Tutto
è cominciato una notte, stavo camminando per i boschi vicino il mio paese
cercando di imparare a mantenere la concentrazione necessaria a lanciare incantesimi
anche mentre cammino su terreni angusti quando, ad un tratto, fui attirato come
da una forza mistica in una radura illuminata solo dal tenue bagliore della
luna.
Qualcosa di mistico, oltre la mia comprensione, mi costrinse a chiudere gli
occhi e adagiarmi al suolo... Vidi l'Harbringer!
Lo vidi mentre dilaniava popolazioni ormai passate alla leggenda, mentre distruggeva
città così maestose che neppure la reggia di Teodoro II vi puo
essere paragonata. La furia che si scatenò dalla sua semplice volontà
mi fece provare un senso di incredibile ribrezzo nei confronti delle discipline
che stavo in quel periodo cominciando a conoscere e che ora sono tutta la mia
forza. Caddero montagne di fuoco, gli oceani inghiottirono interi continenti
e altri se ne formarono, le montagne crebbero a tal punto da riversarsi per
il loro stesso peso sugli sventurati che crearono le proprie città nei
loro pressi, una miriade di fulmini e uragani dalla forza incommensurabile sterilizzarono
il suolo, e infine l'oscurità si riversò sul mondo. Poi tutto
finì.
Persi conocenza per un tempo a me sconosciuto, credo un'ora ma non e sono certo,
poi all'improvviso una luce accecante mi avvolse e vidi lei.
La mia dea, Ifisen, mi confortò e mi aiutò a rialzarmi. Fui sorpreso
come un bambino di vederla ma ero stranamente tranquillo. Stavo per chiedere
spiegazioni quando lei cominciò a parlare:
“Caro Arakinose, il mondo sta per conoscere un periodo tristemente importante
per tutti gli uomini. Un momento simile lo conobbero già gli Elfi e i
Nani ed ebbero la peggio entrambi.
Harbringer sta per tornare come si narra nella Profezia, ora verrà a
giudicare gli uomini. Sarete in grado di soddisfarlo?
Gli dei non esistono senza qualcuno che li adori e se voi mortali scomparirete
anche a noi immortali toccherà la stessa fine. Sia gli dei che vivono
nei cieli sia quelli che dimorano nell'Abisso stanno cercando di salvarvi, ma
un grande Caos regna tra gli immortali, non c'è organizzazione, non c'è
alcuno schema da seguire acettato da tutti, tu sai come io invece credo che
tutto ha un ordine, tutto segue leggi rigide e nulla sfugge a tali leggi. Questo
ordine di cose voi mortali lo chiamate "La Legge”. Ebbene ti ho scelto
insieme ad altri due miei discepoli, uno per ogni casta che voi ritenete importante:
un Mago, un Guerriero e un Chierico. Il loro nome è Tiamat e Jarel Kane.
Non cercarli, vi incontrerete quando sarà il tempo.
Il vostro compito è quello di organizzare le città, i continenti,
il mondo per prepararsi alla venuta di Lui. Per essere pronti dovete mantenere
una società ordinata, rispettante La Legge, e equilibrare il bene e il
male. Il tuo compito sarà quello di portare il Bene ove il male è
troppo forte ma bada, non dovrai rompere l'equilibrio...”
Con queste parole Ifisen, la mia dea, mi lasciò.
Per alcuni giorni non seppi cosa fare ma una notte ebbì l'ispirazione:
dovevo andare sull'isola di Arakas, lì era il mio posto, lì avrei
fondato una Gilda insieme ai miei due compagni di ventura, Tiamat e Jarel, con
lo scopo di obbedire a Ifisen.
-----Da un antica pergamena scritta dal
pugno di Arakinose -II-