Comune di Bedonia
A mezzanotte va la ronda del piacere e nell'oscurità ognuno vuol....STORIA E STORIE by bard842 Giuseppe Serpagli Mail: bard842@yahoo.com |
Bedonia (Parma) , notte tra l'11 e il 12 novembre 1988. "A mezzanotte va la ronda del piacere.... e nell'oscurità ognuno vuol godere..." Oimé, ma chi canta? Dormivo così bene... non si può mai stare tranquilli. Proprio la canzone che piaceva tanto a mio marito. Ma quello lì chi é? "Ma guarda te... é proprio lui, il povero Costantino, mio marito." Quanta gente che non vedo da tanto tempo: la povera Gigina, la povera Cecchina, il dottor Bruschi, Don Checchi, il dottor Mantovani... persino la signora Maria, la levatrice... Madonna, ma guarda: anche la povera Dolinda ... che mangiando avanzi dei ricchi e zampe di galline, era riuscita a comprarsi due muri! Ma cosa vogliono? Mi dicono "Edvige, siete contenta d'essere arrivata?" Arrivata dove? Mamma mia, che sogno strano! Spero di svegliarmi presto. E continuano, non vogliono andarsene. Sorridono. Mi stanno tutti intorno. Mia madre, semplice ma maestosa come sempre. Don Costa dice che assomigliava alla regina Elena. "Andatevene... voglio stare tranquilla." Ma come sono leggera, come mi sento bene. U poru Custantinu [il povero Costantino] continua con la ronda. Sì, la ronda... lasciamo perdere qualche corna che m'ha fatto. In coro mi dicono "Edvige, benvenuta tra noi." "Come sarebbe a dire tra voi?" azzardo. "Siete ormai dei nostri" dicono in gruppo "E non definiteci più poveri... siamo beati, siamo finalmente in pace." "Oimé... ma allora sono ormai anch'io nel mondo dei più?" Don Checchi mi sorride e mi dice "Edvige, non si preoccupi. Il gran passo é fatto, vedrà che qui si sta bene." Effettivamente non mi sono mai sentita così bene. Le luci del paese dei vivi giù in basso, il monte Pelpi che mi protegge in alto. Quante gente! Alcuni me li ricordavo appena. |
Questa non é una pagina di storia, ma solo un omaggio ad alcune persone care....e un'ipotesi. |
UNA STORIA SEMPLICE: LA PRIMA NOTTE DI EDVIGE IN COLLINA A BEDONIA |
Bedonia Monte Pelpi Pelpirana |
Come mia nonna, una Caramatti di Cavignaga. Da vecchia, quando le chiedevano quanti anni aveva, rispondeva "Volete comprarli?" E mio padre, un gran bell'uomo... era di Borgotaro. Mi festeggiano, c'é allegria... ma non doveva essere tutto lugubre? Un'altra fregata della vita: tanta paura per nulla? Tutti sorridenti, gli adulti vestiti tutti uguali... anche i ricchi come il banchiere Lezoli e il senatore Lagasi. Mi fanno festa anche quelli con cui da viva non andavo d'accordo. Finalmente l'eguaglianza e il volersi bene? Sono frastornata. Non é che poi dovrò pagare il conto? Meglio che chieda a qualcuno di cui mi fido, come il dottor Bruschi, così onesto e austero. "Edvige, non siate diffidente." mi spiega il dottore "Qui ci si vuole tutti bene. Non ci sono più i bisogni, verio presunti, della vita. Anche l'oro qui non conta nulla. Siamo tutti uguali, belli e brutti, buoni e cattivi." "Ma dottore" m'impunto "e chi ha fatto tanto male in vita allora non pagherà nemmeno qui?" "Per ora, no. Stiamo qui per un secolo e poi migreremo verso qualche stella, dove pare ci siano i veri Inferno, Paradiso e Purgatorio." Ora vicino alla Gigina e alla Caterina del Folletto c'é un'altra donna. La Gigina mi dice "Te la ricordi... se n'era andata così giovane?" La guardo e piano piano la riconosco "Ma é la povera - volevo dire beata - Iolanda!" Cinquant'anni fa abbiamo fatto una foto in città, tutte e quattro insieme. Giovani, forse belle, senz'altro eleganti. Chiedo loro come si passa il tempo qui. Mi rispondono "Facciamo delle gran veglie." Poi, continuano dicendomi che una notte sì e una no, qualcuno racconta qualcosa. Ieri il cavalier Carpani ha raccontato delle sue prime corriere, domani l'Antonina reciterà poesie in dialetto (tra cui "Tu see che se spusa a Mina? [Sai che si posa la Mina?]. Posdomami il direttore [delle scuole elementari] La Cara parlerà delle riforma Gentile. Chiedo se si parla di politica anche qui e tutti, scandalizzati, rispondono di no. Meno male: di frottole ne ho sentito fin troppe in vita. Io ho sempre votato socialista, però l'uomo che mi piaceva di più a parlare era Almirante. Quando Scarpa [il cav. Gianni Moglia] arriverà qui non potrò più mentirgli. No, per la DC non ho mai votato! Poi chiedo se manca qualcosa qui. Tutti rispondono di no... quando si fa avanti, spavalda, la Maria di Barbetta che dice "Sì, a me manca la torta d'erbe." "Maria, non siete mai contenta" rispondo "Volevate il posto vicino alla strada per veder passare i vivi... l'avete avuto. Adesso vi manca la torta d'erbe, magari domani vorrete anche il cacio bavarese." Giuseppe Serpagli per conto di Edvige Gavaini Serpagli |
04.01.2006 In memoria di Lucetta Taburoni Ferri |
I nomi degli interpreti Biasotti Antonina Bruschi Giovanni Caramatti Francesca Serpagli Carpani Lino Checchi don Paolo (parroco di Bedonia) Ferri Teodolinda Gavaini Antonio Lagasi Primo Lagasi Iolanda in Medioli Lezoli (Pecchion) Mariani Maria (de Barbetta) Moglia Gianni (Scarpa) Ponzini Gigina (de Pudii) Serpagli Costantino (de Ninon) Serpagli Elisabetta (Bettina) Gavaini Serpagli Francesca (Cecchina) (du Murettu) Serpagli Iride Cavalli Squeri Caterina (du Fullettu) e molti altri... |