Le dimensioni del problema | |||||||||||||||||||||||||||||||
Si sostiene da tempo che la Lombardia è la regione del Nord Italia con i più scarsi collegamenti internazionali. Se si esclude il valico di Chiasso, di dimensioni modeste e ormai sovraccarico, praticamente non esistono collegamenti ferroviari con il Centro e Nord Europa commercialmente validi. Questa carenza non è un danno per la sola Lombardia dove si generano o hanno destinazione la maggioranza dei traffici commerciali da e per l'Italia. La carenza di collegamenti diretti Lombardia-Europa centrale è un danno per tutta l'economia nazionale. Va tenuto presente che l'andamento del traffico complessivo dell'Italia con i paesi del Nord Europa è cresciuto fino al 1970 a tassi particolarmente elevati (del 4,9% annuo il traffico merci ferroviario e del 5,3% il traffico passeggeri). Dal '70 al '77 sull'andamento dei traffici hanno pesato molti elementi perturbativi e la crescita si è ridotta al 2% circa annuo. La riapertura del canale di Suez ha influito positivamente sulla ripresa del commercio fra l'Europa centrale e il Mediterraneo e più ancora influirà in futuro. La societa' di ricerche Electroconsult ha rilevato in proposito, durante il convegno tenuto a Milano il 27 novembre 1978 sul tema "Sistema alpino centrale", che "L'interscambio tra Svizzera, Baviera, Baden Wurttemberg e Austria con i Paesi interessati alle rotte del Mediterraneo (esclusi olio greggio e prodotti petroliferi) potra' crescere dagli 11,96 milioni di tonnellate del 1976 a 24,2 milioni di tonnellate per il 1990". E' stato sulla base di queste valutazioni che la Regione Lombardia ha gia' da tempo lanciato il progetto di realizzare un traforo ferroviario sotto lo Spluga, per collegare Milano a Coira attraverso Lecco. E' stato costituito un Comitato promotore del traforo che ha gia' eleborato una nutrita serie di studi Tecnico-economici. Per la parte italiana, l'ipotesi di traforo dello Spluga richiede il potenziamento della tratta ferroviaria Milano-Lecco e soprattutto Lecco-Chiavenna, che oggi ha una velocita' commerciale bassissima. | |||||||||||||||||||||||||||||||
foto Brunetti - Milano | |||||||||||||||||||||||||||||||
foto Brunetti - Milano | |||||||||||||||||||||||||||||||
foto Brunetti - Milano | |||||||||||||||||||||||||||||||
Il progetto che qui s'illustra offre una soluzione avanzatissima al problema del potenziamento dei trasporti nell'area del bacino del lago di Como non solo in vista del traforo dello spluga, ma anche per migliorare la viabilita' autostradale verso la Valtellina, l'Engadina, Bormio e le altre localita' di villeggiatura e per riorganizzare tutto il sistema di trasporto locale fra Como, Lecco e i centri costieri. Una soluzione completa, dunque, che puo' offrire nuove opportunita' di sviluppo residenziale ed economico (soprattutto nel settore turistico) all'area del bacino del lago, condannata sinora a una condizione di sottosviluppo rispetto alle altre aree lombarde proprio per la difficolta' dei collegamenti. | |||||||||||||||||||||||||||||||