MOVIMENTAZIONI DI CARICHI ECCEZIONALI Accade sempre più frequentemente che si debbano movimentare oggetti di dimensioni o di peso fuori norma rispetto alle caratteristiche delle vie di comunicazione. Relativamente alle dimensioni non cè altra soluzione che aggirare gli ostacoli se questi non possono essere rimossi; per i pesi, invece, si possono adottare varie soluzioni a seconda della effettiva portanza del terreno sul quale deve muoversi il carico eccezionale. Relativamente alla portanza occorre far notare che le strade, specie quelle urbane, ospitano nel sottosuolo diversi manufatti realizzati dagli enti che forniscono servizi (fognature, acquedotti, elettrodotti, linee telefoniche, metropolitane, parcheggi interrati, eccetera
). Tuttavia il vero inconveniente non è costituito dai grossi manufatti, dei quali si sa tutto o quasi, ma dei piccoli particolari che completano le opere importanti. Per citare il più frequente, evidenzio la fragilità dei torrini in muratura che raccordano le coperture dei manufatti importanti con la superficie stradale in modo da realizzare i passi duomo. Questi torrini, che per lo più hanno unaltezza di oltre i mt, sono generalmente costruiti con muratura ad una testa (12 cm) perciò, pur essendo idonei a sopportare il carico stradale che agisce sul chiusino, sono poco adatti a resistere alle spinte della terra quando il sovraccarico è fuori dal chiusino ed immediatamente adiacente allo stesso. In pratica sono molteplici le situazioni nelle quali i mezzi di traslazione tradizionali incontrano ostacoli insormontabili; tutta via la tecnologia di oggi permette di offrire valide alternative. Tutti sanno che il trasporto via acqua è uno ei più economici e sicuri, però non sempre si hanno vie dacqua a disposizione. Orbane, con lavvento dei teli in P.V.C. impermeabile, ossia gli stessi con i quali vengono realizzate alcune piscine domestiche, è possibile realizzare canali temporanei nei quali movimentare per brevi percorsi anche carichi eccezionalmente voluminosi o pesanti. La facilità, poi, con la quale si possono giuntare i teli vinilici permette anche di realizzare canalizzazioni che progrediscono con lavanzare del natante in modo da impiegare per poco tempo tutto il percorso interessato. Uno studio con questa tecnologia era stato fatto per la movimentazione del sottomarino Toti che avrebbe dovuto raggiungere il Museo della Scienza nel centro di Milano. In pratica, se al sottomarino (che ha un diametro di mt 3,70 ed una lunghezza di mt 46,00) fossero stati affiancati dei galleggianti di circa mt 2,15 per ognuno dei suoi bordi e di mt 2,00 a poppa e a prua, si sarebbe realizzata una superficie pari a mt 8,00 x 50,00 = 400,00 mq. Di conseguenza, poiché il Toti pesa 360 tonnellate, sarebbe stato sufficiente una immersione di 90 cm per farlo galleggiare. Un canale largo circa 10/12 mt realizzato a pezzi successivi di 100 mt avrebbe consentito la traslazione del sottomarino con un battente dacqua al massimo di 120/150 cm. La superficie stradale sarebbe così stata sollecitata al massimo con una pressione uniforme di 1.500 kg/mq. Se le strade di Milano non fossero in grado di sopportare il peso uniforme di 1.500 kg/mq (che corrisponde ad un mucchio di terra alto circa 1,00 mt, bisognerebbe chiudere la città a tutto il traffico veicolare e dichiarare fallimento. Relativamente ai costi nello studio effettuato si era valutato che i soli diritti televisivi per riprendere un evento così eccezionale (un sottomarino che naviga per le vie di una città storica con tutto lequipaggio schierato sul ponte tra due ali di folla plaudente, con lonore delle armi di tutti le marinerie del mondo ospitate per loccasione e con il suono delle rispettive fanfare, non è spettacolo da tutti i giorni) avrebbero ripagato le spese di trasporto o di organizzazione. La decisione di rinunciare al sottomarino è sembrata una dichiarazione di impotenza dellingegneria lombarda. |