Associazione Famiglie Ripabottonesi

 

 

TITO BARBIERI

 

 

Nacque a Ripa il 18 ottobre 1821, cinquantatré giorni dopo la morte del padre, ucciso con altri tre cittadini mentre si recava ad un convegno di Carbonari. Educato dalla madre negli stessi ideali paterni, fu tra gli animatori del partito che nella nostra provincia cospirò contro il regime borbonico.

Il 6 maggio 1852 fu rinviato a giudizio dalla Gran Corte Criminale per atti di cospirazione compiuti nel 1848 a Campobasso e per aver incitato gli abitanti di altri centri molisani ad armarsi contro l ’autorità civile. Condannato a morte ( col terzo grado di pubblico esempio ) e dichiarato ( pubblico nemico ), sfuggì alla pena riparandosi a Marsiglia.

Più tardi, a Parigi, combatté nelle giornate del 1862. Arrestato sulle barricate, si rifugiò nel belgio, e trovò poi amichevole asilo in Inghilterra.

Amico del Mazzini, eseguì delicate missioni di propaganda per la Giovane Italia. Combatté per la libertà della Grecia e di nuovo fu esule a Costantinopoli, in Egitto, a Malta. Ufficiale delle guide garibaldine, combatté a Milazzo, in Calabria e nella battaglia del Volturno.

Appassionato di armi, il Barbieri fu provetto schermitore: incrociò la sciabola con Garibaldi e durante l ’esilio in Inghilterra aprì una scuola di scherma: a lui si attribuisce l ’invenzione del fucile ad ago.

Il generoso patriota morì il 2 febbraio 1864 a Campobasso, dove fu sepolto.

Lasciò al paese natale la sua casa, oggi sede del Municipio, ed il ricco compendio di tutti i suoi beni.


 

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