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ANSA

28 dicembre 2004 - COR; IN LETTERA MINACCE MORTE 2 MAGISTRATI PISA


ANSA: TERRORISMO: COR; IN LETTERA MINACCE MORTE 2 MAGISTRATI PISA
Una lettera contenente minacce di morte nei confronti di due magistrati di Pisa e' stata inviata ad alcuni quotidiani, a firma della cellula toscana delle Cor, le Cellule di offensiva rivoluzionaria che hanno rivendicato, a partire dall'estate 2003, alcune azioni incendiarie nel pisano e a Roma. Le minacce sono rivolte al gip e al pm che si sono occupati dell'inchiesta pisana sulle Cor e che nei mesi scorsi aveva portato all'arresto di nove persone.
Insieme alla lettera contro i magistrati, e' stata inviata anche una sorta di bilancio dell'azione delle Cor, due cartelle intitolate "Un anno di attivita' ', in cui si scagionano gli arrestati e si annuncia di voler "variare i tipi di interventi che andiamo a compiere, cercando di alzare il conflitto sociale, spaziando dall'azione diretta, alla propaganda armata, alla banda armata, coscienti del fatto che i sequestri, le gambizzazioni e l'omicidio non sono solo per elite rivoluzionarie e che le minacce, i sabotaggi o i pacchi bomba non sono di minor importanza". Nella lettera di minacce ai magistrati, arrivata oggi ai quotidiani, la cellula toscana delle Cor avvisa gip e pm che e' stata avviata "un'inchiesta preparatoria" nei loro confronti, perche' hanno "volutamente accostato alcune persone sconosciute alla nostra organizzazione, stravolgendo le loro vite e la realta' dei fatti".
Ai due magistrati viene quindi data "una sola possibilita' alla giusta punizione", che prevede che dichiarino "l'insufficienza e l'inesistenza delle prove", si attivino "per l'immediata liberazione dei compagni del Silvestre" - il circolo anarchico frequentato dagli arrestati per l'inchiesta sulle Cor -, e lascino i loro incarichi, chiedendo scusa al proletariato. In caso contrario le minacce vanno dall'incendio alla loro abitazione, alla gambizzazione con un proiettile 9x21, a quella di morte. La lettera si chiude con la frase: "Niente restera' impunito".
Nel bilancio su un anno di attivita', la cellula toscana ricorda fra l'altro che a dar vita alle Cor sono stati un "gruppo formato da compagni comunisti, anarchici e antimperialisti". Ancora si spiega che l'organizzazione e' "formata temporaneamente da tre cellule", indicate in quella "Toscana", quella "Romana Mario Galesi" e quella "Pisana": a quest'ultime la prima rivolge un "richiamo all'azione". La cellula toscana afferma anche che, secondo una sua analisi, "la scelta migliore da prendere e' quella di colpire in maniera piu' incisiva possibile un obiettivo, che fare molte azioni che mettono ugualmente in pericolo la nostra liberta'".
L'inchiesta sulle Cor, aperta dalla procura pisana, recentemente e' passata a quella fiorentina dopo la contestazione del reato di associazione con finalita' di eversione. Due gli indagati ancora in carcere, William Frediani, di Pisa, e Alessio Perondi, di Cascina, nei giorni scorsi trasferiti dal penitenziario di Pisa il primo a quello di Spoleto, il secondo a Torino.


Corriere della Sera



L'INCHIESTA DI PISA
Terrorismo: due magistrati minacciati di morte dai Cor
PISA - Una lettera con minacce di morte a 2 magistrati di Pisa e l'annuncio di nuove azioni - firmata dalle Cellule di Offensiva rivoluzionaria «Cor», che hanno rivendicato, dall'estate 2003, alcune azioni incendiarie nel Pisano e a Roma - è stata inviata ad alcuni quotidiani. Le minacce riguardano il Gip e il Pm che hanno indagato a Pisa sulle Cor: 9 arresti nei mesi scorsi. L'inchiesta dalla Procura pisana è passata recentemente a quella fiorentina, dopo la contestazione del reato di associazione con finalità di eversione. Due gli indagati ancora in carcere, William Frediani, di Pisa, e Alessio Perondi, di Cascina, nei giorni scorsi trasferiti rispettivamente a Spoleto e Torino.


Il Giornale

Cor, minacce di morte a 2 magistrati
Lettera al gip e al pm di Pisa che si sono ocupati del caso: "Abbiamo aperto un'inchiesta su di voi"

Le Cor, cellule di offensiva rivoluzionaria, tornano affarsi vive con una lettera contenente minacce di morte nei confronti di due magistrati di Pisa. La missiva è stata inviata ad alcuni quotidiani, a firma della cellula toscana delle Cor, che a partire dall'estate del 2003 hanno rivendicato azioni incendiarie in provincia di Pisa e a Roma. Le minacce sono rivolte al gip e al pm che si sono occupati dell'inchiesta pisana sulle Cor, che nei mesi scorsi aveva portato all'arresto di nove persone, che frequentavano il circolo anarchico «II Silvestre». «State attenti, abbiamo aperto un'inchiesta su di voi», scrivono le Cor nel volantino.

