Oplà!
POPPINS: Sul serio?
JANE:
Mary Poppins, non ti ricordi più? Hai vinto anche la corsa!
POPPINS: Una signora come me alle corse dei cavalli? Ma
come osi insinuarlo?
MICHAEL: Però io ti ho vista alle
corse.
POPPINS: Se dite ancora una parola dovrò chiamare
un poliziotto. È chiaro?
MICHAEL: Però è successo, io
l'ho visto.
POPPINS: Addormentatevi.
MICHAEL: No. Io non voglio addormentarmi.
JANE: Mary Poppins, siamo troppo eccitati.
POPPINS: Molto bene, come volete. State svegli ad aspettar
/ che la notte scenda giù / che la luna salga su / state svegli ad aspettar /
Tutto il mondo dormirà / mentre svegli noi starem / ed insieme sognerem /
sogneremo ancor così / di veder spuntar il dì
BINNACLE: Una doppia carica, signorsì.
BOOM: Diamo una bella sveglia, eh?
ELLEN: Proprio così, signora.
WINIFRED: Hai messo le uova marce dentro la mia borsa?
ELLEN: Sì, signora.
WINIFRED: Dopo
la riunione all'Albert Hall andiamo tutte in Downing Street a gettare roba
addosso al Primo Ministro.
ELLEN: Oh, sì, signora.
WINIFRE: Che aspetto distinto hai stamattina, George!
BANKS: Ma cos'è quella spaventosa confusione in cucina?
WINIFRED: È la cuoca che canta.
BANKS: La cuoca che canta? Che cosa le è preso?
WINIFRED: È allegra come un fringuello. A dire il vero,
George, da quando hai assunto Mary Poppins in questa casa sembrano accadere le
cose più straordinarie.
BANKS: Tu dici?
WINIFRED: Prendi Ellen, per esempio: non ha rotto nemmeno
un piatto stamattina.
BANKS: Sul serio? Davvero
straordinario.
WINIFRED: Ah, e un'altra cosa: lei e la
cuoca litigano sempre come cane e gatto, invece oggi...
BRILL: Aspetta, lascia che ti tenga aperta la porta, Ellen
cara.
ELLEN: Grazie di cuore, tesoro.
BANKS: Ellen, basta con questi rumori oltraggiosi. E chiudi
la finestra. Quell'uccello mi dà il mal di testa.
ELLEN:
Sì, signore. Zitti, fate venire il mal di testa al padrone.
WINIFRED: Mi dispiace che tu non ti senta bene stamattina,
George.
BANKS: Chi ha detto che non mi sento bene? Sono
in ottima forma. Solo non capisco perchè tutti siano così maledettamente
allegri.
JANE & MICHAEL:
Supercalifragilistichespiralidoso / supercalifragilistichespiralidoso...
WINIFRED: Oh, deliziosi! Grazie, tesori miei.
JANE & MICHAEL ... supercalifragilistichespiralidoso /
supercalifragilistichespiralidoso.
BRILL & ELLEN:
Supercalifragilistichespiralidoso...
BANKS: Basta,
basta, basta!
JANE: Buongiorno papà.
BANKS: Buongiorno.
JANE: Mary
Poppins ci ha insegnato una parola meravigliosa.
MICHAEL: Supercalifragilistichespiralidoso!
BANKS: Ma che diamine andate blaterando? Supercali...
supercal... o qualunque infernale cosa sia.
JANE: È una
cosa che si dice quando non si sa cosa dire.
BANKS: Io
so sempre cosa dire. Andate via per favore.
JANE: Sì
papà.
JANE & MICHAEL:
Supercalifragilistichespiralidoso / supercalifragilistichespiralidoso...
BANKS: Winifred, vuoi spiegarmi per cortesia questa
incredibile baraonda?
WINIFRED: Non credo ci sia
qualcosa da spiegare, caro. È ovvio che sei un po' nervoso stamattina. I bambini
cercavano solo di farti sentire meglio.
BANKS: Vorrei
mettere bene in chiaro una cosa una volta per tutte. Non sono affatto nervoso.
Sono di umore perfettamente tranquillo, e non c'è bisogno che mi si faccia
sentir meglio!
WINIFRED: George, tu dici sempre che vuoi
una famiglia spensierata e allegra.
BANKS: Winifred,
vorrei farti osservare che c'è una leggera differenza tra la parola allegria e
un'assurda, frivola, irresponsabilità.
WINIFRED:
Scusami, caro. Posto di manovra!
BANKS: Io non mi
oppongo a che tutti siano spensierati ed allegri. Ma insisto su un minimo di
decoro. Ti dirò una cosa, Winifred: non resterò inoperoso a guardare questa Mary
Poppins che mina la disciplina della mia famiglia. Sta accadendo qualcosa di
strano in questa casa, di molto strano, devo dire, da quando è arrivata quella
donna. E voglio che tu sappia che io l'ho notato.
WINIFRED: Sì, caro.
BANKS: E non è
finita.
WINIFRED: Sì, caro?
BANKS: Ti consiglio di far riparare questo pianoforte.
Quando mi seggo ad uno strumento mi piace che sia accordato.
WINIFRED: Ma George, tu non sai suonare.
BANKS: Mia cara, questo non ha nessunissima importanza!
BOOM: Ehi, di bordo! Ohilà!
Buongiorno a voi!
POPPINS: Buongiorno, Ammiraglio.
BOOM: Michael, quale bella avventura hai in programma per
oggi? Vai a combattere gli ottentotti o a scovare tesori nascosti?
MICHAEL: Stiamo andando a comprare del pesce.
BOOM: Molto bene, procedi a velocità d'abbordaggio.
MICHAEL: Signorsì!
BOOM:
Mettiamocela tutta, giovanotto! Più sputo e più olio di gomito, ecco cos'è che
ci vuole.
MICHAEL: È John!
POPPINS: Non così in fretta. Non capisco una parola di
quello che dici. Di nuovo? Oh, pover'uomo! Salute. Ma naturalmente! Non c'è un
minuto da perdere! Ci andrò sùbito. E grazie infinite.
JANE: Cos'ha detto?
POPPINS: Non
c'è di che.
JANE: E che altro ha detto?
MICHAEL: Io credo che non abbia detto niente.
POPPINS: Tu sai sempre tutto, vero Michael?
MICHAEL: Credevo che andassimo a comprare il pesce.
POPPINS: C'è un cambiamento di programma. Venite, per
piacere. Non restate indietro. John, preoccuparsi non serve a niente. Vattene a
casa e mettiti un po' steso. Oh, Bert, meno male che ci sei anche tu.
BERT: Sono venuto non appena l'ho saputo.
