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IL DIALETTO DI SPEDALETTO
(frazione di Pistoia)
Innanzitutto chiariamo per quale ragione riteniamo importante conoscere il dialetto di Spedaletto.
A nostro avviso Spedaletto è importante perché:
1) è una località posta a Nord del Crinale Appenninico e lungo la linea linguistica La Spezia - Rimini;
2) è l'unica frazione del Comune di Pistoia nella Valle del Limentra
Occidentale
3) è considerata dai sambucani come parte stessa della Sambuca
4) perché inizialmente sottoposta alla Diocesi di Bologna
(http://groups.msn.com/ALTORENOTOSCANO/spedaletto.msnw)
5) perché non distante da Spedaletto abbiamo San Pellegrino al Cassero dove
il dialetto è gallo toscano
(http://groups.msn.com/ALTORENOETOSCANA/ildialettodisanpellegrino.msnw)
Detto questo dobbiamo capire come è il dialetto di Spedaletto (almeno a livello sincronico):
A tale proposito il Dr. Daniele Vitali è stato indispensabile, ecco cosa ci ha scritto:
"Orsigna e Spedaletto: sono sicuramente pistoiesi!
29.04.2004
IL DIALETTO DI FIUMALBO (MODENA)
Un dialetto non Alto Renano, ma che può essere interessante conoscere come sorta di "elemento di controllo"
Navigando su internet siamo imabattuti nel sito www.fiumalbo.com, completamente dedicato al paese di Fiumalbo in provincia di Modena. All'interno del sito c'è anche un piccolo dizionario che abbiamo consultato con grande interesse, riscontrando numerosi vocaboli in uso anche nei nostri dialetti.
Come è noto il paese di Fiumalbo si trova (proprio come i nostri Comuni) lungo la linea Rimini - La Spezia che secondo gli studiosi divide l'Italia in due: da una parte i dialetti settentrionali e dall'altra i dialetti centro - meridionali e il toscano.
Il dialetto di Fiumalbo risulta essere interessante anche perché il Comune è posto al confine della Provincia di Pistoia, ma separato dall'Alto Reno. Tale dialetto, dunque, può essere utilizzato per verificare il grado di penetrazione del dialetto pistoiese in aree marginali dell'Emilia (naturalmente tale confronto non è esente da imprecisioni considerata la vicinanza con Lucca(1)).
Per tale confronto abbiamo deciso di avvalerci dei medesimi criteri utilizzati per instaurare il confronto fra pistoiese e i dialetti della nostra zona, ovvero:
1) abbiamo utilizzato esclusivamente il "Vocabolario Pistoiese" edito dalla Società Pistoiese di Storia Patria nel 2000 (il che ci ha portato COMUNQUE a escludere termini chiaramente toscani o della motagna pistoiese come baggioli, ciugo, pommo, vellana, etc.);
2) abbiamo escluso tutti i termini che sono in uso a Pistoia ma considerati italiani (es: ortica);
3) abbiamo escluso tutti i termini che non avessero un perfetto corrispondente nel pistoiese (con la sola eccezione di Spepeta data la strettisima correlazione fra il termine fiumalbino e quello pistoiese).
Per la presentazione del vocabolario abbiamo rispettato l'organizzazione disposta dal gestore del sito, inserendo (nel caso di corrispondenza) il vocabolo pistoiese tra il significato del termine in italiano e quello in inglese, ovvero:
TERMINE IN DIALETTO LOCALE > Italiano > EQUIVALENTE PISTOIESE > Inglese
Ad ogni corrispondenza viene dato un numero progressivo in lettere romane posto fra parentesi (I),(II),(III), etc.)
