[In blu: Inesattezze e falsità varie]
IL TIRRENO: gennaio 2005
13 gennaio
ACCUSATI DI FAR PARTE DELLE COR
Presidio a favore di Perondi e Frediani a Firenze
PISA. Una ventina di persone ha dato vita ieri mattina a Firenze a un presidio di solidarietà a favore di William Frediani e Alessio Perondi, i due studenti pisani detenuti con l'accusa di far parte delle Cor, le Cellule di offensiva rivoluzionaria che a partire dal luglio 2003 hanno rivendicato una serie di azioni incendiarie nel Pisano e a Roma. La manifestazione si è svolta davanti all'ingresso delle aule giudiziarie, in
via dell'Agnolo, dove il Tribunale della libertà doveva decidere sul ricorso presentato dai difensori del due imputati - gli avvocati Luca Pellegrini e Giuseppe Pelazza - contro l'ultimo e recente ordine di custodia cautelare che aveva recentemente contestato ai due giovani il reato di associazione con finalità eversiva facendo passare l'inchiesta alla procura di Firenze. Una nuova misura cautelare - al posto di quella di associazione per delinquere semplice per cui inizialmente la procura di Pisa aveva proceduto nei loro confronti - che, secondo i sostenitori dei due giovani «sarebbe stato emesso strumentalmente, alla vigilia della scadenza dei termini di custodia cautelare, per impedirne la scarcerazione». I manifestanti - amici e familiari degli imputati e persone che fanno capo al Comitato contro la repressione di Pisa - innalzavano cartelli e striscioni in difesa dei due studenti pisani. Il tribunale del riesame si è riservato di decidere. All'udienza non erano presenti i due imputati, trasferiti recentemente nelle carceri Perondi di Torino e Frediani di Spoleto.
30 gennaio
LE INDAGINI. Rivendicato con una lettera da Pisa l'attentato a un ripetitore a Lucca
Riferimenti a due esponenti delle Cor
LUCCA. Ci sarebbe la mano degli ecoterroristi [sic!] dietro l'incendio doloso che nella notte tra giovedì e venerdì ha danneggiato, la stazione mobile del ripetitore H3G (il gestore di telefonia mobile 3). L'attentato è stato rivendicato con una lettera fatta pervenire ieri mattina alla sede della redazione de «Il Tirreno» in via S. Croce. Diciassette righe scritte a mano nelle quali si fa riferimento a due giovani del Cor (cellule di offensiva rivoluzionaria) detenuti e si preannunciano nuove iniziative per recare danni all'economia. La missiva - spedita da Pisa il 28 gennaio - è stata acquisita dalla procura della Repubblica.
L'autorità giudiziaria – che ha delegato alle indagini i carabinieri del reparto operativo della stazione di Altopascio e la Digos - vuol capire se quella lettera è stata davvero spedita da elementi vicini alle cellule di offensiva rivoluzionaria oppure se si tratta di un tentativo di depistaggio. A tal proposito il magistrato sentirà nelle prossime ore i colleghi Di Bugno (pubblico ministero) e Salutini (gip) che hanno svolto indagini su William Frediani e Alessio Perondi detenuti da più di sei mesi (il primo a Torino, il secondo a Spoleto in regime di sorveglianza speciale) con l'accusa di associazione con finalità di eversione dell'ordine democratico. La missiva - aperta ieri mattina alle 9.30 da un redattore del nostro quotidiano - verrà confrontata con altre attribuite ai COR. Questo il testo: «Notte 27 gennaio. 4 litri benzina contro antenna telefonia mobile Altopascio. E' una vendetta per la detenzione di W. Frediani e A. Perondi. Non è finita qui. Causeremo altri danni all'economia per milioni. Arrestano nel mucchio, ma controllare il territorio è un'altra cosa».
Spesso il gruppo, ritenuto facente parte dei movimenti anarchici, avrebbe usato un normografo per rivendicare le proprie azioni. In questo caso, invece, le parole scritte in stampato paiono solamente allineate come - se l'autore avesse usato una riga di quelle utilizzate negli studi professionali dei geometri per evitare sbalzi nel tratto e nei caratteri. Negli ultimi due anni sono stati quattro, compreso quello dell'altra notte, gli attentati ai danni di antenne del gestori mobile «3»: a Cecina, Livorno e Castelfiorentino. Per fronteggiare l'improvvisa emergenza «ecoterrorismo» il prefetto ha disposto il raddoppio dei servizi di pattugliamento in tutta la Provincia con un occhio di riguardo agli obiettivi sensibili: ripetitori e antenne delle rete telefonica, tralicci dell'alta tensione. Nel frattempo i carabinieri hanno repertato del materiale combusto che verrà inviato al Racis di Roma per accertare con sicurezza quale tipo di liquido infiammabile è stato usato per dar fuoco ai due pneumatici della stazione mobile. Inoltre sono in corso indagini su alcuni elementi che gravitano nel territorio altopascese e vengono ritenuti vicini a gruppi estremisti. Un danno, quello alla stazione mobile di «3» che dovrebbe essere già stato riparato. Il servizio, interrotto nella giornata di ieri, è stato ripristinato dai tecnici fatti arrivare da Pisa dal compartimento toscano del gestore telefonico con sede legale a Trezzano sul Naviglio. L'ultimo episodio avvenuto in Lucchesia – relativo ad incendi dolosi a antenne della telefonia - risale al 12 luglio 2002 quando ignoti diedero fuoco a un ripetitore Omnitel installato a Marlia.
L'inchiesta sulle Cor, aperta dalla procura di Pisa, recentemente è passata a quella fiorentina dopo la contestazione del reato di associazione con finalità di eversione.
I due magistrati pisani che si erano occupati del caso sono sotto scorta da un mese per le minacce di morte ricevute.
H O M E
La nazione 31 luglio
La nazione dicembre 2004
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