UN'INCHIESTA TRA LE TANTE,
quella sulle Cellule di Offensiva Rivoluzionaria che a Pisa nell'estate
del 2004 ha visto un PM in carriera, Antonio Di Bugno, incarcerare 9
persone;
UN'INCHIESTA TRA LE TANTE
finalizzate a togliere di mezzo individui o realtà che hanno
scelto di non essere complici di un sistema fondato su oppressione ed
obbedienza e di combatterlo senza mediazioni ne' compromessi. E per
questo riconosciuti come nemici di una "pace sociale" che
quotidianamente semina violenza e morte nelle guerre di colonizzazione
come nelle carceri, nelle fabbriche, come nei centri di detenzione per
immigrati così come nei nuovi manicomi, attraverso la diffusione
di innumerevoli nocività.
UN'INCHIESTA TRA LE TANTE
nella quale non sono nemmeno necessarie prove effettive per
giustificare arresti e misure repressive; nella quale il reato e'
l'essere considerati rivoluzionari e violenti sulla base delle
posizioni che da sempre abbiamo sostenuto sui nostri giornali e
dell'impegno nelle lotte. Ed e' chiaro che per questo sistema lo siamo
dal momento che lottiamo contro di esso, per un mondo diverso. E se
reato e' essere solidali con tutti coloro che hanno scelto di opporsi
attivamente ad un sistema crudele e violento in questo caso non ci
tiriamo indietro, continueremo a lottare per dare un reale significato
alla parola solidarietà.
UN'INCHIESTA TRA LE TANTE dove branchi di sciacalli costruiscono
notizie infamanti e trasformano relazioni affettive e limpidi rapporti
sociali in pericolosi reati associativi. E se poi, nella foga
istigatrice, dovesse succedere come qualche anno fa in un'inchiesta in
Val Susa per eco terrorismo in cui due anarchici, Edo e Sole, decidono
di uscire da tutto questo e dal carcere impiccandosi, beh, sarebbe solo
l'ennesimo
incidente di percorso da dimenticare in fretta.
UN'INCHIESTA TRA LE TANTE che non si esaurisce nel nulla,
perché ancora ad oggi un compagno, Francesco, e' latitante e su
di lui pende un mandato di cattura internazionale, mentre altri due
compagni, Alessio e William, rimangono in prigione, dopo che PM e
giudici hanno strumentalmente modificato il capo di imputazione da
associazione a delinquere in associazione sovversiva (per tutti gli
indagati) in modo da impedirne l'imminente scarcerazione per decorrenza
dei termini. Dove la volontà di accanimento e' chiarissima nel
trasferimento di Alessio a Torino e William a Spoleto, lontano
cioè dai loro affetti, nelle perquisizioni in cella,
nell'elevato indice di vigilanza e soprattutto nei continui rifiuti di
concedere ad Alessio gli arresti domiciliari nonostante che
l'incompatibilità con il carcere, a causa del suo stato di
salute, sia stata dimostrata da numerose perizie mediche.
Noi che non misuriamo gli affetti, le affinità, le
passioni sulla base del codice penale, noi che non riconosciamo
innocenza o colpevolezza secondo la loro giustizia, noi a loro, sbirri
giudici e giornalisti, non abbiamo niente da dire se non urlare la
nostra rabbia.
A voi, a tutti quelli in buona fede, invece vogliamo dire che vi
stanno facendo credere che i vostri nemici non sono gli sfruttatori,
gli speculatori, gli inquinatori, gli avvelenatori, i massacratori, i
torturatori. Vi stanno facendo credere che i nemici sono gli individui
che si ribellano allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, sulla natura,
sugli animali.
Vi stanno facendo credere che i vostri nemici siamo noi.
A voi la
scelta.
Noi come i nostri compagni e compagne in carcere, in fuga per la
libertà, noi con loro, mai sottomessi, mai rassegnati, ma in
lotta per un mondo diverso, senza nocività e senza galere.
Solidarietà
complice e
attiva!
Anarchici/che di via del cuore - pisa
Individualità anarchiche di pietrasanta
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Solidali con
Alessio, Francesco, Willy!
Tutti liberi!
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