di Franchi Rosalba
Dal momento in cui il vescovo Teodomiro, nei primi anni del IX secolo, riconobbe come valido il ritrovamento dell'eremita edificando un tempio a Santiago de Compostela - cosi' si chiama oggi il luogo ove si trova il sepolcro - i prodigi, i miracoli e le apparizioni si moltiplicarono dando luogo ad una ricca collezione di racconti destinati ad infondere coraggio ai guerrieri cristiani che combattevano contro l'avanzata dei mori ed a sollevare gli animi dei pellegrini che, ben presto, cominciarono il loro lento viaggio lungo il cammino di Santiago.
Quello stesso cammino che, per primo, percorse Carlo Magno quando San Giacomo in persona, apparsogli in sogno, gli indicò la "via delle stelle " da seguire per raggiungere il luogo della sua sepoltura.
In età medioevale, di fronte alla minaccia musulmana, la città, in cui riposavano le spoglie di Santiago, divenne un simbolo della cristianità, un baluardo che, al cospetto dei mori, ormai padroni incontrastati del sud della Spagna, attestasse la forza ed il vigore della tradizione religiosa occidentale. Partire da qualsiasi terra dell'Europa per avventurarsi verso la lontana Galizia era una necessita' se si voleva consolidare il dominio dei regni cristiani e garantire il passaggio verso Compostela: migliaia di pellegrini provenienti dalla Francia, dalla Germania, dalla Russia, dall'Italia, percorrendo il Cammino, contribuirono cosi' a tener viva la tradizione cristiana nelle regioni settentrionali della Spagna e a decretare la fortuna di Santiago.
Ma non erano solo i cristiani animati dalla fede a mettersi in viaggio; a partire dal XV secolo, il pellegrinaggio a Santiago divenne anche una pena imposta per i crimini commessi. Si andava a Santiago per compiere una penitenza per i propri peccati oppure si poteva essere condannati ad espiare nel Cammino semplicemente per aver ingiuriato un nemico!
Per ricostruire tappa per tappa il cammino che i pellegrini percorrevano alla volta di Santiago di Compostela, una fonte preziosissima e' un testo scritto nella prima meta' del XII secolo probabilmente da un chierico francese, Almerico Picaud, con l'appoggio dell'ordine di Cluny. Si tratta della cosiddetta "Guida del Pellegrino". L'autore medioevale descrive in essa gli itinerari che, attraversando la Francia ed il nord della Spagna, convergono nella Cattedrale di Santiago fornendo tutte le informazioni necessarie per affrontare il viaggio e per visitare, sul percorso, i principali Santuari. La sua lettura ci permette di determinare l'esatto itinerario del cammino medioevale ancora oggi in gran parte ripercorribile.
" Ci sono quattro strade che portano a San Giacomo e si riuniscono in una sola a Puente la Reina, in territorio spagnolo; una passa per Saint Gilles du Gard, Montpellier, Toulouse e il Passo di Somport; una passa per Notre Dame de Puy, Conques, Moissac; un'altra per S. Marie Madeleine di Vezelay, Limonge, Perigeux; un'altra ancora per San Martin di Tours, Poitiers, Angely, Saintes, Bordeaux" .
Le quattro strade che Picaud indica come direttrici principali, superati i Pirenei a Roncisvalle o al Passo di Somport convergono vicino a Pamplona, a Puente la Reina. Lì comincia il vero e proprio Cammino spagnolo percorso ancora oggi a piedi (circa 800 chilometri) da migliaia di pellegrini animati dalle più diverse motivazioni: la fede religiosa, gli interessi culturali, la curiosità.
Sul Cammino, oggi come nel Medioevo, ci si incontra, si cammina insieme, si stringono legami, si vive un'esperienza per molti versi "unica": la meta è la cattedrale di Santiago dove sono custoditi i resti dell'Apostolo ma , prima di raggiungerla, acquista particolare significato la visita dei Corpi Santi che la Guida medioevale descrive minutamente. Visitanda sunt raccomanda l'autore parlando delle preziose reliquie che riposano sulla strada di San Giacomo e che ogni pellegrino deve visitare.
Il Cammino oggi è costantemente segnalato con cartelli indicatori che accompagnano il viaggiatore dai Pirenei sino alla Galizia. Percorrendolo senza avere fretta, ci si accorge rapidamente che il percorso non è indicato solo dalla moderna segnaletica giallo-blu contraddistinta dalla conchiglia ma da innumerevoli "segni" molto più antichi. Chiese romaniche con mirabili portali in cui si affollano figure di personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento, animali dalle forme più strane e simboli ricorrenti come la scacchiera e la conchiglia, ospizi e monasteri, eremi ed abbazie, immagini di Santiago e statue della Madonna, protettrice del Cammino, di preziosa fattura e profonda espessivita', guidano costantemente il viaggiatore.
Puente la Reina, Estella, Logrogno, Burgos, Santo Domingo della Calzada, Leon, Astorga, Villafranca del Bierzo, per citare solo alcune tappe del Cammino, testimoniano un passato carico di eventi e di significati nascosti nei monumenti e nelle storie o leggende che attorno a questi luoghi si sono diffuse. La più conosciuta e forse la più curiosa ci spiega la presenza, ancora oggi, di una stia con un gallo ed una gallina vivi in una navata laterale della cattedrale di Santo Domingo della Calzada. Si racconta infatti che sulla tavola di un giudice, incredulo di fronte al racconto di un miracolo compiuto da Santiago, un gallo ed una gallina ben cucinati tornassero a cantare nel piatto.
Attraverso i Pirenei, la Navarra, la Castiglia e Leon e la Galizia, il Cammino si snoda in mezzo a paesaggi che mutano completamente: le montagne lasciano il posto a sconfinate distese piatte ed uniformi, al giallo arido e quasi accecante dei campi di cereali si sostituisce gradatamente il verde più riposante ed ondulato del foraggio e dei boschi cedui. L'aria calda e soffocante dell'altopiano cede il posto alla brezza frizzante dell'Oceano.
A Santiago l'oceano e' ormai una presenza: la distanza da Capo Finisterre, il punto che segna il limite occidentale dell'Europa, e' veramente breve. Sul promontorio dove sorge la chiesa romanica di Santa Maria , l'occhio si perde nella vastità dell'Oceano.
Finis terrae
Per gli antichi proprio qui finiva il mondo.
visita il sito ufficiale XACOPEO 99