21° SECOLO Scienza e Tecnologia n. 2-1995 LA VALORIZZAZIONE DELLE VIE DACQUA PUO PREVENIRE LE ALLUVIONI di Gianfranco Magrini <<< precedente Una soluzione allemergenza rifiuti Lutilizzo principale delle vie dacqua attrezzate per la navigazione fluviale potrebbe essere il trasporto dei rifiuti solidi urbani e dei residui dellincenerimento. Nella Valle Padana, già oggi esiste una diffusa conflittualità tra esigenze di smaltimento rifiuti e proteste delle popolazioni limitrofe alle discariche. Indipendentemente dai torti o dalle ragioni delluna o dellaltra esigenza è comunque oggettivo il fatto che questa situazione non può protrarsi allinfinito, perché tolta larea per lagricoltura, tolta larea urbanizzata, il territorio a disposizione per gli smaltimenti si riduce a poca cosa ed oltretutto è molto disdicevole trasformare la Valle Padana in unenorme pattumiera. Molto più saggio, anche se allo stato attuale po contrastare con forti interessi legati al prezzo dello smaltimento, sarebbe costruire enormi discariche sui bassi fondali esistenti oltre il delta del Po e, mediante chiatte, trasportare tutto quanto inutilizzabile in questi enormi contenitori dislocati al di fuori del territorio emerso. Le discariche da costruire in mezzo al mare avrebbero le identiche caratteristiche di quelle da costruire sulla terra ferma. Invece di scavare il buco, si costruirebbero le dighe per realizzare il cratere. Limpermeabilizzazione sarebbe identica sia sulla terra erma che in mezzo al mare; molto diverso sarebbe il rischio per rottura dellimpermeabilizzazione. Nel primo caso ogni percolamento dalla discarica finirebbe gioco forza nella falda freatica con grave pregiudizio per i pozzi degli acquedotti. Nel secondo caso il percolamento verrebbe diluito nellenorme massa del mare che comunque non alimenta alcun acquedotto. Le discariche esaurite potrebbero essere ricoperte con terra di coltura, dando quindi origine a delle nuove isole, di conquista incruenta, da destinare a ulteriori insediamenti turistici. Il grande movimento di natanti per il trasporto dei rifiuti giustificherebbe abbondantemente gli investimenti per le attrezzature portuali, con grande beneficio per tutti gli altri tipi di navigazione, compresa quella delle merci che potrebbe svilupparsi in un contesto di infrastrutture adeguate. Il ritorno alla vita dei fiumi renderebbe abbordabili i costi di salvaguardia e di gestione, ponendo definitivamente termine ai danni dovuti allincuria e, tirate le somme, farebbe risparmiare enormi costi sociali diretti ed indiretti. Diretti per gli esborsi di indennizzo e di ricostruzione, indiretti per lo sconvolgimento della produttività delle industrie collocate nelle zone disastrate e per i disagi patiti dalle popolazioni coinvolte. |