POPPINS: Come sta?
BERT: Non l'ho
mai visto grave come oggi. E dico sul serio. Oh, i bambini? È contagioso, lo sai.
JANE: Ci verranno le bolle?
POPPINS: Non credo proprio.
POPPINS: Zio Albert.
ZIO ALBERT:
Uh, meno male, che bellezza! È Mary Poppins. Benvenuta, ah, ah, ah, ah! Sono
lieto di vederti, Mary.
POPPINS: Zio Albert, avevi
promesso!
ZIO ALBERT: Uh, uh, uh, uh! È vero, lo so! Ci
ho provato, sul serio, mia cara, oh, oh, oh!, ma mi diverte tanto ridere, lo
sai. Oh, oh, oh, oh! E quando comincio non mi reggo più. Ah, ah, ah, ah! Proprio
così. Ah, ah, ah! Mi piace ridere. Uh, uh, uh! Non posso farci nulla, lo vedi.
Ah, ah, ah! Mi piace ridere, ecco tutto.
POPPINS: Jane,
non ti azzardare, lo farai star peggio. È una cosa molto grave, sai.
BERT: Sì, qualsiasi cosa accada, rimanete seri. L'ultima
volta ci vollero tre giorni per tiralo giù.
ZIO ALBERT:
Che devo far uh uh uh uh / rido da morir / che devo far oh oh oh oh / tutto mi
fa divertir / Che posso far ah ah ah ah / mi vien da sghignazzar...
POPPINS: Non l'aiuti mica così!
ZIO
ALBERT: ... che posso far eh eh eh eh / se il mondo mi fa sbellicar. È
imbarazzante! Se il mondo mi fa sbellicar
POPPINS: Chi
prova a rider col naso / fa più o meno così: mmmm. Orrendo. Chi prova a rider
tra i denti potrà / solo un serpente imitar: ssss. Quasi disgustoso, non mi
piace affatto.
BERT: Chi in fretta va eaeaeaeaa / chi
vuol scoppiar, ah! / chi l'uccelino ti fa ihihihih
POPPINS: Lo sai? Tu sei peggio di lui.
BERT: E poi c'è poi quello indeciso che fa: hm-hm-hm, ah,
ah, ah, ih, ih, ih, oh, oh, oh, eh, eh, eh. Eh?
ZIO
ALBERT: Se qualcosa di buffo mi capita non so squittir, uh! / e tenerlo per me,
uh, uh! / io devo scoppiar in un o o o o e in un a a a a o. Che bravo, speravo
proprio che capitassi qui. Ci divertiamo sempre tanto insieme!
ZIO & BERT: Che devo far u u u u / rido da morir uh,
uh! / che devo far oh, oh, oh, oh! / tutto mi fa divertir / Che posso far ah,
ah, ah, ah!
POPPINS: Non cominciate, voi due. Tornate
sùbito giù!
ZIO & BERT: ... mi vien da sghignazzar /
che posso far eh, eh, eh / se il mondo mi fa sbellicar. Uh, uh, uh! Ah, ah, ah,
ah, ah!
ZIO ALBERT: Benvenuti, ragazzi! Benvenuti!
Mettetevi pure comodi.
BERT: Prendete su una sedia.
ZIO ALBERT: Uh, uh, uh! Prendete su una sedia.
POPPINS: Siete proprio uno spettacolo, tutti quanti.
BERT: A proposito, lo sai che differenza c'è tra un
serpente a sonagli e una coscia di pollo?
ZIO ALBERT:
Che differenza c'è? No, non lo so.
BERT: Dovresti stare
più attento a quello che mangi.
ZIO ALBERT: Uh, uh, uh,
uh! A quello che mangio. Ah, ah, ah, ah! L'hai inventata tu? È buona!
BERT: Ah, ah, ah, ah!
POPPINS:
Dovreste proprio vergognarvi. È lo spettacolo più deplorevole che io abbia mai
visto, o non mi chiamo più Mary Poppins.
BERT: Sai, io
conosco un tizio con una gamba di legno di nome Smith.
ZIO ALBERT: E come si chiama quell'altra gamba? Ah, ah, ah,
ah! Come si chiama quell'altra gamba?
POPPINS: Andiamo,
bambini. È l'ora del tè. Non ammetto interferenze nei miei programmi.
ZIO ALBERT: Oh, vi prego, restate. Ho un ottimo tè già
pronto per voi.
POPPINS: Sì, ma sarà diventato
freddo.
ZIO ALBERT: Ecco, vedi, io speravo che forse
avreste accettato di... Splendido, grazie infinite. Tenete indietro i piedi.
Fate attenzione al pane e al burro. Visto, bambini?
BERT: Lo sapevo che Mary avrebbe collaborato, ed è proprio
un tè completo.
POPPINS: E adesso, immagino,
pretenderete che ve lo versi. Eh, già, quando ci vuole ci vuole. Volete
smetterla un momento di ridere come se foste un branco di iene? Due zollette,
zio Albert?
ZIO ALBERT: Sì, grazie.
POPPINS: Ehm... Bert?
BERT: Eh, no,
grazie, niente zucchero.
JANE: Sono contenta che tu sia
salita. Non sarebbe stato divertente senza di te.
POPPINS: Tieni, metti un po' di latte nella tazza di
Michael e nella tua.
BERT: Però. Abbiamo bel tempo per
questa stagione.
ZIO ALBERT: Oh, sì. A proposito di
tempo! L'altro giorno, quando faceva tanto freddo, un mio amico è andato a
comprare dei mutandoni di lana. Il negoziante gli ha chiesto: "fin dove vuole
che le arrivino?", e il mio amico ha risposto: "Beh, almeno fino alla fine di
marzo!".
BERT: Ah, ah, ah, ah!
POPPINS: Jane, contegno! Bambini, volete sedere composti a
tavola? Il tuo tè, zio Albert.
ZIO ALBERT: Oh, grazie,
mia cara. Sapete, mi sto divertendo tanto e vorrei che voi poteste restare
quassù per sempre.
MICHAEL: Dovremmo restarci per forza,
non c'è modo di scendere.
ZIO ALBERT: Oh, sì che c'è un
modo, ma francamente non mi piace parlarne. Bisogna pensare a qualcosa di
triste.
POPPINS: E allora pensiamoci, per favore.
ZIO ALBERT: Beh, un momento. Ho trovato quello che ci
vuole. Ieri, la mia vicina è andata ad aprire la porta, e c'era un uomo di
fuori. E l'uomo ha detto alla signora: "Mi dispiace, ma ho investito il suo
gatto poco fa".
JANE: Oh, come è triste.
MICHAEL: Povero gatto.