1. ARCILE > Amadia > Closet
2. AGNEDANO > Ontano > Alder
3. AMPON > Lampone > Raspberry
4. ASCHERA > Nostalgia > ASCHERO > Homesickness (I)
5. BABAN > Tonto > Dum
6. BADALU' > Disordine o Casino > BADANAIO > Disorder or Mess (II)
7. BAGAJO (persona) > Buono a niente > Good for nothing
8. BAGAJO > Coso > Thingamajig
9. BAGGIOLO > Mirtillo > Blueberry
10. BALOTTO > Castagna bollita > BALLOTTO > Boiled chestnut (III)
11. BATTOLA > Crepitacolo > Noisemaker
12. BEGO > Verme > Worm
13. BERIGOLO > Ombellico > Navel
14. BERLETTEGO > Solletico > Tickle
15. BIACCO > Biscia d'acqua > Water snake
16. BIASCJARE > Masticare > BIASCIARE > Chew, to (IV)
17. BICHIEROTTO > Bicchiere di vino > Glass of wine
18. BIUSCIO > Pane Senza Companatico > Bread Without "Companaddego", Plain
19. BOLGIA > Tasca > Pocket
20. BORDARE > Picchiare > BORDARE > Hit, to (V)
21. BOTTO > Rospo > BOTTA > Toad (VI)
22. BOZZO > Pozza >BOZZO > Swimming hole (VII)
23. BROCCIOLO > Ghiozzo / Scazzone > BROCCIOLO > Darter (VIII)
24. BRUSJIN > Tostino > BRUSCA > Coffee Roaster (IX)
25. BUDREGON > Buzzone > BUDRIONE > Beer gut (X)
26. BUGGHERA > Bufera > Storm
27. BUIOTTA > Bottiglia dell'acqua calda > Hot water bottle
28. BURE > Buio > Dark
29. BURREGA > Scorta > Supply
30. CAICCHIO > Piolo > Peg
31. CANDELOTTO > Ghiacciolo > CANDELOTTO > Icicle (XI)
32. CAREGA > Poltrona > Armchair
33. CAVAGNARA > Cesto > Basket, Large
34. CAVAGNO > Canestro > Basket
35. CAVEDON > Alare > Andiron
36. CICCIA > Carne > Meat
37. CIRESJA > Ciliegia > Cherry
38. CIUGO > Ciuco > Donkey
39. CODDEGA > Cotenna > Pork Rind
40. COMPANADDEGO > Companatico > Bread, Anything Eaten With .....
41. CORAME > Pelle > Leather
42. COVELLE > Qualcosa > Something
43. CROCCHION > Testone > CROCCHIONE > Thickheaded (XII)
44. DECIULLATE > Datti da fare > Get on with it
45. DRENTO > Dentro > DRENTO > Inside (XIII)
46. ERBA PUTTA > Acetosa > Sour Grass
47. FERRO > Falce > Scythe
48. FORMIGOLA > Formica > FORMICOLA > Ant (XIV)
49. FOTTA > Stizza > FOTTO' > Anger (XV)
50. FREDDO BARBIN > Freddo che pela > Biting Cold
51. FREDDO LECCHIN > Freddo che pela > Biting Cold
52. FROLA > Fragola > Strawberry
53. FRUSCJADA > Caldarrosta > FRUGIATA > Roasted Chestnut (XVI)
54. GNUDO > Nudo > Naked
55. GNUDO A BEGO > ? > Stark Naked
56. GHIARA > Letto del fiume > River bed
57. GHERDA > Birichino > Naughty
58. INCULENTE > Noioso > Boring
59. LANNO > Acero > Maple
60. LARIA > Alare > Andiron
61. LAVEZZO > Pentola a tre piedi > Kettle with three feet
62. LEVADORE > Lievito > Yeast
63. LEVVORA > Lepre > Hare
64. MALOSSA > Palla Di Neve > Snowball
65. MAZZOTON > Testa Dura > Stubborn
66. MENNI > Pappa > Porridge
67. ORTESGILLA > Lucertola > Lizzard
68. ORTIGA > Ortica > Nettle
69. PACCHIANA > Rana > Frog (female)
70. PACCHIANADA > Caduta > Fall
71. PACCHIERA > Pastella > PACCHIEROTTA > Batter (XVII)
72. PECCHIA > Panna > Cream
73. PEDEGADE > Abitudini, cattive > Habits, bad
74. PENADO > Roncola > Pruning Tool
75. POMMO > Mela > Apple
76. PORRO > Verruca > Wart
77. SCAVADDOLO > Gnocco di patate > Potato dumpling
78. SCRANNA > Sedia > Chair
79. SERODENE > Autunno > Autumn
80. SLUSCIGARE > Scivolare > Slip, To
81. SLUSCIGHELLA > Scivolata > Slip On Ice
82. SPEPETA > Boccalone > SPEPA (ragazzina chiaccherina e saccente) > Know-It-All (XVIII)
83. STRACCHE > Bretelle > Suspenders
84. STRANUZZO > Starnuto > Sneeze
85. TORE > Prendere > to Take
86. VELLANA > Nocciola > Hazelnut
87. ZIZZOLA > Freddo Intenso > ZIZZOLA > Freezing Cold (XIX)
Su 87 vocaboli presenti in questo piccolo dizionario 19 presentano una corrispondenza col pistoiese cittadino. Un dato significativo dato che è pari al 21,6%, ovvero a oltre 1/5 di tutti i vocaboli totali.
