Caso Frediani: siamo rimaste sorprese dalla serenità della procura
Scrivono la madre e un'amica del giovane dopo l'esposto della difesa al Csm sulla vicenda Cor
"Se mai ci fosse stato in noi un piccolo spazio per essere ancora sconcertate sulla vicenda che ha investito William Frediani, la serenita’ dichiarata ai giornali dalla Procura lo avrebbe certamente colmato.
Risulta nel nostro ordinamento giuridico, che compito del Procuratore, e’ quello di apportare allo svolgimento del procedimento contro un indagato elementi a favore e contro l’indagato stesso.
Nel procedimento contro William Frediani e’ palese che questo non e’ stato fatto.
I risultati delle indagini dei Ris di Parma (come ampiamente illustrato nell’esposto dell’Avv. Giuseppe Pel azza) erano stati completati il 14 di ottobre, e consegnati formalmente alla Procura di Pisa il giorno 30 dello stesso mese.
Apportare alle indagini elementi concreti, a favore o contro l’indagato, secondo noi significa valutare attentamente prima di prolungarne la carcerazione preventiva (nel caso che questa venga ritenuta giusta).
Significa quindi informarsi bene su quello che e’ lo stato delle indagini richieste su di lui prima di privarlo della libertà, massimo diritto di ogni persona costituzionalmente garantito.
Quando poi, veniamo a sapere che questi risultati, favorevoli a William, che lo scagionavano nelle prove richieste, erano gia’ in possesso della Procura quando viene chiesto il prolungamento della carcerazione, ( il 6 novembre!!!!) proprio in attesa di conoscere questi risultati, che cosa dobbiamo pensare?
Come ci dobbiamo sentire di fronte alla espressa serenità? Non abbiamo diritto noi, cittadini di uno stato di diritto, di sapere che cosa e’ successo in questa vicenda?
Se questo e’ l’ordine dello Stato che William e’ accusato di voler sovvertire, per capire di che cosa e’ accusato, non abbiamo bisogno di qualche cosa di piu’ di una dichiarazione di serenità?"
Il Tirreno 12 aprile 2005 (Cronaca Pisa pag. III)
Cosiddetta inchiesta sulle Cor
H O M E