ZIO ALBERT:
E poi l'uomo ha detto: "Però sono disposto a rimpiazzarglielo", e la signora ha
risposto: "Per me va bene, ma lei li sa prendere i topi?". Ah, ah, ah, ah, ah!
Sai, io faccio di tutto per diventare triste. Mi ci sforzo, ma chissà com'è,
tutto finisce per farmi ridere a crepapelle! Uh, uh, uh! Niente! Uh, uh, uh!
POPPINS: Beh, per oggi basta scherzare. È ora di tornare a
casa.
JANE & MICHAEL: Oh, no, com'è triste!
ZIO ALBERT: Che tristezza! È la cosa più triste che abbia
sentito.
POPPINS: Andiamo, bambini, oplà!
ZIO ALBERT: Dovete proprio andare? Oh! Gli amici vengono a
trovarmi, di tanto in tanto, sai, Bert, e io mi diverto molto. Ma poi devono
tornarsene a casa e io mi sento tanto triste, ahimè!
MICHAEL: Non temere, torneremo presto.
JANE: Ci siamo proprio divertiti un mondo.
POPPINS: Bert, òccupati tu dello zio Albert.
BERT: Resterò con lui ancora un po'.
POPPINS: Grazie.
BERT: Zio Albert,
so una storiella che ho tenuto in serbo per un'occasione come questa. Vorresti
sentirla?
ZIO ALBERT: Te ne sarei grato.
BERT: D'accordo. Ecco, riguarda mio nonno, vedi. Una notte
lui ebbe un incubo, sai. Si spaventò e cadde dal letto sul pavimento. Sul
pavimento. Io corro e gli dico: "Come ti senti, nonno?", e lui: "Ti dirò, Bert,
ora mi sento un po' giù, francamente". Ah, ah, ah! L'ho sempre detto. Niente
come una bella storiella...
ZIO ALBERT: E quella non era
per niente una bella storiella.
JANE: Oh,
papà. Finalmente sei tornato.
MICHAEL: Vuoi sentire una
storiella?
JANE: Abbiamo passato un magnifico pomeriggio
con Mary Poppins.
MICHAEL: Prima che me la dimentichi,
la storiella dice così: c'è un tizio con una gamba di legno di nome Smith.
BANKS: Smith? Noi non conosciamo nessun signor Smith!
MICHAEL: E poi c'era un altro tizio, e quest'altro tizio
dice: come si chiama quell'altra gamba.
JANE: E abbiamo
preso un tè buonissimo. Sul soffitto.
BANKS: Oh, state
zitti, per favore.
JANE: Mary Poppins dice che se saremo
buoni ci porterà di nuovo!
BANKS: Mary Poppins dice
così, eh? Bene, ora tornate in camera vostra. Mary Poppins, vuole venire un
momento con me?
POPPINS: Certamente.
BANKS: Mary Poppins, mi dispiace molto di quello che devo
dirle.
WINIFRED: Buonasera, George. C'è qualcosa che ti
preoccupa?
BANKS: Temo proprio di sì.
WINIFRED: Uh, vorrei tanto restare. Ma devo vestirmi per la
dimostrazione a Hampstead.
BANKS: Winifred, è mio
desiderio che tu sia presente.
WINIFRED: Oh, sì, George,
ma certo.
BANKS: Mary Poppins, devo confessarle di
essere estremamente deluso di lei.
ELLEN: Ci siamo anche
con questa. Non è la prima volta che il padrone fa questo discorso.
BANKS: Sarò in parte responsabile per aver permesso ai
bambini di trascorrere le giornate in inutili frivolezze, trascurando tutto il
resto, ma è il momento che si rendano conto della serietà della vita.
WINIFRED: Ma George, sono così giovani.
BANKS: Proprio così. E alla luce di quanto è accaduto...
WINIFRED: George, sei sicuro di sapere quello che fai?
BANKS: Credo proprio di sì. Se in banca mai io ho debolezze
/ non voglio qua sistema cambiar / esigo quella austerità che porterà / un freno
al caos, vizio, scandalo, indisciplina / se no non ci si salva più
POPPINS: Son d'accordo con lei.
BANKS: Io voglio che i bambini sappian già / che chi non sa
lottare non sopravvivrà. In breve, sono seccato di sentire che i miei bambini
entrano ed escono dai disegni fatti col gesso sopra il marciapiede, che vanno
alle corse dei cavalli e alla caccia alla volpe. Cioè, quest'ultima cosa non mi
dispiace, in fondo è uno sport tradizionale. Ma il tè sul soffitto? Lo domando a
lei. Trova normale una cosa simile? Ed altre passeggiate molto discutibili di
vario genere? Se si portano a spasso che queste uscite almen / possan diventar
di pratica un terren / sciocchezze come... superca... super... superca...
POPPINS: Supercalifragilistichespiralidoso.
BANKS: Sì, brava, lo ha detto! E poi sul soffitto a bere il
tè mai più li porterei / dovranno invece star quaggiù e per di più /
imparar...
POPPINS: ... a viver come lei
BANKS: Esatto.
POPPINS: Debbon
prender gusto a cose come un bel libron / con tante cifre tutte in
succession...
BANKS: Proprio così.
POPPINS: ... e nel vedere un bel diagramma che va in su /
dovran in cuor gioire sempre più...
BANKS:
Precisamente.
POPPINS: ... ma se dovran seguir le sue
impronte...
BANKS: Le mie impronte.
POPPINS: ... la loro vita occorre programmar...
BANKS: Programmar.
POPPINS: ...
domani, come sua intenzion / per lezion i bambini porterà con sé
BANKS: Perfetto. Lei ha colpito esattamente nel... Portarli
con me per andar dove?
POPPINS: Alla banca, no? Secondo
la sua proposta.
BANKS: La mia proposta?
POPPINS: Ma certo. Ora la prego di scusarmi. Domani sarà un
giorno importante per loro. Voglio che facciano una bella dormita. Buona
notte.
BANKS: Winifred, ho detto che volevo portare i
bambini alla banca?
WINIFRED: L'intenzione sembrava
quella, caro.
BANKS: Ah, e perchè no? Magnifica idea.
Giusto la medicina che ci vuole per quest'atmosfera dolciastra e femminile che
respirano qui tutto il giorno. Perfetto. Ottima idea. Perfetto. Ottima idea.
Perfetto.
POPPINS: Ma si può sapere di che cosa state parlando?
JANE: Non sei stata licenziata?
POPPINS: Licenziata? Certo che no. Io non vengo mai
licenziata.
JANE: Mary Poppins!
JANE & MICHAEL: Uh-uh-uh-uh-uh!
POPPINS: E non sono un totem indiano. Smettetela di
ballarmi intorno.
