Domandarmi di non occuparmi di tutte voi ragazzine
sarebbe come chiedere al sole di non brillare sul mondo.
Tatiano

Presentiamo qui una scelta dei più significativi detti di Tatiano. Si ricorda che, durante i concerti, in qualsiasi momento le ragazzine possono essere interrogate a sorpresa da Santiago e Cucurrucho, e qualora non risultino preparate sulle massime del Maestro (nonché sul suo libro "Brevi cenni sull'universo") verranno immediatamente trascinate nello stanzino per ulteriori accertamenti. Le più studiose invece saranno invitate a convergere nello stanzino, ove dopo il concerto parteciperanno a un seminario a loro destinato.

Istruzioni per l'uso: le iscrizioni vergate in rosso sono le parole stesse di Tatiano. Seguono l'eventuale esegesi di Guapo e la descrizione del mimo di Borracho.


se gli operai lavorano in fabbrica e guadagnano poco in fondo non è colpa loro.
Per ogni autoradio rubata, una stella si accende in cielo.
Un branco di oche che vola verso Capo Nord.

canto soprattutto per gli altri. Se tacesse l'usignolo che ho in gola il mondo sarebbe funestato da un'ondata di suicidi di massa.
Com'è buono Tatiano.
Un gelataio che prepara una coppa golosissima.
 

duro fatica ad abbassarmi al vostro livello. Farvi pagare 50.000 a cranio mi sembra il minimo.
Buono sì, ma furrrbo!
Il gelataio che esige il pagamento dei tributi.
 

le ragazzine potranno essere gallate solo previa presentazione di patente e libretto di circolazione. in casi particolari potranno essere concordati coscialini con chi possiede un motorino.
 

cosa c'è dopo la vita? la morte.
Datecela subito perché quando siete diacce 'un vi si vòle.
L'erezione (di un obelisco).
 

neanch'io talora sono in grado di praticare alla lettera i miei precetti. Ma conta quello che si dice, non quello che si fa.
Ed io vi dico di convergere nello stanzino.
La battaglia di Campaldino.
 

Le mutande delle ragazzine verranno requisite come trofeo all'uscita dello stanzino.
 

la fragilità della natura umana è incontenibile.
Perciò non rompetemi i coglioni.
Un uccello padulo.

essere  è bello, ma pressoché inutile se non trovi qualcuno che ti reputa tale.
Voi reputate, il resto ci si mette noi.
Un galeone spagnolo che affonda col suo carico di patacche da rifischiare agli indigeni.
 

abdicando al cervello, le donne non fanno che assecondare il volere della natura.
Ragazze, pensare fa venire il mal di testa.
Una foglia autunnale che vola nel vento.
 

l'eternità è un soffio.
Quando avrete il culo basso e le puppe mence vi pentirete di non avercela data.
Un califfone che percorre a 100 all'ora le vie del paese atterrendo due bambini.
 

di maschi ai concerti bastano e avanzano quelli del gruppo.
 

Indipendentemente da quanto uno vale e si impegna, il ruolo che occuperà nella vita sarà deciso da fattori puramente occasionali ed aleatorii.
Finché la barca va, tu non remare.
Il fluire dell'Eufrate.
 

Al giorno d'oggi miracolare il pubblico è come far scopare un orango e una tartaruga.
Sarebbe anche difficile capire le vostre esigenze.
Un furto di gioie in casa della moglie del sindaco.
 

Il rapporto dei vecchi col sonno è una macabra necessaria configurazione anticipata della morte.
Gli anziani che ci giudicano ne hanno per 3 cacate.
Il volo sbilenco del passero obeso.


Concludiamo con uno stralcio dall'introduzione del libro "Brevi cenni sull'universo".

"...ed io camminavo, nudo, nella tormenta di neve, recando nelle mie mani le brioches che avrebbero potuto salvare la vita dei bambini bloccati nella vecchia baita. Ogni passo in quel terreno infido e gelato mi procurava sofferenze indicibili, ma io tenevo duro, concentrato nella mia sacra missione. Tutto ad un tratto mi accorsi del rumore di centinaia di passettini intorno a me. Mi voltai e scoprii che giù dalle vallate impervie, fuori dalle malghe cadenti, dai remoti borghi, dalle foreste silenti, dai ruscelli mugghianti, fuori dalla stessa terra uscivano frotte di ragazzine adoranti, asperse soltanto dalla rugiada del desiderio. Proseguii per un altro miglio, contrastando fieramente la sferza del vento e le zanne del ghiaccio. Mi voltai. Le ragazzine erano migliaia, ed una, che pareva dipinta dallo stesso pennello di Amore, mi si avvicinò porgendomi una pelliccia d'orso foderata di seta boema. La indossai. E poi le amai tutte, per tre giorni ininterrottamente. I bambini della vecchia baita naturalmente tirarono tutti il calzino, ma era mal di poco: ne avevo messi in cantiere sicuramente il triplo..."