SERVIZIO A PAGINA 6

Le Cor: minacce di morte a due magistrati
"Abbiamo avviato un'inchiesta su di voi". Una seconda lettera alla stampa.

di Simona Giuntini
Tornano a farsi vive le Cellule di Offensiva Rivoluzionaria con due lettere distinte una inviata alla stampa locale e l'altra ai magistrati titolari dell'indagine, il giudice per le indagini preliminari Luca Salutini e il pubblico ministero Antonio Di Bugno. Le Cor cercano, nella prima missiva, di giustificare l'operato delle persone finite nell'inchiesta definite comunque persone marginali e non facenti parte dell'organizzazione. Ha un tono diverso, invece, la lettera inviata ai giudici. Si tratta di una minaccia vera e propria: i magistrati vengono addirittura invitati a dichiarare l'insufficienza e l'inesistenza di prove a carico dei giovani finiti in carcere, a lasciare il proprio impiego, a fornire scuse ufficiali alla comunità e a liberare i compagni del circolo anarchico «II Silvestre» finiti dietro le sbarre. Un documento che viene passato al setaccio dagli inquirenti, come pure l'altro volantino siglato con la classica stella a cinque punte, un «marchio» ben preciso delle Cellule di Offensiva rivoluzionaria.
Molte le azioni compiute in più di due anni dalle Cellule di Offensiva Rivoluzionaria. Si ricorda gli attentati incendiari alle abitazioni e alle vetture di esponenti di Alleanza Nazionale, quelli alla caserma dei carabinieri di Porta a Mare e a quella, in fase di costruzione, di Navacchio, alle agenzie per il lavoro temporaneo. Numerose, anche, le minacce di morte inviate a giornalisti e sindacalisti.
Le indagini che hanno visto uniti polizia e carabinieri arrivarono ad una svolta con l'arresto di 9 persone, tutti esponenti del Silvestre: Giuseppe Bonamici, Benedetta Galante, Francesco Gioia, William Frediani, Leonardo Landi, Alice Motta, Alessio Perondi, Costantino Ragusa e Gioacchino Somma. Di questi due sono ancora in carcere si tratta del pisano Frediani e del cascinese Perondi. Per loro la procura pisana ha cambiato i capi d'imputazione passando da associazione a delinquere a quello ben più grave di associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico, per questo dal carcere Don Bosco Frediani è stato trasferito nel carcere speciale di Spoleto mentre Perondi in quello di Torino.
Adesso è la magistratura fiorentina a prendere in carico il fascicolo delle Cor pisane.


Il volantino inviato dalle cellule di offensiva rivoluzionaria


[Infame Salutini Luca,
Infame Di Bugno Antonio,
Volevamo avvertirla che una cellula della nostra organizzazione, ha avviato una inchiesta preparatoria sulla sua persona.
Questo in risposta al fatto che il vostro infame duo (Antonio di Bugno e Luca Salutini) ha volutamente accusato alcune persone sconosciute alla nostra organizzazione, stravolgendo le loro vite e la realtà dei fatti.
Se questo lei lo ha fatto per soldi, per sete di potere o quant'altro di ignobile a noi non interessa..
Le diamo una sola possibilità di sottrarsi alla giusta punizione che le spetterebbe: 1. Dichiari l'insufficienza e l'inesistenza delle prove che lei ha inventato e costruito per giustificare ...
(volantino riprodotto, strappato in questo punto)]


Libero



Terrorismo, le Cor minacciano a morte due magistrati di Pisa
PISA - Le Cor, cellule di offensiva rivoluzionaria, ritornano con una lettera di minacce di morte nei confronti di due magistrati di Pisa.
La missiva è stata inviata ad alcuni quotidiani, a firma della cellula toscana delle Cor, che a partire dall'estate 2003 hanno rivendicato azioni incendiarie in provincia di Pisa e a Roma. Le minacce sono rivolte al gip e al pm che si sono occupati dell'inchiesta pisana sulle Cor, che aveva portato a 9 arresti. Insieme alla lettera allegate 2 cartelle intitolate "un anno di attività" che scagionano gli arrestati.


