Lettera al Direttore - CORRIERE DELLA SERA - mercoledì 15 Gennaio 1986 |
Rassegna Stampa | ||
l'Unità - 8 marzo 1984 - firma: Fausta Clerici________________________________________________________________ Pian di Spagna nell'occhio della speculazione diventerà una Disneyland? ________________________________________________________________ | |||||||||||||
COMO - "Il tubo del lago di Como" così è intitolata la piccola pubblicazione su carta patinata che è stata distribuita ieri, nella conferenza stampa tenutasi presso il Conter Leasing, una società di leasing che ha una prestigiosa sede in Viale Varese. Il tubo, anzi i tubi - perché sarebbero due -, di 15,5 metri di diametro, galleggianti nel lago a venti metri di profondità ed ancorati al fondo, dovrebbero contenere due carreggiate autostradali, una ferrovia internazionale a doppio binario ed una ferrovia metropolitana. Svincoli, sempre contenuti in altri tubi, collegheranno - secondo il progetto presentato dall'ing. Gianfranco Magrini - i paesi rivieraschi a questa incredibile strada-ferrovia di nuovissima concezione, che metterà in comunicazione rapidissima Como e Lecco con il Pian di Spagna. La proposta di realizzare una rete viaria da fantascienza si appoggia ad una "scelta di sviluppo" per l'Alto Lago, che proprio nel Pian di Spagna ha il suo centro: "Questa zona - si legge infatti nella relazione illustrativa, oltre ad essere baricentrica per il bacino, è quella con minori tradizioni morfologiche (era palude), culturali (non esistono edifici di particolare pregio storico ed artistico), paesaggistiche (è già stata destinata ad industria)". Per venire al sodo, "ha ancora larghi spazi liberi per insediamenti", senza arrecare "danni al patrimonio ambientale, artistico e storico". Ma che cosa si vorrebbe costruire su questa ex palude che è uno dei paesaggi più singolari e suggestivi del lago, uno dei pochi spazi non ancora aggrediti dalla speculazione, ricchissimo di fauna, in particolare di uccelli? Per la verità non si è capito bene; l'hanno chiamata "Holidays Shop", dovrebbe essere una sorta di Disneyland lombarda, che attrarrebbe gigantesche folle. Come si vede la cosa è abbastanza risibile, e in effetti i giornalisti presenti erano incerti fra lo stupore e il divertimento, in particolare davanti alla ipotizzata presenza nel bacino di un'utenza di centomila turisti al giorno. | Le ambizioni di questa avveniristica via di comunicazione sono ancora più ampie, vale la pena di fare un'altra citazione: "Partendo dal generale verso il particolare, detta via, naturale prolungamento dell'auspicabile traforo dello Spluga, costituirebbe il bivio di collegamento tra l'Europa centrale e l'Africa, attraverso Como e l'Europa centrale e l'Asia, attraverso Lecco", naturalmente sempre in tubo per tutti i tratti marini. Di tutto questo straordinario progetto, la cosa più concreta appare la scelta di un insediamento sul Pian di Spagna, oltre ad un altro aspetto, francamente grottesco: il materiale per costruire i tubi di calcestruzzo dovrebbe essere ricavato da cave in galleria nei paesi rivieraschi, gallerie che poi, si dice "resterebbero a disposizione delle comunità locali, che potranno utilizzarle per realizzare parcheggi, depuratori, palestre, supermercati, magazzini, cinema, teatri, locali di ritrovo". Inutile dire che "questo sviluppo urbanistico in sotterranea consentirà di preservare al meglio il patrimonio naturale della zona. Infine le gallerie potrebbero costituire rifugi antiatomici per buona parte del bacino del Lario". Di tutta questa storia si sarebbe tentati di ridere, ma i promotori di questa singolare iniziativa hanno un progetto concreto: fondare due consorzi, uno imprenditoriale per attività turistiche, una degli sponsor, con la finalità di consentire almeno la sperimentazione della posa del tubo - si è detto significativamente - subito prima di Bormio 85. | ||||||||||||