Lettera al Direttore - CORRIERE DELLA SERA - mercoledì 15 Gennaio 1986 |
Rassegna Stampa | ||
CORRIERE DELLA PROVINCIA - 7 maggio 1984 - firma: Claudio Bernispecialecorriere Quel tubo del lago di Como... L'intervista al progettista ingegner Magrini "Pensare e progettare il futuro: da questo è nata la mia idea" "L'opera nasce nel momento in cui si pensa di voler rivitalizzare l'intera zona lariana". | |||||||||||||
Pensando ad un megatubo immerso nel nostro lago, ci si chiede tranquillamente se il suo progettista sia un genio, un mago o un pazzo scatenato e irresponsabile. Ingegnere, da quanto tempo medita questo progetto? Da più di due anni; ho redatto tuttavia il progetto vero e proprio lavorando circa un anno in collaborazione con gli ingegneri Marco Gallazzi e Ettore Guglielmino e l'architetto Rosa Simonelli. Perché il tubo? Prima vorrei fare una premessa. Si risolveranno parecchi problemi? Sicuramente. La Lombardia è la regione del nord Italia con i più scarsi collegamenti internazionali. Solo il valico di Chiasso è la valvola di sfogo. Trovando una soluzione a ciò, si darebbe un incentivo a tutta l'economia nazionale. Inoltre ricordo che la Regione Lombardia ha da tempo lanciato il progetto indispensabile del traforo ferroviario dello Spluga, per collegare Milano a Coira attraverso Lecco. Il tubo sarebbe il naturale prolungamento dello Spluga e la Lombardia si vedrebbe unita all'Europa. I trasporti nell'area del bacino del lago di Como verranno così potenziati, come migliorerà la viabilità autostradale verso la Valtellina, l'Engadina, Bormio e le altre località di villeggiatura, nonché tutto il sistema di trasporti locale tra Como, Lecco ed i centri costieri. Quali sono i vantaggi del tubo? Il costo completo dell'opera è inferiore ad altre possibili soluzioni. | E gli svantaggi? Penso che ci sia il problema, non tecnico, ma che comporta degli oneri rilevanti, della forzata ventilazione. Lo svantaggio principale è di tipo psicologico: percorrere più di cinquanta chilometri al buio. Certo. Io ho già proposto la mia idea di turismo, ma non è stata ben capita specialmente da alcuni giornalisti. Quando parlo di sviluppo dell'area lariana, penso soprattutto al turismo. Con il tubo, quale via di comunicazione principale, e un centro turistico grandioso quale l'"Holiday shop", verrà stravolta la concezione stessa di turismo. Nel Pian di Spagna, in alto lago, vorrei poter creare un "centro di smistamento turisti", una specie di "self service", dove il turista è in grado di alloggiare, di trovare ogni comodità, di scegliere una località qualsiasi ed arrivarci in pochissimo tempo. Naturalmente usufruendo del tubo. Penso ad un turista "moderno" che vuole assaporare sensazioni antiche e nuove; penso ad un turismo per tutti, divertente e colto, raffinato e semplice, per il giovane e il nonno, il ricco e il povero. Quello che più importa è che l'"Holiday shop" creerà un giro d'affari così imponente da riuscire ad ammortizzare in pochi anni la spesa stessa del tubo senza contare quanto importante e conosciuta diventerebbe a livello internazionale la terra lariana. Facciamo i conti. Prendendo in considerazione l'affluenza in cento comuni di almeno mille persone, avremmo cento mila presenze al giorno, pari a 36 milioni 500 mila persone all'anno, di cui circa 2 mila miliardi in valuta straniera. Mi chiederà perché nel Pian di Spagna. Perché oltre ad essere una zona baricentrica per il bacino, non ha tradizioni morfologiche, paesaggistiche o culturali; essa è pianeggiante, ha spazi per insediamenti abitativi ed è logisticamente perfetta, tra il lago e le montagne. So che essa è una zona tutelata, ma questo non deve essere un ostacolo insormontabile, poiché non si vuole fare una speculazione edilizia. Si vuole solo trasformare una palude in qualcosa di utile per tutti, per il benessere di tutti. | ||||||||||||