La Nazione, Alleanza Nazionale e le COR
Da La Nazione
An e le Cor: 'Le idee non si processano, i crimini sì"
PISA - Il Coordinamento comunale di An interviene dopo la prima udienza del processo alle Cellule di offensiva rivoluzionaria. "I giudici daranno il loro verdetto -si legge in una nota - circa l'attività criminale di gruppi per i quali la lotta continua. Fa riflettere, invece, il tifo da stadio per uno dei principali imputati, tale William Frediani; tra coloro che lo sostengono anche alcuni insegnanti del liceo classico che inalberavano uno striscione con la scritta 'le idee non si processano'. Parole sante: le idee non si processano. I crimini sì. E gli attentati incendiari in danno di innocenti sono crimini odiosi e vigliacchi. Per le solite buone notizie: uno degli avvocati di Frediani ha chiesto la fine degli arresti domiciliari per consentire al suo assistito di lavorare: la nostra università (?) infatti ha offerto all'imputato, sprovvisto di laurea, un posto, supponiamo retribuito, al centro interdisciplinare di servizi informatici dell'area umanistica. Che si voglia rimpiazzare il povero Sofri che ha i suoi problemucci fisici?"
LA NAZIONE - Mercoledì 7 dicembre 2005 - Cronaca di Pisa - Pag. IV
La risposta del Comitato contro la Repressione di Pisa
Gentile Redazione,
Interveniamo in merito ad un intervento del Coordinamento comunale di Alleanza Nazionale, scandalizzato per la forte solidarietà in aula agli imputati del processo sulle COR. Come Comitato contro la Repressione di Pisa difendiamo tutti gli imputati in questo processo, colpiti da provvedimenti restrittivi soltanto in ragione delle loro idee. Ciò che ci riempie di amarezza è che si nomini un imputato in particolare, il compagno William Frediani, agli arresti domiciliari col divieto di qualunque tipo di corrispondenza. Willy, pertanto, non può rispondere pur essendo stato tirato in ballo dagli amanti della repressione (e questo i membri di AN, presenti in aula, lo sanno benissimo). In particolare, Willy, come anche Leo, Betta, Gioacchino, Alice e Costantino, sono stati arrestati per propaganda sovversiva, cioè per l’espressione di idee. Che queste idee siano le loro o che appartengano a qualche gruppo clandestino a noi non interessa. Nessuno dovrebbe finire in carcere per un’idea, qualunque essa sia. Per gli altri piccoli reati (danneggiamento e simili) non è previsto un accanimento giudiziario come quello che ha colpito i nostri compagni. Ci fa rabbia anche il modo in cui si accenna alle gravi condizioni del detenuto (ora in sospensione della pena) Adriano Sofri. Di Sofri si possono non condividere molte cose, ma ragioni di saggezza dovrebbero impedire a chiunque di esprimersi con le parole usate dagli esponenti di AN su un detenuto che ha rischiato di perdere la vita. Evidentemente la saggezza non alberga in quelle persone. Al “povero Sofri che ha i suoi problemucci fisici”, ed a tutti i detenuti con problemi di salute, va il nostro augurio di pronta guarigione. A Willy, Alessio e Francesco va tutto il nostro sostegno per una loro liberazione immediata.
Le idee non si processano.
Libertà per tutti i compagni sotto processo.
Comitato contro la Repressione – Pisa.
Repressione a Pisa e la cosiddetta inchiesta sulle Cor
Repressione in Italia
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