MICHAEL: Beh...
POPPINS: Le pecore fanno bè, gli uccellini volano, e i
bambini che domani vanno fuori col papà devono andare a dormire. Sbrigatevi,
su.
MICHAEL: Usciamo con papà?
POPPINS: Sì.
MICHAEL: Non è
possibile.
JANE: Non si è mai sognato di uscire insieme
a noi.
MICHAEL: Non ci porta mai da nessuna parte.
JANE: Come hai fatto a convincerlo?
POPPINS: Convincerlo di cosa?
JANE:
Gliel'hai messa tu quest'idea in testa a papà.
POPPINS:
Che impertinente insinuazione! Io mettere idee in testa a vostro padre. Dico
io...
JANE: E dove ci porta?
POPPINS: Alla banca.
JANE: Oh,
Michael, nella City vedremo un sacco di cose, e papà ci spiegherà tutto.
POPPINS: Beh, potrebbe farlo. Ma a volte una persona che
amiamo, anche se non per colpa sua, non vede più in là del suo naso.
JANE: Più in là del suo naso?
POPPINS: Sì, e a volte le cose più piccole sono le più
importanti.
MICHAEL: Oh, guarda, la cattedrale!
JANE: Papà passa di lì tutti i giorni. Quella la vede.
POPPINS: La cattedrale qual simbol d'amor / vi dà il
benvenuto al mattin / C'è una buona vecchietta che chiede al tuo cuor / due
penny per gli uccellin / Queste creature chi può non amar / trepide attendon
lassù / i piccoli al nido potranno sfamar / se qualcosa offri anche tu / Solo un
po' voglion da noi / date date date anche voi / solo un po' basta per noi /
bastan due penny / dati di cuor / tutto intorno alla chiesa ascolti le voci /
degli angeli che lassù / innalzano un coro e sorridon felici / se dai qualche
cosa anche tu / La vecchietta è sempre laggiù / dona dona due penny anche tu /
Va' da lei con tanto amor / dona dona dona di cuor / La vecchietta è sempre laggiù / dona dona qualcosa anche tu / va' da lei con tanto amor / dona dona dona di cuor
JANE: Credevo che la
banca fosse tua.
BANKS: Beh, io sono un funzionario, e
in un certo senso lo è.
JANE: Michael, guarda.
MICHAEL: È lei.
BANKS: Chi? Chi
è?
JANE: La vecchietta dei piccioni. Proprio dove Mary
Poppins ci aveva detto. Tu la vedi, non è vero, papà?
BANKS: Ma certo che la vedo. Credi forse che io non veda
più in là del mio naso?
JANE: Papà, ascolta cosa sta
dicendo.
VECCHIETTA: Briciole, due penny il
sacchetto.
BANKS: Ma certo che lo sta dicendo. Cos'altro
dovrebbe dire?
JANE: Possiamo dar da mangiare ai
piccioni?
BANKS: Per quale motivo?
MICHAEL: Io ho due penny che ho risparmiato.
JANE: Questa volta sola, ti prego.
BANKS: Sperperare il denaro per dei volatili vagabondi?
Neanche per sogno!
JANE: Ma Mary Poppins dice...
BANKS: Non mi interessa quello che dice Mary Poppins, è
chiaro? E non intendo sentirla nominare per tutta la giornata. Su, venite.
MICHAEL: Ma i due penny sono miei!
BANKS: Michael, non ti permetterò di gettar via i tuoi
soldi! Quando saremo alla mia banca, ti mostrerò come impiegare quei due penny,
e lo troverai estremamente interessante.
BANKS: Questi sono i miei figli, signor Dawes.
MR. DAWES, JR.: Lo avevo immaginato. Ma perché sono qui?
BANKS: Desiderano aprire un conto corrente.
MR. DAWES, JR.: Davvero? E di quanto danaro disponi,
giovanotto?
MICHAEL: Due penny, però ci voglio dar da
mangiare ai piccioni.
MR. DAWES, SR.: Due penny? Due
penny è la somma con la quale ho cominciato io.
BANKS:
Quello è il signor Dawes padre, presidente della banca, un gigante della
finanza.
MICHAEL: Un gigante?
MR. DAWES, JR.: Oh, padre, questi sono i figli di Banks.
Vogliono aprire un conto corrente.
MR. DAWES, SR.: Oh,
sul serio, figliolo? Eccellente, eccellente. fa sempre... fa sempre comodo
dell'altro denaro per far lavorare la banca, non è vero? E così tu hai due
penny. Mi permetti di vederli?
MICHAEL: No, devo darci
da mangiare ai piccioni.
MR. DAWES, SR.: Fandonie! Da'
da mangiare ai piccioni e cosa ottieni? Piccioni grassi! Ma se quei due penny in
banca subito impiegar / tu li sai / senza troppi sforzi in breve raddoppiar / li
vedrai / saran sicuri nei forzieri / e null'altro dovrai far / che affidarti a
noi banchieri / che sappiam / quel che più convien comprar
BANKS: Posso, signore?
MR. DAWES,
SR.: Continui, Banks.
BANKS: Vedi, Michael, sarai
azionista di ferrovie in Africa.
MR. DAWES, SR.:
Esatto.
BANKS: Dighe in Canadà.
MR. DAWES, SR.: Le navi, gli dica delle navi.
BANKS: Flotte sopra i mari.
MR.
DAWES, SR.: Di più, gli dica di più.
BANKS: Canali che
uniscon gli oceani fra loro.
MR. DAWES, SR.: Che
incentivo all'immaginazione.
BANKS: Milioni di piante di
tè / Con due grami...
CORO: ... miseri, semplici penny
che hai versato in banca...
MR. DAWES, SR.: ... o meglio
ancora ...
CORO: ... nella grande banca Dawes di
credito, risparmio e sicurtà
MR. DAWES, SR.: Molto bene,
dammi i tuoi due penny.
MICHAEL: No, non voglio, devo
darci da mangiare ai piccioni.
MR. DAWES, SR.: Banks!
BANKS: Sì, signore. Vedi, Michael, se tu non perdi tempo e
i due penny dai / un bel dì / arrivar alle stelle il tuo credito vedrai / sempre
grazie a noi qui
CORO: Ed anche tu potrai godere / dei
vantaggi del denar / e raggiunger quel potere / che soltanto il credito può
dar
MR. DAWES, SR.: Puoi comprare obbligazioni e azioni,
pensa agli interessi, buoni, quote, titoli, sconti.
DIRETTORI: Pensa poi che abbondar! Le opportunità!
MR. DAWES, SR.: Imprese di immensa utilità.
DIRETTORI: Mobili, immobili, aree, fabbriche, stabilimenti,
cooperative, banche!
