LA REPRESSIONE NON DEMORDE
CASO WILLIAM FREDIANI: LA CASSAZIONE SMENTISCE LA PROCURA DI FIRENZE
SABATO 25 GIUGNO A SPOLETO (PG) MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Nell'ultimo Notiziario avevamo parlato, nell'articolo MAGGIO IN MANETTE, dell'ondata repressiva scatenata contro la sinistra antagonista, segnalando che essa non era casuale ma frutto di un piano preordinato. A conferma sono venuti nuovi arresti a danno di una decina di anarchici, accusati, sulla base di labili indizi, di essere i responsabili dei pacchi bomba inviati negli ultimi quattro anni ed infine il nuovo arresto di Giuseppe Maj e Czeppel, esuli in Francia ed esponenti di spicco del Nuovo Partito Comunista Italiano. Ai compagni del nuovo-PCI e a tutti gli anarchici arrestati va la nostra piu' fraterna solidarieta' , nonche' la piena disponibilita' a promuovere la piu' ampia mobilitazione. Proprio per questo e' doveroso organizzare un vero incontro nazionale che unifichi tutti gli organismi che si occupano della lotta contro la repressione, superando assurdi e autolesionistici steccati. Lo Stato non fa differenza tra antimperialisti, comunisti, anarchici, antagonisti in genere. Chiunque dia battaglia e si ponga fuori dal recinto istituzionale e' per cio' stesso indagato, marcato stretto, indiziato, perseguitato. Dentro questa cornice assume particolare rilievo la vicenda del nostro William, detenuto da ormai un anno a causa dell'inchiesta liberticida sulle C.O.R.

Lo scorso 23 maggio il GUP di Firenze, con decisione repentina e grave, ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati di questa inchiesta.
Tutti sono accomunati dalla piu' grave imputazione, relativa al 1. Comma dell'art. 270 bis ("avere costituito e organizzato un'associazione che si propone il compimento di atti di violenza con finalita' di eversione dell'ordine democratico, inteso quale ordinamento istituzionale").

Il paradosso sta nel fatto che, fino a quando non stavano per scadere i termini massimi della carcerazione preventiva, PM e GIP di Pisa, affermavano in modo netto e univoco che non c'era alcun elemento per ritenere sussistente questa ipotesi di reato, e che, in realta', vi erano elementi sufficienti solo a ravvisare il ben piu' lieve reato di "associazione a delinquere semplice".
Poi, pero', e guarda caso, senza che nulla fosse mutato, e dopo essere gia' ricorsi all'espediente di prorogare la custodia cautelare nella totale mancanza di requisiti imposti dalla legge, i magistrati di Pisa hanno ritenuto di cambiare, del tutto immotivatamente, opinione, riformulando il capo d'imputazione e richiamando il famigerato 270 bis, rimettendo, quindi, gli atti alla Procura di Firenze, che su tale reato avrebbe avuto competenza funzionale in base al decreto legge del settembre 2001 (quello, ben noto, che introduce una serie di norme, sostanziali e processuali, ancora piu' liberticide di quelle precedentemente in vigore).
A questo paradosso si aggiunge il fatto che, mentre e' stata attenuata la custodia cautelare di Perondi (peraltro solo perche' seriamente ammalato) sostituendo al carcere gli arresti domiciliari, a William Frediani e' stata mantenuta la custodia in carcere, perche' egli (pur avendo la stessa imputazione degli altri imputati a piede libero...) avrebbe, testuale, "dimostrato una partecipazione di diverso spessore e qualità", che peraltro non risultano dagli atti.
Cio' richiama la precedente decisione del Tribunale del Riesame di Firenze, che, appunto ancora nell'agosto 2004, aveva deciso per la custodia cautelare in carcere, in quanto William sarebbe (testuale) "sorretto da convinzioni che mostrano l'adesione convinta alla lotta violenta di classe di matrice comunista che, si potrebbe dire, prevale sull'ispirazione anarchica".

E se non ha sicuramente senso seguire il Tribunale di Firenze nella costruzione di graduatorie fra diverse ideologie rivoluzionarie, bisogna pero' cercare di spiegarsi il perche' di questo accanimento repressivo.
E l'unica risposta plausibile e' che il Ministero degli Interni riesce ad imporre l'opinione che si e' fatta di William, determinando, su questa opinione, l'allineamentro della magistratura la cui indipendenza sembra dunque piu' formale che reale.
Insomma, ancora una volta appare chiaro che ci troviamo in una situazione in cui al giudizio sui fatti si sostituisce il pre-giudizio sulla pericolosita' sociale pre-determinata dalla ideologia professata (in questo caso antimperialista e comunista). Tutto questo non puo' non ricordare la teoria giuridica in voga nella Germania nazista, della "colpa d'autore": ti punisco non per cio' che hai fatto ma per cio' che sei.

E' in questo contesto che ha un importante valore la piu' recente sentenza della Corte di Cassazione (del 27 maggio), chiamata dalla Difesa ad esprimersi su questa triste vicenda repressiva.

In breve:

1. La Cassazione ha annullato la sentenza del Tribunale del Riesame di Firenze che prorogava i termini della carcerazione preventiva.
La Cassazione ha cioe' annullato l'ordinanza, disponendo "la scarcerazione di William Frediani se non detenuto per altra causa".
Attendiamo le motivazioni di questa importante sentenza che smentisce la grave decisione del Riesame di Firenze, ma William resta in carcere dato che "nel frattempo" il cambiamento del capo d'imputazione rappresenta de facto "altra causa".

2. Tuttavia la Cassazione si e' espressa anche su questo cambiamento del capo di imputazione, annullando la decisione con la quale il Tribunale del riesame di Firenze aveva respinto, il 12 gennaio 2005, il ricorso contro la cosiddetta riqualificazione del reato (da "associazione a delinquere", ad "associazione sovversiva" - art. 270bis) disposta dal Gip di Pisa.
L'ordinanza è stata annullata e la decisione rinviata ad un nuovo Tribunale del Riesame che dovrà perciò pronunciarsi sulla scarcerazione di William.

Una piccola vittoria ma di grande significato, che non solo da forza alle speranze di William, dei suoi coimputati e dei suoi familiari, ma di tutti gli antimperialisti.

Per questo non demordiamo e manifesteremo, SABATO 25 GIUGNO, ALLA ORE 16.00, CON UNA MANIFESTAZIONE E CORTEO SOTTO IL CARCERE DI SPOLETO DOVE WILLIAM E' DETENUTO.

Fonte: antiimperialista.org

H O M E

Pisa. Cosiddetta inchiesta COR