La Repubblica



Pisa, una lettera con la sigla. Due magistrati minacciati dalle Cor

DOPO gli arresti dei mesi scorsi le Cor - Cellule di azione rivoluzionaria - tornano alla ribalta con due documenti di minacce. In uno di essi illustrano il loro programma, ivi includendo sequestri, gambizzazioni e omicidi, nel secondo minacciano pesantemente i due magistrati pisani che si sono occupati dell'inchiesta sull'organizzazione, che ha portato all'arresto di nove militanti dell'estrema sinistra e che di recente è stata trasferita alla procura di Firenze, competente per i reati di terrorismo.
Ai due magistrati le Cor fanno sapere che una cellula dell'organizzazione ha avviato inchieste preparatorie sulle loro persone. Le minacce rivolte a ciascuno dei magistrati sono pesanti e dettagliate. «La giustizia proletaria come si manifesterà? Facendola svegliare nel cuore della notte, perché la sua casa sta bruciando? Con un proiettile 9x21 in un ginocchio, facendola camminare impacciatamente (sic) per il resto dei suoi giorni? O ponendo fine alla sua ignobile vita?».
Non meno pesante è il programma di azione che la Cellula toscana delle Cor si da per il futuro. Lieti del «piccolo successo della nostra campagna Pisa», e cioè «di aver creato un clima di totale panico tra le file dei nemici del proletariato nella provincia», i militanti delle Cor si propongono di allargare il campo d'azione «per essere in ogni luogo ma allo stesso tempo in nessun luogo preciso», e di alzare il conflitto sociale, spaziando dalla azione diretta, alla propaganda armata, alla lotta armata, «coscienti del fatto che i sequestri, le gambizzazioni e l'omicidio non sono solo per élite rivoluzionarie e che le minacce, i sabotaggi o i pacchi bomba non sono di minore importanza».


Il Manifesto

Tornano le «Cellule», con una lettera al manifesto: «Colpiremo in tutt'Italia»


Le Cellule di offensiva rivoluzionaria di Pisa (Cor) tornano a farsi sentire per la prima volta dopo gli arresti del luglio scorso. Lo fanno con due documenti recapitati contemporaneamente alle redazioni de il manifesto, il Tirreno e la Nazione ieri mattina. Tre lettere spedite tutte da Torino due giorni fa, il 27. che hanno lasciato di stucco soprattutto gli inquirenti di Pisa. «Con gli arresti di luglio eravamo praticamente certi di aver fermato tutto il gruppo - spiega un investigatore - a questo punto l'ipotesi è che il gruppo si sia ristrutturato, forse con dei nuovi militanti». Il primo testo, due pagine, è il bilancio di «Un anno di attività», in cui le «cellule» si dicono soddisfatte dei risultati ottenuti con la «campagna Pisa» che ha creato «un clima di totale panico tra le fila dei nuovi nemici del proletariato nella provincia», ma promettono che d'ora in poi le azioni si svolgeranno anche nel resto d'Italia «per essere in ogni luogo ma allo stesso tempo in nessun luogo». Segue una lettera di minacce ai magistrati responsabili degli arresti di luglio. Se i «compagni reclusi», che all'inizio della lettera sono definiti «sconosciuti all'organizzazione», non saranno scarcerati la punizione sarà la morte o la gambizzazione. Fino ad oggi le Cor non hanno mai dimostrato di poter arrivare ad azioni tanto pericolose. Anzi, fino ad un mese fa i nove arrestati come militanti delle Cor erano accusati di «associazione per delinquere» e non di «associazione sovversiva» perché la portata delle azioni compiute non era tale da far pensare a un vero e proprio disegno di eversione dello Stato. Sta di fatto che la lettera di ieri è un pessimo regalo per i «compagni detenuti». E dire che proprio ieri Adriano Sofri aveva scritto una lettera al Tirreno in difesa di William Frediani, uno degli arrestati, spiegando che anche se gli indizi contro di lui fossero confermati sarebbe giusto e utile liberarlo.


Unità



Pisa, le Cor minacciano di morte due magistrati che indagano su di loro

PISA Una lettera contenente minacce di morte nei confronti di due magistrati di Pisa è stata inviata ad alcuni quotidiani. A firmarla la cellula toscana delle Cor, le Cellule di offensiva rivoluzionaria che hanno rivendicato, dall'estate 2003, alcune azioni incendiarie avvenute in diverse zone del pisano e a Roma. Le minacce sono rivolte al gip e al pm che si sono occupati dell'inchiesta pisana sulle Cor che nei mesi scorsi ha portato all'arresto di nove persone. Insieme alla lettera contro i magistrati, è stata inviato anche un bilancio dell'azione delle Cor, due cartelle intitolate «Un anno di attività», in cui si scagionano gli arrestati e si annuncia di voler «variare i tipi di interventi che andiamo a compiere, cercando di alzare il conflitto sociale, spaziando dall'azione diretta, alla propaganda armata, alla banda armata». Nella lettera la cellula toscana delle Cor avvisa inoltre gip e pm che è stata avviata «un'inchiesta preparatoria» nei loro confronti, perché hanno «volutamente accostato alcune persone sconosciute alla nostra organizzazione, stravolgendo le loro vite e la realtà dei fatti». Ai due magistrati viene quindi data «una sola possibilità alla giusta punizione», che prevede che dichiarino «l'insufficienza e l'inesistenza delle prove», si attivino «per l'immediata liberazione dei compagni del Silvestre» e lascino i loro incarichi, chiedendo scusa al proletariato. In caso contrario le minacce vanno dall'incendio dell'abitazione, alla gambizzazione fino alla morte.


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