MR. DAWES, SR.: Finché la Banca
d'Inghilterra sta in piedi, l'Inghilterra sta in piedi. Oh... oh... oh... Se
crolla la Banca d'Inghilterra, crolla l'Inghilterra.
BANKS: Vedi Michael, tutto per mancanza di due...
CORO: ... grami miseri semplici penny da versare in banca /
o meglio ancora nella grande banca / Dawes di credito, risparmio e sicurtà
MR. DAWES, SR.: Benvenuto nella nostra felice famiglia di
correntisti.
MICHAEL: Ridammeli! Ridammi i miei due
penny!
BANKS: Michael, compòrtati bene!
JANE: Per favore glieli ridia!
BANKS: Jane! Lascia!
MICHAEL:
Voglio i miei due penny! Ridammeli!
BANKS: Fermi, vi
dico! State buoni!
MICHAEL: Rivoglio il mio denaro!
I CLIENTE: Che sta succedendo? La banca non vuol restituire
il denaro?
II CLIENTE: Beh, io rivoglio il mio. Si
muova, giovanotto. Tutto il denaro del mio conto.
III
CLIENTE: E mi dia anche il mio.
IV CLIENTE 4: E il
mio!
BANCARIO: Fermate i pagamenti! Fermate i
pagamenti!
FOLLA: Non danno i soldi!
BANKS: Jane! Michael! State fermi! Fermi!
FOLLA: Vogliamo i soldi! Ridateci i soldi!
BANKS: Bambini, tornate qui! Jane! Michael!
FOLLA: I soldi! I soldi! Voglio i miei soldi indietro!
MICHAEL: Vieni.
USCIERE: Fermate
quei bambini!
JANE: Aaah!
BERT:
Ehi, un momento!
MICHAEL: Lasciala stare! Lascia stare
mia sorella!
BERT: Andiamo, su. Il vostro amico non vi
farà del male.
JANE: Bert, sei tu?
BERT: In carne ed ossa, e al vostro servizio.
MICHAEL: Come sei sporco.
BERT: Oh.
Forse un po' di fuliggine. Pensate un po'. Oggi faccio lo spazzacamino.
JANE: Oh, Bert, abbiamo paura.
BERT: Via, via, non fate così. Bert si occuperà di voi come
se fosse vostro padre. Allora, chi vi sta inseguendo?
JANE: Nostro padre.
BERT: Cosa?
MICHAEL: Ci ha portato con sé alla banca.
JANE: Non so cosa abbiamo fatto, ma deve essere stato
qualcosa di orribile.
MICHAEL: Ci ha fatto seguire dalla
polizia, dall'esercito e da tutti quanti.
JANE: Michael,
non esagerare.
BERT: Vediamo, ci deve essere stato un
equivoco. Vostro padre è una brava persona e vi vuole bene.
JANE: Io credo di no. Dovevi vedere con che occhi ci
guardava.
MICHAEL: Non ci vuole affatto bene.
BERT: Beh, questo non mi sembra possibile, no?
JANE: Sì, è vero.
BERT: Sediamoci.
Sapete, vi domando scusa, ma vi confesso che le mie simpatie vanno a vostro
padre. Lui sta lì in quella banca, fredda e spietata, un giorno dopo l'altro,
chiuso in mezzo a montagne di denaro, freddo e spietato. Non mi piace vedere la
gente chiusa in una gabbia.
JANE: Papà in una gabbia?
BERT: Fabbricano gabbie di ogni forma e dimensione, sapete.
A forma di banca, perfino coi tappeti e tutto.
JANE:
Papà non ha pensieri, noi sì.
BERT: Oh. Ne sei proprio
sicura? Guardala in questo modo: voi avete la mamma che si occupa di voi, e Mary
Poppins, e l'agente Jones, e me. Chi si occupa di vostro padre? Ditemelo un po'.
Quando gli capita qualcosa di brutto che cosa fa? Deve sbrigarsela da solo. A
chi può raccontarlo? A nessuno. E a casa non parla dei suoi guai. Lui continua a
fare il suo lavoro, senza lamentarsi, solo e silenzioso.
MICHAEL: Non è molto silenzioso.
JANE: Michael, vuoi star zitto? Bert, credi che papà abbia
bisogno del nostro aiuto?
BERT: Ecco, non spetta a me
dirlo, osservo soltanto che a un padre può sempre far comodo un po' di aiuto.
Venite, vi accompagno a casa. Can Caminì Can Caminì spazzacamin / allegro e
felice pensieri non ho / Can Caminì Can Caminì spazzacamin / la sorte è con voi
se la mano vi do / Chi un bacio mi dà felice sarà / Tu penserai che lo
spazzacamin / si trovi del mondo al più basso gradin / io sto fra la cenere
eppure non c'è / nessuno quaggiù più felice di me / Can Caminì Can Caminì
spazzacamin / allegro e felice pensieri non ho / Can Caminì Can Caminì
spazzacamin / la sorte è con voi se la mano vi do
BERT,
JANE & MICHAEL: Can Caminì Can Caminì spazzacamin / è allegro e felice
pensieri non ha / Can Caminì Can Caminì spazzacamin / la sorte è con te se la
mano ti dà
WINIFRED: Oh, Ellen, guarda chi è, e mandali
via. Sono terribilmente in ritardo.
ELLEN: Sì,
signora.
BERT: Adesso devo andarmene.
JANE: Ti prego, resta finché papà torna a casa. Si sentirà
molto meglio se potrà stringerti la mano.
ELLEN:
Signora, sono i bambini.
WINIFRED: Uh, credevo che
fossero col padre. Non sarete scappati di nuovo, vero? Sapete come mi metto in
orgasmo.
BERT: Oh, non sono precisamente scappati, ma
hanno preso un po' di paura, e qualcuno dovrà occuparsene.
WINIFRED: Ma certo. Mary Poppins lo farà, Oh, no, è il suo
giorno di uscita. Ellen, vuoi per favore...
ELLEN: No,
signora, non ho ancora fatto le pulizie.
WINIFRED: E la
signora Brill?
ELLEN: Neanche per tutto l'oro del mondo!
Sta facendo i biscotti al forno, e lo sa come sono le cuoche.
WINIFRED: Ah! Perché non se ne occupa lei che è stato così
gentile da riportarci i bambini?
BERT: Ah, beh... Dice a
me, signora? Io devo andarmene. Vede, il sindaco ha il caminetto intasato.
WINIFRED: Il caminetto? Come ha fatto a indovinare? Il
caminetto del nostro salotto dev'essere completamente otturato. Riempie la casa
di fumo. Non so come ringraziarla. E poi i bambini si divertiranno tanto.