Inoltre, stando a questo piccolo vocabolario, il dialetto parlato a Fiumalbo presenterebbe una spiccata tendenza "toscana" (2), a titolo di esempio:
1) sono presenti vocaboli tipicamente toscani e che non trovano riscontro neppure nelle frazioni più toscanizzanti del Comune di Sambuca Pistoiese (es: "avellana");
2) le vocali finali -e ed -o in alcuni casi permangono anche se precedute da -n- (ad esempio "agnedano");
3) il vocalismo pare di tipo toscano con il mantenimento delle vocali atone all'interno delle parole e l'assenza delle vocali lunghe (o geminate);
4) il consonatismo presenta una tendenza toscana nel non scempiare le consonanti doppie (vedi "scranna"). Da notare inoltre la presenza della fricativa prepalatale sorda (cfr. il "sc" di "biasciare") che il Rohlfs ci ricorda essere di "schietta toscanità" (G. ROHLFS, "Grammatica Storica della Lingua italiana e dei suoi dialetti", Torino, 1999, p. 406) (3).
Il dialetto di Fiumalbo s'inquadra quindi perfettamente all'interno della calssificazione dei dialetti della nostra zona come dialetto "gallo toscano", fortemente imparentato coi nostri dialetti anche per la sua somiglianza col pistoiese.
Da segnalare, infine, il termine "crocchion" (da notare le due "c") che vuol dire, in accordo col pistoiese, "testone". Tale termine si è trasferito dalla Fiumalbo alla vicina Fanano, ma perdendo il suo significato: per gli abitanti di Fanano i "crocchioni" non sono dei testoni, ma delle persone che "gracchiano" come cornacchie (cfr. F. GUCCINI, "Dizionario del dialetto di Pavana", Nueter - Pro Loco di Pavana, 1998, p. 49) (4).
NOTA:
(1) In effetti molte coincidenze tra dialetto di Fiumalbo e pistoiese potrebbero essere derivate dal lucchese; la cosa non dovrebbe comunque stupire dato che i due vernacoli toscani sono fra loro imparentati (varietà Toscano - occidentale), né cambierebbe sostanzialmente i termini del confronto: penetrazione di vernacoli toscano - occidentali in Emilia anziché penetrazione del vernacolo pistoiese nell'Emilia.
(2) il Meyer Lubke (F. D'OVIDIO - M. MEYER LUBKE, "Grammatica storica delle lingua e dei dialetti italiani, Hoepli, Milano, 2000, p. 199) classifica il dialetto di Fiumalbo come dialetto toscano che "mostra l'influenza settentrionale nel passaggio di 'T' in 'd'".
(3) In merito all'uso di "sc" abbiamo ricevuto una cortese nota del Dott. Daniele Vitali, studioso dei dialetti emiliani e curatore del celebre "Dizionario Bolognese" pubblicato da Vallardi:
"Volevo solo dirle che, per aver sentito due volte il dialetto di
Fiumalbo, so che il suono sg della Sambuca c'è anche lí (vosge, crosge, lu
el disge), e che quindi probabilmente hanno scritto sc ma pronunciano
proprio sg anche loro".
Se quanto riportato da Vitali è vero (e non c'è motivo di dubitarne), da un lato dovremmo registrare un fenomeno fonetico "sg" non toscano, ma al tempo stesso un ulteriore elemento di comunanza fra questo dialetto della provincia di Modena e gli altri dialetti "gallo - toscani" per i quali si rimanda alla pagina sui "dialetti pistoiesi" e in particolare a "scempimenti ed isoglosse". Da notare peraltro come il suono "sg" possa comunque essere una evoluzione in chiave sonorizzata sia della particolare "g" toscana (vedi la 'g' di "stagione") che della "sc" di parole come "cescio" (italiano "cecio").
