TRANSAMINASI   [Pranayama]
English-speaking people: excuse me if I only published the Italian version yet.      
Here is a short resume:
TRANSAMINASI is the first (and maybe the last) album recorded by Pranayama, an Italian young band. They play a particular kind of music: it's a mix between the standard rock instruments and some other ethnic instruments, like the Indian sitar and the African-SouthAmerican-Australian percussions (jembé, digeridoo, guiro, nails..) The songs, mostly in the Seattle grunge style, are quite long because the fantastic guitar solos and the great drums fills seem to have no end, but I think nobody could get bored listening to it.
The words, sung with anger in "
Stupro" [rape] and with a nearly depressive voice in "Mostiblein" [?!], express the different phases in which young people find themselves, the problems they have to deal with, their utopias and disappointments, and are, of course, accompanied by agressive riffs and solos in the moments of rage and by introspective and abstractive surrounds in the moments of reflection...The texts of the songs are in italian, but I think it ain't a good reason to miss it... this doesn't want to be some kind
of advertisment... I just want to let people know about this fantastic music which is different from what most radios and TV programs are disclosing since ever.
Don't believe that? Look at the price: 7,5
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Well, if you want to buy it or simply know more, just send me an email at:
stefanleopardi@yahoo.it.



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Canzoni lunghe ma belle, canzoni belle ma lunghe.... Questi sono stati i primi commenti di chi ha ascoltato l'album dei Pranayama. In effetti le canzoni sono abbastanza lunghe (la durata totale del CD è di quasi un ora e le canzoni sono sei), ma non c'è nulla da ridire riguardo la produzione artistica. Spiaggia, la prima canzone, unicamente strumentale, infonde in chi la ascolta una sensazione di estraniazione dalla realtà grazie ai particolari strumenti utilizzati (come il cammello che produce il suono del vento e della sabbia  e il flauto) e grazie anche alla chitarra ritmica che esegue lo stesso riff per tutta la durata della canzone mentre la chitarra solista e lo jembé si perdono in assoli rispettivamente melodici e ritmici. La seconda canzone, Devastazione, è totalmente differente dalla precedente: il basso, rilassante in Spiaggia, ha un ruolo fondamentale sia nel ritmo che nella melodia e la batteria, che prima era stata sostituita dai ritmi dello jembé esegue un groove tipicamente grunge spesso interrotto da brevi fill in levare fino al ritornello dove il ritmo battuto dalla cassa si semplifica per dare spazio a fills più elaborati. Anche qui il chitarrista solista si "sbizzarrisce" utilizzando i diversi effetti che gli sono offerti dai pedali (distorsore, wah-wah, chorus) mentre quello ritmico segue il ritmo scandito dalla batteria fatta eccezione per alcuni passaggi tra strofa e ritornello. Stupro, la terza canzone, comincia con il sitar (una specie di chitarra indiana con 20 corde) e prosegue con un riff ritmato suonato dalla chitarra, accompagnato dalla batteria che sembra non suonare mai la stessa cosa tra colpi di piatti, colpi in levare e rulli sui tom. Bisogna dire qualcosa anche sul testo di questa canzone, un testo che sembra essere cantato da chi ha veramente subito uno stupro e che sottolinea il dolore e il disagio per l'offesa subita; le parole pronunciate con rabbia e gli assoli di chitarra lenti e melodici, accompagnati da giri di basso favolosi, fanno meditare non solo sul tema dello stupro ma della violenza in generale e, un'altra volta, entrano nel tuo inconscio  rinchiudendoti nel tuo mondo interiore di sogni, illusioni e paure. Il pezzo successivo, Sbrodolina, è la seconda canzone strumentale ed è praticamente tutta composta di assoli di chitarra e batteria e sembra qua-si essere la continuazione di Stupro. La quinta canzone, Mostiblein, comincia con un temporale (simulato da un amplificatore) su un sottofondo di chitarra e guiro (una percussione che emette uno scricchiolio causato dallo sfregamento di una bacchetta su un pezzo di legno zigrinato)  ed è forse la canzone più introspettiva (e personale) di tutto l'album, piena di illusioni, di astrazionie, di dubbi espressi in modo metaforico. Inoltre la tonalità della voce, più bassa rispetto a quella delle altre canzoni, aumenta il senso di angoscia suggerito dal suono sommesso della batteria e della chitarra che sembrano invece scoppiare nel ritornello, potente per la musica e ribelle per la frase cantata più volte. L'assolo di chitarra che segue mantiene inizialmente quella potenza che aveva acquisito nel ritornello ma poi ritorna a suonare un motivo che richiama la situazione iniziale di tristezza interiore che continua fino alla canzone successiva. Infatti ascoltando non vi accorgerete dell'inizio di Psiche, perchè questa parte continuando l'interminabile finale di Mostiblein e anche Psiche, per quanto abbia un testo molto corto, continua quella visione quasi negativa della vita che ci era stata suggerita nella canzone precedente. Ad un ascolto più attento si nota un leggero cambiamento per quanto riguarda la musica; infatti la batteria accompagna l'ultimo assolo rullando sommessamente sull'intero set di tamburi e colpendo con dolcezza il china, il piatto dal suono più adatto all'atmosfera creatasi. Naturalmente questa recensione é stata scritta molto soggettivamente, nel senso che io ho scritto quello che provo quando ascolto TRANSAMINASI, ma questo non vuole necessariamente dire che non sia attendibile: probabilmente anche voi proverete le mie stesse sensazioni! Se siete interessati mandatemi un email e provvedero' a farvelo recapitare. Il prezzo? Due birre medie: 15.000 Lire (7,74 Euro). Non perdetevelo e...buon viaggio!!!
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