Lettera al Direttore - CORRIERE DELLA SERA - mercoledì 15 Gennaio 1986 |
Rassegna Stampa | ||
L'Ordine - 8 marzo 1984 - firma: Maria Castelli Un ingegnere milanese ha presentato ieri un progetto fantascientifico per il rilancio del lago, della Valchiavenna e della Valtellina - La colossale e futuristica opera collegherebbe l'Europa all'Africa e all'Asia - Previsto l'insediamento al Pian di Spagna di un supermarket gigantesco del turismo e di una "disneyland" - Calcolata un'affluenza di 36 milioni di persone l'anno per un "reddito" di 2.500 miliardi Il "tubolario" del Duemila Auto, treno e metrò correranno sott'acqua | ||||||||||||||
2.500 miliardi di valuta pregiata Perché, indipendentemente dai traffici attuali, se sul Pian di Spagna nasce qualcosa di grande respiro a servizio del turismo e questo qualcosa crea occupazione intrinseca e indotta, Magrini ha previsto che tale polo di festa e di varia umanità richiamerà 36 milioni di persone l'anno, distribuite in un centinaio di Comuni, che spendono in media 140.000 lire al giorno e quindi lasciano sul territorio 2.500 miliardi di valuta pregiata l'anno qualunque marchio porti. Ma per avere 2.500 miliardi di reddito, bisogna investirne 10.000 e di questi, 7.000 sono per il "tubodotto". E allora, vediamolo, questo mostro di intelligenza. Il "tubodotto" consente di superare tutte le difficoltà dei collegamenti che sono il vero ostacolo all'economia di una zona che comprende due province, una zona "depressa", in cui, negli ultimi anni, si sono investiti, è vero, tanti quattrini, ma che ha bisogno di uno choc per arrivare al futuro. Con il "tubodotto" non solo si arriva sul Pian di Spagna, ma è l'economia che arriva al Duemila in condizioni migliori di quella di oggi. Allora, a venti metri di profondità, secondo il progetto di Magrini, verrebbe realizzata una via a tre servizi: autostrada, ferrovia, metropolitana, convergente da Como e da Lecco verso Colico, con collegamenti secondari alle varie sponde nei punti più interessanti lungo il suo percorso. Questa via sotto il lago di Como non è un fatto a sè: è il naturale prolungamento del traforo dello Spluga, è il bivio del collegamento tra l'Europa centrale e l'Africa attraverso Como e l'Asia attraverso Lecco. Una direttrice, in pratica, parte da Stoccolma, attraversa Copenaghen, Amburgo, Zurigo, Como, sfiora a ovest la metropoli milanese, tocca Genova, si immerge nel mare fino alla Corsica, da qui in Sardegna, si rituffa nel mare. Arriva in Nordafrica e poi fino a Città del Capo. La seconda direttrice biforcandosi dalla prima a Bellagio sfiora la grande Milano ad est, poi raggiunge la Puglia, la Grecia, la Turchia, segue la via della seta. Un sogno? Ma l'uomo costruisce il futuro traducendo i sogni in realtà e poi bisognava pensare a qualcosa di nuovo perché stiamo soffocando, ovunque, con il traffico. In questa prospettiva, dunque, il "Tubolario" non è affatto un fenomeno locale, le decine di migliaia di miliardi non devono spaventare, perché chi vive oggi comincerebbe soltanto un'opera per il futuro. | Com'è fatto il tubo "Lasciatemi sperimentare - prega Magrini - , sperimentiamo qui la via del futuro e poi vediamo i nostri esperimenti". Ma tutti quei miliardi, come si rastrellano? In due modi, ha suggerito l'ingegnere: costituendo due consorzi. Uno di tipo imprenditoriale: privati ed enti pubblici mettono insieme i capitali, poco per volta, tronco dopo tronco, pezzetto dopo pezzetto, sicuri che tanto investono, tanto hanno radioattività. Secondo: un consorzio di sponsors, che tanto investono, tanto hanno in pubblicità. Diecimila miliardi da qui al 2100 non sono poi granchè: le grandi opere si sono sempre fatte in periodi di congiuntura, proprio per sfidare la congiuntura. Il "Tubolario" non è solo un servizio del turismo lariano, è a servizio dei collegamenti internazionali, della scienza e della tecnologia. E' chiaro che però molti scenderanno al Pian di Spagna, se sa attirare con una serie di proposte originali e divertenti. Ecco la scheda tecnica del tubo, l'arteria è formata da due tubi cilindrici collegati tra loro da travature. La struttura, staticamente, è dimensionata in modo che a pieno carico tenda a galleggiare, ma è mantenuta sommersa da tiranti ancorati a zavorre appoggiate sul fondo del lago. Ciascuno dei due tubi paralleli è suddiviso in quattro vani: i due superiori ospiteranno le due carreggiate autostradali, i due vani inferiori ospiteranno una strada ferrata a doppio binario per convogli ferroviari internazionali ed una strada ferrata a doppio binario per convogli metropolitano adottati in ambito regionale. Le carreggiate autostradali saranno larghe 11,25 metri ed avranno ciascuna due corsie di marcia più una di emergenza. La strada ferrata avrà le dimensioni normali. Il tubo si biforca a Bellagio, a Como e a Lecco si prevedono sbocchi multipli, a Como collegamenti con la ferrovia e con l'autostrada, mentre la metropolitana emergerà in corrispondenza delle Ferrovie Nord Milano. A Lecco l'autostrada subacquea si collegherà con la superstrada Milano - Lecco e la metropolitana si immergerà nella rete Ferrovie della Brianza. Ciascun raccordo subacqueo conterrà uno svincolo autostradale ed un tapis roulant per accedere alle stazioni della metropolitana. Questi marciapiedi mobili potranno essere collegati direttamente con il centro dei piccoli paesi, togliendoli così dall'isolamento. Il progetto prevede l'estrazione dei materiali inerti per la confezione del calcestruzzo con cui sarà realizzato il tubo in cave scavate nelle montagne circostanti: queste cave - gallerie saranno poi a disposizione delle comunità locali che potranno utilizzarle per formare palestre, parcheggi, negozi, magazzini, cinema, teatri, locali di ritrovo, tutto quello che adesso non hanno per mancanza di spazi. E queste gallerie potranno essere adattate a rifugi antiatomici. Un progetto avveniristico, fantascientifico e tanto bello: chi lo raccoglierà? | |||||||||||||