(4) Al fine di non creare confusioni dobbiamo chiarire che né a Fanano, né a Sestola si parlano dialetti gallo - toscani, ma veri e propri dialetti emiliani: "Abbiamo, poco fa, parlato di "famiglia dialettale". Mi sembra di poterla identificare in quel gruppetto di dialetti che, partendo grosso modo da quella zona chiamata "romagna toscana" va, lungo certe fasce di monti, a toccare Castiglion dei Pepoli, la Vallata della Limentra di Suviana fino alla stessa Suviana, Sambuca, Granaglione, Lizzano in Belvedere e Vidiciatico; poi, facendo un bel salto (e si guardi, su una carta, che salto) l'Alto Frignano (Pievepelago, Fiumalbo, Riolunato), l'Alta Garfagnana e la Lunigiana Inferiore" (F. Guccini, "Dizionario del dialetto di Pavana", Nueter - Pro Loco di Pavana, Porretta Terme - Pavana Pistoiese, 1998, pp. 9 - 10). Il termine "crochioni" in uso da quelle parti è pervenuto da aree toscane e gallo - toscane, ma perdendo il suo significato originario (lassù parlano diverso ...)
per leggere due esempi di dialetto fiumalbino clicca qui
Segnaliamo inoltre che anche Fiumalbo (come l'Alto Reno) è stato terra toscana per molti secoli. Precisamente Fiumalba fu Toscana fin quando (anno 1038) il marchese Bonifacio di Toscana, padre di Matilde di Canossa, donò al vescovo di Modena Viberto la "Rocca che si chiama Fiumalbo". Per chi vuole saperne di più clicchi sotto
http://www.comunitamontana-del-frignano.emr.it/comuni/fiumalbo/storiamonum.htm
FRIGNANO TOSCANO
DA "LA PADANIA" 21 ottobre 1998
Nel marzo 1848 la popolazione di Pievepelago si
ribellò all'annessione del Ducato di Modena ai Savoia
«Vogliamo il Frignano libero!»
I rivoltosi erano guidati dal medico condotto Lorenzo Lardi di Fanano
di Alina Mestriner Benassi
[Tralasciamo l'inizio dell'articolo pieno della solita propaganda leghista a suon di 'Repubblica del Nord' - 'Abetone zona di confine', etc., etc. per giungere all'aspetto importante della vicenda]In questo contesto, vorrei ricordare un episodio antico e poco noto, che ben delinea l'anima di questa gente, abituata da secoli all'isolamento della natura impervia e a un lavoro talmente duro da ridurre ogni voce del mondo alla pura e semplice essenza dei fatti in sè per sè. Nel marzo del 1848 si ebbe a Pievepelago, nell'Alto Frignano, un tentativo separatista. Erano passati soltanto pochi giorni dalla prima partenza da Modena dell'ultimo duca d'Este, Francesco V, che si era ritirato in territorio austriaco lasciando in città un reggente con l'ordine di dare al popolo uno statuto e di sciogliere le truppe dal giuramento di fedeltà, quando si proclamò il governo provvisorio. Giuseppe Malmusi ebbe l'incarico di reggere l'ex Ducato e nominò dei delegati per ogni dicastero governativo. Fu chiesta inoltre l'annessione al Regno di Carlo Alberto di Savoia, nonostante il parere contrario del partito mazziniano. A Pievepelago serpeggiò, a questo punto, la ferma volontà di non restare inerti. Quella semplice e umile gente montanara nutriva sentimenti di devozione e di fedeltà ben radicati nei confronti del sovrano e rimase comprensibilmente perplessa e restia a darsi a un governo che sentiva lontano e "foresto". A Pavullo era stato inviato, come nuovo delegato governativo, Giovanni Soragni a sostituire il rappresentante del Duca, Giambattista Barbieri, ma la voce della nuova autorità, una circolare indirizzata ai sindaci del Frignano, passò nell'indifferenza generale. A Pievepelago rimase il conte Camillo Poggi, guardia nobile ducale, e le insegne degli Este furono lasciate al loro posto sulle porte degli uffici governativi. Fu allora che un certo numero di persone armate di bastoni o altri arnesi inscenarono nelle strade