Di un tunnel sotto la Manica si parla dallepoca di Napoleone. Per lo stretto di Messina e per quello di Gibilterra esistono ormai studi e progetti che si susseguono in continuazione. Ma nessuno aveva mai pensato di far passare auto e treni sotto il lago di Como. Nessuno prima di un ingegnere milanese che ha fatto suo lo spirito leonardesco di puntare al futuro, anche a costo di apparire visionario ai contemporanei. A 50 anni, Gianfranco Magrini, unattività di progettista civile alle spalle, ha risolto con laiuto dellimmaginazione un vecchio problema che affligge il nord della Lombardia, quello delle vie di comunicazione con la Valtellina e lEuropa settentrionale. Lha risolto sulla carta, naturalmente, perchè il suo Tubolario (come ha battezzato il progetto) costerebbe 10mila miliardi di lire e per poter essere realizzato avrebbe bisogno di una serie di condizioni che ora non esistono. Il sogno di un illuso, allora. Niente affatto. Quello di una strada subacquea, dentro un tubo di cemento armato, è la convinzione di Magrini, è la sola via per collegare Milano al cuore dellEuropa senza stravolgere il paesaggio del lago che ispirò Manzoni. Settanta chilometri di strutture sommerse, galleggianti a circa 20 metri di profondità e trattenute da tiranti ancorati sul fondo. Due carreggiate autostradali, un doppio binario per le ferrovie e un altro per la metropolitana. Una serie di raccordi con le due sponde con uno svincolo autostradale e un tapis roulant per accedere alle stazioni. Secondo Magrini per realizzare tutto ciò basterebbero 5 anni. Le spese verrebbero coperte rapidamente dai pedaggi e dallindotto favorito dallaumento della viabilità. Io stesso mi rendo però conto che senza il traforo dello Spluga e senza un adeguato rilancio del turismo nella zona, ha ammesso Magrini, non esistono le ragioni che rendono conveniente lopera. | | Proprio per questo, il progettista si è trasformato in manager e ha costituito una società, chiamata anchessa Tubolario, che si pone come obiettivo lo sviluppo turistico del bacino lariano. Contiamo di ottenere dalle amministrazioni locali le concessioni per realizzare parchi di divertimenti, parcheggi subacquei in cui sperimentare la tecnica del tunnel e altre strutture in grado di attirare un flusso di visitatori dallItalia e dallestero: così Magrini ha sintetizzato il programma della Tubolario, una srl presieduta dal titolare della Conter, una società di leasing comasca, Angelo Evolvi, che ha tra i suoi soci anche il presidente del sindacato lombardo degli ingegneri, Giuseppe Villoresi. I primi a prendere sul serio il progetto di Magrini sono stati addirittura i dirigenti della Metropolitana Milanese. E unidea avveniristica, è la conferma del vicedirettore generale della MM, Piero Ogna, ma non è irrealizzabile. La metropolitana di Hong Kong corre già in parte sotto il mare e così alcuni tratti di ferrovia in Giappone. Pensiamo in particolare che si possa studiare un primo intervento sperimentale, come un parcheggio subacqueo adiacente a uno dei centri della costa. Qualche speranza di realizzazione anche per il tubo sotto il Lario? Difficile dirlo. Per ora, comunque, la Tubolario ha già avuto il suo battesimo ufficiale. E successo alla rassegna del Siae, il Salone Internazionale dellEdilizia tenutosi a Bologna dal 23 al 28 ottobre scorsi, dove il tubo di Magrini è stato presentato tra i progetti nuovi più interessanti per il rilancio delle grandi costruzioni in Italia. | |