Assemblea del Comitato contro la Repressione

28 ottobre 2004 - Pisa

Udei Ramadan

Buonasera a tutti, chiedo scusa, anzi mi appello al vostro buon senso perche' come avete notato dal nome la mia origine non e' italiana , quindi ci sta che durante l'esposizione del pensiero che sono venuto ad esprimere sbagli qualche congiuntivo e quindi diciamo cosi "abbonatemelo".

Piu' che un intervento vorrei fare un ragionamento ad alta voce e per questo ragionamento, come diceva l'avvocato prima, non si puo' prescindere dal fatto internazionale perche' noi gia' da una decina di anni a questa parte assistiamo ad un nuovo ordine mondiale, ed e' in atto una grande trasformazione che ci riporta molto indietro in un passato remoto ed esattamente al '700, ci riporta ad un'epoca che oggi viene decantata come il liberal-liberismo.
Il liberismo esisteva nel 700. Oggi nel quadro internazionale che abbiamo esiste un unico impero, nella fattispecie guidato dal piu' grande serial killer della storia, George W Bush. E attorno a questo imperatore ci sono gli stati vassalli, i valvassori, i valvassini e poi ci sono per ultimo i servi della gleba. I servi della gleba oggi siamo tutti noi. Coloro che si alzano la mattina per andare a lavorare, coloro che sono disoccupati, coloro che esprimono un pensiero diverso da quello che e' oggi il nuovo ordine mondiale. Questa e' una chiave di lettura che secondo me bisogna dare alla repressione perche' non si puo' parlare di repressione senza guardare lo scacchiere internazionale. E' in atto anche una grande trasformazione dei vocaboli della lingua italiana, occorrerebbe aggiornare il vocabolario, perche' oggi siamo tartassati da vocaboli apparentemente nuovi; nella lingua italiana esiste una figura retorica che si chiama ossimono che lega due terminiparadossalmente contrari fra di loro come il ghiaccio bollente, con le mani colme di nulla, ma esiste purtroppo anche in politica questa figura, tanto e' vero che esiste il soldato della pace, l'occupazione liberazione, cioe' termini che tra di loro non possono assolutamente coesistere.

E bisogna andare in Iraq per capire quello che sta succedendo oggi a Pisa. In Iraq dove esiste una guerra imperialista, in Iraq che fino al 20 marzo del 2003 era uno Stato libero, uno Stato membro dell'incapace ONU, uno Stato libero, membro di queste Nazioni Unite, che viene invaso da una forza che e' la piu' grande macchina militare che esiste oggi al mondo, con la scusa banale della presenza di armi di distruzione di massa, di un collegamento con il famigerato terrorismo di Osama Bin Laden. Ma mi sbaglio o Osama Bin Laden era un po' di tempo addietro, fino al 1994, un compare di Bush.
Sta di fatto che le armi di distruzione di massa non esistono, sta di fatto che non esiste nessun collegamento tra l'allora Governo legittimo o poco legittimo dell'Iraq con Osama bin Laden.
E tutti coloro che lottano per la resistenza vengono chiamati oggi terroristi. Tra l'altro non e' un vocabolo nuovo. E' gia' stato usato. In una delle sedi in cui io sono impegnato a livello sociale, nel sindacato dell'Unione Inquilini, abbiamo un grosso manifesto che risale agli anni 30 su cui c'e' un soldato nazista che prende un partigiano italiano con al cappio la scritta "terrorista". E' un vocabolo che gia' conosciamo.
Poi si dice che c'e' anche l'integralismo islamico. Non c'e' alcun dubbio, ma la stessa resistenza italiana non era fatta solo di gente di sinistra, di comunisti, ma era fatta da monarchici, democristiani, comunisti e quant'altro. Quindi la resistenza puo' comprendere varie facce e vari pensieri.

L'avv. Pelazza prima parlava dell'adeguamento giuridico degli stati europei. I vassalli di Europa si sono adeguati perfettamente. Tanto e' vero che nessuno ha il coraggio di chiamare le cose per il loro nome, anzi c'e' stato un giudice che ha dovuto rovesciare la medaglia, e questo giudice ha dovuto chiedere scusa a dei mercenari italiani ritornati come trionfanti in Italia. Sono eroi, il rovescio della medaglia. Coloro che sono andati in Iraq a fare da sguatteri alle forze di occupazione americana, sono stati portati in trionfo nei telegiornali.

Gente che solo con il pensiero si dichiara comunista magari oggi si trova in carcere di fronte a degli indizi, io non voglio entrare in merito alla faccenda giudiziaria, perche' non sono adatto e non sono l'addetto ai lavori. Leggevo dalla sentenza del Tribunale della Liberta' di Firenze che una delle motivazioni per cui non lo rilasciano e' che questo e' pericoloso per le idee e perche' soprattutto e' comunista.

Un'altra cosa volevo dire, che durante l'estate, in agosto, della faccenda che ha visto questi compagni in galera e che tuttora sono in galera, mi sono un po' preoccupato perche' innanzi tutto mi chiamo Udei Ramadan, due perche' provengo da uno stato canaglia, tre perche' sono comunista e, quattro, perché in casa mia ci sono quattro versioni del Corano, anche se sono ateo. Quindi uno di questi compagni, lo portano in carcere, chiede di portare dei libri di cui uno e' il Corano e la stampa intitola che al "capobanda" basta solo il Corano. Allora io con quattro copie del Corano? D'ora in poi dovrei metterlo sul preventivo, tanto per dirvi il clima che si respira oggi. Ogni voce fuori dal coro viene severamente punita.
Io leggevo nel vostro invito da parte del Comitato contro la Repressione una frase che diceva che oggi la liberta', il pensiero viene messo in discussione. Altroché, siete troppo buoni, oggi la liberta' viene proprio oppressa. E il rammarico e' che ci sono forze che si dichiarano cosi' di sinistra, talmente di sinistra, che purtroppo vedo che a questa assemblea sono latitanti. Non ci sono, non ci sono perche' secondo me il concetto vero è che centro destra e' uguale a centro sinistra, non c'e' assolutamente differenza da questo punto di vista perche', diceva Pelazza prima, che accanto alle basi per obiettivi ritenuti pericolosi la legge che punisce chi staziona in modo non chiaro vicino ad obiettivi ritenuti sensibili fu fatta da D'Alema , ma io ricordo a tutti che il bombardamento in Kosovo, ex Iugoslavia, e' stato ugualmente fatto sotto il Governo D'Alema. Quindi che si chiami governo D'Alema o governo Berlusconi, secondo me, siamo di fronte a due facce della solita medaglia.

Io sono qui a titolo di impegno personale e politico a portare la solidarieta' ai ragazzi che sono attualmente in galera, per il semplice motivo che se prima l'imputato era innocente finché non si dimostrasse il contrario, oggi, negli stati vassalli l'imputato e' colpevole anche se dimostra il contrario perche' purtroppo hanno fatto della prevenzione una bandiera.

Io porto la solidarieta' a tutti i genitori dei compagni in carcere, la solidarieta' al Campo Antimperialista, la solidarieta' al circolo Silvestre. Contate sul nostro impegno politico e vi auguro buon proseguimento e buon assemblea.

(Nota: La trascrizione non è stata revisionata dall'oratore)

Altri interventi:

Avv. Giuseppe Pelazza

>> Leonardo Mazzei

Comitato contro la repressione Versilia

Centro "Il Silvestre"

Prof. Puliga

Conclusione: Avv. Giuseppe Pelazza