Caratteristiche
Raggio 6,96 * 105 Km (109 volte la Terra)
Volume 1,41 * 1024 Km3 (1,3 miliardi la Terra)
Massa 1,989 * 1033Kg
Densità media 1,409 g/cm3
Diametro medio apparente 31' 59"
Distanza media dalla Terra 149.598.000 Km
Distanza al perielio 147.100.000 Km
Distanza all'afelio 152.100.000 Km
Temperatura effettiva 5750°K
Densità centrale 98 g/cm3
Pressione centrale 3,4 * 1011
Periodo medio di rotazione siderale 25,38 gg
Periodo medio di rotazione sinodico 27,275 gg
Magnitudine visuale apparente -26,86
Magnitudine visuale assoluta +4,71
Inclin. dell'equatore sul piano dell'eclittica
7°15'
Classe spettrale G2
Fig. 1 - La struttura
del sole
Principali
elementi chimici
|
Idrogeno |
92.1% |
Elio |
7.8% |
Ossigeno |
0.061% |
Carbonio |
0.0030% |
Nitrogeno |
0.0084% |
Neon |
0.0076% |
Ferro |
0.0037% |
Silicio |
0.0031% |
Magnesio |
0.0024% |
Solfuro |
0.0015% |
Altri |
0.0015% |
Fig. 2 - Immagine X-Ray
Fig. 3 - Flare
Fig.4 - Comete al perielo!
Fig. 5 - Eclisse. la Corona
Fig. 6- macchie solari in 3D
Fig.7 nebulosa Planetaria NGC7293
|
Il Sole è nato
circa 5 miliardi di anni fa, assieme ai pianeti del sistema solare.
Osservato ad occhio nudo appare come un disco uniforme, ma in realtà
è un corpo formato da una sfera dal diametro di 1.400.000 Km, con
una massa 333 mila volte quella della Terra, tanto da poter contenere il
98% degli oggetti del sistema solare. E' formato da gas e plasma
(stato della materia dove gli elettroni sono slegati dai nuclei degli atomi),
e composto principalmente da idrogeno, in percentuale del 75%, e da elio
25%. (vedasi tabella)
(Immagine
del sole con filtro H-Alfa )
La sua luce impiega otto minuti a raggiungere la Terra effettuando
un percorso di circa150 milioni di chilometri.
All’interno del Sole, nella grande “fucina nucleare”, si forma l’energia
necessaria per emettere la luce ed il calore (circa 2 calorie per cm2
raggiungono la superficie terrestre) elementi essenziali per la vita sul
nostro pianeta.
Il Sole è costituito
da un nucleo centrale dove avvengono le reazioni nucleari - che
più avanti verranno affrontate - sovrastato da una fascia denominata
zona di diffusione radioattiva; confinante con la
zona di convezione spessa circa 200.000 Km; per giungere alla Fotosfera
la cui temperatura e di circa 6.000 gradi con uno spessore di circa 400
Km, fino alla Cromosfera spessa fino a 10.000 Km con temperature
che oscillano tra i 6.000 e i 10.000 gradi, ed in fine la Corona
con una temperatura di 2 milioni di gradi, visibile in occasioni delle
eclissi
di Sole.
Ciò che può essere studiato da terra o dalle sonde spaziali
è la Cromosfera e la Fotosfera, sulla quale fin dai tempi di Galileo
Galilei (1611) con il suo piccolo telescopio furono osservate delle
macchie scure sulla superficie: le Macchie
Solari. Queste zone scure che compiano sul disco solare sono zone relativamente
fredde con temperatura di circa 4.000 gradi. L’abbassamento di temperatura
nelle macchie solari è legata alle violente modificazioni del campo
magnetico solare. Lo studio di queste zone “fredde” che, col passare del
tempo aumentano e diminuiscono di numero e di grandezza, permise all’astronomo
dilettante Heinrich Schwabe, nel 1843, di scoprirne il ciclo dalla
periodicità di circa 11 anni. In corrispondenza del ciclo periodico
delle macchie solari si verifica un altro misterioso fenomeno: ogni 11
anni cambia la polarità del campo magnetico solare. Questo ha indotto
gli astronomi a considerare il ciclo solare con un periodo di 22 anni,
quando la polarità ritorna al quella di partenza.
Il ciclo solare per alcuni ricercatori dovrebbe avere delle ripercussioni
anche sul clima terrestre, ma questa fenomeno di causa-effetto non è
ancora stato provato. In particolare, a partire dal 1645, il Sole rimase
in una fase minima, cioè non vi furono macchie solari per 70 anni,
corrispose ad un periodo con diminuzione della temperatura sul nostro pianeta.