BERT: Sì, ma il sindaco se la prenderà a morte.
WINIFRED: Oh, grazie infinite. Lei è un uomo prezioso. Ora
devo scappare. Le nostre coraggiose colleghe arrestate aspettano ch'io vada a
dirigere il coro. Ciao tesori miei, a più tardi!
JANE: Oh è proprio nero da
far paura lassù.
BERT: Ecco: lo vedi come è facile a
sbagliarsi? Quella lì si potrebbe chiamare benissimo "la soglia di un mondo
incantato". Là dove il fumo di perde nel ciel / lo spazzacamino / ha il suo mondo più bel / tra la terra e le stelle di Londra nel cuor / rischiara la notte un vago chiaror / sopra i tetti di Londra / oh, che splendor
JANE: Come mi piacerebbe andare lassù.
MICHAEL: Anche a me. Io adoro i camini.
BERT: Hai proprio ragione. Un camino è una cosa
meravigliosa. È bello alto lassù sul tetto. Quando il vento fa il suo dovere soffia attraverso la cima e tira via il fumo dalla canna fumaria. Ecco, senti come tira su questo spazzolone? È come se avessi una balena attaccata alla lenza, no?
POPPINS: Michael, attento. Non si sa mai cosa
può accadere dentro a un caminetto. Oh, lo sapevo.
JANE:
Michael! Michael, torna sùbito giù! Michael, dove sei?
BERT: Beh, questo è un po' strano, devo dire.
POPPINS: Bert, ti prego, smettila di metter loro delle idee
in testa. Se ne è andata anche l'altra.
BERT: Devo
riacchiapparli?
POPPINS: Beh, non possiamo lasciarli a
saltellare lassù come canguri, non credi?
JANE: Michael,
non avere paura. Tutto si aggiusterà.
POPPINS: Mettetevi
sùbito i cappotti addosso. Presto, per piacere. Muovetevi!
BERT: Oh oh, credevo ci aveste abbandonati.
JANE: Non l'abbiamo fatto apposta.
BERT: Beh, niente di male. Questa è quella che si potrebbe
definire "una circostanza davvero eccezionale". Guardate là: una foresta vergine
che aspetta solo di essere esplorata. La esploriamo, Mary Poppins?
JANE: Per favore, Mary Poppins.
MICHAEL: Sii buona!
POPPINS: Ah,
beh... Quando ci vuole ci vuole. In riga! Su la testa, petto in fuori, fate
presto, muovetevi! Allineati! Attè! Spall'arm! Fianco dest! Dest! Avanti,
march!
MICHAEL: C'è nessuno?
BERT: È solo della buona fuliggine, Michael. Siamo
arrivati, vero?
POPPINS: Neanche per sogno.
BERT: Che cosa ti avevo detto? C'è un mondo intero ai
nostri piedi. E chi lo vede così, a parte le stelle, gli uccelli e gli
spazzacamini?
POPPINS: Molto bello. Ma l'aria della notte è piuttosto fredda. Seguitemi, vi prego. Can Camini Can Camini spazzacamin
/ la mano puoi dar alla felicità
BERT: È bello vivere
sempre così
BERT & POPPINS: E insieme cantare Can
Can Caminì / Can Caminì Can Cam lo spazzacamin.
I
SPAZZACAMINO: Salve!
II SPAZZACAMINO: Salve!
SPAZZACAMINI: Salve! Salve!
BERT:
Sono tutti miei amici. Venite a ballare. Tutti insieme.
SPAZZACAMINI: Tutti insieme. Tutti insieme. Tutti
insieme.
BERT: Tutti insieme. Tutti insiem tutti insiem
/ forza amici / tutti insieme
SPAZZACAMINI: Tutti
insiem! Tutti insiem tutti insiem / tutti insieme tutti insiem / senza una
ragione viene come vien / si va d'accordo si va insiem
BERT: Calci all'aria!
SPAZZACAMINI:
Calci all'aria tutti insiem / Calci all'aria tutti insiem / senza una ragione
viene come vien / calci all'aria tutti insiem
BERT:
Girotondo!
SPAZZACAMINI: Girotondo tutti insiem /
girotondo tutti insiem / senza una ragione viene come vien / girotondo tutti
insiem
BERT: Sbattere le ali!
SPAZZACAMINI: Sbattere le ali tutti insiem / sbattere le ali tutti insiem / senza una ragione viene come vien / sbattere le ali insiem
BERT: Sul parapetto!
SPAZZACAMINI:
Sul parapetto tutti insiem / sul parapetto tutti insiem / senza una ragione
viene come vien / sul parapetto tutti insiem
BERT: Su
per i tetti!
SPAZZACAMINI: Su per i tetti tutti insiem /
su per i tetti tutti insiem / senza una ragione viene come vieeen / tutti
insiem. Su per i tetti! Su per i tetti!
BERT:
Sottobraccio!
SPAZZACAMINI: Sottobraccio tutti insiem /
sottobraccio tutti insiem / sottobraccio, sottobraccio, sottobraccio / Tutti
insiem tutti insiem / tutti insiem tutti insiem / senza una ragione viene come
vien / si va d'accordo si va insiem
BERT: Mary Poppins,
tocca a te.
I SPAZZACAMINO: Con me, Mary Poppins.
II SPAZZACAMINO: Non è fantastica?
III SPAZZACAMINO: Non è bella?
IV
SPAZZACAMINO: È deliziosa!
SPAZZACAMINI: Ancòra,
ancòra!
BERT: Coraggio!
BINNACLE: Signorsì!
BOOM: Diavoli
scatenati! Diamogli una lezione! Caricare con tutto quello che c'è!
BINNACLE: Signorsì!
BOOM: Si muova,
signor Binnacle! Una bella bordata! Diamo una lezione a quei pezzenti!
BINNACLE: Cannone pronto, signore.
BOOM: Pronti? Fuoco! Fuoco! Bel colpo, signore, magnifico
colpo!
SPAZZACAMINI: Rieccoli qua tutti insiem / rieccoli qua
tutti insiem / rieccoli qua tutti insiem
ELLEN: Ah!
SPAZZACAMINI: Ah tutti insiem / ah tutti insiem / senza una
ragione viene come vien / ah tutti insiem
WINIFRED: Oh,
Ellen, quando hai un secondo...
SPAZZACAMINI: Voto alle
donne tutti insiem / voto alle donne tutti insiem
WINIFRED: Oh no, davvero, non è questo il momento.
SPAZZACAMINI: Voto alle donne tutti insiem
WINIFRED: Voto alle donne!
ELLEN:
C'è il padrone!