una dimostrazione. Preso atto da parte della popolazione della fine del dominio estense, ci si diede da fare per sancire la separazione da Modena e l'indipendenza del Frignano. Le poche notizie sull'evento si possono trovare in un fascicolo, conservato nel Museo del Risorgimento di Modena e ricavato da alcune schede dell'Archivio di Stato di Torino, fatto che può spiegare inequivocabilmente come anche questo, seppure effimero, anelito d'indipendenza sia stato manipolato da una storiografia pronta a falsare qualsiasi episodio non perfettamente inquadrato nella retorica risorgimentale. I pievaroli avrebbero agito soltanto per arrivare all'annessione con il Granducato di Toscana. Tanti sfracelli: la raccolta delle firme, le segrete adunanze in casa del medico condotto Lorenzo Lardi di Fanano, l'uscita "in armi" della rivoluzionaria compagnia per le vie del paese, e tutto per consegnarsi a Leopoldo II, mite e bonario sovrano, quasi fotocopia dell'Este. Ecco testualmente, dall'accennata fonte dell'Archivio piemontese, la lettera del Delegato di Finanza al Governo Malmusi: «Il Ricevitore di Finanza a Pievepelago, Domenico Venturi, informa, per espresso giunto a Modena, che il 27 corrente presentavasi Bellettini di Fanano, richiedendogli la sua firma per l'unione di Pievepelago e paesi contermini alla Toscana; che, recatosi a casa di quel dottor Lardi, ove erano adunati Toscani suoi parenti, uscirono insieme alla Giuditta, moglie del Lardi, e alla Teresa Marcolini, gridando e abbattendo le insegne della Dispensa e della Ricevitoria». Poche righe, per liquidare nel ridicolo un evento, che se pur deformato, potrebbe fare riflettere i contemporanei. Due giorni prima le truppe di Leopoldo, approfittando della crisi del vicino Ducato, avevano occupato Massa, Carrara e i territori della Lunigiana e della Garfagnana che facevano parte dello Stato Estense, attuando antiche e ben note aspirazioni ed è plausibile che l'anelito autonomista frignanese potesse essere strumentalizzato dal governo di Firenze per soddisfare le proprie mire espansionistiche. Il 24 di giugno il governo di Modena fu affidato dal Municipio al conte Ludovico Sauli d'Igliano, senatore e commissario del Re di Sardegna, ma dopo che Milano cedette ai patti procurati da Carlo Alberto, la Reggenza istituita da Francesco V dichiarò nulli gli atti del Governo provvisorio. Il Duca d'Este tornò a Modena il 10 agosto e, concedendo subito amnistie e riforme, riguadagnò presto l'affetto del suo popolo. Per quanto riguarda il significativo episodio frignanese, si sappia che gli "aspiranti toscani"rimasero fedeli al Duca fino alla resa dei conti, difendendo da prodi le loro montagne anche contro le truppe napoleoniche che salivano dalla Toscana e se non riuscirono a rendere indipendente il Frignano, si adoperarono con tutta l'anima perché lo fosse perlomeno il Ducato. Il 13 giugno 1859, Modena rinunciò alla propria autonomia e si asservì al Piemonte.
IL DIALETTO RURALE DELLA VAL SAMOGGIA (BAZZANO, MONTEVEGLIO, CASTELLO DI SERRAVALLE, SAVIGNO)
L'esame di un dialetto tipicamente "bolognese" dimostra che è diversissimo dai dialetti gallo - toscani dell'Alto Reno
Al fine di dimostrare l'appartenenza dei nostri dialetti al gruppo "gallo - toscano" e non ai dialetti genericamente bolognesi, o emiliani, abbiamo voluto realizare un confronto con un tipico dialetto rurale della provincia di Bologna.
Se la nostra ipotesi (che vuole i dialetti dell'Alto Reno essere separati dai dialetti emiliani tipici) risulta corretta ci dobbiamo, infatti, aspettare che un dialetto bolognese rurale si allontani parecchio dal nostro modello dialettale per adeguarsi a quello bolognese.
