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Si chiamava Abele Ricieri Ferrari, in arte "Renzo Novatore", anarchico individualista ligure, ma soprattutto poeta e polemista, filosofo e uomo d'azione.
Di lui si disse che scriveva come un angelo e combatteva come un leone.
Avido di vita e di poesia , fu il simbolo di una ribellione permanete alla società
e a tutto ciò che limita la libertà e la felicità dell'uomo.
Scriveva a tal proposito: "nella vita cerco la gioia dello spirito e la lussuriosa
voluttà dell'istinto. E non mi imposta se queste abbiano le loro radici perverse
entro la caverna del bene o entro i vorticosi abissi del male".
Coerente fino alla fine nella lotta al nascente fascismo di Mussolini,
fu tra gli ultimi che a poche settimane dalla marcia su Roma
combatteva ancora con le armi in pugno.
Le opere e il ricordo di Novatore sono state in gran parte distrutte dal
regime fascista e sostanzialmente dimenticate anche
da alcune parti del movimento antagonista.
Di lui non rimane che qualche foto sbiadita e il ricordo degli amici,
che lo consideravano un cervello fervido e intelligente che aveva
il demone del genio, e una grande anima buona, audace e generosa.
Preso come bersaglio dagli squadristi, si salvò con tenacia difendendosi
nella sua casa di Arcola (La Spezia) con le bombe a mano.
Datosi alla latitanza per sfuggire al regime mussoliniano si aggregò
poi alla banda del bandito e anarchico piemontese Sante Pollastri. 
Come un tragico preludio del suo avvenire in qui giorni annotava:
"Il mondo esteriore sta ormai travolgendomi,
ma io non cadrò senza un ultimo gesto di ribellione!".
Morì come visse: come un grande "anormale", da vagabondo dello spirito, da eroe.
Il 29 novembre 1922 in un' imboscata dei Regi Carabinieri per acciuffare
Sante Pollastri, cadde in un conflitto a fuoco a Teglia, vicino Genova.
Ignorato dalla storia e sprofondato negli abissi del Casellario politico centrale, Renzo Novatore e il suo originale pensiero avrebbero di certo meritato più considerazione e riconoscimento, anche alla luce del fatto che,
come scrisse Umanità Nova nel 1951:
"...se ci fossero stati alcuni Renzo Novatore disseminati in tutta Italia ,
il fascismo avrebbe avuto ben altro filo da torcere per affermarsi".
Era l'angelo e il leone.
Era il soldato del sogno.
Si faceva chiamare
RENZO NOVATORE.

Questo sito è dedicato alla sua memoria.

                                                                                             Loris Valania
L'Angelo-Leone braccato dalla polizia del re
Introduzione:
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