SPAZZACAMINI: C'è il padrone tutti
insiem / C'è il padrone tutti insiem
BANKS: Ma cos'è?
SPAZZACAMINI: Ma cos'è...
BANKS: Ma
cos'è?
SPAZZACAMINI: ... ma cos'è, ma cos'è, ma cos'è,
ma cos'è / sottobraccio tutti insiem / calci all'aria tutti insiem / calci
all'aria / calci all'aria / calci all'aria / calci all'aria / calci
all'aria...
POPPINS: Bert.
I
SPAZZACAMINO: Buona fortuna, capo.
II SPAZZACAMINO: Una
serata stupenda.
III SPAZZACAMINO: Salve.
IV SPAZZACAMINO: Ci siamo divertiti un mondo.
V SPAZZACAMINO: Salve.
MICHAEL:
Buona fortuna, capo.
POPPINS: Venite, bambini. Avanti, march!
BANKS: Un momento. Mary Poppins, cosa significa questa
scena oltraggiosa?
POPPINS: Come ha detto, prego?
BANKS: Vuole avere la cortesia di spiegarmi tutto
questo?
POPPINS: Prima di tutto vorrei mettere bene in
chiaro una cosa.
BANKS: Sì?
POPPINS: Io non spiego mai niente.
BANKS: Sì, parla Banks. Signor Dawes... sono terribilmente
desolato per quanto è successo alla banca oggi. Le posso assicurare... Stasera,
signore?
MR. DAWES, JR.: Sì, Banks. L'aspettiamo qui
alle nove precise.
MR. DAWES, SR.: E senza fallo.
MR. DAWES, JR.: E senza fallo. Ma sì, Banks. È estremamente
grave.
MR. DAWES, SR.: Ci duole di questa incresciosa
situazione.
MR. DAWES, JR.: Ci duole di questa
incresciosa situazione.
MR. DAWES, SR.: Dopotutto lei è
stato con noi per parecchi anni.
MR. DAWES, JR.:
Dopotutto lei è stato con noi per parecchi anni.
MR.
DAWES, SR.: Come pure suo padre prima di lei.
MR. DAWES,
JR.: Come pure suo padre prima di lei.
BANKS: Sì, signor
Dawes. Sarò da lei alle nove esatte. A volte l'uomo si crede un gigante / e
sogna già ciò che i posteri diran / ma prima ancora di riuscir / il successo a
carpir... Vede il miraggio svanire, la fiamma che si spegne, e ahimè, si accorge
che ha lottato invano.
BERT: La vita è piena di
amarezze, questa è la verità.
BANKS: Sa cosa penso? È
tutta colpa di Mary Poppins. Da quando è entrata in questa casa sono cominciati
a piovermi i guai.
BERT: Mary Poppins?
BANKS: Sì. Sì, non c'è dubbio. Vivevo nel mio mondo
serafico / che questa donna decise di turbar / la sua influenza micidial / mi fa
star mal / davvero non so più che far. È colpa di quella donna! È stata lei!
BERT: La conosco la persona di cui parla. Mary Poppins è
quella che canta: un poco di zucchero e quel che ci vuol / può trasformar
perfino un corvo in usignol
BANKS: Ecco, è proprio
quello che voglio dire. Cambiare addirittura un corvo in un usignolo, andiamo.
Lo credo che tutto è finito sottosopra, qui.
BERT: Un
poco di zucchero è la soluzion / basta un bel cucchiaio colmo a colazion. Un bel
cucchiaio colmo di guai, direi.
BANKS: Lo sa che cosa ha
fatto? Adesso me ne accorgo. Ha fatto in modo che portassi Jane e Michael alla
banca. È così che sono cominciati i guai.
BERT: L'ha
convinta con l'inganno a portar fuori i bambini?
BANKS:
Sì.
BERT: Incredibile, un uomo con tante cose importanti
da fare come lei. Che vergogna! Lei che è molto importante, stimato da tutti. Se
un suo bambino sta piangendo non ha mai tempo da sprecar / per consolarlo e poi
vedere gli occhi suoi brillar / perché il papà sa sempre cosa deve far
BANKS: Beh, ammetto di non...
BERT:
Sì, come dice lei, capo. Lei pensa al suo tran tran giornaliero / tempo non ha
mai da regalar / ma tutto a un tratto scoprirà / che più non ha / dei bimbi da
poter viziar / Manca quel po' di zucchero / e la pillola non va / la pillola non
va / la pillola non va. Beh, arrivederci, capo, e scusi il disturbo.
JANE: Papà? Ci dispiace per i due penny. Non sapevamo che
ti avrebbero causato tanti dispiaceri.
MICHAEL: Tieni,
papà, ti regalo i miei due penny.
JANE: Credi che questo
sistemerà tutto?
BANKS: Grazie.
BANKS: Buonasera, signori.
MR.
DAWES, SR.: Bene, che cosa aspetti?
MR. DAWES, JR.: Sì,
padre. Nel 1773 un funzionario di questa banca concesse imprudentemente un
grosso prestito per finanziare una spedizione di tè alle colonie americane. Lo
sa che cosa accadde?
BANKS: Sì signore, credo di
saperlo. Mentre la nave era nel porto di Boston, una banda di coloni travestiti
da indiani abbordò la nave, si comportò in modo scorretto e gettò tutto il tè in
mare. Questo rese il tè imbevibile perfino per gli americani.
MR. DAWES, JR: Esatto. Il prestito andò insoluto e
un'ondata di panico investì queste mura. La banca venne presa d'assalto.
MR. DAWES, SR.: Da quel lontano giorno, signore, non era
mai più accaduto niente di simile. Sino ad oggi! Un assalto provocato dalla
inqualificabile condotta di suo figlio! Vuole negarlo?
BANKS: Io non lo nego signore, e sono pronto ad assumermi
ogni responsabilità per mio figlio.
MR. DAWES, SR.: Che
cosa aspetti? Procedi, su.
MR. DAWES, JR: Sì, padre.
I DIRETTORE: No, quello no!
II
DIRETTORE: Contròllati!
MR. DAWES, SR.: Bene. Ha
qualcosa da dire, Banks?
BANKS: Ecco, signore, si dice
che quando non si ha nulla da dire tutto quel che si può dire è...
MR. DAWES, SR.: Maledizione, Banks! Ho detto: ha qualcosa
da dire?
BANKS: Ah, ah, ah, ah! Una sola parola
signore.
MR. DAWES, SR.: Sì.
BANKS: Supercalifragilistichespiralidoso. MR. DAWES, SR.:
Come?
BANKS: Supercalifragilistichespiralidoso. Mary
Poppins aveva ragione. È straordinario. Ti fa davvero sentir meglio.