Le macchie solari vengono
classificate in 7 tipi e sono circondate da una zona luminosa chiamata Facola.
Sul Sole si possono osservare altri fenomeni come i Brillamenti
o Flares, fenomeni esplosivi che si verificano sulla Cromosfera,
composti da plasma ad altissime temperature nell’ordine di dieci milioni
gradi, prodotti dall’energia dei campi magnetici in prossimità delle
macchie solari, che formano immensi archi di fuoco seguendo le linee del
campo magnetico.
Altro spettacolare fenomeno sono le Pretuberanze arco di gas
con temperatura circa 10.000 gradi che galleggiano nella Corona per un
periodo che va da alcune ore ad alcuni giorni. In alcuni casi le pretuberanze
si sprigionano in eventi esplosivi, e se raggiungono la velocità
di fuga del sole - circa 600 Km/s - possono addirittura raggiungere
la terra.
Le Spicole, altro fenomeno visibile
nella Cromosfera, sono filamenti di gas che si estendono in verticale
per circa 7.000 Km.
Le Macchie Granulari sono una formazione
di gas provocate dalle correnti ascendenti aventi un diametro di circa
1.000 Km.
Altro fenomeno osservabile è il ricongiungimento
magnetico vedere articolo di backman su asa.
Recentemente, grazie alla sonda spaziale SOHO,
sono stati osservate le gigantesche celle di convezioni, le quali
erano state ipotizzate nel 1968, grandi 140.000 Km che si estendono ad
una profondità di circa 150.000 Km; il loro studio è di grande
importanza per comprendere meglio la fisica solare, in quanto potrebbero
spiegare i meccanismi per il quale il Sole ha una strana rotazione
e potrebbero influenzare il movimento della macchie solari. La stessa
“navicella” ha permesso di vedere per la prima volta i terremoti
che si verificano sulla superficie solare.
(Per vedere le immagini clicca qui: 1;
2;
3,
tutte,poi
premere il tasto Back per tornare qui)
L’energia rilasciata da questi sismi, in alcuni casi, ha un energia
equivalente a 40.000 terremoti simili a quello avvenuto a San Francisco
(USA) nel 1906. L’epicentro si verifica in corrispondenza dei Flare, che
emettono un gran numero di particelle velocissime che, influenzate dal
campo magnetico, hanno effetti sulla superficie provocando delle onde urto
responsabili dei sismi. Il terremoto sulla superficie si estende
con cerchi concentrici, simili a quelli formati da un sasso che cade in
acqua, con creste alte circa 3 Km che si estendono per miglia di chilometri,
accelerando nella loro progressione da 35 mila ad oltre 400 mila Km/h,
prima di scomparire.
Sempre la stessa sonda, dal 1996 ha scoperto 52 comete,che in alcuni
casi sono andate a scontrarsi controla stella (vedi fig.4)
Nella Corona, la parte più esterna
del Sole, visibile in occasioni delle eclissi di Sole, o studiata tramite
il coronografo, la temperatura raggiunge circa 2 milioni di gradi. Il fatto
che la temperatura qui sia notevolmente più elevata che di quella
della fotosfera che è di 4.000 gradi, è stato ed è
ancora, in parte, un grattacapo per gli studiosi. Infatti, secondo le leggi
della termodinamica il calore si trasmette da un corpo più caldo
ad un corpo più’ freddo, risultando, quindi, paradossale quanto
si osserva. Una spiegazione a tale fenomeno è dovuto al fatto che
ioni di ossigeno e magnesio presenti nella Corona
raggiungono una temperatura molto superiore a quelle note. Una ipotesi
prevede il riscaldamento della Corona da un ribollente “tappeto magnetico”,
cioè una struttura dove le forze del campo magnetico formano anelli
che entrano ed escono dalla fotosfera trasferendo energia verso l’alto,
producendo calore.
Questo modello è stato introdotto a seguito dei risultati ottenuti
dalla sonda spaziale Yohkoh, usando il telescopio Soft X-ray montato a
bordo. Le onde del campo magnetico si aggrovigliano come “spaghetti”, successivamente
provocano esplosioni in piccole regioni che liberano energia lungo gli
anelli che compongono la Corona, finendo per scaldarla ad altissima temperatura
in modo uniforme.
