Se il progetto diventerà realtà, il commento non vali un tubo finirà col perdere il suo significato negativo. Potrebbe infatti essere un tubo a sciogliere il nodo di traffico che attanaglia la Lombardia e tutta lItalia del Nord in direzione dellEuropa centrale e settentrionale. Un tubo molto particolare, beninteso. Completamente sommerso sotto le acque del lago di Como, lungo 70 chilometri e trattenuto da tiranti ancorati sul fondo. A progettarlo e a presentarlo allultimo salone bolognese è stato un ingegnere milanese dal solido passato di progettista civile: Gianfranco Magrini. Al suo avveniristico progetto, che per Magrini non ha nulla di trascendentale ma semplicemente lunico modo per collegare Milano allEuropa senza uccidere la bellezza del lago di Como, lavventuroso ingegnere ha dato anche un nome, Tubolario. La stessa denominazione, cioè, assegnata ad una società che Magrini ha di recente costituito per lincremento turistico dellarea comasca. Ma quali sono le caratteristiche del fantascientifico (per i profani continua ad essere tale) tubo? In cemento armato, la struttura prevede innanzitutto la completa automatizzazione. Sarebbe così un computer a regolare il traffico delle due carreggiate autostradali previste al piano superiore del tubo, e del doppio binario ferroviario studiato per il piano inferiore insieme ad un binario per la metropolitana. La completa automatizzazione non è certo un salto nel vuoto - dice Gianfranco Magrini - La metropolitana di Lille sta già sperimentandola con successo. Lidea del metrò, intanto, ha intrigato la giunta comunale di Como, che non vedrebbe male il potenziamento delle Ferrovie Nord per i collegamenti della città con lhinterland. Una delle caratteristiche del megatubo è infatti lefficienza dei raccordi con il territorio. | | Uno spaccato con vista prospettica del tubo sommerso in corrispondenza di uno svincolo
Il Tubo scenderà dai Piani di Spagna, nellalto lago, verso Bellagio, dove si biforcherà per raggiungere da una parte Como e dallaltra Lecco - spiega lingegner Magrini. - A Como e a Lecco sono previsti collegamenti con la linea ferroviaria internazionale Como-Chiasso e con lautostrada Milano-Lugano. Ma non è tutto. Il progetto comprende infatti altri due sbocchi per lautostrada e una serie di raccordi con le due sponde del lago in corrispondenza di numerosi centri turisticamente appetibili. Quello del turismo, tra laltro, è un aspetto tuttaltro che sottovalutabile, se il progetto andrà in porto. Magrini ha infatti previsto che le presenze turistiche potrebbero lievitare a 36 milioni lanno. Naturalmente, però - non si fa soverchie illusioni lintraprendente ingegnere - il decollo del mio progetto presuppone la realizzazione del traforo dello Spluga. E, ammesso che il miracolo avvenga, a quanto ammonterebbe il costo del megatubo acquatico? A circa diecimilamiliardi, un niente se si tiene conto che il tubo risulterebbe un efficacissimo strumento per il trasporto delle merci - non si scompone Magrini. - Avete idea di quanto costi al cittadino italiano il trasporto delle merci su gomma? 197.700 miliardi lanno. E facile capire che il tubo, la spesa del quale finirebbe sulle spalle dei turisti stranieri e non su quelle degli italiani, sarebbe un grosso sollievo per tutti. | |