La nostra scelta è caduta sul dialetto parlato nella Valle del Samoggia per tre ragioni:
1) conosciamo persone del luogo;
2) esiste per questo dialetto un dizionario di buona qualità;
3) è un dialetto che giunge fino a zone collinari (Castello di Serravalle e Monteveglio) e montane (Savigno).
Anticipiamo che gli esiti di questo confronto ci hanno confortato nella nostra ipotesi che i dialetti altorenani non appartengano al gruppo genericamente inteso come "bolognese" o "emiliano", ma ad una famiglia distinta che abbiamo definito come "gallo toscana" (a suo volta suddivisa in un gruppo di dialetti di tipo emiliano e un gruppo di dialetti di tipo toscano).
Ovviamente, al fine di assicurare l'omogeneità della ricerca, abbiamo utilizzato i medesimi criteri già utilizzati per confrontare il pavanese col bolognese e il pistoiese (che sono poi glistessi criteri usati per il treppiese, il lustrolese e i dialetti parlati a Suviana).
Testi usati:
S. MONTAGUTI, "Il dialetto bolognese del contado: parole dimenticate o a rischio di estinzione rinvenute nella Valle del Samoggia", s.e., Castello di Serravalle, 1997
D. VITALI - L. LEPRI, "Dizionario bolognese", Vallardi, Milano, 2000
G. GIACOMELLI, "Vocabolario Pistoiese", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia 2000
Parole verificate: Tutte le parole che iniziano con le lettere D, E ed O comprese nel dizionario del Montaguti e per le quali si è trovata una coincidenza significativa col bolognese o il pistoiese.
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Ordine di lettura: samoggino > bolognese > pistoiese > italiano
1) SAMOGGIA Dabaun BOLOGNA Da Bon (1) PISTOIA --- ITALIANO Davvero
2) SAMOGGIA Dan BOLOGNA Dann PISTOIA Danno ITALIANO Danno
3) SAMOGGIA Dàp BOLOGNA Dopp (1) PISTOIA ---- ITALIANO Dopo
4) SAMOGGIA Dàuga BOLOGNA Douga (1) PISTOIA ---- ITALIANO Doga
5) SAMOGGIA Dàulz BOLOGNA Doulz (1) PISTOIA ---- ITALIANO Dolce
6) SAMOGGIA Dàunca BOLOGNA Donca (1) PISTOIA ---- ITALIANO Dunque
7) SAMOGGIA Dè BOLOGNA Dèr PISTOIA ---- ITALIANO Dare
8) SAMOGGIA Dé BOLOGNA Dé PISTOIA --- ITALIANO Giorno
9) SAMOGGIA Dii BOLOGNA Diir PISTOIA Dire ITALIANO Dire
10) SAMOGGIA Didaun BOLOGNA Didon (1) PISTOIA --- ITALIANO Pollice
11) SAMOGGIA Difarainza BOLOGNA Difarenza (2) PISTOIA ---- ITALIANO Differenza
12) SAMOGGIA Dimondi BOLOGNA Dimondi PISTOIA ---- ITALIANO Molto
13) SAMOGGIA Dlezar BOLOGNA Dliizer PISTOIA --- ITALIANO Scegliere
14) SAMOGGIA Dmandga BOLOGNA Dmandga PISTOIA --- ITALIANO Domenica
15) SAMOGGIA Dobit BOLOGNA Dobbi PISTOIA --- ITALIANO Dubbio
16) SAMOGGIA Dooic BOLOGNA Doic PISTOIA --- ITALIANO Soffice
17) SAMOGGIA Doormia BOLOGNA Doormia PISTOIA --- ITALIANO Sonnifero
18) SAMOGGIA Dré BOLOGNA Drii PISTOIA Dreto (3) ITALIANO Dietro
19) SAMOGGIA Druvè BOLOGNA Druvèr PISTOIA --- ITALIANO Adoperare
20) SAMOGGIA Du BOLOGNA Duu PISTOIA Due ITALIANO Due
21) SAMOGGIA Duraun BOLOGNA Duron (1) PISTOIA Duroni ITALIANO Duroni
22) SAMOGGIA Duree BOLOGNA Durèr PISTOIA --- ITALIANO Resistere
23) SAMOGGIA Dvanè BOLOGNA Dvanèr PISTOIA --- ITALIANO Dipanare
