RINVIO A GIUDIZIO ANCHE PER FRANCESCO
Come da copione. Un rapido e scontato rinvio a giudizio.
Il 16 febbraio 2006, Francesco Gioia è stato rinviato a giudizio, dopo pochi minuti dal suo arrivo al Tribunale di Firenze, con l’accusa di aver fatto parte delle Cor.
In attesa che qualche Magistrato legga gli incartamenti, inviamo a Francesco il nostro abbraccio.
Pubblichiamo il resoconto dell’udienza di rinvio a giudizio, così come riportata da un quotidiano italiano “Il Giornale”, Cronaca Toscana, 17/02/06.
Anche se alcuni aggettivi possono indurre alla risata ed altri alla conclusione che il giornalista non sappia né fatti né atti, l’articolo è presentato nella sua interezza come piccolo monumento al giornalismo dipendente e acritico.
Processo alle Cor
Anche Gioia rinviato a giudizio
E’ stato estradato dalla Spagna dove si era rifugiato dopo l’evasione. Il processo sarà riunificato a quello che vede imputati altri dieci pisani.
Una trentina di anarchici hanno protestato davanti al tribunale esponendo striscioni che chiedevano la libertà del giovane.
CARLOTTA DE CIUTIS
Con bombolette spray di colore nero hanno imbrattato la facciata del Tribunale. “Gioia libero”, hanno scritto a caratteri cubitali i giovani anarchici – in tutto una trentina – che ieri mattina si sono riuniti in piazza San Firenze per protestare contro l’arresto di Francesco Gioia, accusato davanti al gip di fare parte delle Cellule di offensiva rivoluzionaria. Si tratta delle temibili Cor, animate da bollenti spiriti anarco-ambientalisti: tra il 2003 e il 2004 hanno messo a segno e spesso rivendicato parecchi attentati. Una ventina di blitz incendiari, più numerose intimidazioni (in certi casi con effetti devastanti) compiuti tra Firenze e il resto d’Italia.
Ieri al termine dell’udienza preliminare, Gioia, che si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del giudice, è stato rinviato a giudizio. All’udienza era anche presente il pm Angela Pietroiusti.
“La libertà è gioia, Francesco libero!” urlavano davanti al tribunale i dimostranti, mentre gli agenti della polizia penitenziale lasciavano l’aula con l’imputato per riportarlo nel carcere di Sollicciano.
Gioia, 26 anni, originario di Rosignano Solvay in provincia di Livorno, è accusato di aver partecipato all’attività sovversiva delle Cor, sigla che secondo l’accusa è collegata a gravi azioni contro sindacalisti, politici, carabinieri e agenzie di lavoro interinale.
Per tale motivo Francesco Gioia, difeso dall’avvocato Luca Pellegrini, il 20 marzo comparirà davanti alla Corte di Assise di Pisa. Il processo a Gioia, dopo l’udienza di oggi, sarà riunificato a quello che vede imputati altri dieci giovani pisani, anch’essi accusati di far parte delle Cor.
Il 20 gennaio scorso Francesco Gioia è stato estradato dalla Spagna, dove si era rifugiato dopo essere evaso, l’8 agosto 2004, dagli arresti domiciliari. La misura era stata disposta sempre per l’inchiesta sulle “Cellule di offensiva rivoluzionaria”.
Gli undici imputati confluiti nel processo alla Cor sono tutti accusati di associazione con finalità di eversione dell’ordine costituzionale e, a vario titolo, dei diversi attentati.
Durante l’udienza preliminare in piazza San Firenze il gruppo di circa trenta persone impegnato nel presidio di solidarietà a Gioia ha esposto uno striscione con la scritta “anarchia è sovversione dell’esistente”. I manifestanti hanno scandito ripetutamente cori in favore di Gioia: “Gioia libero”, “Gioia libero” ripetevano senza tregua i giovani anarchici mentre gli agenti della digos li tenevano d’occhio per evitare che la manifestazione spontanea degenerasse.
Sul fronte giudiziario, proprio per dare modo ai giudici di riunificare il processo delle Cor dopo l’estradizione di Gioia, era slittato il dibattimento davanti alla Corte d’Assise di Pisa, dove si sarebbe dovuto aprire il processo contro gli anarchici imputati per gli attentati delle Cellule di offensiva rivoluzionaria.
Il rinvio avvenuto la scorsa settimana, era stato determinante proprio per permettere il giudizio di uno dei principali imputati, appunto Francesco Gioia, comparso ieri in tenuta sportiva davanti al gip di Firenze dopo essere stato estradato dalla Spagna dove era stato catturato nel maggio scorso. La Corte d’Assise di Pisa, presieduta dal giudice Angelo Perrone, a latere Teresangela Camelio, con sei giudici popolari e due supplenti, pm Angela Pietroiusti di Firenze, tornerà a riunirsi lunedì 20 marzo prossimo e proseguirà per tutta la settimana, fino a venerdì 24.
Le Cor firmarono una ventina di episodi, in gran parte attentati incendiari poi rivendicati tramite la sigla anarchica e minacce aggravate. La maggior parte degli episodi sono stati messi a segno a Pisa, ma alcuni sono stati compiuti anche in altre località italiane, fra il 2003 e il 2004. Si è trattato in certi casi di gravi episodi, ai danni di sindacalisti, carabinieri, politici, giornalisti, cantieri edili, sedi di partiti, agenzie di lavoro interinale. Per queste azioni, dopo una lunga serie di indagini da parte dell’Arma, furono arrestati dai carabinieri 11 giovani pisani tutti gravitanti intorno al circolo inarco-ambientalista “Il Silvestre”.
Repressione a Pisa e la cosiddetta inchiesta sulle Cor
Repressione in Italia
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