| IL GIORNO Sabato 13 agosto 1994 Piero Lotito Calcio - Dopo il Mondiale un ingegnere milanese propone un nuovo tipo di porta. Con i quasi gol niente più pareggi. A settembre il primo torneo sperimentale. Quei rigori di Italia - Brasile, una vergogna. Quegli 0-0 del nostro campionato, una vergogna. Qui ci vuole unidea. E unidea è venuta allingegnere milanese Gianfranco Magrini, direttore generale del Comitato città sotterranea (cocis): piantare in campo una porta che, oltre a presentare lo specchio regolare, abbia, ai due lati e sopra la traversa, altre zone da gol. Unidea come tante? No, perché questa avrà presto - verso fine settembre, vedremo - unoccasione di esperimento. Era un po che osservavo i tentativi di modificare le regole per dare più spettacolo al gioco. Tutti tentativi - spiega Magrini, ingegnere di costruzioni ma anche del tempo libero - di mediocre risultato. E la verifica è puntualmente arrivata con la finale del campionato mondiale, decisa ai calci di rigore. Fin qui le hanno pensate tutte: dal fuorigioco ai tre punti per la vittoria. Complicazioni che appesantiscono il gioco, senza che nessuno abbia mai pensato alla porta. Quante volte abbiamo urlato al gol vedendo la palla sfiorare il palo? Con questa porta, quel tiro sfortunato viene premiato da un certo punteggio, che scatterà soltanto a parità di gol veri, perché non si può negare che meriti più la palla che fa la barba al palo, come dice Pizzul, piuttosto che il tiraccio sparato in tribuna. Si è trattato insomma di catturare le palle migliori senza buttarle via come oggi avviene. Non ho allargato la porta, che rimane quella da tutti conosciuta, ma, in sostanza, lho circondata di zone eventualmente utili allassegnazione della vittoria. Con la porta dellingegner Magrini, che introduce una modifica del punteggio e non delle regole del gioco, avrebbero ovviamente validità sia i tiri sui pali e sulla traversa, sia quelli che finiscono si allincrocio dei pali ma fuori: qui è infatti sistemato un altro sette (rovesciato). Ecco ora il punteggio centesimale escogitato da Magrini (aperto tuttavia ad aggiustamenti che lo rendessero più semplice) in ordine di difficoltà dei tiri: 0,11 per i tradizionali due pali e la traversa - quella più alta non è che una fune metallica in trazione; 0,07 per i due sette rovesciati; 0,05 per le aree laterali; 0,03 per larea sopra la traversa; ancora 0,03 per altri pali o funi. Il tiro finto nellarea di porta vera e propria conserverebbe, naturalmente, il suo valore di unità. Un ulteriore vantaggio del sistema, Gianfranco Magrini lo vede nel fatto che, contrariamente a quanto succede per le nuove regole, sempre soggette alla corretta interpretazione dellarbitro, con questa porta ci sarebbe poco da contestare: quando la palla è nel sacco, là rimane. Già, perché ciascuna delle cinque nuove zone della grande porta avrà una propria rete a fondo chiuso. Lesperimento verrà fatto a Schignano, piccolo centro in provincia di Como, sul campo comunale a suo tempo progettato dallo stesso ingegner Magrini: un campo che ha la singolarità di essere sistemato al quarto piano duna costruzione che comprende, tra le altre strutture, una grande palestra. Vi si svolgerà un torneo tra squadre a 7 giocatori, arbitrato da un fischietto federale. Tutto pronto, quindi, per limportante prova, che arriverà proprio a festeggiare linaugurazione della palestra. Non è stato facile, ma il sindaco di Schignano, Evaristo Gaggetta, sè lasciato convincere della straordinarietà dellavvenimento. Chissà mai che non sia destinato a cambiare il gioco del calcio. Soprattutto, che non abbia la ventura di trasformare il leggendario quasi gol di Nicolò Carosio in un gol belle fatto. |