Lettera al Direttore - CORRIERE DELLA SERA - mercoledì 15 Gennaio 1986 |
Rassegna Stampa | ||
Il Corriere della Provincia - 23 luglio 1984 Botta e risposta tra il Fondo Mondiale e il progettista ing. Magrini Il tubolario colpisce ancora: Gli ecologisti sono ovviamente interessati alla salvaguardia del Pian di Spagna, ma il progettista sottolinea laspetto provocatorio e propositivo dellopera. Il dibattito comunque non si chiude qui. | |||||||||||||
Riceviamo e pubblichiamo Vorremmo controbattere allarticolo apparso il 7 maggio 1984 dal titolo Loriginalità... Il progetto delling. Magrini propone semplicemente due tubi di diametro 15,5 metri che, immersi alla profondità di 20 metri nel lago di Como, consentono nel loro interno il passaggio di unautostrada e 2 strade ferrate a doppio binario ognuno. Un punto che pensiamo sia da tener presente, per questa mega opera, sono i tempi e i finanziamenti di realizzazione. Si può fare un esempio che può essere raffrontato a tale progetto. Lesempio è dato dalla realtà della strada statale 36 che è stata ideata per collegare velocemente la Valtellina a Milano. E più di 20 anni che questa strada è in costruzione e non si prevede per quando potrà essere completata nella sua totalità, ed inoltre da allora i costi sono decuplicati. Ma aldilà della fattibilità della tubazione che crea problemi non indifferenti e che possono essere meglio affrontati da tecnici ed esperti del settore, vorremmo dire quello che veramente ci ha colpito. Lo sconvolgimento del lago sarebbe enorme, ma la distruzione del Pian di Spagna è inaccettabile. Non si può concepire di distruggere un qualcosa che serve a tutti per creare beneficio per pochi. Bisogna riconoscere linterdipendenza fra uomo e ambiente, e quando forse saremo diventati robot e mangeremo pillole, allora sÌ, si potrà distruggere la natura. Il Pian di Spagna è stato riconosciuto dalla convenzione di RAMSAR come zona umida di importanza internazionale. Ling. Magrini sà che il Pian di Spagna è tutelato ma forse non ha pensato nella sua idea di bonifica, che creerebbe problemi non solo alla fauna e alla flora, in quanto il Pian di Spagna e il lago di Novate Mezzola sono i più importanti luoghi di riproduzione e deposizione di uova di pesci del lago di Como e rifugio durante la migrazione degli uccelli acquatici, ma anche allimportanza idrografica della palude. Come si può sapere se una tale bonifica non comprometterebbe lassetto idrometrico del lago di Como. Già ora piazza Cavour è sempre più in pericolo imminente di esondazioni nonostante la diga di Olginate giochi in suo favore. per il W.W.F. | Risponde direttamente Prima di entrare in argomento, desidero ringraziarla per avermi offerto lopportunità di esprimere a botta calda alcune sensazioni e considerazioni suscitate in me dalla lettera del WWF. Dico alcuni perchè, al di là della grammatica che crea problemi non indifferenti e che possono essere meglio affrontati da tecnici ed esperti del settore, chiosare tutta la lettera sarebbe per me troppo oneroso e per i lettori del Corriere troppo noioso. La prima sensazione suscitata dallintestazione della missiva, lo confesso, è stata di primo compiacimento: se un fondo mondiale sente il bisogno di polemizzare con un progetto del tubo vuol dire che il Tubolario è già diventato un buon veicolo pubblicitario. Leggendo poi il testo mi sono rallegrato per lo scampato pericolo: se qualche contestazione di Grado o di Aquileia avesse riconosciuto la laguna veneta come zona umida di importanza interpaesana, il mondo, oggi, non avrebbe Venezia. Pensandoci bene, forse, lattuale non voglia di salvaguardarla risponde a un ben preciso disegno ecologico di ritorno allumanità. Rileggendo più attentamente non sono riuscito a capire tante cose. Per esempio: cosa si intende per sconvolgimento del lago? Cosa si intende per importanza idrografica della palude? Cosa si intende per assetto idrometrico del lago di Como? Cosa si intende per accumulatore? In attesa dei necessari chiarimenti vorrei puntualizzare una cosa: il progetto del Tubolario è stato redatto per tentare di risolvere in modo radicale e per lungo tempo il problema della viabilità lariana, pertanto è una proposta che metto a disposizione della collettività e che alla collettività stessa non è costata una lira. Altri potrebbero proporre di vestire gli abitanti del comasco e della Valtellina con naturalistiche foglie di fico e di farli incentivare al pendolarismo da e per Milano con sane e robuste punture di zanzare e tafani. Al popolo sovrano ed ai suoi amministratori lonere e lonore della scelta. Prima di chiudere raccomando al Pian di Spagna di tenere duro, di resistere, resistere fino allultimo respiro, perchè sarebbe veramente catastrofico se un bel giorno si trovasse nudo in mezzo alle montagne del Piemonte o del Colorado compromettendo gli amori e le uova dei boccaloni, di lago e non. GIANFRANCO MAGRINI | ||||||||||||