MR. DAWES, SR.: Cosa va blaterando? Questa parola non
esiste.
BANKS: Ah, sì, certo che esiste. Una parola con
le carte in regola. A dire il vero lo sa invece che cosa non esiste? Va a
finire, con tutto il rispetto, e tutto considerato, quello che non esiste è
lei!
MR. DAWES, SR.: Che impertinenza!
BANKS: E a proposito di impertinenza, la vuol sentire una
storiella veramente buona? Una cannonata?
MR. DAWES,
SR.: Storiella? Cannonata?
BANKS: Sì. Ci sono due
meravigliosi personaggi: Jane e Michael, che un giorno si incontrano per la
strada. Jane dice a Michael: "Io conosco un uomo con una gamba di legno di nome
Smith", e Michael dice: "Davvero? E come si chiama quell'altra gamba?". Ah, ah,
ah, ah, ah!
MR. DAWES, SR.: Quest'uomo è impazzito!
Chiama i custodi!
BANKS:
Supercalifragilistichespiralidoso! Continuo a sentirmi sempre meglio!
MR. DAWES, JR: Banks! Non osi toccare mio padre.
BANKS: Ecco i due penny. I magnifici, fatali,
supercalifragilistichespiralidosi due penny. Li conservi bene. Addio.
MR. DAWES, SR.: Banks, dove va?
BANKS: Non lo so. Forse mi ficcherò in un disegno fatto sul
marciapiede per andare a fare una gita in campagna, oppure prenderò un cavallo
da una giostra e vincerò il derby, oppure giocherò con un aquilone. Solo Poppins
può dirlo.
MR. DAWES, SR.: Poppins?
BANKS: La mia tata. È lei che canta quella ridicola
canzone. Basta un poco di zucchero e la pillola va giù / la pillola va giù / la
pillola va giù / un poco...
MR. DAWES, JR: È proprio
matto da legare.
MR. DAWES, SR.: Una gamba di nome
Smith... Una gamba di nome... Smith. Ah, ah! Ah, ah! Ah, ah!
MR. DAWES, JR: Padre! Padre! Vieni giù, papà! Papà, torna
qui. Papà!
MICHAEL: A lei non importa che cosa ci
accadrà.
JANE: Aveva detto che restava finché non
cambiava il vento. Non è così, Mary Poppins?
POPPINS: Mi
portate l'attacapanni, per piacere?
JANE: Mary Poppins,
tu non ci vuoi bene.
POPPINS: E che cosa mi accadrebbe,
posso chiederlo, se volessi bene a tutti i bambini a cui ho detto addio?
ELLEN: Non sarebbe male far dragare il
fiume. C'è un bel posticino sotto il ponte di Suffolk molto frequentato dai
suicidi.
WINIFRED: Ti prego, Ellen.
JONES: A quanto pare è stato sempre bravo ed equilibrato.
Niente scappatelle, sa quello che voglio dire. Un tipo abitudinario, secondo
quanto risulta a tutti.
BANKS: ... pillola va giù /
Basta un poco di zucchero...
BRILL: È lui.
ELLEN: O almeno qualcuno che ha la sua voce.
JONES: Signora Banks, si potrebbe avere un po' di silenzio,
per favore? Non riesco a capire quel che dice l'ispettore.
BANKS: Basta un poco di zucchero e la pillola va giù...
WINIFRED: George! Oh, George! Non ti sei buttato nel fiume.
Sei stato proprio bravo!
JONES: Tutto a posto, signore!
È stato trovato... No, vivo, almeno così suppongo. Sta baciando la signora
Banks.
WINIFRED: Ero tanto preoccupata. Che è successo
alla banca?
BANKS: Sono stato licenziato, mia cara!
Buttato in mezzo alla strada! Un poco di zucchero e la pillola va giù
ELLEN: Gli ha dato di volta il cervello, ecco cosa è
successo. Sta dando i numeri.
WINIFRED: George, cosa mai
hai combinato giù in cantina?
BANKS: Lo vedrai tra un
minuto. Dove sono i bambini? Jane, Michael.
MICHAEL: Non sembra la voce di papà.
BANKS: Jane, Michael.
POPPINS:
Correte, avanti, oplà.
MICHAEL: Non te ne andrai, Mary
Poppins, vero?
POPPINS: Oplà.
JANE:
Sei stato bravissimo.
MICHAEL: Come sei riuscito ad
accomodarlo?
BANKS: Due penny ti fanno comprar / carta e
spago e puoi fabbricar / il tuo paio di ali per poi volar / nello spazio padron
/ col tuo bell'aquilon / oh, oh, oh / che gran gioia andar / là sulla terra e il
mar / e con l'aquilon / poter volare / là dove tutto è blu / su puoi salire tu /
più su con l'aquilon
WINIFRED: Per un bell'aquilone ci
vuole una bella coda, non credete?
JONES: Le ho detto
proprio così, signore: è pazzo da legare! No, signore no, non alludevo mica a
lei.
BANKS: Oh che gioia andar / là sulla terra e il mar
/ e con l'aquilone / poter volare / là dove tutto è blu / su puoi salire tu /
più su con l'aquilon
MICHAEL: Via!
CORO: Oh che gioia andar / là sulla terra e il mar / e con
l'aquilon / poter volare.
MR. DAWES, JR: Ah, eccola qui,
Banks. Voglio congratularmi con lei. Proprio una bella storiella. Una gamba di
legno di nome Smith, o Jones, o come si chiama. Papà è morto dalle risate.
BANKS: Oh, mi dispiace, signore.
MR. DAWES, JR: Oh, no, non c'è niente di cui dispiacersi.
Mai visto più felice in vita sua. Ha lasciato un posto per un nuovo socio.
Rallegramenti.
BANKS: Grazie, signore, grazie infinite,
signore.
CORO: Là dove tutto è blu / su puoi salire tu /
più su con l'aquilon
POPPINS: No, non è vero.
PAPPAGALLO: Guardali. Lo sai, ora stimano loro padre più di
quanto stimano te.
POPPINS: È così che dev'essere.
PAPPAGALLO: Beh, e non ti importa?
POPPINS: Le persone praticamente perfette non si lasciano
confondere dai sentimenti.
PAPPAGALLO: Credi davvero?
Beh, ti voglio dire una cosa, Mary Poppins. Tu a me non la dai a bere.
POPPINS: Oh, davvero?
PAPPAGALLO:
Sì, davvero. Io so benissimo quello che provi per quei bambini, e se credi che
abbia intenzione di continuare a tenere la bocca chiu...
POPPINS: Adesso basta parlare a vanvera. Grazie.
BERT: Arrivederci, Mary Poppins. Non stare via molto.