"Scusate il ritardo..."


la tardiva ammissione di colpa del governo USA
sui spregiudicati interventi in Centro e Sud America

"Meglio tardi che mai!" Questa è stata la nostra prima esclamazione alla notizia che gli Stati Uniti d'America ammettevano gli errori, sarebbe meglio definirli gli orrori, commessi in Sud America.
Soprattutto non ci saremmo mai aspettati una tale dichiarazione dal ministro Madaline Albright, donna fiera, combattiva, poco propensa a cospargersi il capo di cenere di fronte a migliaia di giovani. Eppure è quello che ha fatto il 3 dicembre 1998, nell'aula magna della Emory University di Atlanta ammettendo per la prima volta che "gli Stati Uniti hanno compiuto terribili errori in America Latina durante la guerra fredda".
Appare chiaro che il segretario di Stato si riferisce soprattutto al Cile, dove nel 1973 Washington aiutò il colpo di stato del generale Pinochet e dove nei mesi seguenti tollerò la sanguinosa dittatura. "Adesso - ricorda la Albright - abbiamo cominciato il riesame dei documenti relativi all'era Pinochet con l'obiettivo di renderli noti e di fare i conti con gli sbagli di quegli anni".
In nome dell'anticomunismo e degli interessi economici, la Casa Bianca appoggiò in quegli anni, specie dopo la rivoluzione castrista, governi militari, regimi di destra, dittatori senza scrupoli.
Oltre all'intervento cileno gli Stati Uniti nel 1954 appoggiarono il colpo di stato in Guatemala promosso dal colonnello Castillo Armas, nel 1979 boicottarono economicamente il Nicaragua, nei primi anni ottanta finanziarono il maggiore Roberto D'Aubuisson durante la guerra civile in El Salvador, senza contare lo sbarco sulla Baia dei Porci a Cuba nell'aprile del 1961.
Quest'ammissione, inattesa quanto tardiva, oltre a confermare le tesi degli storici che per anni avevano affermato che il Presidente Nixon e il fido Kissinger erano stati colpevoli quanto i militari golpisti e che la C.I.A. aveva contribuito alla liquidazione delle forze di sinistra, potrebbe rivelarsi fondamentale per il processo Pinochet se, come assicurato dal portavoce del dipartimento di Stato James Rubin, sarà accompagnata da una robusta documentazione.
Ma nessuna scusa, nessuna ammissione di colpa, nessun processo restituirà ai popoli colpiti, anni di soprusi, anni di democrazia, anni di vita.

ì foto: il segretario di stato statunitense Madaline Albright



Gli interventi americani in America Latina
 


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