24) SAMOGGIA Dvintè BOLOGNA Dvintèr PISTOIA --- ITALIANO Diventare
25) SAMOGGIA Dzoun Bologna Dzon PISTOIA ---- ITALIANO Digiuno
26) SAMOGGIA Elba Bologna Elba PISTOIA ---- ITALIANO Alba
27) SAMOGGIA èra BOLOGNA èra PISTOIA --- ITALIANO Aia
28) SAMOGGIA Eerba BOLOGNA Eerba PISTOIA Erba ITALIANO Erba
29) SAMOGGIA èrzan BOLOGNA èrzen PISTOIA --- ITALIANO Argine
30) SAMOGGIA èsan BOLOGNA èsen PISTOIA ---- ITALIANO Asino
31) SAMOGGIA èv BOLOGNA èv PISTOIA --- ITALIANO Ape
32) SAMOGGIA Ooc' BOLOGNA òc' PISTOIA --- ITALIANO Occhio
33) SAMOGGIA Ooca BOLOGNA Ooca PISTOIA Oca ITALIANO Oca
34) SAMOGGIA Omd BOLOGNA Ommd PISTOIA --- ITALIANO Umido
35) SAMOGGIA Omid BOLOGNA Ommid PISTOIA ---- ITALIANO Piatto cotto in umido
36) SAMOGGIA Ount BOLOGNA Ont PISTOIA --- ITALIANO Unto
37) SAMOGGIA Oov BOLOGNA Oov PISTOIA òvo (3) ITALIANO Uovo
38) SAMOGGIA Ovra BOLOGNA Oovra PISTOIA --- ITALIANO Bracciante
Non è considerata come coincidenza "ostriga" perché in Val Samoggia è usata come esclamazione come in Veneto. Da notare la presenza nel dialetto della Valle del Samoggia di alcuni vocaboli importati come il lucchese e pistoiese "frugiata" per caladarrosta (pronuncia locale "frusà").
NOTE:
[1] La "O" va letta come "A" tenedente ad "O".
[2] LA "E" va letta come "A" tendente ad "E"
[3] Termine presente nel "Vocabolario Pistoiese". Gli altri termini attribuiti a Pistoia non sono dialettali, ma termini italiani usati nella cittadina toscana.
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I risultati di questo confronto dimostrano chiaramente che il dialetto parlato nella Valle del Samoggia appartiene al gruppo dei dialetti bolognesi, infatti:
1) a fronte di 38 coincidenze riscontrate tra il dialetto parlato nella Val Samoggia e il Bolognese troviamo solo 8 coincidenze col pistoiese (rapporto circa di 5:1). Delle otto coincidenze col pistoiese ben sei sono da considerarsi genericamente italiane e solo due ("dreto" e "ovo") sono propriamente dialettali (rapporto 19:1);
2) la fonetica mostra spiccate caratteristiche emiliane e/o bolognesi (vedi l'uso delle vocali lunghe, l'uso di "z" in luogo di "c", etc.)
Come si ricorderà, al contrario, il confronto di bolognese e pistoiese coi vari dialetti parlati nell'Alto Reno ha dato esiti ben diversi:
1) una forte presenza di vocaboli pistoiesi e una (relativamente) scarsa preesenza di vocaboli bolognesi o genericamente emiliani;
2) un vocalismo e un consonatismo in cui risulta evidente una matrice di tipo toscano (oltre che emiliano).
I dialetti alto - renani (ma questo discorso può essere esteso anche al dialetto di Fiumalbo come abbiamo visto) non sono dunque genericamente "emiliani", "gallo italiani" o "padani", ma vanno classificati in un gruppo a parte, gruppo che riteniamo vada correttamente chiamato "gallo - toscano" (1).
NOTA:
(1) Giorgio Filippi ( vedi gli articoli su "La Musola") era in errore sull'attribuire questi dialetti sopravvivenze di una lingua celto - ligure - etrusca, ma aveva colto nel segno nel ritenerli un gruppo linguistico distinto sia dal toscano che dall'emiliano.