A causa delle enorme temperatura nella Corona, il plasma che
si forma è composto da elettroni e protoni (con temperature superiori
ai 4.000°C gli elettroni si separano da nucleo atomico), che riesce
a sfuggire al campo gravitazionale del Sole ad una velocità di circa
800 Km/s raggiungendo la Terra (causando in qualche caso la rottura di
satelliti e problemi nelle telecomunicazioni) e allontanandosi verso i
confini del sistema solare. Fenomeno, questo, noto come Vento
Solare, che si presenta in due “versioni”: in un caso il “vento” è
più veloce e viene emesso in prossimità dei poli raggiungendo
la velocità di 800 Km/s; nelll’altro è più lento
e viene emesso nelle zone in prossimità dell’equatore ad una velocità
di 400 Km/s. Nelle zone polari il vento sfugge all’attrazione gravitazionale
del sole dai buchi coronali, zone in cui la densità e la temperatura
del plasma sono minori rispetto alle altre. In alcuni casi si verifica
un fenomeno chiamato eruzioni coronali che da origine a violente
emissioni di plasma ad una velocità di circa 1.500 Km/s si propagano
nel sistema solare.
La causa di alcuni eventi, quali Brillamenti e Pretuberanze, sono dovute
al forte campo magnetico solare dove questo
è più intenso. Le particelle cariche di energia, muovendosi,
incontrano le linee di forza del campo magnetico generando una corrente
elettrica che da origine ad altro campo magnetico chiamato “effetto dinamo”,
in accordo alla legge di Faraday.
La principale causa della formazione del campo magnetico solare è
dovuta ai complessi movimenti del nucleo che provoca moti convettivi
globali, ruotando con differenti velocità a seconda che si trovino
all’equatore od ai poli, fenomeno detto rotazione differenziata. A causa
di questi movimenti si forma l’effetto dinamo dei gas che danno origine
al campo magnetico solare.
Nel nucleo del Sole si innescano le
reazioni nucleari che producano un energia inimmaginabile.
E’ proprio qui la nostra stella ha iniziato ad accedersi, e a diffondere
la luce ed il calore. Il nostro Sole è una stella di media grandezza,
dove al suo interno vi è una temperatura di 15 Milioni di gradi
ed una pressione di 250 Miliardi di atmosfere. Secondo la Fisica moderna,
in quelle particolare condizioni gli elettroni non sono legati ai nuclei
atomici, ed i nuclei si fondono, creando la fusione nucleare. Il fisico
Hans Bethe nel 1930, ipotizzo che 4 nuclei di idrogeno che hanno
un solo protone formano un nucleo di elio avente due protoni e due neuroni,
in questa fusione si genera energia. Nella fusione quando si viene a creare
un atomo di elio si perde una massa pari a 0,0287 masse atomiche e si sprigiona
una energia di 4,2x10-5 erg, in accordo alla famosa legge di Einstein E=mc2
(considerando un grammo di idrogeno che si trasforma in elio si sviluppa
un energia di circa 1,6x1019 erg.). In ogni istante sul Sole vengono trasformate
700 Milioni di tonnellate di idrogeno in elio, con una differenza di massa
di 5 milioni di tonnellate, trasformandosi in un energia pari a 400 miliardi
di Megawatt. E’ stato calcolato che la fusione nucleare durerà ancora
per 4 miliardi di anni, cioè finche vi sarà sufficiente idrogeno
per innescare tale processo.
La nostra stella diventerà una Gigante
Rossa, e successivamente una nebulosa planetaria con all’interno una nana
bianca che lentamente si spegnerà.
L'elio, seguito delle reazioni nucleari descritte, essendo più
pesante dell'idrogeno si accumulerà nel nucleo contraendosi raggiungerà
temperature e pressioni maggiori aumentando così le reazioni con
l'idrogeno. L'energia prodotta, trasportata per convezione verrà
irraggiata nello spazio sotto forma di raggi solari, che ogni 100milioni
di anni aumenta dello 1%. Quando l'idrogeno sarà finito il nucleo
si colasserà dando origine ad una nuova fase di reazione nucleare.
L'elio inizierà a bruciare dilatando lo strato superficiale, che
si raffredderà, in questa fase il Sole sarà una Gigante Rossa,
le sue dimensioni si estenderanno fino alla Terra. Ultimato il processo
di combustione dell'elio, spegnendosi, si trasformerà in una
nana bianca, mentre lo srtato esterno composto di gas e plasma andrà
a formare una nebulosa.
E come l'araba fenice, la nebulosa verrà spazzata via
per dare origine al gas interstellare, che contraendosi formerà
una protostella, dando inizio alla nascita di un nuovo sole...
By BacKMan
ASA ago-98
Bibliografia
Michela Fontana;Netwon Oggi n. 8/98
Marco Cattaneo; Le Scienze n. 359/98
Il Cileo n. 21/98
America Geophysical Union
Nature
View
the Solar System
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