Brevi cenni di astronomia tatianea
(Tratti da "Brevi cenni sull'universo", cap. II)

Tutto cominciò una volta che Tatiano mi fece rabbiosamente notare come il suono delle mie nacchere fosse insolitamente molle e viziato. Ero in dubbio se prenderlo o no come un complimento, ma Guapo frenò i miei entusiasmi: "Mezcal, oggi ci siamo meno del solito. Voglio una spiegazione!" E così dicendo gettò un piccolo lampo dagli occhi che incenerì una mosca di passaggio. "Vedete, è che oggi sono un po' giù, insomma, ho un cerchio alla testa." In quell'attimo (erano le 17,05) Tatiano si mise a rimuginare, e me ne accorsi perché tutti gli orologi si fermarono e la pendola cou cou esplose. Quando finalmente il sorriso sbocciò sulle labbra del nostro leader, avrei giurato fosse ormai notte fonda... ed invece erano sempre le 17,05, come potei sincerarmi telefonando a un numero a caso e chiedendo l'ora. Ma non divaghiamo: gettò un'occhiata sul pavimento, e da esso nacque immantinente un cespuglio di gelsomini, e poi affermò solenne: "Chi l'avrebbe mai detto? L'astronomia è vera. Però va riformulata tutta sulle basi dell'Amore. Mezcal, te per esempio, tu hai un cerchio alla testa perché tu compartecipi della materia del pianeta Saturno, e non perché tu raccatti la bomba tutte le sere e tu dormi due ore al giorno nei festivi..."

Ecco qua la tabella del sistema solare vero:

Tatiano naturalmente non si è neanche degnato di spiegare l'identificazione dei membri del gruppo coi pianeti, ma a questo ha sinteticamente pensato Guapo.

Mercurio=Borracho: questo è chiarissimo. Difatti Borracho non sta mai fermo e se tocca una persona è immediatamente in grado di mimarne la temperatura corporea.

Venere=Guapo: due interpretazioni. 1) Guapo è un ineludibile serbatoio di Amore 2) Guapo è appassionato di malattie veneree e ne inventa sempre di nuove e fastidiosissime, per esempio la sindrome del clacson: durante il parossismo le tube di Falloppio emettono una fortissima strombazzata (tipo TIR che intimida una vecchia su un cinquino), atterrendo il gallante che l'orza tutto dentro in un moto inconsulto pregnando così la malcapitata che non conosce neanche e ha imbarcato alla stazione con la scusa dell'accendino.

Marte=Cucurrucho: il pianeta guerresco esprime benissimo l'indole violenta e attaccabrighe di uno dei due gradassi del gruppo.

Giove=Santiago: la stazza di questo corpo celeste esprime benissimo la tracotanza e ferocia di Santiago.

Saturno=Mezcal: a parte per il cerchio alla testa, la convergenza più notevole è che anche il pianeta ha una cattiva opinione delle rosse che puzzerebbero di volpe (o di gasolio). Un consiglio per le ragazzine ramate che vogliono conquistare Mezcal: evitate di tingervi di nero che avellate uguale, provate invece ad avvolgervi nella carta stagnola ché la volpe argentata va sempre di moda.

Urano=Vidal: ma l'avete visto in che stato è Urano? Tutto liscino e perfettino, non poteva che abbinarsi al pignolissimo dei Maracaibo.

Nettuno=Ramiro: qui bisognerà investigare, ma dal momento che il pianeta in questione è azzurrognolo, forse c'è una connessione con un noto episodio avvenuto nel backstage del II concerto di Orbetello, quando nel camerino di Ramiro entrò una ragazzina per il resto molto ordinaria e maltrattata dalla vita, ma con un unico pregio di cui andava orgogliosissima: una chioma veramente superba, lunghissima tipo Federica Panicucci vecchia maniera, bionda naturale, liscia e morbida come la seta, cui dedicava circa 10 ore di cure al giorno e 570.000 lire di parrucchiere la settimana. Si sentirono delle urla e dei colpi, e poi la ragazzina uscì con un sorriso ebete e dei capelli tipo spaventapasseri, tagliati corti (malissimo) con le cesoie da pota e tinti a spregio con quella roba celeste che danno alle viti. Ramiro si rifiutò di spiegare alla stampa cosa fosse successo, ma i soliti bene informati insinuano che quella sera gli si fosse rotta la catenella dello sciacquone e lui, idraulico dilettante, abbia pensato bene di dar di piglio alle cesoie urlando: "Indovina ora dove li attacco codesti capellacci?" La ragazzina in questione inizialmente non sarebbe stata d'accordo, ma dopo invece neanche (e - detto per inciso - non ha ancora recuperato il senno).

Plutone=Loco: è difficile vederlo, in letteratura è trattato poco e soprattutto Cecchi Paone non ne parla mai. Di chi sto parlando? Ma di Loco, è chiaro!

La trattazione sulla Terra e la cometa Cocotte si trova nella sezione "Tatiano risponde".


Una parabola di Tatiano

"C'era un bambino che vagava nella filanda della madre, e la vide intenta a tessere al telaio. Si recò da lei,
ma siccome era basso, vedeva la tessitura da sotto in su e quindi gli appariva un orrendo ammasso di fili
  intrecciati senza né arte né parte, e in cuor suo giudicò che sua madre fosse una sgualdrina buona a nulla. Dieci anni dopo, quando fu cresciuto, tornò nella filanda e si accorse che sua madre aveva finalmente concluso il tappeto cui lavorava da decenni e che gli era apparso così brutto; ma ecco, vedendolo dalla parte giusta, questa volta scoprì che era un arazzo bellissimo rappresentante gli amori di Venere e Marte. Così voi talora non capite il mio operato perché immature e condizionate dai genitori, che vi spingono a giudicare le mie gesta come tiranniche e antidemocratiche. Ma presto apprezzerete, eccome se apprezzerete."


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