| IL GIORNALE Giovedì 3 novembre 1994 Gian Piero Scevola Dopo la lotteria dei rigori che ha tolto il mondiale allItalia, è diventato acerrimo nemico dei due pali e ha meditato vendetta. Lingegnere odia lo zero a zero. Un tecnico ha progettato una nuova porta con 5 settori supplementari per catturare più palloni. Cè un punteggio centesimale per ogni zona: 0,11 per pali e traverse colpiti; 0,05 per le aree laterali e 0,03 per larea sopra la traversa. Pareggio addio e partite senza gol, avete ormai i giorni contati. La vecchia e cara porta di calcio che ha creato unaneddotica stimolando la fantasia di tanti commentatori con i pali scheggiati o i sette centrati o addirittura la barba fatta alla traversa, ha trovato un nemico implacabile che la vuole trasformare e rivoluzionare. I rigori della finale mondiale tra Italia e Brasile sono stati una vergogna e tanti 0-0 del nostro campionato non sono da meno - afferma lingegnere milanese Gianfranco Magrini, direttore generale del Comitato città sotterranea (Cocis) e novello Archimede Pitagorico a tempo perso. Cosa fare allora per diminuire le probabilità di pareggio nelle partite decisive e incentivare il tiro a rete da lontano con conseguente vivacizzazione del gioco? E come aumentare linteresse nello spettatore che non dovrà più conteggiare solo i gol ma anche i punteggi centesimali prevedibilmente, secondo la teoria proposta da Magrini, molto più numerosi? E da un pezzo che osservo i tentativi di modificare le regole per dare più spettacolo al gioco, ma i risultati sono mediocri, continua il sessantenne ingegnere, da sempre tifoso del Milan e con un passato agonistico nellatletica leggera. Galeotto fu il mondiale dunque e gli errori decisivi dal dischetto di Baresi e Roberto Baggio per scatenare lansia innovatrice di Magrini. Dal fuorigioco corretto e riveduto al fallo sulluomo lanciato a rete, ai tre punti per la vittoria, le hanno pensate tutte - precisa Magrini - ma nessuno sì è mai chiesto se valesse la pena di allargare le porte. Ecco allora lintuizione acchiappagol che, ferma la sagoma tradizionale dei 2 metri e 44 per 7,32, ha aggiunto ai lati due fasce da un metro e mezzo di larghezza, unaltra da un metro sopra la traversa e a chiudere lo scalino così formato sul sette, due triangoli. Cinque settori supplementari dunque, ciascuno provvisto della sua rete, con un punteggio centesimale escogitato da Magrini per la destinazione del pallone: 0,11 per pali e traverse colpiti; 0,07 per i due sette rovesciati; 0,05 per le aree laterali; 0,03 per larea sopra la traversa. Il tiro finito invece nella vecchia e sorpassata, secondo Magrini, porta conserverebbe naturalmente il suo valore di unità. Niente da stupirsi quindi se nel calcio del terzo millennio si registrerà la vittoria di un derby per 4,76 a 2,88. Ecco allora che Vialli o Pancev, i maggiori affamati di gol, per un palo o per la solita questione di centimetri non imbroccano la porta tradizionale e la partita si conclude in parità, il loro quasi-gol verrà comunque premiato dal conteggio differenziato dei palloni finiti nelle cinque aree attorno alla vecchia cara porta. Si tratta di catturare le palle migliori, senza buttarle via come oggi avviene e di dar loro un certo punteggio - continua Magrini -. Non ho allargato le porte ma le ho soltanto circondate di zone utili allassegnazione della vittoria. E visto che i guardalinee tradizionali saranno in difficoltà con tante reti, ci aggiungo anche un guardaporte ufficiale. |