Il Problema del Cervello
come sede del Pensiero è un problema che ha
interessato tutta la scienza fin dalle sue origini
Dato che il cervello e fatto di materia ed
energia ed il pensiero e trasmissibile come privo
di materia e sprovvisto della potenza
associata a qualsiasi forma di energia, di
conseguenza il “Dualismo” della
duplice natura della natura tra Cervello
(quale realtà fisica) e la Mente (quale entita’
immateriale) e’ stato alla base di gran parte
della riflessione scientifica e filosofica
sulle teorie della Mente di ogni tempo, mentre al
contrario il il Materialismo , non ha mai
accettato tale concezione “duale”
associabile alla distinzione religiosa tra spirito
e materia , e pertanto la Mente per la concezione
materialistica (Monismo) permane essere
soltanto un fenomeno prodotto dal funzionamento
complesso del sistema nervoso.
Ippocrate dell’ Isola di Cos (fu il
primo medico-filosofo (460-370 a.C.) che preciso’
"L'uomo deve sapere che null'altro che dal
cervello, provengono gioie, piaceri risate e
divertimenti e dolori tristezze, sconforto e
lamenti" correlando in tal modo il cervello ad
ogni azione del comportamento umano
Molti antichi scienziati (come ad es
il Medico-Filosofo Romano Claudio Galeno
130-200 d.C ) svilupparono dopo Ippocrate
la teoria umorale , secondo cui il comportamento
umano é costituito dai quattro umori , sangue ,
flegma , bile gialla e bile nera; perseguendo tale
concezione derivante dai Quattro elementi di
Empedocle, ritennero che fondamentalmente
fosse il “Cuore” l’ artefice centrale
delle emozioni umane..
Solo in seguito fu dimostrato
che il cuore non è la fonte dello spiritus
vitale , né sede dell' emozioni ma è un “ vere
musculus” come indico’’ Nicola Stenone
(Steensen, Niels (1638 - 1686), fornendo prima
illustrazione dell'architettura muscolare di
quest'organo; si capi’ in seguito che
esiste un sistema nervoso simpatico distribuito
nel nostro corpo e comunque correlato al cervello
tramite messaggio ormonali, quest’ ultimo ha una
sua capacita intrinseca di espressione emotiva ,
ma essa non e’ diretta dal cuore il
quale in seguito a reazioni emotive aumenta
la frequenza della sue palpitazioni.
In epoca più moderna, il
Filosofo Francese RENE' DESCARTES detto
CARTESIO (1596-1650) “ tento’ di
unire le due concezioni Meccanicista e
Spiritualista ( Monistica e Dualistica) con uno
stratagemma .Infatti nel suo dire “cogito ergo
sum” (se penso, allora esisto) egli vedeva una
azione del cervello guidata da entita’ e forze
capaci di definire un riflesso puramente meccanico
in risposta a stimoli ambientali, il quale
non richiede alcuna partecipazione della
Mente avvenendo automaticamente. Tuttavia ipotizzò
l’esistenza di una connessione focalizzata nella
“Ghiandola Pineale” situata nel
Talamo del cervello, che avrebbe avuto la funzione
di interfaccia interagente tra il cervello e
la mente umana pensante favorendone le con
capacita critiche e riflessive coscienti. Con tale
stratagemma Cartesio ebbe un successo inaspettato
in quanto ricongiunse la dicotomia tra materia
cerebrale e mente spirituale, dando
contemporaneamente adito ad una separazione
di ruoli e domini cognitivi, dove la
religione aveva come pertinenza la Res
Cogitans (sostanza cosciente) ossia
l’anima e lo spirito, che è immateriale, mentre la
scienza doveva occuparsi esclusivamente della
Res Extensa (sostanza materiale.
Ancora oggi, benche’ le science
del cervello e la psicologia dell’ apprendimento
abbiano avuto notevoli sviluppi, non resta ancora
possibile definire facilmente la natura del
pensiero ne’ sulla base delle concezioni che
abbiamo storicamente ereditato sia nell’ ambito
della evoluzione concettuale della scienza che
della filosofia ovvero della teologia.
Occupandoci di Ricerca ed
Innovazione Educativa nell’ ambito del Laboratorio
di Ricerca Educativa il LRE/EGO-CreaNET , ha
proposto una innovazione paradigmatica del
pensiero scientifico in proposito delle
relazioni tra Cervello e Pensiero,
al fine di favorire la comprensione
della natura del pensiero teorizzando una continua
interazione tra “Energia, Materia ed
Informazione” ,…. che, se verra’
sviluppata e opportunamente condivisa, potra’ dare
una soluzione cognitiva all’ enigma rimasto
scientificamente insoluto sulla funzione
“catalitica” dell’ informazione e
del pensiero in natura.
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